Il termine chárisma nel Nuovo Testamento viene usato in riferimento a doni che provengono da Dio. Ogni singolo carisma - come viene ricordato nella Iuvenescit Ecclesiae in riferimento alla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa - non è un dono accordato a tutti ma un dono che lo Spirito distribuisce «come vuole» (1 Cor 12,11). Il cristiano è chiamato a diventare economo, amministratore della grazia che si esprime mediante i carismi ed è chiamato a metterla in circolo a beneficio di tutti. L'attuale momento storico chiama la vita consacrata a misurarsi con un diffuso calo delle vocazioni e una crisi economica. La crisi così diventa una occasione di discernimento e progettualità. In questa prospettiva gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, sono chiamati ad essere buoni amministratori dei carismi ricevuti dallo Spirito anche attraverso la gestione e l'amministrazione dei beni. Il presente volume nasce nel solco del Magistero di Papa Francesco, al suo interno vengono gettate le basi per: proseguire un cammino di riflessione ecclesiale sui beni e la loro gestione, richiamare ed esplicitare alcuni aspetti della normativa canonica sui beni temporali con particolare riferimento alla prassi della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, suggerire alcuni strumenti di pianificazione e programmazione inerenti alla gestione delle opere, sollecitare gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, a tutti i livelli, da Superiori ai membri, a ripensare l'economi
Economy at the service of the Charism and Mission. Boni dispensatores multiformis gratiae Dei - Guidelines Congregation for institutes of Consecrated Life and Societies of Apostolic Life
Il Rapporto di quest'anno è incentrato sul tema: Europa: la fine delle illusioni. I redattori del Rapporto sono convinti che il processo di unificazione economica e politica dell'Europa, così come è stato inteso e attuato finora, sia in fase terminale. E non solo per inconvenienti di percorso, ma anche proprio per il modello culturale di origine: quella del manifesto di Ventotene e quella della Dottrina sociale della Chiesa sono due visioni dell'Europa molto diverse tra loro. In Europa c'è un neo-rinascimento religioso che non accetta l'ideologia europeistica di relegare la religione nell'ambito del privato e del devozionale e tantomeno di indurre irreligiosità. La presenza islamica in Europa è già ora un serio problema politico e lo diventerà ancora di più in futuro, ma le istituzioni europee non pensano ad affrontarlo, illudendosi che una vuota tolleranza possa vincere e convincere tutte le forme di integralismo. L'Unione Europea ha sposato in passato e sposa tuttora il progressismo della neo-borghesia disincantata che col popolo non vuole mischiarsi perché ritiene di avere la missione di condurlo per emanciparlo. Essa esporta individualismo e vuoto esistenziale^ quello stesso cui intende educare i suoi giovani, viste le pressioni sugli Stati membri perché cambino le leggi e l'insegnamento scolastico.
Dalle comunicazioni di massa alla comunicazioni medianti il computer si può tracciare l'evoluzione storica, analizzare gli aspetti tecnologici e valutare l'impatto sociale ricorrendo a discipline specialistiche, ma ai fini di una prima introduzione alla materia risulta utile la descrizione che l'Autore fa delle diverse fasi di sviluppo dei media alla luce del contesto socio-politico e del clima culturale nel quale queste si realizzano. La presentazione in parallelo di dati e accadimenti salienti, nell'arco di tempo che va dalla prima industrializzazione del sistema dell'informazione fino agli inizi degli anni Duemila, vuole favorire la ricostruzione di un quadro d'insieme, propedeutico ad ogni successivo approfondimento.
Dopo i precedenti lavori di ricerca storica attorno ai testi del Concilio Vaticano II – le 4 Costituzioni, 6 Decreti Presbyterorum Ordinis, Unitatis Redintegratio, Christus Dominus, Ad gentes, Apostolicam actuositatem e Perfectae Caritatis le Dichiarazioni Dignitatis Humanae e Nostra aetate – viene pubblicata la Sinossi del Decreto sulla formazione sacerdotale, promulgato il 28 ottobre 1965. Lo scopo principale di questo volume è quello di coordinare la documentazione del Concilio sul Decreto Optatam totius e individuare con rapidità ed efficacia il vero senso e la portata del significato di ognuna delle pericopi del testo conciliare. A questo scopo vengono presentate al lettore – in quattro colonne di testi paralleli – le successive redazioni che furono oggetto dello studio dei Padri conciliari fino alla promulgazione del testo. Si offre così, in una visione unitaria e totale, il processo di depurazione e perfezionamento del testo, nonché le ragioni che motivarono le singole variazioni. Le note della Commissione in calce e i riferimenti ai documenti tramite i numeri di protocollo raccolti nell’Appendix nei quali i Padri motivarono i cambiamenti richiesti, fanno di questo libro uno strumento di elevato valore per l’approfondimento del testo e del significato del Magistero. La comprensione profonda dei documenti del Vaticano II rappresenta una sfida importante per tutti gli studiosi che si avvicinano a questi testi. Monsignor Gil Hellín, con il suo lavoro di ricerca, ha reso possibile a vescovi, sacerdoti e studiosi del Concilio un accesso facile e rigoroso a questi testi. La Sinossi rende possibile una rapida consultazione di tutti i documenti che fanno luce sul Decreto.
