In "Paradigmi per una metaforologia", una tra le sue opere più significative, Hans Blumenberg affronta la storia di alcune metafore fondamentali che hanno caratterizzato il pensiero occidentale. Esistono per Blumenberg metafore "assolute" in quanto originarie, radicate nel mondo della vita e irriducibili a un contenuto concettuale. La relazione della metaforologia con la storia dei concetti si definisce come una relazione di servizio: la metaforologia cerca di raggiungere la struttura sotterranea del pensiero, le sue fondamenta, ma si propone anche di evidenziare con quale "coraggio" lo spirito anticipa se stesso nelle sue immagini e come nell'audacia speculativa prenda forma la sua storia.
Il libro
Il sonno non ha mai interessato il pensiero se non come antitesi alla veglia. Jean-Luc Nancy rivolge invece lo sguardo e la riflessione al sonno e al dormiente a partire proprio dal “cadere nel sonno”, da quell’entrare nella notte che ci immerge nel respiro comune del mondo.
Ma le pagine filosofiche che si interrogano sull’”io che dorme” lasciano spesso il posto a splendide pagine poetiche: sulla notte, sulla ninnananna e il cullare, sul dormire insieme degli amanti.
L'autore
Jean-Luc Nancy, uno dei filosofi più innovativi nel panorama internazionale, ha insegnato Filosofia all’Università di Strasburgo. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Il ritratto e il suo sguardo (2002).
In questo libro si parla di un filosofo non del filosofo. Alla ricerca di uno spazio perduto, la conoscenza filosofica. Sino a sfiorare un paradosso, una meta-fisica della contingenza. E poi un tentare di esplorare il discorso pubblico, l'oggetto tecnico, la memoria, lo scegliere, la filosofia "di moda" e altre cose. Sono relazioni che tendono a sfuggire al "colpo d'occhio" o all'abitudine intellettuale. La chiarezza può essere un aiuto all'esistenza e per questo, in tempi invasi dal rumore, forse una piccola virtù.
L'uomo e la filosofia, opera postuma di Petr Wust, sembra essere il più significativo contributo dell'itinerario teoretico del pensatore di Colonia. Ad essa non si può muovere quell'accusa di fideismo che era stata, invece, rivolta al testo più noto Incertezza e rischio. Il progresso della nuova prospettiva consiste nella scoperta della reflexio e della devotio. Lungi dall'opporsi l'un l'altra esse, nella speculazione del filosofo tedesco, si “co-appartengono”, generando una permanente e vitale dialettica.
Enrico Piscione, allievo a Perugia di Armando Rigobello, ha conseguito nel 1973 il diploma di specializzazione nella ricerca filosofica all'Università “La Sapienza” di Roma. Insegna Storia della Filosofia all'Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania ed è docente di Logica all'Istituto Teologico “San Paolo” della stessa città. Fra i suoi contributi si segnalano: Antropologia e Apologetica in Gabriel Marcel (Reggio Emilia 1980); Amicizia ed Amore. Dal pensiero antico al Medio Evo cristiano (Catania 1990); Giustizia e legge. Modelli filosofici della dimensione giuridica da Platone a Tommaso D'Aquino (Catania 1993). Nelle nostre collane ha curato il volume di Gabriel Marcel Fede e realtà. Osservazioni sull'irreligione contemporanea.
Mario Tamburino, germanista, si è laureato all'Università di Catania sostenendo una tesi con Giuseppe Dolei su Rainer Maria Rilke. Ha approfondito i suoi studi in Germania con Hermann Kunisch, già allievo di Guardini presso l'Università Cattolica di Eichstatt, avvalendosi di una borsa di studio offertagli dal Rettore Nikolaus Labkowitz. Insegna lingua inglese negli Istituti superiori della provincia di Ragusa. Fra le sue opere figurano: Il tema dell'angelo nelle Elegie duinesi di R.M. Rilke (Catania 1990), Wilde e le gonne dell'infinito (Ragusa 2009) e la prima traduzione italiana di un'ampia scelta del volume Eine Untersuchung über den Staat di Edith Stein (Napoli 1984).
