Un'opera fondamentale del servo di Dio Guglielmo Giaquinta. L'apice dell'itinerario teologico-spirituale dell'autore.
Il sussidio suggerisce una serie di celebrazioni e incontri di preghiera per adulti e celebrazioni e giornate di ritiro per gruppi giovanili. Celebrare significa appartenere ad una Comunità: la Chiesa. Nella celebrazione si rende gloria a Dio presente nella nostra esistenza e si realizza l'integrazione tra fede e vita. Questo sussidio suggerisce una serie di celebrazioni e incontri per adulti e gruppi giovanili.
Come insegnava Umberto di Romans l'omelia deve levarsi come un canto ("quasi quidam cantus") e avvincere l'ascoltatore come farebbe un giullare o un mercante. Dal XIII al XV secolo l'attività dei predicatori itineranti rappresenta una delle esperienze culturali più ricche, tra annuncio evangelico e gusto del racconto, teatralità popolaresca e modelli etici, folclore e devozione. Il volume raccoglie i frutti della lunga esperienza di studi di Carlo Delcorno sulla predicazione dell'età comunale e umanistica.
Nell'ambito della teologia del Novecento l'escatologia conosce un'opera di profonda ridefinizione. Essa non rimanda più - come ''dottrina delle cose ultime'' - ad un elemento periferico dell'identità del Cristianesimo, ma ne dice il profilo di sintesi, situandosi al centro della storia di Dio con l'uomo. L'Autore ricostruisce il dibattito contemporaneo sull'''escatologico'' attraverso l'analisi puntuale e rigorosa del pensiero di K. Barth, E. Jüngel, I.U.Dalferth. GIUSEPPE NOBERASCO ha conseguito la laurea in Filosofia all'Università di Pisa e il dottorato in Teologia alla Facoltà Teologica di Milano. Attualmente è docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nelle sedi di Milano e di Genova.
L'edizione delle componenti testuali dell'Antifonario dell'Archivio Capitolare san Rufino in Assisi (codex 5). Questo testo desidera colmare una lacuna nella pubblicazione delle fonti liturgiche del XIII secolo. Evidenzia, inoltre, il ruolo dei Frati Minori nello sviluppo e divulgazione della liturgia Secundum usum Curiae Romanae.
Sono diverse le opere edite che si preoccupano di formare alla liturgia i ministri laici che operano in essa. A voci e opere più autorevoli e complete aggiungiamo questo piccolo sussidio, redatto dall’Ufficio liturgico della Diocesi di Roma. Ha come scopo di presentare in sei piccole schede i contenuti teologico-liturgici di base che ogni ministro laico deve interiorizzare per poter svolgere con competenza il suo ministero. Non è un libretto ‘settoriale’, non vuole formare i lettori, oppure i ministranti, oppure i cantori ecc. Vuole offrire quelle conoscenze liturgiche di base che tutti questi ‘attori’ della celebrazione devono possedere. È breve e agile può essere usato per la formazione del gruppo liturgico parrocchiale, ma può servire anche per la formazione personale.
Le campane: un misterioso impasto di bronzo e di cielo, di festa e di lutto, di tempo e di eternità. Il paesaggio dell’Europa cristiana è costellato da migliaia di campanili che «segnano il confi ne tra la terra e il cielo» (F. De André). I rintocchi dei «sacri bronzi» per secoli hanno fatto da colonna sonora alla vita delle persone e delle comunità. Questo libro, unico nel suo genere, racconta storia, leggende, poesie, curiosità su campane e dintorni.
Frutto di una riflessione antropologica, biblica e liturgica sulle realtà ultime, il testo coniuga sapientemente malattia e senso della vita, sofferenza e guarigione integrale, annuncio del vangelo e unzione sacramentale, azione pastorale e orientamento escatologico. CD allegato con lettura integrale del testo.
La bellezza di una liturgia che non perde il suo fascino a distanza di secoli. La liturgia tradizionale, riportata alla piena cittadinanza da Papa Benedetto XVI col motu proprio Summorum Pontificum, è veicolo ed espressione di un patrimonio teologico, liturgico e spirituale d'inestimabile valore e di perenne attualità. Questo breve ma denso saggio sul fascino religioso e culturale del rito antico ce lo fa sentire come misteriosamente appartenente ad ogni uomo e patrimonio irrinunciabile per l'umanità intera.
Benedetto XVI ha affermato che "la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal culto della liturgia che talvolta viene addirittura concepita: etsi Deus non daretur". A questa formula, che riassume l'itinerario di secolarizzazione della società contemporanea, il Papa ha opposto quella etsi Deus daretur, che contiene una visione del mondo fondata sul principio del sacro. Espressione per eccellenza del sacro è la liturgia, la preghiera pubblica della Chiesa, atto di culto non del singolo uomo, ma della comunità dei battezzati, riuniti attorno al Santo Sacrificio dell'Altare. Questa liturgia non è solo la trasmissione della parola di Dio all'uomo, e la sua santificazione attraverso i Sacramenti; essa è anche e innanzitutto un insieme di forme sensibili che elevano l'uomo verso Dio e lo aiutano a glorificarlo e a rendergli il culto dovuto.
Esperienze della vita dell'Autore e testi della tradizione cristiana provocano al confronto tra l'incontro con Gesù nell'eucaristia e l'incontro con Lui nei poveri, che per i Padri della Chiesa sono come la seconda eucaristia". "
In questo testo, monsignor Vingt-Trois ci offre un vero e proprio panorama del mistero cristiano. Scegliendo la liturgia come riferimento per evidenziare i «segni che Dio ci dona», mostra in che modo essa stabilisca un legame tra «la presenza di Cristo nel tempo e la sua venuta nelle nostre vite». Alla luce del vangelo, l'arcivescovo di Parigi evoca la morte, la sofferenza, la gioia, l'infanzia, il tempo che passa. Ricorda quindi «che cosa significa amare», perché «la premura divina tocca sia quelli che lo conoscono già, sia coloro che non lo conoscono ancora». Questo testo arriva al momento giusto per ripeterci che i segni hanno un senso e danno senso alla nostra vita.
Destinatari
Tutti, in particolare sacerdoti, religiosi e tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Parola.
Autore
Ordinato sacerdote nel 1969, monsignor André Vingt-Trois è stato successivamente vicario nella parrocchia Sainte-Jeanne di Chantal, direttore del seminario di Issy-les-Moulineaux, vicario generale della diocesi di Parigi, incaricato della formazione, della catechesi e della comunicazione, arcivescovo di Tours nel 1999, prima di succedere al cardinale Lustiger come arcivescovo di Parigi, nel 2005. È membro del comitato di presidenza del Pontificio consiglio per la famiglia e della Congregazione dei vescovi.