Il testo descrive l’esperienza di vita dell’autrice, una giovane donna che ha vissuto e superato l’anoressia, e si rivolge direttamente, con uno stile confidenziale, diretto e personale, a chi sta sperimentando la stessa sofferenza, o perché direttamente colpito, o perché a contatto con una persona che la vive.
Accanto alla narrazione dell’esperienza vissuta, il libro presenta concreti suggerimenti per aiutare ad uscire dalla malattia; per offrire una solida speranza a chi spesso crede di averla perduta; per comprendere da un punto di vista cristiano il cammino pasquale di riconciliazione e risurrezione, che permette di guarire definitivamente dalla malattia e, soprattutto, di uscirne profondamente rinnovati.
L’esperienza dell’anoressia coinvolge oggi un numero sempre crescente di persone: anche se colpisce in prevalenza giovani donne, è un problema che riguarda una numero sempre in crescita di persone. Mentre molti si limitano a considerarla quasi come una mania estetica, tanti hanno compreso che è invece una sofferenza psicologica. Manca, tuttavia, una profonda comprensione dell’aspetto spirituale di questo dramma sempre più diffuso.
Destinatari
Persone che vivono direttamente questo problema, in quanto ne sono affette.
Persone che vivono indirettamente la malattia: famiglia, amici, insegnanti, educatori, sacerdoti, animatori.
Professionisti del settore.
Autrice
Clara Brunello è lo pseudonimo adottato dall’autrice, che è una giovane donna del Nord Italia, che ha vissuto l’esperienza dell’anoressia attorno i 25 anni. Da allora cerca di offrire una speranza e una testimonianza a persone che sperimentano la stessa sofferenza. Svolge un’attività artistica a livello internazionale ed è autrice di diversi libri.
"Giovani capaci di fare festa, ricchi di gioia e di fiducia nel Signore, se ne possono incontrare nella ferialità della nostra vita, nella quotidiana attività della parrocchia, della scuola e nella vita in comune di un'associazione. Occorre avere un poco di buona vista, perché in genere non lanciano proclami e non fanno miracoli, e a noi, che li abbiamo conosciuti come amici e apprezzati come compagni di cammino, capita che solo dopo ne cogliamo il valore e lo spessore della vita, diventata testimonianza. Testimoni senza mandato e senza tessera, giovani in mezzo ad altri giovani, ma che stanno maturando un crescere che un poco per volta si esprime nel fare proprio il Vangelo, vivendone gli ideali e facendolo diventare lievito della propria esistenza. E così diventano... aquile, capaci di quel volo che solo un cuore giovane ha l'ardire e la forza di intraprendere. La brevità della loro vita non ha interrotto il loro volo, perché esso continua in una memoria benedicente diventata forza esemplare per tanti altri giovani. Basta guardare in alto, lasciarsi prendere da ideali forti, per capire che il volo è possibile a tutti, come lo è stato per Gianfranco e Gigi." (dalla prefazione di Tullio Locatelli).
Una raccolta di pensieri, meditazioni e preghiere di Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, riconosciuti beati dalla Chiesa.
La vita di suor Nazarena: un frammento piccolo, ma prezioso, della nostra storia; patrimonio caro a ogni suora della Sacra Famiglia, ma anche a ogni cristiano, perché vita donata al servizio del Signore e della sua Chiesa, nella costruzione del Regno e di un'umanità pienamente umanizzata e dunque cristificata.
Don Giuseppe Bernardi era il parroco e don Mario Ghibaudo il viceparroco di Boves (Cuneo). Il 19 settembre 1943 entrambi i sacerdoti, mentre cercano di portare aiuto e conforto alla popolazione, vengono barbaramente trucidati dalle SS che seminano morte e distruzione nel paese.
In seguito alla proclamazione dell'indipendenza (1960), nel Congo scoppia una terribile guerra civile: tra le migliaia di vittime, saranno trucidati anche tanti missionari. La casa delle suore viene assalita dai ribelli Simba che prendono prigioniere le religiose. Queste vengono portate alla periferia di Isiro; suor Maria Clementina Anuarite resiste eroicamente ad un tentativo di violenza da parte di un comandante dei Simba e perciò viene ferita gravemente e muore il 1° dicembre 1964.
Le "Figlie di San Camillo", fondate da Giuseppina Vannini (1859-1911), sono circa 800 suore professe, presenti in 19 paesi, con 98 case e proseguono la delicata ed evangelica opera di soccorrere e curare il malato, vero volto del Cristo.
L'autore approfondisce alcuni aspetti sconosciuti della vita, del pensiero, della missione del papa polacco, Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II), inerenti gli inzi del suo mandato sacerdotale e la fine della sua vita su questa terra.
Resoconto, quasi stenografico, del faccia a faccia sublime di Gabrielle Bossis con Cristo, "Lui e io" è il diario intimo di una mistica del nostro tempo, immersa nel mondo, tra la gente, impegnata in un lavoro come tanti altri, quello di attrice di teatro. I dialoghi da lei annotati sono destinati a parlare ai cuori di tutti, a consolare le anime. Il cardinal Camillo Ruini, incoraggiando in altra occasione alla lettura di queste parole, scriveva che stimolano il lettore "a percepire l'invisibile nel visibile, l'eterno nel transitorio, l'amore divino nelle pieghe della solitudine e della sofferenza".
"Il cammino di santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della Chiesa e della società". In questo libro viene tracciato il profilo umano e spirituale di alcuni sposi santi: Raïssa e Jacques Maritain; Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi; Gianna Beretta Mollae Pietro Molla; Franz e Franziska Jägerstätter; Wiktoria e Jòzef Ulma; Giovanni Gheddo e Rosetta Franzi; Louis Martine Zélie Guérin; Giovanni Yu Jung-Cheol e Lutgarda YiSun-I, Maria Santissima e San Giuseppe di Nazaret.
Il libro ricostruisce la biografia della Beata Maria Elisabetta Hesselblad (1870 – 1957), religiosa svedese, fondatrice della congregazione delle suore dell'Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, sottolineando gli aspetti più freschi e attuali di una figura singolare nella storia della Chiesa del Novecento, che ha dato origine a una famiglia religiosa dedita all'ospitalità e al dialogo ecumenico. Le suore sono presenti ormai in tutto il mondo. L'elemento più caratteristico dell'abito delle brigidine è la corona di lino bianco che portano sul capo, fissata al velo con uno spillo; alla corona sono cucite cinque pezze circolari di tessuto rosso disposte a croce, segni che ricordano la passione di Gesù (la croce, la corona di spine, le cinque piaghe). Elisabetta, nata in Svezia in una famiglia luterana, abbracciò il cattolicesimo, approdando a Roma. Innestò la sua opera nel solco della spiritualità della grande mistica santa Brigida di Svezia (1303-1373), patrona d’Europa. Giovanni Paolo II nel 2000 ha beatificato Madre Elisabetta, definendola «pioniera dell’ecumenismo».
Una biografia divulgativa del beato Tito. La figura del beato – carmelitano frisone, professore universitario a Nimega, strenuo difensore della dignità umana e dei diritti di Dio di fronte al nazismo – viene illustrata in senso cronologico fino al martirio di Dachau (26 luglio 1942).
«Sacerdote carmelitano, giornalista, professore di filosofia e di storia della mistica, interessato al dialogo ecumenico, ecclesiastico con importanti responsabilità… un lungo elenco che fa della biografia di p. Tito una delle più appassionanti del secolo XX». (dalla Introduzione di P. Fernando Millán Romeral, O. Carm. – Priore Generale)