Il dialogo tra le religioni e le scienze della natura rappresenta oggi un compito di grande rilievo culturale e sociale. In un contesto contemporaneo che, da un lato, vede il fenomeno religioso spostarsi sul versante dell’irrazionalità e, dall’altro, conosce preoccupanti derive fondamentalistiche all’interno delle grandi religioni, il volume – frutto di un convegno teologico dallo stesso titolo – richiama un orizzonte culturale in cui le religioni diventano luogo di autentica ricerca intellettuale e in cui le scienze, partendo dagli ambiti di ricerca loro propri, vanno oltre se stesse e si pongono domande sul senso del tutto. È un orizzonte in cui si apre uno spazio di incontro tra religioni e scienze e che raccoglie il convergente apporto che sia le prime sia le seconde possono rendere alla costruzione del sapere umano.
Nella prospettiva di un rapporto dialogico i contributi raccolti nel volume focalizzano l’interesse sulla questione della “origine” del cosmo e della vita in esso, in particolare sull’origine dell’uomo e sul suo rapporto con gli altri esseri viventi. Le teologie intervenute rappresentano le tre grandi tradizioni religiose – ebraica, cristiana e islamica – che, dal punto di vista storico, sono state particolarmente legate agli sviluppi della cultura occidentale in cui è nata la scienza moderna.
Sommario
Premessa (A. Autiero). Introduzione (V. Maraldi). Teologia della creazione e scienze naturali (W. Pannenberg). La creazione nel pensiero cristiano. Il Dio trinitario, origine e compimento del creato (V. Maraldi). Il rapporto scienza-fede secondo il modello di Pierre Teilhard de Chardin (L. Galleni). La creazione dal punto di vista biblico-ebraico tra alterità e responsabilità (C. Di Sante). La creazione nell’Islam. Il Libro sacro, i teologi, i filosofi, gli estremisti (C. Baffioni).
Note sul curatore
Valentino Maraldi (Cesena 1963) ha studiato teologia a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana e a Francoforte presso la Scuola superiore di teologia e filosofia Sankt Georgen. Insegna teologia presso il Centro per le Scienze Religiose in Trento e presso l’Istituto di Scienze Religiose di Bolzano. Sui rapporti tra teologia e scienza ha pubblicato Lo Spirito Creatore, Milano 2002.
Creazione: una parola chiave per leggere cio che siamo e l'universo nel quale viviamo. Una parola messa in disparte in occidente dal mondo della scienza.
Da sempre, in tutte le culture e religioni, la luce è fonte di vita, di bene, di calore, di perfezione, di felicità. Nell'Antico Testamento è simbolo della presenza di Dio e della sua salvezza; nel Nuovo Testamento è Gesù stesso. A suo volta il cristiano è chiamato ad essere luce per le genti, ad annunciare la Parola di Dio ai pagani, «ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce» (Atti 26, 18). Come? Vivendo la Parola. Ma se il cuore del Vangelo è il comando dell'amore reciproco «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35) -, il cristiano è fonte di luce soprattutto nella comunità, nella Chiesa. Dopo Fuoco è la Tua Parola, come vivere il Vangelo (2003, 2004) Fabio Gardi propone una meditazione su come annunciare la Parola.
Uno sguardo volto al panorama dell'ermeneutica delle fonti nelle diverse tradizioni religiose può rendere possibile l'apertura a un nuovo dialogo. Se la storia dell'ermeneutica cristiana ha dato i suoi risultati, è auspicabile che ogni altra tradizione religiosa muova i propri passi in direzione delle rispettive origini, dalla rilettura critica delle quali potrà meglio identificarsi anche in relazione alle altre tradizioni. Numerosi sono gli interrogativi che emergono dalla prospettiva qui indagata, a partire da una riflessione sistematica condotta nell'ambito di una ricerca interdisciplinare promossa dalla Pontificia Università Urbaniana che ha visto la partecipazione di importanti studiosi di diverse nazionalità.
