
Personalità unica e attraente, genio letterario di incredibile fecondità e maestra della vita spirituale contemplativa, Teresa d'Avila appartiene al 'siglo de oro', il periodo che vede l'immensa estensione della potenza spagnola in America centrale e meridionale. Sesta di undici tra fratelli e sorelle, Teresa dà un contributo fondamentale al rinnovamento della Chiesa a partire dalla preghiera, un principio che ispira la fondazione di monasteri in Spagna, Italia, Francia, Polonia, Fiandre e Germania e orienta i suoi scritti. La prima grande opera è l'Autobiografia, seguita dal Cammino di perfezione e dalle Fondazioni, anche se il testo principale resta il Castello interiore, immagine dell'anima che ospita Dio.
"Ascoltai le parole del giudice senza abbassare lo sguardo, mentre all'esterno del tribunale un gruppetto di estremisti accoglieva la sentenza e festeggiava al grido di Allah Akbar! Non sapevo di essere un simbolo, né mi importava. Pensavo soltanto a mio marito, al piccolo Martin e alla vita che cresceva dentro di me. Pensavo che sarebbero bastate due parole per uscire dall'incubo e tornare a una vita normale. Ma che non le avrei dette. Né allora né mai. Avrei sopportato qualsiasi pena pur di difendere la mia dignità e tutelare la libertà di scegliere e credere nella propria religione. Qualsiasi essa fosse." Il suo caso ha tenuto milioni di persone con il fiato sospeso. Meriam Ibrahim Ishag, una giovane sudanese di religione cristiana, è stata arrestata da un tribunale di Karthoum dopo che un parente - un perfetto sconosciuto - l'aveva denunciata per apostasia. Incarcerata incinta con il figlio piccolo, in condizioni durissime, all'ottavo mese di gravidanza è stata condannata a cento frustate con l'accusa di adulterio per aver sposato un cristiano e alla morte per impiccagione per aver rifiutato di abiurare. In catene, Meriam ha dato alla luce sua figlia. Anche per quella bambina non ha abbassato lo sguardo. Anche per lei non ha smesso di lottare. E con lei ha lottato Antonella Napoli, la giornalista italiana che ha promosso la campagna per portare il caso all'attenzione del mondo.
È la storia di un prete che insegna teologia, entusiasta delle sue speculazioni, vissute come avventura tra le verità e i misteri di Dio. Nella pace e tranquillità del suo animo si inserisce la ricerca di nuove vie. Trasloca in Africa, dove scopre una parte di se stesso rimasta sopita nel girovagare tra i misteri divini. Nell'incontro con una giovane donna rafforza il suo essere uomo di Dio. L'intreccio tra prete, Dio e la donna, è un inno all'amore nelle sue infinite manifestazioni. Gli eventi raccontati fanno emergere considerazioni o "ragionamenti" di grande attualità nel dibattito culturale e religioso dei nostri giorni.
La vita profetica e mistica di Teresa Musco è stata un sacrificio incessante, offerto generosamente soprattutto per la santificazione sacerdotale. All’orizzonte ella intravedeva la creazione di un’opera di carità, ordinata al sostegno della vocazione e della missione dei presbiteri. Pertanto, il ricavato della vendita di questi volumi sarà devoluto per la realizzazione di tale opera sacerdotale ed ecclesiale, che costituisce il senso più autentico e definitivo del messaggio d’amore e di dolore della giovane serva di Dio casertana.
Il volume propone una lettura dei "Diari spirituali" di Gesualdo Nosengo. Una scrittura inedita che, protratta per un quarantennio, permette di esaminare le motivazioni profonde sottese all'impegno associativo del fondatore dell'Unione Cattolica Insegnanti Italiani Medi, evidenziandone, in accordo alle ragioni della vita spirituale, la tensione escatologica. Egli, infatti, come affermato da Cesarina Checcacci che, più di chiunque altri, lo affiancò per diversi decenni alla guida dell'UCIIM: «[...] oltre che per le sue scelte di vita, deve essere ricordato anche per la sua coraggiosa testimonianza di laico cristiano, impegnato con Dio con un patto di fedeltà ai consigli evangelici di castità, povertà ed obbedienza, patto, noto a pochi, perché egli non lo ostentava, pur vivendolo intensamente. Questo suo segreto era alla radice della sua spiritualità e del suo straordinario impegno nella realtà professionale e sociale italiana ed anche straniera». Il libro, in questa prospettiva di significati, ripercorre il dipanarsi della vocazione religiosa di Nosengo nella forma, alquanto particolare rispetto ai primi decenni del '900, del laicato consacrato in abiti civili. In tal senso emerge il profilo di un intellettuale cattolico, interessato ai temi dell'educativo, capace, come Giorgio La Pira, Giacomo Maffei e altri, di farsi lucente testimone di fede nel quotidiano svolgersi di alte mansioni civili.
Gli otto quaderni dei Diari, inediti, che don Pollano ha giustamente definito di meditazione, accompagnano la vita e l'attività pastorale del giovane sacerdote, dall'anno di ordinazione (1951) sino al 1967: più frequenti all'inizio, poi diradati e tematici. Da essi sono tratti i suoi Pensieri, raccolti attorno ad argomenti che gli erano cari e che ricorrono più frequentemente. In queste pagine, accesissime di emozione e profonde per intensità - anche di preghiera - è dato leggere il passato dell'autore, la commozione del giovane sacerdote ordinato e lo scavo continuo nella celebrazione eucaristica, nella meditazione, nell'ascolto e nel consiglio. È un progressivo avvicinarsi - per davvero un cammino di innamoramento divino a fare rivivere il Mistero; il trattenersi a lungo e nel silenzio con Dio, realizzato sull'altare; avvertire la ricchezza dell'umanità, sua propria e di quanti incontra; pregarLo crocifisso e poi risorto. Scoprire, passo a passo, che l'uomo si fa grande nell'atto volitivo di carità e che Dio è, essenzialmente, Amore.
