
Patristica e Scolastica
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Massimo Il confessore
Boezio
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Anselmo d’Aosta
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Cusano
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Illuminismo e Kant
D’Alembert
Diderot
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La Mettrie
Voltaire
Montesquieu
Rousseau
Shaftesbury
Lessing
Giannone
Beccaria
Kant
Il pensiero umano ha seguito percorsi simili in tutto il mondo e in ogni epoca. Si possono trovare le medesime domande fondamentali della filosofia in tutte le culture che, nel corso della storia dell'uomo, si sono intrecciate tra loro.
In 41 carte a colori, commentate e contestualizzate, Holenstein ripercorre la storia del pensiero umano dagli inizi ai giorni nostri, dall'Africa all'Asia, dall'Europa all'America, visualizzando i percorsi e le possibili trame del pensiero, senza mai focalizzare l'attenzione su un unico «centro». Il pregiudizio eurocentrico, che ha a lungo permeato la storia della filosofia occidentale, viene infatti scardinato, grazie a un uso originale e pionieristico della rappresentazione cartografica e della terminologia.
Assolutamente innovativo, questo atlante di Elmar Holenstein è uno strumento imprescindibile per comprendere la filosofia nel suo divenire storico senza dimenticare la sua dimensione spaziale.
Immanuel Kant era appassionato di geografia. Secondo la tradizione, sua è la massima: «Nulla affina e forma la ragione addestrata piú della geografia». Qualunque cosa intendesse dire, la geografia è, per la natura della propria materia, una disciplina ermeneutica: conferisce visibilità ai contesti. La geografia mostra le cose all'interno di una cornice e, se praticata in maniera «globalizzata», quella cornice è il mondo.
Questo atlante si occupa delle correnti filosofiche in giro per il mondo, seguendo con particolare determinazione due aspetti: i rapporti e le possibili analogie tipologiche tra le diverse aree della Terra da un lato, e dall'altro - solo in apparente contrasto - la varietà degli sviluppi intellettuali all'interno di ciascuna. L'umanità nel suo complesso è piú omogenea di quanto si pensasse all'inizio del secolo 20; le singole culture sono invece piú eterogenee di quanto in passato si fosse dogmaticamente ammesso. Tra le concezioni filosofiche degli esseri umani ci sono sensibili differenze. Quelle piú profonde si registrano non tra zone diverse, ma tra gli individui e le scuole di pensiero all'interno di ciascuna.
Il manuale di base si propone come testo fondamentale per coloro che si avvicinano per la prima volta alla storia della filosofia. La prima parte presenta gli autori della filosofia classica, cristiana e moderna che ogni studente deve conoscere. L'esposizione del contesto e l'analisi delle opere principali è pensata in modo da consentire l'individuazione dei nuclei principali della riflessione filosofica e far entrare il lettore a diretto contatto con i testi. La seconda parte è dedicata invece agli indirizzi e ai problemi più rilevanti della filosofia contemporanea, ordinati entrambi per lemma, dall'epistemologia all'utilitarismo, dalla bioetica alla globalizzazione alla neurobiologia. Un'introduzione aggiornata alla filosofia che si avvale del contributo di alcuni tra i più importanti esponenti del panorama filosofico italiano.
Questo libro offre la prima guida ragionata ai testi della filosofia. Le opere fondamentali di ciascun pensatore vengono presentate con una scheda bibliografica iniziale (che ne indica il titolo originale e la traduzione italiana, la data di stesura, il luogo e l'anno della prima edizione), una descrizione del contenuto, le informazioni utili per comprendere il contesto nel quale ogni opera fu concepita e la sua eventuale fortuna. Infine viene suggerita la migliore edizione italiana disponibile. Uno strumento innovativo e indispensabile per tutti coloro che si interessano di filosofia. Un dizionario che fornisce la chiave per un approccio al pensiero filosofico partendo dalla tanto auspicata analisi dei testi.
