Ludovico Marracci, membro dell'Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio, fu una personalità centrale del Seicento italiano: per più di quarant'anni tenne la cattedra di Lingua araba alla Sapienza di Roma; alle sue competenze linguistiche si devono infatti la traduzione in latino del Corano e la Biblia Sacra Arabica. Fu autore di numerose opere di carattere scientifico e divulgativo, oltre ad essere stato confessore di papa Innocenzo XI Odescalchi e ad aver ricoperto numerose cariche curiali nelle più importanti congregazioni romane. Il volume ricostruisce le numerose sfaccettature di questo erudito lucchese. In particolare, i diversi contributi cercano di mettere in evidenza come, nel clima di grande spinta missionaria e controversistico tipico del Seicento, si siano creati quei presupposti per lo studio e la comprensione delle altre religioni - elementi basilari per il dialogo e la pace fra i popoli - di cui Ludovico Marracci fu un acutissimo interprete.
Ha ancora senso parlare di dialogo tra cristiani e musulmani oggi? Non è forse vero che le Chiese cristiane del Medio Oriente soffrono un grande disagio nelle relazioni quotidiane con i musulmani? Fino a che punto il dialogo tra esperti può favorire la riconciliazione tra popoli, religioni ed etnie? Come giustificare le violenze dell'Isis in Iraq? Questo breve saggio, dopo aver presentato in misura essenziale la dottrina dell'islam, si sofferma sul dialogo tra cristiani e musulmani a partire dalla novità del Vaticano II e seguendo una prospettiva storica e spirituale senza sottovalutare le sfide emergenti e i segni di speranza e di luce che attualmente alcune comunità cristiane e musulmane stanno portando avanti con grande impegno e coerenza di vita.
«Nel presente studio noi vorremmo levar via alcune prevenzioni mettendo a raffronto la religione cristiana e la islamica, per mostrare le relazioni che corrono fra loro».
Riproduzione anastatica del libro L’islam nella luce del pensiero cattolico, del padre gesuita Giovanni Fausti, uomo dalla vita avvincente morto fucilato nel 1946.
Teologia, morale, spiritualità dell’islam, confrontate con la dottrina cattolica per favorire il dialogo reciproco.
Introduzione generale di padre Antonio Spadaro.
Profondo e articolato saggio teologico su cosa deve essere la missione cristiana nell'era attuale. La categoria di "dialogo profetico" unisce due poli spesso messi in contrapposizione e che invece gli autori, grazie a lunghi studi, lavoro sul campo e confronto con diverse realtà, uniscono: il dialogo (con le religioni, con la cultura, con la società) è costitutivo della missione, così come lo è la profezia, ovvero la testimonianza del Regno di Dio nella storia.
Il viaggio di papa Bergoglio nella Città Santa. Un passo avanti verso la pace in Medio Oriente o un progetto irrealistico? Nel suo primo viaggio internazionale, papa Francesco sceglie strategicamente Gerusalemme, quale emblema delle convivenze senza pace e senza speranza. L'intento è chiaro: proiettare la sua visione del mondo sul drammatico scenario politico mediorientale e arricchire la sua azione di leader mondiale con un accentuato respiro interreligioso. Le grandi prospettive aperte da papa Francesco nei suoi tre giorni in Terra Santa hanno trovato un immediato e clamoroso effetto nei Giardini Vaticani, cornice dell'incontro con Peres e Abbas. Un appuntamento storico, ma con effetti tutti da verificare. L'autore ha atteso nella Città Santa il pellegrino di Roma, ha seguito i suoi incontri, ha raccolto le prime, autorevoli valutazioni locali dopo il rientro del papa in Vaticano. Alla luce di un'osservazione diretta, rivisita parole e gesti di Francesco e dei suoi interlocutori per capire se a distanza di mesi, Gerusalemme ha segnato la grande svolta del suo pontificato o se, invece, ha visto più semplicemente lanciare una sfida irrealistica anche per gli stessi cristiani di Terra Santa.
Il testo tratta del rapporto tra ebrei e cristiani dal punto di vista ebraico. È la traduzione del saggio Rethinking Christianity. Rabbinic Positions and Possibilities costituente l'ottavo capitolo del volume Jewish Theology and World Religions, recentemente edito presso i tipi de The Littman Library Civilization, Oxford, UK - Portland. Nelle sue pagine il rabbino Korn illustra l'evolversi della riflessione rabbinica in relazione al cristianesimo dall'antichità ai giorni nostri, mettendo in evidenza, con chiarezza e puntualità, le difficoltà e le speranze inerenti al dialogo ebraico-cristiano. Il libro si divide essenzialmente in due parti. Nella prima l'autore fa una carrellata storica sulla posizione del cristianesimo nella teologia ebraica evidenziando la diversità di posizioni enunciate dai rabbini nel corso dei secoli: posizioni che vanno dalla completa apertura verso il cristianesimo al suo netto rifiuto. La conclusione è che l'atteggiamento di apertura o chiusura dipende non dalla posizione normativa/teologica ebraica, ma dalle condizioni economiche e sociali di volta in volta succedutesi nel tempo. La seconda parte tratta del rapporto tra ebrei e cristiani oggi, dopo l'Olocausto e il concilio Vaticano II. L'invito ai cristiani è di accettare il dialogo con gli ebrei cercando di capire, nel campo politico, l'importanza che ha per la loro esistenza lo Stato d'Israele... Prefazione del Card. Angelo Bagnasco. Introduzione di Rav Giuseppe Laras.
