La raffinata riflessione del cardinale Sarah analizza, quasi disseziona, una celebre frase di Romano Guardini, "Vorrei aiutare gli altri a vedere con occhi nuovi", assumendola come compito, oggi più di ieri necessario, della guida dei fedeli verso la comprensione dei Misteri Cristiani. L'evento da vedere e da cui si è visti è sempre Cristo; è Lui che ci dà la forza di trasformare il mondo. Gli occhi nuovi, scrive il cardinale Sarah, richiamando il pensiero di Benedetto XVI, sono quelli che riescono a vedere che la bellezza è una forma superiore di conoscenza, che tocca l'uomo con "tutta la grandezza della verità". Perché non pensare quindi che la bellezza sia anche una missione affidata alla Chiesa di "continuare a convertire, dunque a umanizzare il mondo"?
"Cara amica catechista, caro amico catechista, come inizieremo quest'anno? Dopo il trauma subìto, dopo le molte previsioni e le molte smentite, sotto molti condizionamenti e forse inestirpabili paure, come comincerà quest'anno? La sapienza cristiana legge in ogni inizio un'occasione, una grazia, una novità. Tanto più in questo 2020: molte delle solite cose sono da re-inventare. Forse tutto come prima? Forse niente come prima? Piuttosto saremo docili allo Spirito di Dio e come «ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli: è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (cfr. Mt 13,52). Chi può trovare parole adeguate per esprimerti la riconoscenza della comunità e mia per il tuo servizio? Sono per lo più donne coloro che, con il mandato del parroco e della comunità, prestano il servizio della catechesi per l'Iniziazione cristiana."
"Ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente". Papa Francesco
In queste pagine, l’ardore del missionario si fa tutt’uno con l’amore della Verità, fondata sullo studio meditato dei testi del Magistero perenne della Chiesa. Alla debolezza tirranica ed alla forza distruttrice del liberalismo, che ha condotto l’uomo sull’orlo dell’abisso, Mons. Lefebvre oppone il programma che fu del grande San Pio X, “instaurare in Cristo tutte le cose”:
«Bisogna ricostruire le roccaforti crollate, ricostruire i bastioni della fede: prima il Santo Sacrificio della Messa di sempre, che fa i santi, poi le nostre cappelle, i nostri monasteri, le nostre famiglie numerose, le nostre imprese fedeli alla dottrina sociale della Chiesa, i nostri uomini politici decisi a fare la politica di Gesù Cristo; è tutto un tessuto di vita sociale cristiana, di costumi cristiani, di riflessi cristiani che dobbiamo restaurare, nella misura in cui Dio vorrà, quando Egli vorrà. Tutto quel che so, ce lo insegna la fede, è che Nostro Signore Gesù Cristo deve regnare quaggiù, adesso, e non solo alla fine del mondo, come vorrebbero i liberali. Mentre questi distruggono, noi abbiamo la felicità di ricostruire. Più grande felicità ancora: generazioni di giovani sacerdoti partecipano con zelo a quest’opera di ricostruzione della Chiesa per la salvezza delle anime».
L’obiettivo è fornire un “manuale di istruzioni” per condurre correttamente le cause che riguardano diaconi, presbiteri e vescovi accusati di abuso su minore. I destinatari del documento sono Vescovi, Ordinari, Superiori degli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, oltre che gli operatori del diritto che li aiutano nella trattazione dei casi.
Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza. (Ger 3,15)
È di particolare e fausta gioia in occasione del novantesimo genetliaco del Card Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Emerito di Palermo, pubblicare le sue omelie del giovedì santo, tenute durante la Messa Crismale presso la Cattedrale di Palermo e consegnate a tutto il popolo santo di Dio e in maniera particolare ai presbiteri e ai diaconi durante i dieci anni di episcopato nella chiesa palermitana. Queste omelie costituiscono un dono di condivisione della fede e del discepolato di Cristo capo e pastore della sua Chiesa. Questo piccolo omaggio a Sua Eminenza vuole essere segno di gratitudine a Dio per il dono dei suoi pastori alla Chiesa, quei pastori che Dio dona sempre secondo il suo cuore. (cfr Ez 34)
Il ministero episcopale di sua Eminenza è stato caratterizzato nelle diverse chiese particolari servite da lui con instancabile zelo, da una particolare fecondità vocazionale, più di un centinaio i presbiteri ordinati da Sua Eminenza, di cui sessanta solo a Palermo.
