La relazione tra Spirito e istituzione, ministero pastorale e disciplina ecclesiastica, giustizia e misericordia ha alimentato e ancora tiene viva una discussione che attraversa l'intera storia della chiesa. Che cosa sono la pietas o la compassione se non un sinonimo della misericordia? Cos'è l'aequitas se non la giustizia «dulcore misericordiae temperata»? I saggi qui raccolti invitano a una riflessione profonda sul significato e sui limiti del diritto nella chiesa, su alcuni nodi di una giustizia che deve misurarsi con il delicato equilibrio fra la chiesa della legge e la chiesa dell'amore. L'esperienza giuridica della chiesa deve da un lato contemplare il principio di legalità, dall'altro garantirne un'osservanza equa e giusta per raggiungere lo scopo ultimo della sua funzione: la salvezza delle anime. Solo coniugando legittimità e legalità e nel rigoroso rispetto delle garanzie, l'ordinamento canonico può restare fedele alla sua natura giuridica e alle sue peculiarità, che rispondono a quella realtà umano-divina che è la chiesa.
La Congregazione per la Dottrina della Fede nell'aprile 2021, insieme alla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Lateranense, si è fatta promotrice di una Giornata di studio dal tema «Lo scioglimento del matrimonio in favorem fidei. A vent'anni dall'Istruzione Potestas Ecclesiae (2001-2021)». Il presente volume, oltre al testo delle Norme del 2001, riporta anche i singoli contributi dell'evento. Vuole essere un sussidio non solo canonistico per gli operatori del diritto, ma anche pastorale per i Vescovi sia diocesani che eparchiali nonché tutti i Pastori di anime sull'aspetto prettamente documentale e procedurale delle cause in favorem fidei, allo scopo di promuovere la comprensione delle suddette norme canoniche come uno dei mezzi pastorali per favorire e tutelare la fede cattolica nelle persone che, dopo la concessione della grazia pontificia, andranno ad iniziare una nuova vita matrimoniale e familiare.
"I laici sono protagonisti della Chiesa. Oggi c'è bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte. Dobbiamo promuovere l'integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti" (Francesco, Angelus, 11 ottobre 2020).
Papa Francesco non si stanca di invitarci ad "attivare processi" per promuovere il contributo della donna all’interno della Chiesa: anche questo nuovo importante volume, "De potestate regiminis I ruolo della donna nella Chiesa oggi", offre un valido contributo all’intento di formare persone competenti in materia, protagoniste dei cambiamenti che sono necessari, e di "costruire - cosi come invita la Costituzione apostolica Veritatis gaudium al n. 3 del Proemio - leadership che indicano strade". Il volume presenta una serie di contributi che analizzano la consistenza di espressioni comuni quali "collaborazione", "responsabilità", "servizio" "partecipazione" "condivisione”; altri che ricostruiscono la recente storia del diritto canonico su questo tema; studi - inoltre - che considerano la presenza della donna all’interno degli uffici ecclesiastici, nei tribunali, come difensore del vincolo e come giudice, e anche una presentazione della visione giuridica su questa questione nel pensiero di Javier Hervada e del salesiano Pier Giorgio Marcuzzi, compianto e stimato docente nella nostra Università. La lettura attenta di questo volume offre dunque agli addetti ai lavori un quadro aggiornato e ben delineato degli elementi in gioco e dello loro implicanze, dando la possibilità anche ai meno esperti di approfondire fruttuosamente l'argomento. (dalla Prefazione di Prof. Mauro Mantovani, SDB, Rettore Magnifico - Università Pontificia Salesiana).
Proseguendo la riflessione sulla realtà familiare e sul matrimonio, inaugurata con la I Giornata interdisciplinare di studi sull'Antropologia Giuridica, svoltasi presso la Pontificia Università della Santa Croce nel 2018, il Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia (CSGF) ha organizzato un Convegno di Studi sul tema I fondamenti relazionali del diritto di famiglia, proponendone un'indagine in prospettiva interdisciplinare. La complessità della realtà familiare è tale, infatti, da coinvolgere simultaneamente una pluralità di discipline, non essendo possibile, al di fuori di una visione integrata del sapere scientifico, coglierne perfettamente la natura e il senso. Nel contesto specifico della realtà ecclesiale, la famiglia acquista rilievo giuridico non soltanto in correlazione alla natura sacramentale del matrimonio, ma anche per effetto dell'innegabile dimensione giuridica intrinseca in ogni famiglia, che prescinde da qualsivoglia riconoscimento giuridico positivo. Non a caso le questioni giuridiche ecclesiali di maggiore rilievo attinenti a questa materia scaturiscono dalle relazioni fondamentali rinvenibili all'interno del nucleo familiare (coniugalità, paternità, maternità, filiazione, fraternità, ecc.); esse sono qualificabili come singoli rapporti di giustizia che trovano il loro momento unificante nella famiglia, quale realtà antropologica e sociale primordiale che diviene soggetto di diritto nella Chiesa e nella comunità civile. I lavori raccolti nel presente volume riflettono la fecondità di un'analisi che valorizza la dimensione intrinsecamente relazionale della famiglia, giovandosi dell'apporto della scienza antropologica, sociologica, teologica, giuridica e psicologica, e dimostrano l'importanza di mantenere un dialogo costante e aperto fra queste discipline, anche al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo di un diritto di famiglia nella Chiesa.
