Con una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi - la Melina di "Un medico in famiglia" - racconta il suo incontro con Gesù e la conversione religiosa che l'ha salvata da un profondo stato di disordine emotivo e alimentare, anche a seguito di un aborto praticato a vent'anni. Beatrice racconta del suo cuore diventato di pietra, incapace di provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta, tormentata da una fame inestinguibile, fisica e psichica, che non riusciva a saziare in alcun modo. Dopo un periodo difficile in cui aveva persino iniziato a fare uso di stupefacenti, l'incontro casuale con una compagna di università la riavvicina a Dio. La catechesi sui Dieci Comandamenti, l'inserimento in una comunità del Cammino Neocatecumenale, un pellegrinaggio a Medjugorje e l'incontro con Pierpaolo, poi diventato suo marito, l'aiuteranno a recuperare un ritmo di vita regolare e un ordine nella quotidianità scandito dalla preghiera. In questi anni ha stretto legami con gli amici del Rinnovamento nello Spirito Santo, e si ritrova spesso nelle diocesi di tutta Italia per celebrazioni liturgiche e testimonianze. Il Presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez, l'ha soprannominata "Catecumena Rinnovata", con il compito di annunciare quella misericordia di Dio che abbraccia tutti coloro che tornano a Lui con cuore sincero. Prefazione di Franco Nembrini.
Il Cardinale Angelo Amato nel presente volume traccia la biografia del beato Oscar Arnulfo Romero. Nato a Ciudad Barrios (El Salvador) in una famiglia cristiana fu un uomo di preghiera e profonda spiritualità. Il volume raccoglie i punti salienti della vita dell'arcivescovo il quale esercitò il ministero pastorale in un tempo in cui la società salvadoregna era travagliata da profonde rivalità politiche. Minacciato di morte dall'oligarchia del paese e giudicato contrario agli interessi del popolo dall'estrema sinistra rivoluzionaria, Romero fu ucciso, il 24 marzo del 1980. Conosciuto in tutto il mondo come martire del Vangelo e della giustizia tra i popoli è stato beatificato il 23 maggio 2015 da Papa Francesco.
"'Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina' (Agostino d'Ippona). Questo concetto di vita intesa come 'viaggio culturale' si addice in pieno alla persona di padre Pietro Kaswalder, il quale viaggiava e insegnava a viaggiare con la coscienza che il cammino da percorrere fosse studio e impegno; per dirla con John Steinbeck: 'Non sono le persone che fanno i viaggi, ma sono i viaggi che fanno le persone!'. Mi è parso opportuno produrre questo volume che vorrei fosse, allo stesso tempo, un ricordo di quanto fatto ma anche un progetto su quanto resta da fare e, almeno in parte, si farà. Con questo lavoro vogliamo ricordare la persona più che lo studioso e intendiamo fissare la sua immagine nella nostra memoria" (dall'Introduzione di Massimo Pazzini ofm). Padre Pietro A. Kaswalder (Roverè della Luna, Trento, 22 giugno 1952-Gerusalemme 18 giugno 2014) è stato professore di Esegesi dell'Antico Testamento e Geografia biblica presso lo Studium Biblicum Franciscanum (Gerusalemme) e per anni guida alle Escursioni bibliche organizzate dallo stesso Ateneo. A un anno di distanza, questo libro vuole essere un omaggio alla sua figura di uomo, di francescano e di studioso attraverso i suoi scritti (pubblicati e inediti), i messaggi di cordoglio di amici, confratelli e conoscenti, il ricordo di chi lo ha conosciuto e ha condiviso con lui l'amore per la Terra di Gesù.
La riflessione di Luigi Giussani (1922-2005) appare un contributo di grande rilievo in seno al pensiero cattolico contemporaneo. La lezione tomista, assimilata nel Seminario teologico di Venegono, viene ripensata dall'autore in chiave esistenziale alla luce di un'esperienza educativa unica, senza analogie nell'Italia del '900. Il risultato è, da un lato, la nozione di senso religioso, per la quale la verità deve, modernamente, passare attraverso la libertà, e dall'altro, quella di incontro come modalità fondamentale con cui l'Essere si manifesta. Al centro vi è la categoria originale di esperienza, verifica della corrispondenza tra l'io, nelle sue esigenze naturali fondamentali, e la realtà. Giussani delinea, in tal modo, un percorso che va al di là della tradizionale opposizione tra agostinismo e neotomismo e, nella Chiesa post-conciliare, tra modernisti e tradizionalisti. Il fine è quello di pervenire a Dio come un "Tu" esistente in Gesù Cristo, incontrato "fattualmente" nella storia. Lo può fare perché la nozione di "conoscenza amorosa", nella relazione io-tu, consente di pensare l'esperienza del vero in direzione di un pensiero "immaginativo", concreto. Il volume mette a fuoco nodi e momenti essenziali del pensiero giussaniano ponendolo a confronto sia con i suoi critici (Benvenuto, Barcellona, Severino, de Mattei) che con la questione dell'integrismo, cruciale per delineare il rapporto tra cristianesimo e libertà moderne.
