Le nuove possibilità tecno- scientifiche di intervento sull'uomo finalizzate al "potenziamento/miglioramento" della sua salute "oltre la terapia", delineano nuovi percorsi verso la salute "perfetta". Molteplici sono gli interrogativi etici e giuridici emergenti. E' lecito usare farmaci e tecnologie non solo per curare malattie, ma anche per "potenziare" capacità fisiche, mentali ed emotive? Diverse le possibili risposte, nel contesto del pluralismo morale, tra posizioni estreme favorevoli (il perfezionismo) e sfavorevoli (l'antiperfezionismo). Il volume raccoglie il contributo di esperti alla ricerca di una riflessione critica ed equilibrata sul tema sul piano morale e giuridico, con particolare riferimento alla filosofia del diritto, al diritto privato, costituzionale e penale.
Le cellule staminali sono fra i temi di ricerca più affascinanti della biologia contemporanea. Le grandi promesse nel campo della medicina rigenerativa che derivano da questo settore lasciano sperare in future applicazioni ma allo stesso tempo hanno creato illusioni. Nel libro sono spiegate la natura di queste cellule, troppo spesso propagandate come "miracolose" o bersaglio di posizioni di intransigenza e fondamentalismo, e le loro potenzialità, utilizzando un linguaggio chiaro ma scientificamente rigoroso e al di là di qualsiasi preconcetto, così che il lettore possa sviluppare in autonomia un proprio pensiero sui temi biopolitici sottesi.
Lo scambio di embrioni dell'ospedale Pertini di Roma e la sentenza della Consulta, che introduce anche in Italia le tecniche di fecondazione eterologa, aprono scenari inquietanti su un tema che può essere considerato il cuore della nuova questione antropologica: generare figli al tempo delle biotecnologie. Quante mamme, quanti papà può avere un bambino? In questo libro Eugenia Roccella affronta la rivoluzione che sta modificando in modo radicale la filiazione naturale, e spiega come la nascita di un figlio sia ormai affidata a laboratori, contratti e leggi di mercato, e sia sempre più indipendente dalla relazione affettiva tra un uomo e una donna.
"La campagna mediatica, spasmodica e martellante, che ha portato alla legalizzazione dell'aborto, si è basata in Italia (così come in molti Paesi del mondo), sulla necessità di porre fine alla 'piaga' dell'aborto clandestino. L'aborto legale fu presentato come il 'male minore' rispetto al "male maggiore" di milioni di aborti clandestini e migliaia di donne che morivano a causa delle 'mammane'. La legalizzazione dell'aborto avrebbe, perciò, permesso di raggiungere due fondamentali obiettivi: cancellare l'aborto illegale e i suoi pericoli e, grazie alla pratica assistita negli ospedali, tutelare la salute e la vita delle donne. Il 22 maggio 1978, con la legge n. 194, il Parlamento italiano legalizzava l'interruzione volontaria della gravidanza. Oggi, dopo quasi quarant'anni di applicazione della legge 194, possiamo decretare con certezza il suo fallimento: nessuno dei due obiettivi basilari che si trovano alla radice della legalizzazione dell'aborto è stato raggiunto".
"San Paolo esorta i Filippesi ad avere coraggio contro gli avversari, a non avere paura di proclamare la Verità anche quando è scomoda alle orecchie del potere. Anzi proprio quando è scomoda occorre gridare più forte e con maggiore convinzione. In questa sua ultima opera l'amico Gianfranco Amato ha dimostrato coraggio. È davvero preziosa questa accurata e documentata ricostruzione del tentativo di indottrinamento operato nelle scuole italiane". (Dalla prefazione di mons. Luigi Negri).