Io sono il pane di vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Gv 6,35
Per meglio comprendere le procedure e per agevolare la comprensione delle procedure penali, è stato anche anteposto il diritto sostantivo che contiene le sanzioni penali nel Codice di Diritto Canonico, nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali e nel diritto vaticano. Il Codice di procedura penale canonica raccoglie le leggi contenute nei canoni del Codice di Diritto Canonico e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali riguardanti l'indagine previa e i processi penali e che si applicano ai fedeli cattolici sia della Chiesa latina sia delle Chiese orientali. Il processo penale canonico si è sviluppato con leggi e norme di diversa natura, soprattutto al di fuori dei due Codici della Chiesa cattolica. Pertanto, viene qui organizzata in un unico testo tutta la normativa extracodiciale che regola i cosiddetti delicta reservata. In tale normativa, infatti, sono stati introdotti i delicta contra fidem e, segnatamente, i delitti di eresia, di apostasia e di scisma, i quali non vengono ricompresi nell'ambito dei delicta graviora, bensì, appunto, in quello più ampio dei delicta reservata alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ciò emerge con evidenza ad una prima lettura del testo dell'art. 1, § l, delle norme sui delitti riservati, in cui si parla di delicta contra fidem e di delicta graviora, introducendo, quindi, una distinzione tra le due specie di delitti; nonché dal tenore del 3 del medesimo articolo che, in riferimento ai delitti di cui al § 1 parla di delicta reservata. Perciò nel testo normativo si presta, di conseguenza, particolare attenzione nel qualificare graviora i delitti contro il Sacrificio eucaristico, contro il sacramento della Penitenza, contro il delitto di attentata ordinazione sacra di una donna e contro la morale; i delitti contro la fede sono gli unici a non essere designati come graviora, considerato che rientrano solo nella categoria maggiormente comprensiva dei delicta reservata. In questa raccolta figurano sia leggi in senso stretto, sia documenti di natura diversa, che contengono leggi e altra normativa che contiene anche principi, indicazioni operative, linee guida e vademecum, sia statuti che regolano servizi e uffici per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili in alcune diocesi. Infine, la sezione dedicata al diritto vigente nello Stato Città del Vaticano è arricchita dal testo integrale del Codice.
Diverse ingiustizie hanno scosso la vita della Chiesa. Alcune hanno colpito fortemente l'opinione pubblica, come gli abusi sui minori e la gestione impropria dei beni ecclesiastici. Altre sollevano ancora accese discussioni su argomenti come la Comunione ai divorziati risposati o le nullità dei matrimoni. Tuttavia, molti cristiani rifiutano il diritto canonico perché ritengono che le leggi siano una questione più umana che divina e, quindi, contrarie alla misericordia di Gesù. L'autore spiega perché, secondo il vangelo, il diritto nella Chiesa resta irrinunciabile. Egli associa il diritto a ciò che è giusto e ritiene che, per questo motivo, le leggi debbano rinnovarsi sempre per garantire la giustizia e facilitare la vita cristiana alle persone.
Nelle codificazioni moderne, generalmente l'analogia viene presentata come strumento per colmare le lacune di legge. La formulazione del can. 19 del vigente Codex Iuris Canonici presenta l'analogia secondo una formulazione letterale che offre la possibilità di accostarsi a questo antico strumento della scienza giuridica secondo un diverso approccio. Dopo una parte introduttiva dedicata all'analogia nel pensiero metafisico classico e allo sviluppo del ragionamento analogico nella storia del diritto occidentale, l'attenzione della ricerca si sofferma sul modo in cui l'analogia è stata intesa nella codificazione del diritto canonico mostrando continuità e discontinuità rispetto alla tradizione. Infine, viene proposto un inquadramento dell'analogia nel diritto canonico a partire da una rinnovata attenzione al significato giuridico della realtà.