Questi Pensieri presentano in modo diretto gli elementi più belli e caratteristici della spiritualità di Mariam di Gesù Crocifisso: i fiori dei suoi profondi pensieri, del suo ardente amore di Dio e del prossimo, della sua meravigliosa semplicità e umiltà, avvolti nelle affascinanti immagini della sua psicologia orientale e nel forte profumo biblico della Terra Santa, alla quale apparteneva.
Gaetano Pollio, arcivescovo di Keifeng, nella Cina centrale, viene arrestato perché "controrivoluzionario". Accadrà lo stesso, negli anni successivi, agli altri tre protagonisti di questo libro: un documento eccezionale sul maoismo, scritto da testimoni diretti che hanno subìto lunghi anni di prigionia nei laogai. Considerati pericolosi "nemici del popolo" solo perché cristiani. La violenza del comunismo maoista contro il cristianesimo è una pagina di storia troppo a lungo dimenticata. Queste voci costituiscono una testimonianza di fede preziosa ancor oggi.
Padre Ezechiele Ramin non aveva ancora 33 anni quando sparse il suo sangue nel corso di una missione di pace. Lo colpirono i pistoleiros di un latifondista in Amazzonia: il prete si era spinto troppo in là nella difesa dei contadini senza terra. Era il 1985, ma oggi, a distanza di decenni, la sua memoria non si è per nulla affievolita nella Chiesa brasiliana e nei movimenti popolari di lotta per la giustizia. E neppure in Italia, dove la sua figura amica è divenuta familiare e ispiratrice per molti in cerca di un impegno evangelico di vita.
Per «Lele», missionario comboniano originario di Padova, è stata di recente aperta la causa di beatificazione.
«Sono venuto tra di voi con semplicità e amicizia, ma, prima di porre i piedi sul suolo brasiliano, avevo fatto la mia scelta preferenziale: i poveri e gli indigeni, le due categorie più sfruttate di questa terra»
Trentacinque anni dopo il 24 marzo 1980, quando un sicario della destra e dei latifondisti uccise con due colpi di fucile il vescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero mentre celebrava la messa, la Chiesa cattolica ha ufficialmente riconosciuto che il suo martirio fu «in odio alla fede», perché annunciava con coraggio, ogni domenica, il Vangelo dei poveri e degli oppressi, ricordando i nomi delle vittime di sequestri e omicidi, e puntando il dito contro i potenti e i militari. Papa Francesco, oggi, lo propone ad esempio per tutto il mondo.
Teologi, filosofi, giornalisti italiani e latinoamericani tracciano un ricordo a più voci di quello che, per il popolo latinoamericano, fin dalla sua morte è stato proclamato «san Romero d’America».
Questo volume testimonia la più che trentennale fedeltà che l’Associazione Oscar Romero e la rivista «Il Margine» hanno dedicato alla figura del vescovo di San Salvador.
Contributi di:
Luigi Adami, Giacomo Canobbio, Alberto Conci, Fabrizio Forti, Rosino Gibellini, Paolo Giuntella, Girolamo Job, Abramo Levi, Giuliana Martirani, Ettore Masina, Michele Nicoletti, Vincenzo Passerini, Rodrigo Rivas, Armido Rizzi, Grazia Villa, Alberto Vitali, Silvano Zucal
Con il discorso di Oscar Romero tenuto a Lovanio il 2 febbraio 1980 in occasione del conferimento della laurea honoris causa.
Questo libro ci fa scoprire una bella figura del cattolicesimo democratico italiano, ancora poco conosciuta: Ermanno Dossetti, fratello del grande don Giuseppe («professorino», padre costituente e monaco profetico). Ermanno Dossetti, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, è stato partigiano, segretario della Dc di Reggio Emilia, deputato dal 1963 al 1968, professore e preside nonché impegnato al fianco di Nosengo nell’associazionismo cattolico della scuola.