"Per me morire felici non significa morire senza malinconia né dolore, bensì andarsene consensualmente, accompagnati da una profonda soddisfazione e dalla pace interiore. Del resto, è questo il significato della parola greca eu-thanasia: 'morte felice', 'buona', 'giusta', 'lieve', 'bella'." In queste pagine uno tra i massimi teologi cattolici del nostro tempo, il grande ribelle Hans Küng, prende posizione su un argomento delicato e a lungo tabù, ribadendo con grande forza la sua posizione: il diritto di decidere quando morire non è in contraddizione con la fede e con il rispetto della vita perché il Dio cristiano è un Dio caritatevole e misericordioso, non un crudele tiranno che vuole per i suoi figli la sofferenza fine a se stessa. Le parole di Küng - da tempo membro dell'associazione elvetica "Exit", forse la più nota organizzazione al mondo che accompagna i malati inguaribili che desiderano essere aiutati a morire - smuovono definitivamente le acque del grande dibattito, perché per la prima volta un teologo cattolico si esprime apertamente a favore dell'eutanasia. La malattia del fratello Georg, ucciso a ventitré anni anni da un tumore cerebrale, i casi di premorte studiati dalla dottoressa Kübler-Ross e la demenza del collega e amico Walter Jens sono state le esperienze chiave che lo hanno portato alla convinzione che morire dignitosamente sia un diritto inalienabile.
Amore & Vita, questo il binomio che fa da filo conduttore al presente Quaderno e su cui si sviluppa la sfida più alta che l'Associazione Scienza & Vita sente propria: la sfida educativa, quella che coinvolge la responsabilità e la lungimiranza di una scelta di campo in favore della persona, della relazione interpersonale, delle scelte e delle prospettive esistenziali. Una scelta di campo che, nell'impegno culturale dell'Associazione, offre uno spazio di riflessione, di confronto e di dibattito culturale e scientifico, anche su problematiche relative all'esperienza ed al vissuto umano, in tema di affettività e sessualità. La meraviglia della generazione umana, La bellezza del rapporto interpersonale, Non è questione di pillole, Io Tarzan tu Jane, Fatti per amare, Baciami stupido! Questi alcuni dei temi raccolti in questo Quaderno.
Trascinato dalle voci, dai suoni, dalle luci e dai colori che emergono dai pensieri di Papa Francesco, l'Autore ripercorre, con soste meditate, le singole pagine dell'Evangelii Gaudium". "
La malattia è sempre un'esperienza sconvolgente; degrada, o raffina, l'animo del paziente, ma non lo lascia mai inalterato. Specie se si tratta di una patologia invasiva come il cancro. L'autore, invece di chiudersi a riccio, ha preferito confrontarsi a viso aperto con questa esperienza devastante e raccontarla da un duplice punto di vista: di medico e di credente. In quanto medico egli ritiene di aver imparato a mettersi nella pelle dei pazienti che incontra ogni giorno e, conseguentemente, a rendere più empatica la relazione terapeutica. In quanto credente, poi, ritiene di avere imparato ad accettare la vita con le sue valenze opposte, ora esaltanti ora avvilenti, nella speranza che anche ciò che appare assurdo possa rivelare un giorno il suo senso nascosto.
Aspetti biologici, sociali, etico-giuridici e religiosi si intrecciano nelle pagine del volume, dedicato alla complessa questione delle cellule staminali. Il testo si propone di offrire un quadro dell'universo scientifico ed etico attraverso la descrizione della natura di queste cellule, delle dinamiche della ricerca clinica e della loro reale applicazione in campo medico, senza dimenticare il dolente capitolo dei cosiddetti "viaggi della speranza", che spesso si trasformano in vere e proprie truffe ai danni di chi soffre e spera. Il volume, che si focalizza sulla riflessione etica e giuridica, in particolare sull'identità e lo statuto dell'embrione umano, si conclude con uno sguardo al magistero della Chiesa e si rivolge a chi si occupa di tematiche biomediche, di diritto e, in ultima analisi, a chi desidera farsi un'idea su tali delicate questioni.
"Consegno con semplicità un consiglio: leggere, rileggere, gustare la profondità di quanto contenuto nelle pagine che seguono. In tal modo sarà possibile riscoprire con questo testo, che credere non solo è possibile, ma è la via per accogliere, custodire ed amare la vita. Non abbiate paura a raccontare quello di cui leggendo siete divenuti ancor più consapevoli, non temete di parlare di Gesù Cristo che ha vinto la morte, non soffocate il grido d'amore per questa generazione che sentirete crescere pagina dopo pagina dentro di voi. Coraggio!" (dalla Prefazione di Daniele Torri)