Oggi non vediamo più il volto umano di Cristo fra noi, ma egli si presenta al nostro sguardo sotto le sembianze dei poveri, degli orfani, degli abbandonati, dei forestieri. Quanto che viene fatto al prossimo è proprio ciò che viene fatto direttamente a Lui. Fra le tante persone generose emerge il Padre Giovanni Minozzi (1884-1959), virgulto rivestito di carità e d'amore, le cui opere fioriscono rigogliose ancor oggi.
Un martire si rivela essere tesoro prezioso per la vita della comunità. Alessandro Dordi è un prete della Diocesi di Bergamo che ha connotato il suo ministero di missionarietà. Appartiene alla Comunità Missionaria dei Preti del Paradiso. Il Perù segna la tappa matura e definitiva del suo sacerdozio. Il 25 agosto 1991, mentre torna dalla celebrazione della messa in un villaggio della comunità di Santa, diocesi di Chimbote in Perù, Sendero Luminoso farà giustizia della sua carità con due colpi di arma da fuoco. Non potevano sapere che così sarebbe "fiorita" la sua testimonianza tanto da giungere al riconoscimento del martirio, mentre i leaders del movimento rivoluzionario confessavano la loro incapacità di leggere i segni positivi della sua azione e del suo servizio ai poveri. Tra i suoi amici p. Gustavo Gutierrez che al Convegno Missionario Nazionale di Sacrofano (novembre 2014) afferma: "Voglio anche ringraziare per la presenza di tanti missionari italiani nel mio Paese, tra i quali ho molti amici. Ho conosciuto molto bene don Sandro Dordi e sono stato molto vicino alla terribile vicenda della sua morte". Il testimone della missione che don Alessandro ci affida fiorisce ancora nella sua terra e nel mondo intero grazie alla continua gratuità di tanti uomini e donne davvero immersi nel Vangelo a servizio dei poveri.
"Quale immagine si conserverà di me? Non pretendo che si conservi un ricordo particolare. Mi basta essere stato uno dei tanti che hanno servito il Signore, la Chiesa e l'umanità". Così rispondeva Carlo Maria Martini, sollecitato dalla domanda di un giornalista. E in questo caleidoscopio di oltre cento ritratti non è soltanto l'immagine pubblica ed esteriore a essere evocata, quanto il ricordo più intimo e privato di coloro che hanno conosciuto e apprezzato uno degli uomini di fede più amati del cattolicesimo e più ascoltati dal mondo laico. Le firme autorevoli, che chiosano i racconti intensi e toccanti di questa raccolta, portano alla luce un tratto del carattere, un insegnamento sapienziale, un episodio emblematico, offrendo uno schizzo inedito di uno dei più grandi protagonisti del Novecento italiano.
La storia qui raccontata è innanzitutto la storia di un uomo, di un cristiano, di un sacerdote e non per ultimo di un Missionario del Preziosissimo Sangue, la famiglia religiosa voluta e fondata da San Gaspare del Bufalo. Don Giovanni Merlini ha testimoniato con la sua vita uno straordinario attaccamento a Cristo e un'immensa passione per la Chiesa e per le anime. È fortissimo il profumo di santità che emana la sua lunga e intensa vita. La bellezza di questo libro sta in una cosa semplice: potrete leggere una storia vera che vi farà venire voglia di tornare a sognare in grande (don Luigi Maria Epicoco).
Tra le numerose ninfee dipinte da Claude Monet la migliore - secondo Charles Péguy (1873-1914) - non sarà l'ultima, frutto di un crescente apprendimento, bensì la prima, figlia dello stupore. Solo lo stupore, infatti, veramente conosce. Il resto è "sistema" rigido, è imporsi del "bell'e fatto", è invecchiamento prodromo della morte. Non è più avvenimento. Con questa rivoluzionaria impostazione Péguy ha guardato il "mondo moderno" denunciandone la forza avvilente, ha combattuto per la "città armoniosa", ha ritrovato la fede di quand'era bambino, ha vissuto da "cristiano della comune specie", ha cantato le meraviglie della "giovane speranza" e la grandiosa avventura di Eva/umanità. Ed è morto in battaglia, perché il rapporto con l'Eterno e con l'Infinito si gioca tutto nella brevità di un tempo e nella carnalità di uno spazio.
Questo libro vuole ricordare padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito in Siria il 29 luglio 2013, di cui non si hanno più notizie. Fortemente impegnato nel dialogo, padre Paolo frequentava regolarmente l'Università di Pisa. Abbiamo quindi voluto esprimergli solidarietà riflettendo sulla sua testimonianza di credente in Gesù, innamorato dell'Islam, della Siria, della democrazia e della pace. La sua attuale condizione ci rafforza nel nostro impegno accademico. Offriamo questo approfondimento sulla situazione siriana e sul dialogo con l'Islam perché siamo convinti che nessun conflitto sia intrattabile. La pace è sempre possibile.
