La normativa canonica con la costituzione del cura tore «ad litem» tutela e garantisce il valido esercizio dei diritti sostanziali e processuali della parte nei casi in cui tale esercizio sia compromesso a causa di una infermità mentale accertata dal giudice durante tale processo o in vista di esso. Il presente studio, mediante un'analisi critico-analitica delle fonti giurisprudenziali e delle rispettive fonti dottrinali circoscritta alla funzione e alla costituzione del curatore, si prefigge di offrire un sussidio giuridico che possa risultare utile all'adempimento sia del munus del giudice che debba procedere alla costituzione di un curatore o, eventualmente, affrontare la sua impugnazione, sia del l'incarico del curatore che debba tutelare la parte inferma di mente nell'esercizio di tutti i suoi diritti nel processo. La prassi giurisprudenziale ha dimostrato che la protezione degli infermi di mente per il tramite del curatore processuale, deve contemperare le esigenze dei diritti delle parti nel concreto ambito processuale con la necessità della tutela medesima.
Il testo esamina il significato e la portata obbligatoria dei precetti generali della Chiesa e il loro valore pastorale. I sei capitoli sono dedicati alla valenza giuridica complessiva dei precetti, alla partecipazione eucaristica festiva, al riposo festivo, al precetto pasquale, alla santificazione del tempo penitenziale e alla sovvenzione alle necessità della Chiesa. Ogni contributo parte da una contestualizzazione e problematizzazione delle questioni legate al precetto; esamina l'origine e lo sviluppo storico del relativo ordine ecclesiale, analizza la genesi, l'ermeneutica e la sistematica della normativa vigente (cann. 1246-1248, 989, 920, 1249-1253 e 222 CIC); cerca di sviscerare l'impostazione del debito, il contenuto delle spettanze e i relativi compiti (anche istituzionali) e discende quindi agli spunti di carattere propositivo (in genere formativo-pastorale). L'interesse principale dell'analisi è legato alla dimensione di giustizia iscritta nella realtà ecclesiale e recepita nella determinazione e fissazione ecclesiastica. Una certa attenzione è prestata pure al contesto pastorale attuale e all'incremento e alla sollecitazione della pratica dei praecepta Ecclesiae.
La prima edizione di questo libro è apparsa nel 2001 nella Collana di Monografie Giuridiche, curata dalla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce. Questa seconda edizione riveduta e ampliata vede la luce a più di 15 anni di distanza dalla prima perché l’autore in questo lasso di tempo ha lavorato molto su quella che lui allora definiva l’urgente necessità di riscoprire il fondamento antropologico del matrimonio. Frutto di questo lavoro è la prima parte del libro, dal titolo L’unione di amore coniugale, in cui Viladrich fornisce al lettore le chiavi per una comprensione positiva del consenso matrimoniale, necessaria per poter poi comprendere adeguatamente il “negativo” del consenso, ovvero i capi di nullità. Nella seconda parte del volume viene riproposto in maniera aggiornata il commento dell’autore ai canoni sul consenso e ai capi di nullità, già apparso nella prima edizione del 2001. Pedro-Juan Viladrich è stato Professore Ordinario presso l’Università Complutense di Madrid, Oviedo e Navarra. Ricercatore Senior presso l’Istituto di Scienze per la Famiglia dell’Università di Navarra. Professore Visitante presso la Pontificia Università della Santa Croce. Professore onorario dell’Università di Piura. Professore emerito dell’Università di Navarra. A lui si deve il disegno istituzionale che incorpora lo studio scientifico e interdisciplinare del matrimonio e della famiglia all’Università, con la creazione dell’Istituto di Scienze per la Famiglia dell’Università di Navarra, di cui è stato fondatore e direttore per venticinque anni. Ha sviluppato una vasta esperienza di consulenza e guida personalizzata, integrata nel suo lavoro scritto. I suoi libri sono stati tradotti in più lingue. La sua monografia sul consenso matrimoniale e sui motivi di nullità è considerata un classico, citato dai tribunali di tutto il mondo e pubblicata in sei lingue. I suoi ultimi libri sono stati pubblicati dall’ICF dell’Università di Piura, e dalla Fondazione La Caixa di Spagna.
