Sull'homo oeconomicus Pantaleoni e Pareto rifondarono la teoria economica. Nonostante le critiche, il concetto ha poi trovato una strana fortuna: non solo fra economisti, anche nell'uso corrente, dove assume una confusa varietà di significati. Per mettere ordine questo libro distingue: le ipotesi metodologiche, forse passibili di correzione sulla base della nuova psicologia economica; le antropologie deboli, recuperabili come 'astrazioni determinate' entro contesti tipici; le versioni estreme, che riducono la natura umana all'egoismo assoluto. Di quest'ultime l'autore fa una critica radicale con un vasto strumentario desunto dalla psicologia, dall'antropologia filosofica e dalla filosofia politica; ne mostra così l'infondatezza empirica, l'inconsistenza concettuale, la pericolosità ideologica.
Il manuale di base si propone come testo fondamentale per coloro che si avvicinano per la prima volta alla storia della filosofia. La prima parte presenta gli autori della filosofia classica, cristiana e moderna che ogni studente deve conoscere. L'esposizione del contesto e l'analisi delle opere principali è pensata in modo da consentire l'individuazione dei nuclei principali della riflessione filosofica e far entrare il lettore a diretto contatto con i testi. La seconda parte è dedicata invece agli indirizzi e ai problemi più rilevanti della filosofia contemporanea, ordinati entrambi per lemma, dall'epistemologia all'utilitarismo, dalla bioetica alla globalizzazione alla neurobiologia. Un'introduzione aggiornata alla filosofia che si avvale del contributo di alcuni tra i più importanti esponenti del panorama filosofico italiano.
Psiche istituisce un confronto ravvicinato tra la psicologia della Repubblica di Platone e la psicoanalisi di Freud. Convergenze e divergenze vengono discusse in relazione sia alla concezione platonica dell'emersione onirica dei desideri repressi, che prefigura la via regia per l'inconscio di Freud, sia all'analisi delle psicopatologie correlate a tali impostazioni teoriche, sia ai due approcci diagnostici e terapeutici adottati. Altro tema cruciale è l'eros platonico la cui disamina viene estesa anche al Simposio e al Fedro ripreso esplicitamente da Freud in relazione al concetto di libido. L'autore affronta, infine, le due tematizzazioni, di natura metapsicologica e non solo, inerenti alla dimensione morale.
L'idea di "stato sociale" è una delle più controverse nella storia del pensiero politico contemporaneo. Il motivo dell'intervento dello stato nella vita economica, con scopi di consolidamento politico e di riequilibrio sociale, è stato oggetto di accese polemiche ideali fin dal suo affacciarsi, fra Sette e Ottocento, come possibile cura della povertà. Lo scontro tra fautori e oppositori delle politiche sociali si è poi ripresentato a proposito del formarsi dello stato sociale come strumento di integrazione del proletariato negli stati nazionali e come risposta ai diritti sociali connessi con la cittadinanza. E continua oggi, come riflesso culturale della crisi del Welfare e dell'offensiva ideologica neoliberista. Questo primo volume (dei due in cui l'opera è articolata) riattraversa i momenti più importanti della disputa nel secolo XIX, evocando temi come la formazione della cultura liberale e il suo confronto con la questione sociale, le varie ipotesi di protezione delle classi subalterne, le discussioni intorno all'emergere dei diritti sociali.