Libri informativi, aggiornati e chiari, per rispondere alle esigenze e alle curiosità culturali di chi studia e di chi ritiene che nella vita non si smetta mai di imparare. La fatica necessaria per comprendere gli scritti lacaniani è, come afferma Foucault, «un lavoro da compiere su sé stessi». La loro oscurità è infatti sconcertante, ma il lettore che sappia superarla trova un pensiero capace di riflettere le sue urgenze esistenziali, filosofiche e cliniche. La produzione di Lacan è segnata dal confronto con i più grandi intellettuali (Merleau-Ponty, Sartre, Kojève, Bataille, Heidegger, Jakobson, Lévi-Strauss, Derrida, Althusser) e artisti (Breton, Queneau, Dalí, Picasso) del XX secolo. Il volume valorizza la loro influenza, in un capitolo di contestualizzazione storica, e ricostruisce la ricerca di Lacan attraverso alcuni temi che percorrono l’intero sviluppo del suo insegnamento: lo stile, la psicosi, gli specchi, l’Edipo, la topologia, i matemi e i nodi. L’opera è completata da un’ampia bibliografia.
“Se, guardando retrospettivamente l’intero cammino, devo riassumere quello che mi ha mosso nella mia volontà di conoscenza […], allora posso dire che all’inizio fu tale il passato in quanto degno di essere reso presente nel sapere, poi il presente che è da sempre attuale, ossia la vita nella sua permanente costituzione e nel suo significato che può essere compreso solo se si parte da lei stessa; infine il futuro come oggetto di preoccupazione in quanto da un lato è una minaccia da stornare, dall’altro una realtà minacciata da preservare."
Consegnare al pubblico un’edizione integrale di Platone – in un unico volume e con testo a fronte – è una risposta nuova e di grande rilievo a una sfida intellettuale che dura da oltre venti secoli. Il contatto diretto con gli scritti platonici è un’esperienza di straordinaria ricchezza. Nei dialoghi di Platone vengono a fondersi tutte le precedenti tendenze del pensiero greco ma soprattutto si afferma il primato di un’inesausta ricerca della verità su ogni facile e presunta “affermazione della verità”.
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Il Testo
E’ il 1965 quando il giovane Philippe Lacoue-Labarthe scrive un testo sul tema dell’angoscia per la morte come angoscia per la scomparsa: scomparsa del mondo, per chi muore, e scomparsa dell’altro e del suo mondo per chi resta.
Vicino alla fine della sua vita, l’autore si ricorda di questo testo della sua giovinezza e si propone di riprenderlo. Ma è troppo tardi, riuscirà a scrivere solo una postfazione assolutamente sconvolgente.
L’Autore
Philippe Lacoue-Labarthe (1940-2007) è stata una tra le più importanti figure del panorama filosofico francese del Novecento. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: La finzione del politico, il melangolo, 1991; L’imitazione dei moderni, Palomar, 1995; Il ritratto dell’artista, in generale, il melangolo, 2006. Insieme a Jean-Luc Nancy ha scritto: Il titolo della lettera, Astrolabio, 1981; Il mito nazi, il melangolo, 1992.
