A LENE, CARISSIMA FIGLIA, CHE ANCORA OGGI MI INSEGNI CHE C’È DEL BUONO IN QUESTO MONDO LADRO… E COME SEMPRE MI DICEVI QUANDO ERI SU QUESTA TERRA; CHE ANCORA CONSERVO NELLA MIA ANIMA LA TUA FRASE…“ DAI PIGNAAAAAA” CON TUTTE LE “A” CHE HAI VOGLIA DI METTERCI.
IL TUO PAPÀ PER SEMPRE
Non si deve chiamare la santità “pratica eroica della virtù” quanto “pratica fedele della normalità della nostra vocazione”, che è consapevolezza da ricercare nella riflessione, nella preghiera, nel confronto… I giusti di una città la salvano, indicano le strade del vero e del bene, smascherano gli egoismi e le violenze, richiamano lo sguardo degli uomini sul senso della vita e sulla storia di salvezza di Gesù, Figlio di Dio, Salvatore.
Don Gino Rigoldi
Il terzo amore proietta ai vertici della vita cristiana. Riferisce di un'unione molto alta, molto intensa che l'anima eletta sperimenta in momenti di intima e calda preghiera. Ai piedi del Tabernacolo, immersa in tenere comunicazioni d'amore, totalmente alienata da tutto ciò che sa di terreno, Conchita riceve la grande grazia del terzo amore, un amore pieno di candore eterno che avvolge l'anima e la santifica, la sublima e la compenetra delle tre Divine Persone. Con il felice possesso di questo amore unitivo e trasformante, in una resa incondizionata di cuore di madre, darà a Gesù le sue consolazioni materne, espierà i peccati dei sacerdoti indegni e farà al Padre la dolcissima offerta di Gesù immolato, che lo compiace e gli rende gloria.
Immaginate di essere in una stanza buia dove nessuno vi può vederene sentire. Il battito del cuore è come un piccolo pensolo sospeso. Il tempo si è fermato. eppure lo vedete scorrere davanti a voi senza poterlo afferrare. Sapete amare, soffrire e pensare, ma non lo sapete comunicare. Siete come "un leone in gabbia"! La vostra forza è imprigionata e il buio è l'unico vostro rifugio. Poi un giorno, qualcuno vi vede e trova una chiave per permettervi di uscire. Ed è così che inizia una nuova vita. Questa è la commovente storia di Alberto, che ci insegna come sia importante partecipare al teatro della relazione autentica, l'unica in grado di guarirci, liberarci e farci volare nei cieli della vostra umanità.
All’epoca in cui visse Maddalena Volpato (1918-1946) il movimento ecumenico faceva i primi passi e l’importanza della comunione tra Chiese sorelle e fratelli separati non si nutriva di sensibilità e convincimenti largamente diffusi. Maddalena fu una pioniera in ciò: accettò la Croce, e l’abbracciò senza remore, con l’auspicio che il Signore gradisse quell’offerta e la utilizzasse per convertire i cuori di quanti si riconoscono come suoi discepoli. Dalle piaghe del corpo di Maddalena, Gesù trasse l’olio per sanare le lacerazioni del suo Corpo mistico. L’atroce sofferenza protrattasi per i quindici ultimi mesi della vita di Maddalena, il lento e inesorabile avanzamento della tubercolosi ossea furono come il profumo dell’incenso che saliva a Dio per impetrare la grazia dell’unità di tutti i cristiani.
Destinatari
Ampio pubblico.
Autore
Nicola Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collabora con la Cattedra di Letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e Filosofia ed è corrispondente dell’Osservatore Romano. Studioso appassionato degli autori mistici, ha pubblicato numerosi libri in questo campo. È anche autore di premiati racconti e poesie.Tra i volumi pubblicati per le Edizioni San Paolo ricordiamo: Consolare Gesù: ecco la mia missione in terra (2010), Con Maria ai piedi della Croce. Biografia della Beata Maria Maddalena Starace Fondatrice delle Suore Compassioniste Serve di Maria (2010) e Una margherita per Gesù. Biografia di Madre Margherita Diomira Crispi (1879-1974) (2011).
Amintore e Mariapia Fanfani. Due vite e un sogno di un mondo migliore. Un sogno di pace e di prosperità, impossibile da realizzare a poco prezzo, bisognoso di una fatica quotidiana, di un pensiero leale, di amore autentico per gli ultimi della Terra.