Per tutti i sacerdoti ordinati lungo il suo ministero, il Cardinale De Giorgi ha voluto fare speciale “dono” invitandoli a Roma a concelebrare il 26 giugno 2013 in occasione del suo 60° di ordinazione presbiterale con il santo Padre Francesco. In quell’occasione lo stesso Santo Padre ha indirizzato a sua Eminenza, nell’omelia e durante l’udienza generale, parole che ne delineano la paternità pastorale e spirituale, lo zelo apostolico, la vita di donazione:
“Oggi il Signore ci dà anche la grazia di questo brano della Bibbia in questa messa in cui facciamo festa a un padre. Io non so cosa ha fatto il caro Salvatore; ma sono sicuro che è stato padre; e la partecipazione di tanti sacerdoti alla sua gioia ne è un segno. Questa mattina dalla finestra della mia camera, vi ho visto mentre entravate prima dell’inizio della messa, e ho pensato: questi vengono a salutare il padre. (…) Il cardinale De Giorgi da parte sua può ringraziare il Signore per questa grazia che gli ha dato di essere padre». (Papa Francesco)
Ad multos annos Eminenza.
Don Giuseppe Calderone
Rinnovare le strutture parrocchiali riscoprendo la vocazione missionaria di ogni battezzato e superando al contempo l'idea di una pastorale parrocchiale limitata all'interno del territorio. Sono questi gli aspetti centrali dell'Istruzione "La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa", redatta dalla Congregazione per il Clero e pubblicata il 20 luglio. Il documento sottolinea come oggi ci sia il rischio concreto che le parrocchie restino strutture organizzative burocratiche più attente a preservarsi che a evangelizzare e le invita a essere sempre più proiettate verso nuove forme di povertà. L'Istruzione vuole in particolare mettersi al servizio di alcune scelte pastorali già avviate e sperimentate per contribuire a valutarle e orientarle in un contesto più universale.
Nella proposta pastorale per l’anno 2020/2021, l’arcivescovo Delpini invita tutti a far emergere le domande profonde che interpellano la nostra fede e il pensiero del nostro tempo, ancora segnato dall’esperienza drammatica della pandemia.
I fedeli sono esortati a interpretare e discernere prima ancora che a programmare. «Non è più tempo di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre», scrive l’Arcivescovo. La proposta pastorale intende, in sostanza, incoraggiare l’invocazione, la ricerca, l’esperienza della sapienza, attingendo al patrimonio dei Libri Sapienziali.
Il volume è suddiviso in due parti: una prima parte introduttiva, che affronta i temi sopra citati, e la lettera vera e propria di apertura dell’anno pastorale, in cui si fa più assiduo e puntuale il riferimento al Libro del Siracide, suggerito come guida di questo cammino, e alla vita della comunità cristiana.
Il nuovo Direttorio per la catechesi offre i principi teologico-pastorali fondamentali e alcuni orientamenti generali che sono rilevanti per la prassi della catechesi nel nostro tempo.
Il volume raccoglie i testi dei videomessaggi ai Festival della Dottrina Sociale della Chiesa pronunciati da Papa Francesco dal 2015 al 2019. La prefazione è a firma del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. «I testi del Santo Padre, qui raccolti, - scrive Sua Eminenza - non solo attestano la Sua sollecitudine e la Sua particolare attenzione per un incontro finalizzato a perseguire il vero scopo della Dottrina Sociale della Chiesa, ma ribadiscono allo stesso tempo la vocazione dell'uomo a essere soggetto di relazioni difendendone le esigenze di giustizia, pace, dignità».
Il libretto illustra con suggestive foto a colori la Carta d'Assisi, il decalogo della comunicazione che si propone di raccontare la realtà per quella che è, al fine di ridurre la distanza che intercorre tra i dati reali e il percepito del la gente. Giornalisti, teologi, artisti, insegnanti, studenti, donne e uomini di ogni ispirazione politica civile e religiosa hanno sottoscritto questa Carta con la volontà di prendersi cura (comun-I-care) di una nuova comunicazione che si apre sulle moderne piazze digitali.
Prosegue la Collana degli Insegnamenti di Francesco con il volume III, 1. Al suo interno è presente tutta l’attività del Santo Padre svolta nel corso dei mesi gennaio-giugno 2015. Sono presenti inoltre: l’Indice degli Atti Pontifici; l’Indice delle Persone; l’Indice delle Materie e degli Argomenti; l’Indice dei Luoghi; l’Indice dei Riferimenti alla Sacra Scrittura; l’Indice dei Riferimenti ai Documenti della Chiesa e agli Insegnamenti Pontifici; l’Indice di Altri Autori ed Opere.