Il governo nella Chiesa non deve essere esercizio di potere ma servizio alla comunione nel popolo di Dio. Comunione che si realizza in modo sinodale e condiviso. Inoltre, pur nel rispetto della sua struttura sacramentale tutti i fedeli, partecipano, con modalità differenti, ma a pieno titolo, alla realizzazione della missione di salvezza della Chiesa, con vera corresponsabilità che si manifesta anche in modi giuridici che cercano di esprimerla. Il Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico ha dedicato a queste tematiche il suo XLIII Incontro di Studio (2016) e ne pubblica ora gli atti.
Il diritto matrimoniale canonico ha acquistato, nella revisione del 1983, una dimensione più aggiornata non solo dal punto di vista giuridico, ma anche per quanto concerne il fondamento teologico. Il presente commento tiene conto di questa innovazione, specie nei canoni introduttivi, dove si mette in luce l’approfondimento storico, biblico e teologico, approdato al Vaticano II, fonte precipua di ispirazione dell’intera legislazione canonica sul matrimonio.Nella presentazione dei singoli canoni, si evidenziano lo spirito nuovo che ha guidato le scelte del Legislatore e le innovazioni rispetto alla precedente legislazione, come pure le differenze, quando vi sono, con i corrispondenti canoni orientali. L’itinerario storico-analitico circa lo sviluppo dottrinale e normativo sul matrimonio conduce ad esplorarne sia l’ordine della natura sia l’ordine della grazia. In quanto unione di un uomo e di una donna, il matrimonio trova il suo fondamento nel diritto naturale; in quanto unione sacramentale tra due battezzati, esso si fonda nell’ordine della grazia. Su queste acquisizioni fondamentali si snoda l’intero commento al diritto matrimoniale, che in questo manuale viene suddiviso in cinque parti: questioni introduttive; teoria generale del matrimonio canonico; celebrazione del matrimonio canonico; effetti del matrimonio, separazione e convalida; processi speciali matrimoniali.
Commento aggiornato dei canoni del libro IV che riguardano la funzione di santificare della Chiesa: le norme introduttive (cann. 834-839), i sacramenti in generale (cann. 840-848), il battesimo (cann. 849-878), la confermazione (cann. 879-896), l'eucaristia (cann. 897-958), la penitenza (cann. 959-997), l'unzione degli infermi (cann. 998-1007). L'esposizione - che si avvale dei più recenti documenti del magistero - cerca anche di rispondere alle questioni che sorgono dall'applicazione della normativa canonica nei diversi contesti ecclesiali e culturali, specialmente nei territori di diritto missionario. Inoltre, il volume tiene conto dei cambiamenti significativi in campo giuridico portati dal pontificato di papa Francesco. In primo luogo, per le modifiche dei canoni 838 e 868, di enorme portata nella vita della Chiesa; in secondo luogo, per i richiami, in materia di eucaristia e sul sacramento della penitenza, presenti nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium e nell'esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia.
I contributi raccolti nel presente numero di Quaderni di Ius missionale sono il
frutto della giornata di studio che la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia
Università Urbaniana ha organizzato il 23 novembre 2017 sul tema: La costante
sollecitudine per la concordanza tra i Codici.
Poco tempo prima, nel mese di settembre, il Cardinale Velasio De Paolis tornava
alla casa del Padre. La Facoltà ha voluto cogliere l’occasione della giornata, già
programmata, per dedicarla alla commemorazione del suo grande maestro. È stata
una iniziale riconoscenza che continuerà in altre forme per esprimere la gratitudine
per il servizio che con responsabilità e passione, il Cardinale ha reso alla Facoltà.
Il programma prevedeva l’approfondimento di alcune tematiche sul ‘motu proprio’
De concordia inter Codices. Alla presentazione generale delle modifiche normative
collocate nel contesto che le ha originate, ha fatto seguito una riflessione critica
sulla necessità, convenienza e adeguatezza dell’intervento legislativo. Due
successivi contributi hanno sviluppato temi particolari riguardanti la nozione di
ecclesia sui iuris e le modifiche alla forma canonica del matrimonio. Non è
mancata la proposta di riprendere in considerazione l’opportunità di elaborare un
Codice comune, anche come strumento utile in un contesto ecclesiale sempre più
caratterizzato da una varietà di normative particolari.