Questo libro mette insieme la tensione umanitaria di Mariapia con le riflessioni sulla povertà che il giovane Amintore formulò durante la Seconda guerra mondiale. L’avventura di Mariapia al servizio dei più poveri in innumerevoli missioni di pace attorno al pianeta illumina le intuizioni profetiche e lungimiranti di Amintore. La meditazione dell’uno orienta e dà senso al racconto dell’altra. La descrizione dei volti, dei sorrisi, delle lacrime e delle speranze dei più poveri e sofferenti si intreccia alle attente considerazioni sulla lotta alla fame, alla disuguaglianza sociale e alla povertà.
Leggendo questo colloquio a due voci si respira così la passione e l’entusiasmo cristiano di Amintore e Mariapia Fanfani, che hanno camminato insieme con concretezza e intelligenza verso la meta di un mondo migliore.Verso lo stesso sogno.
Destinatari
Ampio pubblico.
Autori
Amintore Fanfani (1908-1999), uomo politico italiano fra i più importanti del Novecento, è stato segretario della DC e più volte ministro, presidente del Consiglio e del Senato. Senatore a vita dal marzo 1972, guidò i cattolici nello scontro referendario per l’abrogazione della legge sul divorzio (maggio 1974). Presidente della XX Assemblea dell’ONU, fu dal 1936 docente di storia economica all’Università del Sacro Cuore di Milano e dal 1955 al 1983 all’Università di Roma. Tra le sue opere: Cattolicesimo e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo, 1934; Colloqui sui poveri, 1942;Storia del lavoro in Italia dalla fine del sec.XV agli inizi del XVIII, 1943; Storia economica, 2 voll., 1961-1970; Capitalismo, socialità, partecipazione, 1976.
Maria Pia Fanfani (1922), partigiana, scrittrice e fotografa, Cavaliere di Gran Croce, è nota a livello internazionale per aver organizzato innumerevoli iniziative di solidarietà e missioni umanitarie.Nel 1943 sposa l’ingegnere Giuseppe Vecchi e partecipa alla lotta partigiana contro l’occupazione nazifascista. Dopo la morte del marito, nel 1975 sposa Amintore Fanfani. Grazie alla ricca rete di relazioni col mondo della politica internazionale la sua attività umanitaria, specialmente con l’Associazione Insieme per la Pace da lei fondata e diretta, non conosce confini. Nel 1983 diventa Presidente del Comitato Nazionale Femminile della Croce Rossa Italiana; due anni dopo è nominata Vicepresidente della Lega Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. È autrice di oltre venti volumi.
Il Decalogo dei folli riprende le parole proposte da don Mazzi in oltre venticinque anni di Exodus, parole che rappresentano la sua filosofia del cammino, la teoria che diventa prassi. Un libro da leggere come la storia, per azioni e fatti, del sogno dei “folli di Exodus”. Un sogno che può essere condiviso da tutti coloro che non si accontentano, che vogliono migliorare se stessi e contribuire a migliorare il mondo.
Esistono molti tipi di follia, ma non tutti devono essere considerati un male. Da sempre ci sono persone che indossano volontariamente il vestito dei folli e non sul palco di un teatro, ma per strada, nella vita di tutti i giorni.Tra questi ci sono i folli con intenti demolitori e quelli che invece vogliono costruire, i folli positivi, come don Antonio Mazzi e gli educatori di Exodus.
L’andare contro la morale corrente, insieme, per cercare nuove soluzioni: la vita in comunità, l’esodo, gli incontri, la Parola, ecco cos’è Exodus, che nella dimensione del cammino trova la sua prima e massima espressione. Il Decalogo dei folli è tutto questo, è la rassegna delle dieci parole più importanti delle carovane di Exodus, dove educatori, volontari, tossici ed ex-terroristi vivono fianco a fianco, una comunità che, nelle parole di don Mazzi, si fonda su quattro “ruote”: sport, musica, teatro e lavoro/volontariato e poi l’amicizia, l’accoglienza, la fraternità... sempre sperimentati concretamente, sulla strada, verso un nuovo modo, più autentico di stare al mondo.
Destinatari
Un ampio pubblico, in particolare educatori, formatori, genitori e sacerdoti.