In questo libro possiamo vedere l'anima del sacerdote Oscar Arnulfo Romero, come viene fuori dal suo diario spirituale: possiamo così essere testimoni del suo amore per la Chiesa e per il Vicario di Cristo, della sua devozione a Maria, delle sue lotte e le sue preghiere per vivere il suo sacerdozio. Poco prima della sua ordinazione, il seminarista Romero scriveva "Quest'anno farò il grande abbandono a Dio! Dio mio, aiutami, prepararami. Tu sei tutto, io sono nulla, eppure, il tuo amore chiede che io sia grande. Coraggio! Con il tuo tutto e il mio niente riusciremo a fare molto!" (gennaio 1940). Romero seminarista ha scritto note autobiografiche con riflessioni e preghiere che possono ispirare tutti noi, specialmente i sacerdoti e i seminaristi.
Questo libro contiene ciò che è più intimo e importante per un sacerdote: la sua relazione personale con Gesù. L'uomo che sarà il salvadoregno più famoso al mondo si stava preparando per il ministero parrocchiale.
In un'altra nota autobiografica ci introduce ad un'altra conversazione piena di fervore: "Sono tornato e ho parlato con Nahuatlato, abbiamo parlato delle delizie di un parroco che addormentandosi la sera può dire: Signore, a te dedico tutto dò che mi hai chiesto oggi".
Il percorso umano e spirituale del primo focolarino sacerdote e cofondatore dei Focolari. Primo sacerdote ad aver aderito al Movimento dei Focolari, Foresi ha svolto un ruolo insostituibile nella sua nascita, sviluppo e radicamento nel tessuto ecclesiale, culturale e civile. Costantemente vicino a Chiara Lubich, ha saputo, infatti, tradurre in istituzioni e opere le sue intuizione carismatiche. Dopo il racconto della sua vita da parte di don Foresi stesso e della Lubich, nel volume seguono quattro profili che delineano ciascuno una delle principali direttrici della sua azione: la prima è da lui stesso impersonata, in quanto primo focolarino che riceve l'ordinazione presbiterale; la seconda si concreta nella nascita e sviluppo della rivista "Città Nuova" e dell'omonima Editrice; quindi il ruolo specifico svolto nella nascita della cittadella di Loppiano, prototipo di tutta una serie di analoghe realizzazioni fiorite nei cinque Continenti; la quarta riguarda il progetto e la prassi dell'Economica di Comunione.
Livia Pietrantoni (1864-1894) riceve il nome di Agostina divenendo Suora di Carità di S. Giovanna Antida Thouret. Dopo poco tempo il suo ingresso tra le Suore di Carità, fu mandata a servire Cristo nei malati, presso l'antico ospedale di S. Spirito, in Roma. Qui curò amorevolmente tutti i degenti, sin quando un ammalato violento e maleducato la aggredisce e la colpisce a morte.
"In questa casa di Nazareth stava in pieno vigore il Regno della Divina Volontà. Ogni piccolo nostro atto, cioè il lavoro, l'accendere il fuoco, il preparare il cibo, erano tutti animati dal Volere Supremo e formati sulla sodezza della santità del puro Amore. Quindi dal più piccolo al più grande atto nostro scaturivano gioie, felicità, beatitudini immense; e noi restavamo talmente inondati, da sentirci come sotto d'una pioggia dirotta di nuove gioie e contenti indescrivibili."
"Presento la mia storia a tutte le persone che hanno una coscienza retta e a tutte quelle che si comportano con giustizia. Ho espresso il mio pensiero sul fatto che non avevo mai trovato la pace del cuore nell'Islam e che l'ho trovata invece quando ho riconosciuto Gesù Cristo come mio Signore e Salvatore. Questo è stato il mio delitto, per il quale sono stata condannata a morte secondo le leggi islamiche! È forse questo un crimine per il quale devo essere perseguitata dalla polizia della Sicurezza di Stato sia in Egitto che all'estero? È forse questo un delitto che autorizza ogni musulmano ad uccidermi a sangue freddo e in tutta coscienza? È questo un crimine che fa vergognare i miei figli e che li spinge ad uccidermi per lavare l'onta della famiglia? Il mio caso non è unico."
È la più anziana dei sei veggenti di Medjugorje, ma anche la più seguita dai milioni di pellegrini che ogni anno si recano nel paesino della Bosnia-Erzegovina. Dopo essersi sottratta per oltre trent'anni a libri e interviste, Vicka Ivankovic ha finalmente accettato di raccontare tutta la sua storia in un'appassionante confessione a cuore aperto. Vicka riceve messaggi dalla Madonna ogni giorno, da quel lontano 24 giugno 1981 in cui vide per la prima volta la "signora dagli occhi celesti", la "Gospa", come viene chiamata in lingua croata. Con semplicità, parla della sua umile famiglia d'origine, dell'infanzia e di quei giorni straordinari, quando aveva solo sedici anni, sconvolti dall'inizio delle apparizioni. Con la forza di una fede incrollabile, descrive tutti gli eccezionali fenomeni fisici e mistici di cui ancora oggi è protagonista - bilocazioni, vessazioni diaboliche, sofferenze fisiche - ma anche gli incontri commoventi con la Regina della Pace, con gli Angeli e, nei giorni di Natale, con Gesù. Vicka affronta inoltre il grande mistero dei Dieci Segreti, svelando i particolari delle sue visioni dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, e accennando all'ultimo sconvolgente miracolo che si ripete da alcuni mesi nella sua casa natale: una statua della Madonna di Lourdes, ogni notte, diventa fosforescente e sembra viva.