"La mano fece di nuovo cenno a me. Entrai. Sopra alla barba bianca due occhi luminosi. Quando uscii la mia vita non era cambiata: avrebbe solo cambiato direzione, ma io non lo sapevo ancora. Che direzione stava prendendo la mia vita quando, solo per accompagnare alcune persone, quegli occhi luminosi mi guardarono? Quegli occhi mi dissero che c'era un mondo dello spirito che non inquietava, ma dava pace; che non spaventava, ma dava coraggio. Non era il mondo degli spiriti, ma dello Spirito." (M. Giuliani)
La biografia di un uomo che con la delicatezza del cuore ha saputo incidere nella vita di tanti. Una nobiltà nascosta, nutrita di gesti semplici, poco eclatanti. Una naturale gentilezza e amabilità, una viva intelligenza del cuore che lo portavano a tessere rapporti veri e profondi con tutti. Così era Pier Giorgio Colonnetti (1930-2013). Così lo ricordano tutti. Così ritorna nelle parole dell'amico Franz Coriasco che nel volume ne riscostruisce la vita: la famiglia d'origine, piemontese, colta (il padre è lo scienziato Gustavo Colonnetti), di illustri frequentazioni (tra gli altri, Laterza, Casati, Gobetti, Croce); l'infanzia e l'adolescenza serene; il lavoro nella fabbrica Olivetti di Ivrea e l'impegno nel sindacato fino all'incontro con la spiritualità del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich, alla quale aderirà insieme alla moglie Simonetta. Inizia per lui una nuova importante stagione di vita: l'impegno in prima linea nella realtà internazionale delle Famiglie Nuove; Presidente per 11 anni della ONG AMU, Azione Mondo Unito, il lavoro in Umanità Nuova, punta avanzata dell'ecosistema focolarino nel sociale, il dialogo con gli altri Movimenti nella Chiesa.
Un'attenta e fine selezione degli scritti autobiografici di Idilio Dell'Era, che permette di apprezzarne tutta la vena letteraria, bellezza della lirica e poetica del grande scrittore senese.
Un'opera che offre una preziosa testimonianza storica, politica, sociale ed ecclesiale del V secolo. Opera agiografica nella quale si narra la vita di Germano vescovo di Auxerre in Gallia tra il 418 e il 448, lo scritto è privo di date secondo l'uso dell'agiografia del tempo, disinteressata agli eventi storici e tesa invece all'edificazione del lettore; è concentrato piuttosto sull'ascesi personale di Germano, sui suoi viaggi e sui suoi miracoli più che sulla attività pastorale in senso lato. Ciò che si intende far emergere è la vita di un alter Christus: le guarigioni, gli esorcismi, il dominio sugli elementi naturali richiamano alla mente eventi biblici soprattutto neotestamentari che fanno di Germano un riflesso e un'imitazione di Cristo. Un testo utilissimo per informazioni sull'azione di Germano, nonché della situazione politica, sociale ed ecclesiale del suo tempo. La Vita è l'unica opera conosciuta di Costanzo del quale si hanno poche notizie. Il testo, risalente al 470-475 spesso retoricamente elevato, rivela una persona colta, familiare dei classici latini oltre che della Bibbia.
Nel mondo di oggi non ci sono solo i martiri uccisi dalla violenza fondamentalista. A un missionario può capitare di morire anche in un Paese cattolicissimo e per un altro motivo: la difesa dei diritti degli ultimi. È la storia di padre Fausto Tentorio, missionario del Pime, ucciso nelle Filippine il 17 ottobre 2011 a causa del suo impegno a fianco dei manobo, la locale popolazione tribale. Martire per la giustizia, ma - nello stesso tempo martire di una periferia dimenticata del mondo di oggi, dove in nome della sete di materie prime dell'economia globale si continua a uccidere chi, schierandosi dalla parte dei poveri, "crea problemi". Questo libro racconta la storia di padre Fausto e le tante opere che ha lasciato dietro di sé nell'Arakan Valley. Il sogno di un missionario che ha dato la vita per nutrire la sua gente. "I vostri sogni sono i miei sogni, le vostre battaglie per la libertà sono le mie battaglie per la libertà, voi ed io siamo compagni nella costruzione del Regno di Dio."
Padre Antonino Scagliotti (1884-1962), religioso della Provincia Piemontese dei Frati Minori, per circa trent'anni è stato parroco nella chiesa della Madonna degli Angeli in Torino. Non sono pochi coloro che, avendolo conosciuto di persona o attraverso testimonianze, nutrono nei suoi confronti sentimenti di stima e di venerazione, e si raccomandano fiduciosi alla sua intercessione, sperimentandone l'efficacia. Il volume dell'autrice, che l'ha conosciuto di persona, si prefigge di tratteggiare la sua figura di francescano e di parroco così come viene descritta da una serie di testimonianze rese in tempi e modi diversi. Queste testimonianze sono integrate con frequenti riferimenti anche agli scritti dello stesso padre Antonino. Il ritratto che ne emerge è quello di una persona ricca delle migliori qualità umane, di un francescano innamorato della sua vocazione e fedele alle sue esigenze, di un sacerdote che ha incarnato l'immagine evangelica del buon pastore che si dedica senza risparmio al servizio dei fedeli, di un carismatico che utilizza a beneficio dei sofferenti e dei tribolati i doni di natura e di grazia ricevuti da Dio.