In poche parole:Il dibattito storiografico sull’ermeneutica e la ricezione del Concilio Vaticano II, per capire l’avvenimento più importante della storia del cattolicesimo contemporaneo
Il Concilio Vaticano II resta l’avvenimento più importante della storia del cattolicesimo contemporaneo e la sua celebrazione ha dato luogo ad una bibliografia che non appare esagerato definire alluvionale. Questo libro tratta la storiografia sul Vaticano II analizzando l’articolazione e la complessità delle visioni in campo, spesso in conflitto fra loro, e offre un contributo che si colloca nel dibattito sempre in corso sulla sua ermeneutica (soprattutto riguardo alla continuità o alla discontinuità rispetto alla tradizione). Studiare la storia del Vaticano II e comprenderne le dinamiche non è una disputa fra specialisti perché non significa guardare al passato ma al futuro di tutta la Chiesa: per questo occorre continuare a conoscerne la storia, non soltanto quella generale ma quella dei suoi documenti, comprendere il significato che essi ebbero nel dibattito conciliare e saper cogliere l’importanza delle interpretazioni che il Concilio ha dato luogo nel dibattito teologico e storiografico.
L’esortazione apostolica Amoris laetitia, cogliendo le problematiche delle famiglie ci ha offerto la preoccupazione della Chiesa e ha indicato uno stile pastorale da mettere in campo al fine di rileggere la bellezza e la dignità del matrimonio, sia naturale che sacramentale, senza disattendere le fragilità e gli strappi all’indissolubilità e fedeltà coniugale. La Chiesa, che non è padrona ma dispensatrice dei sacramenti e presenza di salvezza per ogni persona che li desidera e li chiede con fede, offrirà ciò di cui quella persona e quella situazione hanno necessità per riparare e rimettersi alla scuola di Cristo.
Le troppe facili semplificazioni rigoriste e lassiste non aiutano chi ricerca quel senso che ha smarrito o abbandonato lungo le varie scelte della propria vita. La pastorale degna di una Chiesa, voluta per offrire salvezza e redenzione, ha bisogno di accoglienza, cuore, pazienza, correzione e fedeltà a Dio e all’immagine sua, anche quando questa è sbiadita.
Cinquant'anni dopo la pubblicazione di Humanae vitae, il suo messaggio profetico rimane più attuale che mai. Tra i primi ad aver capito il significato profondo del documento di Paolo VI e ad averlo spiegato in modo coerente e convincente era la discepola di Ludwig Wittgenstein e autorevole filosofa di Oxford e Cambridge, Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe. Il volume raccoglie quattro dei suoi interventi più incisivi che aiuteranno il lettore a scoprire le intenzioni profonde e il significato perenne del testo magisteriale pubblicato ormai mezzo secolo fa.
Breve biografia e antologia di brani dei numerosi scritti di Tonino Bello (1935-1993), vescovo di Molfetta, pastore noto e amato per le attenzioni ai semplici, ai poveri e agli emarginati della sua terra. Si tratta di testi straordinari per l'originale e incisiva concretezza delle immagini, la forza delle esortazioni e la poesia della spiritualità palpitante d'amore per Dio e per l'uomo. Tonino Bello, innamorato della Chiesa pugliese, la servì con instancabile dedizione per tutta la vita, donandole anche nella fatica della malattia il suo «ti voglio bene». Si batté perennemente contro ogni forma d'ingiustizia ai danni dei più deboli e seppe riconoscere anche negli ultimi la preziosa dimora di Dio, riempiendo di senso profondo il dolore e sostenendo i sofferenti con ineguagliabili parole di speranza.
Un’attenta riflessione sul nostro rapporto con la terra e il creato, sollecitati dalle tematiche indicate da papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’. Uso responsabile delle risorse, rispetto, armonia, uguaglianza: tanti i temi sottesi alla parola “Terra”. Una trattazione affascinante ed evocativa, nello stile del grande scrittore, che sollecita tutti a narrare il proprio rapporto originale con la Terra (con la lettera maiuscola), origine e fonte del nostro esistere.
Trovare, dopo aver speso tempo ed energie per cercare, è il sogno di ogni uomo. Ogni giovane si definisce come creatura capace di desiderare, come domanda aperta, portatore di un sogno di felicità e di pienezza di vita… una ricerca il cui oggetto, alla fine, non è una cosa ma una Persona.
Questa ansia, questa ricerca è riletta dall’Autore alla luce di personaggi biblici, come Abramo, Geremia, il Discepolo amato, Maria di Nazaret. Tutti sono sollecitati da domande a cui non ci sono risposte preconfezionate. Proprio questo li stimola a mettersi in cammino e incontrare la gioia del Vangelo.
Attraverso una lettura sapiente dei testi biblici l’Autore mostra quanto sia fondamentale favorire un dialogo personale dei giovani con Gesù, per aiutarli a fermarsi con Lui, a dimorare con Lui, offrendo occasioni per ascoltare il proprio cuore e per specchiarsi nella Scrittura.
Ne risulta che la Parola può ispirare nuovi percorsi per accompagnare i giovani a tale incontro, passo dopo passo, perché come il Discepolo amato ogni giovane giunga a posare il capo sopra il cuore di Gesù e lì trovare risposta alle sue domande.