Gli statuti risultano un tema poco presente all'interno della letteratura giuridica, anche specificamente tecnica, nonostante la loro crescente importanza in molti settori della vita istituzionale. Il volume offre chiavi di lettura strutturale e operativa ai molti che devono occuparsi della materia, privilegiando l'approccio teoretico di fondo, a monte di qualsiasi specificità (associazioni, fondazioni, cooperative, enti del terzo settore, istituti religiosi, organismi istituzionali civili e canonici). Un utile strumento soprattutto di impostazione e verifica dell'attività statutaria.
Questa Settima Edizione del volume curato dalla Pontificia Università della Santa Croce contiene un completo aggiornamento al 31 dicembre 2021 delle norme del Codice di Diritto Canonico e della principale legislazione che regola l’organizzazione centrale della Chiesa. In particolare, riporta il nuovo testo del Libro VI sulle sanzioni penali nella Chiesa – in vigore dall’8 dicembre 2021 – con puntuali commenti del tutto originali, nonché opportuni riferimenti e commenti alle restanti norme disciplinari e penali di più recente emanazione: il motu proprio Vos estis lux mundi, il Vademecum della Dottrina della Fede e le nuove Norme sui delicta graviora pubblicate nel dicembre 2021. I commenti del testo sono stati aggiornati accogliendo altre recenti disposizioni concernenti la parrocchia – a seguito dell’istr. La conversione pastorale della Congr. per il Clero –, del nuovo Direttorio per la catechesi, della riforma del Sinodo dei Vescovi, così come di altre innovazioni apportate ai vari canoni negli ultimi anni. La preparazione dell’edizione ha richiesto, di conseguenza, un’accurata revisione dei riferimenti interni contenuti nell’intero volume così come una rielaborazione dei vari indici, in particolare dell’Indice analitico, con l’inserzione di nuove voci. Il volume è la settima edizione dell’ormai noto Codice di Diritto Canonico e Leggi Complementari commentato, curato dalla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università ella Santa Croce, sotto la direzione del prof. Mons Juan Ignacio Arrieta.
Questa settima edizione è completamente aggiornata, sia nei canoni che nei commenti e in tutti i sussidi e indici che accompagnano il volume. L’intera documentazione riportata è aggiornata a dicembre 2021, data dell’ultimo aggiornamento dei documenti presi in considerazione. In particolare, questa nuova edizione risulta da una rivisitazione generale di tutti i commenti per verificare l’adeguamento con la disciplina più moderna, avendosi modificato dove occorreva i testi o i richiami dottrinali precedenti. In modo particolare, il volume è il primo Codice che appare con il nuovo Libro VI sulle sanzioni penali nella Chiesa, e con i corrispondenti commenti completamente originali. Pari modo, il volume ha tenuto ovviamente conto delle restanti modifiche operate nei canoni dalle ultimissime disposizioni pontificie, includendo nuovi commenti indicativi della portata dottrinale e giuridica dei singoli cambiamenti. Dalla sesta precedente edizione, del 2018 e ristampata nel 2020, questa edizione tiene conto di tutti i documenti di rilevanza dottrinale e giuridica emanati dai dicasteri della Santa Sede. In modo speciale, viene richiamata la nuova legislazione sul Sinodo dei Vescovi, la disciplina sull’organizzazione parrocchiale a seguito dell’istruzione La conversione pastorale della comunità parrocchiale, della Congregazione per il Clero, le nuove norme sui delicta graviora, del dicembre 2020, l’istruzione e il nuovo Direttorio sulla catechesi. Come conseguenza del lavoro, l’intero indice analitico e quello concernente le corrispondenze con il Codice del 1917 sono stati pure arricchiti e aggiornati.
"E' attuale il diritto penale della Chiesa? Il diritto penale é sempre attuale,
perché l’uomo é purtroppo sempre incline al male e tende a collocarsi fuori della legalità
e del rapporto pacifico con gli altri. Per assicurare la pacifica convivenza è necessario il diritto penale. Ma proprio coloro per i quali esso si dimostra necessario non lo ritengono attuale. Tuttavia, non è difficile accorgersi che là dove il diritto penale dovesse imporsi proprio per l’imperversare della criminalità, esso di fatto non riuscirebbe al suo scopo. L'attualità o meno di un diritto penale può essere misurata solo all’interno di una visione antropologica, da cui emana e alla cui protezione esso si colloca" Velasio De Paolis