Autore
Franco Taverna, 52 anni, laureato in Filosofia, dal 1979 lavora a fianco di Don Antonio Mazzi. Fino al 1985 coordinatore del Centro Disabili Don Calabria di Milano, da allora è il responsabile di Exodus. Coordinatore e responsabile scientifico di numerosi progetti di prevenzione e trattamento delle varie forme di devianza sociale, non solo in Italia. Membro di diverse commissioni e gruppi di lavoro regionali e nazionali, relatore in seminari e convegni sull’educazione e la tossicodipendenza. Sposato, ha quattro figli e vive nella comunità di famiglie Sichem. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Avamposti (2005) e Come gira il fumo (2007).
Monsignor Luigi Novarese è il sacerdote vissuto fra la prima metà e la seconda metà del Novecento che ha rivoluzionato il modo di pensare degli ammalati.
Alla mentalità che li considerava oggetti passivi di carità, rassegnati all’isolamento e alla pietà per se stessi, ha contrapposto la consapevolezza che gli ammalati potevano diventare soggetti attivi di apostolato fra i sofferenti; testimoni capaci si trasmettere ai fratelli la forza e la bellezza del loro sì al Signore.
Monsignor Novarese ha dialogato con la medicina sostenendo l’utilità terapeutica della pratica spirituale. Si è confrontato con la psicologia, dimostrando l’efficacia della motivazione religiosa nel cammino di guarigione dell’ammalato. Ha arricchito la teologia con la nozione di “valorizzazione della sofferenza”. Giovanni Paolo II ha definito monsignor Novarese “l’apostolo degli ammalati”.
Questa biografia ne racconta per la prima volta l’Opera, le intuizioni spirituali, il dialogo fecondo con la medicina. Ma soprattutto l’impegno straordinario a favore dei più deboli e dei sofferenti.
Mauro Anselmo:
E' un giornalista professionista. Ha lavorato a “La Stampa” e, come responsabile della Cultura, a “Panorama”
La vita e i prodigi della mistica di paravati raccontati in prima persona dall’amica Italia Giampà che le fu accanto assieme al marito Libero sin dal 1944. Fu lei ad accompagnarla da Padre Pio nel 1962 e insieme acquistarono la casetta dove nacque la prima cappellina dedicata alla Madonna di Fatima in cui sostavano i devoti che andavano dalla Evolo. Scritto insieme a Luciano Regolo, l’autore della fortunatissima biografi a di Natuzza, questo libro ne è il naturale approfondimento, grazie al punto di vista intimo e alla ricca documentazione inedita: le immagini fotografi che dei movimenti della statua, le emografi e durante gli assalti del demonio, gli scritti dei testimoni del tempo... Italia ha novantadue anni, tanti ricordi e questo è il suo primo racconto pubblico.
LUCIANO REGOLO (Catanzaro, 1966) si è laureato in Scienze politiche alla Luiss di Roma e specializzato in Giornalismo e Comunicazione di massa presso lo stesso ateneo. Giornalista professionista, ha lavorato per diverse testate, fra cui “La Repubblica”, “Oggi” e “Chi”. Dal 2005 al 2008 ha diretto “Novella Duemila”. Attualmente dirige “Eva 3000” e “Vip”. Esperto di famiglie reali, è autore di La regina incompresa, Il re signore, La reginella santa e Jelena, le biografie di Maria José, Umberto II, Maria Cristina ed Elena di Savoia, edite da Simonelli.
La Beata Suor Zdenka (1916-1955) appartiene alla numerosa schiera di cristiani autentici che seppero rendere testimonianza di amore a Cristo e di fedeltà alla Chiesa negli anni della dittatura comunista, che ha tristemente dominato gran parte dell'Europa centro orientale. Con la sua breve vita, essa ha detto al mondo che Cristo conduce alla vera libertà, alla pienezza della verità, all'amore.
Francesco Antonio Marcucci (1717-1798), nobile di famiglia e colto, è affascinato dalla predicazione itinerante di San Leonardo da Porto Maurizio. Giovanissimo si dedica alla predicazione tra le masse popolari offrendo loro la luce del Vangelo. La sua vita austera, il camminare scalzo, la parola suadente e affascinante gli attirano le simpatie delle popolazioni. Nominato vescovo, cccompagnerà in una delicata missione diplomatica il Papa Pio VI a Vienna.
Maria Oliva nasce il 26 marzo 1893 a Castelfranco Veneto. Nel 1938 fonda una nuova Congregazione religiosa: le "Figlie della Chiesa". Nel solco del Concilio Vaticano II rilegge il carisma con sempre nuovo fervore animando le sue figlie a servire e amare con gioia la Sposa di Cristo. Muore a Roma il 10 luglio 1976.