
Un lavoro che riconosce al pensiero di Capitini una dignita filosofica. La nonviolenza come chiave che apre il senso del vivere degli uomini. Il dialogo con la filosofia di Capitini rivela la dimensione umana che la nonviolenza attraversa, permettendoci una costellazione di relazioni possibili: innanzitutto il rapporto con le sue fonti, con il confluire di una pluralita di voci ed esperienze che formano l'originalita del suo pensiero. Inoltre, le relazioni essenziali che appaiono all'interno della lenta tessitura che e l'opera di Capitini sono, da un lato, quella tra la nonviolenza e la vita, dall'altro, quella tra la nonviolenza e la verita.
Norberto Bobbio, in una intervista al giornalista Luise, parla delle cose ultime", dove si incontrano i confini del pensiero e le segrete ragioni dell'anima. " Tra due momenti, quelli del dubbio e del mistero, e racchiusa la vicenda umana, intellettuale e spirituale di Norberto Bobbio, il grande filosofo della liberta scomparso lo scorso gennaio. E sono questi i due momenti cruciali della lunga conversazione che Raffaele Luise ha avuto con il filosofo e senatore a vita, ormai novantenne. E, proprio nella vivissima tensione tra il dovere del dubbio e l'esaltazione del piccolo lumicino" della ragione da una parte, e il fascino del mistero dall'altra, mistero vissuto con un "pudore" quasi metafisico, Bobbio, indirettamente ma potentemente, ricorda alla fiacca ma ambigua spiritualita del nostro tempo che la fede e "agonia", lotta, mai possesso di Dio, magari usato come arma identitaria contro altre religioni e altre civilta. "
Un contributo nella direzione di un chiarimento dell'enigma della prossimita" di Levinas, alla luce dell'idea di "ospitalita". " Una nuova prospettiva, alla luce dell'idea di ospitalita", dalla quale provare a leggere l'opera di Levinas, ma anche uno dei nodi centrali del nostro tempo: la fatica a misurarsi con la differenza. Il pensiero dell'ospitalita cerca di restituire dignita profonda alla dimensioni della pazienza e dell'attesa, un pensiero che vorrebbe far spazio - nella nostra terra come nelle nostre menti - invece che pretendere di occuparlo. Lo straniero, e persino il nemico, sono testimoni vivi, anche nella loro violenza e desolazione, di una separatezza che non vuole essere abolita, ma ascoltata e ospitata,perche ci parla di cio che noi, come uomini, siamo da sempre"
La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo fra utopia" e "prassi". "
L'Autore tenta un'analisi filosofica del concetto di sacrificio prendendo in considerazione alcuni pensatori dell'Ottocento e del Novecento nei quali tale argomento occupa un posto centrale (da Kierkegaard, Solger, Nietzsche, Gerard...).
Un libro affascinante di filosofia e di dialogo in prima traduzione italiana.
La tematica teleologita è indubbiamente uno degli aspetti fondamentali della fenomenologia di Edmund Husserl e rappresenta al tempo stesso una delle più importanti chiavi di lettura della sua filosofia. L'idea teleologica infatti, a suo avviso, è il motore di ogni attività impulsiva e ideale e l'assoluto fondamento e principio della storia. Eppure, secondo Husserl, la filosofia, nelle sue varie espressioni storiche, non è stata mai in grado di riconoscere e tematizzare questa evidenza, venendo così meno alla propria missione primaria, laddove invece è proprio suo compito ri-conoscere e ri-comprendere la teologia immanente nella storia della filosofia e in ogni singola azione umana, come presupposto e punto d'arrivo di ogni sua indagine...
L'epoca in cui viviamo, al di là del progresso scientifico, tecnico ed economico, svela sempre più l'assenza di un proprio fondamento. Tutto è divenire e relativo, è opinione, tutto è fragile, debole e provvisorio. È il nichilismo. L'autore del volume indaga questa situazione di profonda e drammatica crisi culturale ed esistenziale, individuandone in Nietzsche un lucido profeta. La sua filosofia rappresenta infatti il culmine e la manifestazione piena del nichilismo, cioè l'evidenziarsi più radicale di dove porti l'affermazione del nulla. Nietzsche stesso tenta di uscire da questa situazione, ma senza successo.
Nel 1838, quando presentò questo scritto al concorso della Reale Società norvegese delle Scienze di Trondheim per un saggio sul problema della libertà del volere, Schopenhauer viveva da cinque anni chiuso nella sua esistenza di "filosofo solitario" in rotta con i maestri, le scuole e le ideologie dominanti. Fin dal 1820 si era manifestato un aspro conflitto con Hegel, le cui teorie attraevano sempre più il pubblico colto tedesco. Schopenhauer svolgeva una deliberata critica dello storicismo idealista, il suo dichiarato ateismo suscitava il sospetto delle autorità accademiche. Il ritiro a Francoforte nel 1831 lo spinse a svolgere con netta intrasigenza pessimistica il tema dell'assoluta volontà che persiste oltre il fluire dei fenomeni.
La filosofia è una sfida in cui il pensiero parte dalla semplicità delle cose quotidiane e ne mostra la meravigliosa complessità, che a volte sembra insormontabile. In 39 storie fulminee, quasi cinematografiche, Roberto Casati e Achille Varzi ci invitano a scoprire un modo diverso, divertente e appassionato di fare filosofia.
Un volume che non offre solo una nuova traduzione del capolavoro pascaliano, ma che riporta l'apparato completo delle varianti, delle cancellature e delle sovrascritture testimoniate dai manoscritti. Si tratta di circa ottocento frammenti, abbozzi e appunti, che superano largamente la prima destinazione di apologia della religione cristiana, per trattare dell'uomo, minato dalla sua miseria e salvato dalla sua grandezza. Non solo un'analisi della condizione umana e un "itinerarium mensis in Christum" di alto interesse filosofico, ma anche la storia interiore di un grande spirito, che ha vissuto con singolare tensione, nella loro dialettica spontanea, i problemi dell'esperienza etico-religiosa e li ha compenetrati di sé e della sua complessa umanità.