Remo Bodei, Achille Bonito Oliva, Massimo Cacciari, Adriana Cavarero, Gianni Celati, Michele Ciliberto, Piero Coda, Umberto Curi, Roberta De Monticelli, Massimo Donà, Felix Duque, Andrea Emo, Roberto Esposito, Maurizio Ferraris, Bruno Forte, Umberto Galimberti, Aldo Giorgio Gargani, Romano Gasparotti, enrico ghezzi, Giulio Giorello, Sergio Givone, Antonio Gnoli, Eugenio Lio, Giacomo Marramao, Jean-Luc Nancy, Salvatore Natoli, Piergiorgio Odifreddi, Mario Perniola, Giovanni Reale, Franco Rella, Pier Aldo Rovatti, Emanuele Severino, Carlo Sini, Corrado Sinigaglia, Gianni Vattimo, Vincenzo Vitiello, Franco Volpi, Italo Zannier, Stefano Zecchi. Ritratti fotografici di Raffaella Toffolo
a cura di Massimo Donà
Nicolaj Berdjaev, Maurice Blanchot, Sergej Bulgakov, Albert Caraco, René Daumal, Benjamin Fondane, Manfred Frank, Roger Gilbert-Lecomte, Mecislas Golberg, Martin Heidegger, Jeanne Hersch, Alexandre Kojève, Hanif Kureishi, Antonio Machado, Kazimir Malevic, Merab Mamardachvili, Thomas Mann, Dionys Mascolo, Carson McCullers, George Oppen, Georges Palante, Jean Paulhan, Raymond Quéneau, Georges Ribemont-Dessaignes, Reiner Shürmann, Lev Svestov, Peter Sloterdijk, Leo Strauss, Paul Valéry
a cura di Roberto Di Vanni
The 17th century science-religion relationship is by all means one of the most intriguing topics of the history of modern culture, which not by chance has been receiving increasing attention from the science, theology and culture historians. Though undoubtedly representing a key-figure in the modern history of science, unaccountably few if any studies have been hitherto devoted to a thorough illustration of the science-faith relationship in the life and works of the Dane Nicho-las Steno (1638-1686), one of the greatest anatomists of his century, founder of geology and crystallography, who, once in Tuscany, recanted his previous Lutheran faith for Catholicism, took the Holy Orders and was finally beatified by Pope John Paul II. Close friend of Viviani, Redi and Magalotti, in contrast with Borelli, he was fully inserted in the Galilean heritage of the Cimento Academy. Yet, unlike Galileo, he never was at odds with the religious hierarchies, nor did he perceive any substantial clash between his philosophy and his theology. Renewed inquiries made in the Floren-tine libraries and archives, as well as in Steno’s published texts, show how relevant, both scientifically and religiously, was his relationship with the Medici family and Cosimo III in particular. Endowed with a deeply Christian conscience, this «spiritual son of Florence» (as he considered himself) tried to conciliate science and faith through a life path that, even if not always consistent, by all means remains an emblem of the Scientific Revolution.
Concetti fondamentali della filosofia di Rafael Ferber intende offrire agli studenti di filosofia come al pubblico piú in generale una piccola e originale scuola di pensiero filosofico.
Questo primo volume introduce il lettore, in un linguaggio accessibile ma sempre rigoroso, alle parole-chiave dell'universo filosofico quali Filosofia, Linguaggio, Conoscenza, Verità, Essere e Bene.
I contenuti, i metodi e le ambizioni della disciplina vengono presentati e discussi filosoficamente in modo da condurre il lettore in un'ideale passeggiata filosofica in compagnia dei principali esponenti delle varie epoche e attraverso le piú importanti correnti della storia del pensiero.
Il libro cerca di dire l'essenziale in modo chiaro, semplice e non gergale. Tuttavia l'autore non si è astenuto dal prendere anche una propria posizione. Soprattutto i capitoli sulla conoscenza, la verità e il bene offrono spunti che possono interessare anche i filosofi di professione
Concetti fondamentali della filosofia di Rafael Ferber intende offrire agli studenti di filosofia come al pubblico piú in generale una piccola e originale scuola di pensiero filosofico.
Questo secondo volume circoscrive e analizza le cinque parole-chiave dell'antropologia filosofica: Uomo, Coscienza, Corpo e Anima, Libero arbitrio e Morte.
Scritto in uno stile limpido e semplice, ma di livello teoretico sempre elevato, il libro si confronta con le problematiche filosofiche connesse a questi concetti fondamentali, riservando una particolare attenzione ai temi di dibattito piú caratteristici della nostra epoca e disegnando un quadro filosofico d'insieme dell'essenza dell'uomo.
Anche in questo volume, l'autore non si è astenuto dall'esprimere una propria posizione filosofica, riconducibile da un lato alla filosofia analitica, ma ancor piú profondamente legata alla tradizione della filosofia occidentale, la cui immagine dell'uomo contiene una irriducibile componente spirituale.