Poco prima di morire, nel 2003, Bernard Williams cominciò a lavorare alla scelta dei suoi saggi di storia della filosofia antica per raccoglierli in un volume che, con l'integrazione di alcuni capitoli dedicati a pensatori moderni e contemporanei, sarebbe diventato "Il senso del passato". Il libro contiene alcuni saggi ormai classici sulla filosofia antica, sull'epica e sulla tragedia greche, su Platone e Aristotele, su Descartes e Hume, su Nietzsche, Collingwood e Wittgenstein. Leggendoli, si ha l'impressione di cogliere dal vivo l'interesse centrale di Williams per la storia e per una qualche forma di genealogia. Williams aveva chiarito anni prima quale differenza assegnava alla storia della filosofia rispetto alla storia delle idee. Quest'ultima è ricostruzione ed esplorazione dei contesti storici, delle influenze e delle relazioni tra teorie e prospettive situate nel passato: il suo esercizio è contestualistico. La storia della filosofia consiste invece, secondo Williams, nella storia della filosofia fatta "filosoficamente". I problemi e i tentativi di soluzione proposti dalle nostre controparti passate restano in una dimensione di alterità che è alle nostre spalle e che solo la nostra ricerca consente di afferrare nella sua logica concettuale, esplicitandone gli assunti e finendo per rimettere in gioco le nostre stesse assunzioni.
Quali sono le parole usate più frequentemente nella riflessione filosofica contemporanea? Il testo, nel rispondere a questa domanda, si propone come uno strumento agile, ricco e aggiornato, rivolgendosi sia a coloro che si avvicinano per la prima volta alla filosofia, sia a coloro che hanno già alcune competenze o sono esperti in una determinata area del sapere filosofico. Gli studenti universitari o della scuola superiore e le persone interessate all’argomento, anche senza alcuna conoscenza tecnica, avranno così l’opportunità di avvicinare il lessico filosofico, mentre gli esperti potranno trovare voci che coprono ambiti della filosofia a loro meno noti.
Questa Storia è un sintetico ma esaustivo percorso nella conoscenza della filosofia antica. Ha scopi e impianto spiccatamente didattici che consentono di: fornire allo studente le cognizioni di base necessarie ad orientarsi nella storia del pensiero filosofico; favorire l'apprendimento dei contesti storici e delle costellazioni concettuali più importanti della filosofia con lo scopo di restituire la fisionomia dei movimenti intellettuali all'epoca in cui sono sorti e si sono sviluppati, illustrandone la genesi e gli influssi sui momenti successivi del pensiero. Giuseppe Cambiano insegna Storia della filosofia antica alla Scuola Normale di Pisa. Tra le sue prinicipali pubblicazioni, la traduzione di Platone, 'Dialoghi filosofici' (Torino 1970-81).
Questo volume è la traduzione dei corsi di storia della filosofia politica che John Rawls tenne ad Harvard a partire dalla metà degli anni sessanta, sino alla conclusione della sua attività accademica a metà degli anni novanta del secolo scorso. Rawls vi discute le concezioni dei fondatori del pensiero politico moderno: Hobbes, Locke, Hume, Rousseau, Mill e Marx. Lo scopo che Rawls si prefigge è quello di enucleare le idee che caratterizzano il liberalismo come teoria politica della giustizia all'interno della tradizione del costituzionalismo democratico. Ne emerge un affascinante confronto non solo con le grandi figure della tradizione contrattualista, ma anche con le obiezioni e revisioni di alcuni dei suoi critici più importanti: dalla dottrina dell'utilità pubblica di Hume, al liberalismo utilitarista di J.S. Mill, alla critica marxiana al capitalismo liberale. Come scrive Salvatore Veca nella sua Nota introduttiva, una delle ragioni fondamentali dell'importanza di quest'opera risiede nel'"vivido repertorio di possibilità concettuali e di prospettive teoriche fra loro alternative, in tensione costante con i nostri impegni concettuali e le nostre prospettive teoriche", e nella possibilità per il lettore di "aggirarsi nel cantiere e nel laboratorio della costruzione della teoria della giustizia come equità".