Non c’è Chiesa senza l’agire storico della sua missione nel mondo. Di conseguenza la riflessione sul mistero della Chiesa non è possibile senza intrecciare costantemente il discorso con una riflessione sull’aggregazione sociale di uomini e donne credenti in Cristo, che costituiscono il soggetto che agisce nella storia come responsabile della missione consegnatagli da Cristo.
Da qui il bisogno vitale dell’ecclesiologia, dato che l’agire collettivo è possibile solo in quanto è regolato da un certo ordinamento, di intrecciarsi con la canonistica, e viceversa. La missione della Chiesa si attua, ovviamente, lungo lo scorrere della storia e, quindi, l’ordinamento che intende regolarlo, pur restando fermo sul fondamento della istituzione divina della Chiesa, che ne custodisce il mistero, non può costituirsi indipendentemente da ciò che avviene e muta nello scorrere del tempo.
Sommario
Abbreviazioni. Prefazione. I. Tempi di riforma. II. Teologia e canonistica. III. L’ordinamento canonico a confronto con una Chiesa estroversa. IV. L’ordinamento giuridico della Chiesa nella società contemporanea. V. L’ordinamento giuridico della Chiesa e l’ecclesiologia contemporanea. VI. Una prospettiva di riforma: il recupero della sinodalità. Conclusione. Postfazione. Le implicazioni giuridiche di un’ecclesiologia relazionale (E. Chiti).
Note sull'autore
Severino Dianich è professore emerito di Ecclesiologia alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, dove ha diretto la rivista Vivens homo ed è stato fondatore e direttore del master in Teologia e architettura di chiese. Ha inoltre insegnato alla Pontificia Università Gregoriana e alla Facoltà Teologica di Sicilia. Nel 1967 ha fondato con altri teologi l’Associazione teologica italiana, di cui è stato presidente dal 1989 al 1995. Con EDB ha pubblicato di recente Idoli della Chiesa. Tentazioni e derive della coscienza cristiana (2015), Diritto e teologia. Ecclesiologia e canonistica per una riforma della Chiesa (22016) e Magistero in movimento. Il caso papa Francesco (2016).
Con il motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e un analogo documento per le Chiese orientali, papa Francesco ha voluto innovare la disciplina del processo canonico per la dichiarazione di nullità del matrimonio in modo che ri-specchiasse la prossimità, la semplicità e la celerità con cui la Chiesa si prende cura della situazione in cui versano tanti suoi figli incerti sulla propria situazione matrimoniale. Molti sono le novità introdotte che peraltro devono essere applicate in contesti differenti e con gli inevitabili aspetti di criticità. Il Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico ha de-dicato a queste tematiche il suo XLIV Incontro di Studio (2017) e ne pubblica ora gli atti.
Il ciclo di conferenze dell’Arcisodalizio della curia romana, per gli anni 2016 e 2017, è stato dedicato alla recente riforma del processo matrimoniale canonico, introdotta con il Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus. Nell’impossibilità di esaudire la trattazione di una così ampia materia nel circoscritto ambito delle riunioni culturali, si è ritenuto opportuno operare una cernita delle principali tematiche, riservando una peculiare attenzione a quelle di maggior rilievo ed interesse per gli operatori di diritto. Proprio da ciò è nato il progetto delle “Quaestiones selectae”, che ha trovato compimento nel presente volume.
Il volume, prendendo in considerazione sistematicamente tutta la parte generale della struttura latina, insiste sugli aspetti microlinguistici frequenzialmente più rilevanti e sulla comparazione tra italiano e latino per quelle parti in cui le interferenze possono pregiudicare la produzione scritta. Obiettivo specifico è di legare l'apprendimento della lingua allo studio dei testi canonistici.
Il testo ha l'intento di dare una risposta puntuale e approfondita a una domanda da sempre presente nella dottrina canonistica: quale ruolo ha la coscienza morale di chi esercita la potestà ecclesiale nel determinare il governo della Chiesa? A tal fine, si fa imprescindibile lo studio della importante norma canonica di carattere universale: il Codex Iuris Canonici del 1983.