Il testo prende vita dall'esperienza del corso "Nuove presenze religiose in Italia". Un percorso di integrazione, promosso dal Forum internazionale democrazia e religioni (FIDR) con il patrocinio del Ministero dell'interno nel triennio 2010-2013: iniziativa di formazione per esponenti dell'associazionismo islamico, tra cui guide religiose, organizzata in Italia. Viene pubblicata, in questo volume, la bozza dello statuto di associazioni religiose che gestiscono moschee e per la prima volta imam e presidenti di comunità islamiche di ogni orientamento affrontano, nel rispondere alle domande degli autori, temi quali il ruolo della donna e il rapporto fra islam e democrazia. Nel testo sono poi approfonditi argomenti quali le moschee e la formazione degli imam, il dialogo interreligioso e i matrimoni misti, le seconde generazioni e la cittadinanza, l'assistenza spirituale nelle carceri.
In questo libro si parla di un abbraccio: quello che Papa Francesco, Omar Abboud e Abraham Skorka si sono scambiati davanti al Muro del Pianto di Gerusalemme durante il primo viaggio del Pontefice in Terra Santa. Un gesto spontaneo e genuino compiuto da amici che da sempre condividono un dialogo fecondo pur professando fedi differenti, testimoniando una modalità unica di vivere l'esperienza religiosa. Antonio Spadaro indaga le ragioni profonde che hanno ispirato il viaggio di Bergoglio e, attraverso lo sguardo inedito di un ebreo e un musulmano che il Papa ha voluto vicini, ripercorre i gesti e le parole di quei giorni, segnati in Medio Oriente da tensioni crescenti: la visita al Santo Sepolcro, alla Moschea della Cupola e alla Grotta della Natività, l'incontro con i bambini dei campi profughi palestinesi e l'omaggio alle vittime dell'Olocausto al memoriale di Yad Vashem. Fino all'invito rivolto ai leader di Israele e Palestina: "Venite a pregare a casa mia". Scegliendo quella dell'amicizia e dell'empatia come strada privilegiata, Francesco ha scardinato tutti gli schemi, mostrando al mondo come per conquistare la pace non bastino accordi politici o diplomatici ma occorra un cambio di mentalità radicale che porti a non veder più nell'altro un nemico. Perché "la vita è un cammino, un cammino lungo, ma un cammino che non si può percorrere da soli. Bisogna camminare con i fratelli alla presenza di Dio".
Nel 2017 ricorrono i 500 anni dell'inizio della Riforma. Dopo un secolo di ecumenismo e 50 anni di dialoghi tra luterani e cattolici, oggi non vi sono più scomuniche reciproche ma crescente comprensione, rispetto e collaborazione. Il documento della Commissione luterana-cattolica sull'unità propone un racconto condiviso della Riforma e riflette sulle due grandi sfide del 2017: la purificazione delle memoria e la ricerca della comunione.
Alle radici del dialogo inter-religioso dall'età tardo antica fino all'umanesimo i testi più significativi sul tema. Fin dall'epoca tardo-antica la filosofia del dialogo inter-religioso si è proposta di individuare le verità di base condivise tra le fedi al di là delle differenze di prospettive e tradizioni culturali. Il volume raccoglie diciotto contributi che attraversano la storia della cultura occidentale - dall'età tardo antica e medievale fino al periodo umanistico-rinascimentale - preceduti da un saggio introduttivo di Giulio d'Onofrio. Si delinea così una ricca panoramica dei testi più significativi sul tema: "Il Dialogo con Trifone" di Giustino; "Il discorso vero di Celso"; il "Discorso sulla tolleranza" del retore Temistio, una rassegna di temi e protagonisti del dibattito islamo-cristiano in lingua araba; gli scritti di Anselmo d'Aosta, di Abelardo, di Pietro il Venerabile, di Tommaso d'Aquino, di Raimondo Lullo, il "De pace fidei" di Cusano; la Lettera indirizzata al sultano Maometto II da papa Pio II, l'umanista Enea Silvio Piccolomini; le "Conclusiones" di Giovanni Pico della Mirandola; il dibattito tra Sèpulveda e Las Casas sulla conversione degli indios.
"Chi siamo noi per chiudere le porte" allo Spirito Santo? È la domanda che ha posto papa Francesco. Ma è la stessa domanda che ha guidato i padri del concilio cinquant'anni fa. Ieri come oggi lo Spirito Santo fa andare la Chiesa "oltre i limiti, più avanti". È stato lo Spirito che ha "aggiornato" la Chiesa di Dio e che anche oggi la rinnova facendola camminare per strade impensabili: quelle di chi getta ponti e non scava trincee.
Ogni pagina di questo libro è un dialogo mistico nell'oscurità. Un dialogo con chi? Non è necessario soltanto pensare all'altro da sé per vivere e sperimentare il dialogo, che nasce già dall'interiorità che incontra se stessa, poi il mondo circostante, per arrivare fino al dialogo con l'universo e, infine, con l'Altro, con Dio. Scritto da un frate domenicano che passa buona parte dell'anno in Turchia, "Piccola mistica del dialogo" non è, dunque, uno dei tanti manuali sul dialogo interreligioso, ma un vivo riflesso delle relazioni vissute giornalmente nella grandezza e nella multiforme varietà dell'umanità. Allora anche la seconda parte del libro, "La frontiera interreligiosa", conduce a scoprire e oltrepassare quelle frontiere - pensate, immaginate, create - che tanto attanagliano l'uomo contemporaneo. L'autore, cosciente che questo cammino è talvolta impervio, lo propone a tutti perché la mistica del dialogo è fondamento dell'umanità.