"Essere in relazione di stretta parentela con un grande personaggio è sempre un destino complicato: il rischio ovvio è di essere spinti a presentarsi come l’alternativa a lui per sottolineare le proprie peculiarità, oppure di divenire il gran sacerdote celebrante il rito della sua gloria (un rischio che cresce se il parente sopravvive a lui e diviene il custode autorizzato della sua memoria). C’è una terza alternativa, per la verità raramente praticata, ed è quella di scomparire nell’ombra, rimanendo al di fuori di ciò che quel legame può determinare" (dalla prefazione di Paolo Pombeni).
Prefazione del politologo Paolo Pombeni
Introduzione/ricordo del figlio di Ermanno, don Giuseppe Dossetti jr.
Matilde di Canossa è forse il personaggio femminile più importante e discusso del Medioevo europeo. Gregorio VII la definì nelle sue lettere "l'ancella di san Pietro". In lei convergevano le responsabilità di governo di una potente e ricca dinastia e insieme le istanze di cambiamento della Chiesa, poi confluite nella cosiddetta "Riforma Gregoriana". In questo libro vengono analizzati i rapporti di Matilde col mondo ecclesiale, a partire dalla prerogativa dei Canossa di insediare i pontefici, passando ai rapporti di Beatrice e Matilde con Gregorio VII, all'esame di quell'evento che fu l'incontro di Canossa, all'influenza della Contessa sulla successione a Gregorio, ai rapporti che ebbe con Sant'Anselmo d'Aosta, con Enrico V e con le donne di potere del suo tempo. Si prosegue con la questione dell'eredità di Matilde, alla quale si legano la nascita e la diffusione del suo mito, ripercorso nella storiografia confessionale della Controriforma, per concludersi con la visione di Matilde nel contesto delle relazioni con chiese locali e monasteri, come Orval in Belgio e l'abbazia di S. Benedetto Polirone, dove scelse di essere sepolta 900 anni fa.
Il 17 dicembre 2013 papa Francesco proclama santo un suo maestro spirituale, il gesuita Pietro Favre. Il volume è una raccolta dei suoi scritti e delle sue memorie. Nato nel 1506 in Savoia, Favre è sempre rimasto sostanzialmente nascosto, in confronto ai santi più conosciuti e celebrati della Compagnia di Gesù. Tuttavia, il suo ruolo è stato fondamentale e la sua persona, di grande sensibilità e dolcezza, ha sempre esercitato un grande fascino. È noto anche per avere diffuso gli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola. La sua spiritualità, che s'incentra sulla riforma della vita personale e sulla dimensione interiore di una preghiera profonda e sincera, si rivela in tutta la sua attualità. In un'epoca in cui la Riforma protestante sembra propagarsi in tutta Europa, promuove il dialogo ecumenico e la riforma della Chiesa cattolica. Muore a quarant'anni, in una piccola stanza del Gesù di Roma, tra le braccia di Ignazio.
Il testo presenta in modo coinvolgente la figura del medico giapponese Takashi Nagai (1908-1951) convertitosi al cattolicesimo. Discendente da un'antica famiglia shintoista dedita alla medicina, esercita anch'egli la professione di medico durante le due guerre tra Cina e Giappone, curando senza distinzione i giapponesi e i nemici cinesi. Si specializza poi in radiologia e lavora all'ospedale universitario di Nagasaki, dove contrarrà la leucemia a causa dell'esposizione ai raggi X. Nel frattempo la morte della madre e la lettura di Pascal approfondiscono le sue domande sul senso della vita e lo allontanano dal suo ateismo convinto, avvicinandolo alla conoscenza della figura di Gesù. Dopo un intenso cammino interiore si converte al cattolicesimo, anche grazie alla testimonianza della comunità cristiana di Nagasaki. Sposerà poi Midori, figlia della coppia cristiana che a Nagasaki lo ha ospitato a lungo. Durante il lancio della bomba atomica si prodiga, pur ferito, nel soccorrere i moribondi. Quando scopre che l'amatissima moglie è morta nell'esplosione, decide di impegnarsi instancabilmente per la pace, anche scrivendo libri in cui ha modo di esporre con competenza i terribili effetti della bomba. Divenuto famoso già in vita per la sua santità, ma ormai gravemente malato e infermo, riceve la visita nella sua umile casa sia di molte persone comuni sia famose come l'imperatore giapponese. È nominato eroe nazionale e dopo la morte gli viene dedicato un museo. Da alcuni anni è in corso la beatificazione...