«C’è in giro una grande paura dell’Islam e io, che un poco amo camminare contro il vento, vado raccogliendo piccole storie di buona convivenza. Quelle che metto qui sono più di 150, raccontate in breve e ambientate tutte nel nostro paese, o vissute da italiani in giro per il mondo. Mi sono ispirato all’idea che la buona convivenza è frequente, ma il suo racconto è raro. [...] Narro la buona convivenza, invece degli scontri, non perché io sia un ingenuo, come mi sono sentito obiettare da diversi cui avevo chiesto segnalazioni, ma perché gli scontri già sono veicolati – e anche ingranditi – dal normale circuito dei media. Puntando dunque sulle storie positive non temo di distorcere la realtà, ma spero di contribuire a raddrizzarne la percezione» (dalla Premessa).
Come per tutti i suoi scritti, Accattoli ci consegna pagine di grande freschezza e leggibilità: le sue storie vanno da eventi minimi, come un gesto o una parola occasionali di riconoscenza, a scelte di vita da parte di immigrati che hanno ricevuto aiuto e vogliono ricambiarlo. Egli intervista imam e scrittori affermati, ma interroga anche venditori ambulanti, operai, madri, ragazzi e ragazze della seconda generazione che lasciano intuire frutti di buona convivenza.
Frequente è l’incontro con storie impreviste: c’è un tunisino sacrestano a Milano e un senegalese portinaio in Santa Sede; un ingegnere di origine siriana è sindaco di un paesino dell’Abruzzo; molte famiglie osservanti mandano i figli a scuola dalle suore o scelgono nella scuola pubblica di frequentare l’ora di religione cattolica....
Un libro indispensabile per aiutare a comprendere la complessità del nostro presente e liberarsi dalla tentazione di fare di ogni erba un fascio.
Sommario
Premessa: la buona convivenza è frequente ma il suo racconto è raro. 1. Ora questo è il mio paese. 2. Vedo il mondo con doppio sguardo. 3. Sara il velo lo mette e lo toglie. 4. Cerco l’Islam che prega. 5. Sono stato aiutato e voglio aiutare. 6. Habib che fa il sacrestano a Milano. 7. Il cardinale Antonelli due volte in Moschea. 8. Bibbia e Corano alla Gregoriana. 9. Mille musulmani intorno al Focolare. 10. Contro chi macchia di sangue il Corano. Conclusione polemica: un Islam buono e un Islam cattivo.
Note sull'autore
Luigi Accattoli, da 23 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (82004) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (32004); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell’avventura cristiana nella città mondiale (2002).
cattolici e ortodossi in dialogo
Per un quarto di secolo, Bede Griffiths è vissuto in India. Nel volume offre il risultato di anni di meditazione, descrivendo quelli che egli chiama i «miti» religiosi – indù, ebraici, cristiani – ossia quei testi sacri antichi che attraverso il linguaggio dei simboli comunicano una sapienza intuitiva circa i valori di ogni umana realtà. Ed essi portano alla comune consapevolezza che Dio è presente nell’uomo e nella natura: «Quando un uomo incontra Dio, la realtà, la verità, l’amore, anche se è formalmente un ateo o un agnostico, egli incontra la grazia di Dio in Cristo».
Note sull’autore
Bede Griffiths è stato monaco benedettino. Nato in Inghilterra, ha studiato al Christ’s Hospital e a Oxford. Dopo vent’anni di vita monastica in Gran Bretagna si è recato in India per «cercare l’altra metà della sua anima». La sua testimonianza profetica ha fatto dell’ashram cristiano di Shantivanam, nel Tamil Nadu, da lui diretto, un centro mondiale di unità spirituale. È morto nel 1993.
Saggio di attualita sulle difficolta di costruire un dialogo tra cristiani e musulmani, in base ai fatti che l'attuale situazione socio-lavorativa del Nordest italiano propone giorno dopo giorno. Il volumetto affronta vari temi legati alla convivenza - ormai inevitabile - di due civilta differenti e soprattutto di due religioni che, se per un verso sono entrambe affini nella fede verso un unico Dio, si differenziano poi moltissimo su altri punti, soprattutto perche l'islamismo e una religione strutturata politicamente e quindi condizionata da leggi e consuetudini sociali che ne hanno alterata la matrice primaria. La stessa lettura del Corano - divenuto codice di vita civile oltre che religiosa - ne e la prova.