Le crêpes, che sarebbero state ideate addirittura da papa Gelasio. Le polpette di fagiano, ma anche pernici, beccafichi, capponi, animelle, ai banchetti offerti da Leone X. Il Biancomangiare di Gregorio VII. Sono solo alcune delle prelibatezze servite alla tavola dei papi, nel corso dei secoli. Ogni pontefice, con le sue preferenze e anche le sue tradizioni familiari ha segnato la mensa ecclesiastica, introducendo piatti e ingredienti nel "ricettario" papale. Alcuni hanno preferito cibi "poveri" nel rispetto della vocazione, altri hanno adottato menu decisamente pregiati, con portate rare, rimarcando il potere, anche politico, della Chiesa. Di piatto in piatto, a comporsi nel ricettario sono veri e propri - golosi - ritratti dei vari pontefici, in un viaggio nella storia e nel gusto, che spazia dall'antipasto al dolce, dalle preparazioni frugali alle creazioni per grandi e lussuosi banchetti, dai cibi ispirati alla vita dei Santi fino alle preparazioni più scenografiche. Alla scoperta dei migliori "bocconi del prete".
Il cardinale Domenico Tardini, segretario di Stato di Giovanni XXIII, nel libro "Pio XII" ha ricostruito, nel 1961, con un ricco apparato di documenti, la figura e l'opera di Pio XII, del quale era stato il più stretto collaboratore, assieme a monsignor Giovanni Battista Montini. Il libro, tradotto in molte lingue, è ora ripubblicato in edizione anastatica con un densa introduzione che ne ricostruisce la fortuna editoriale e l'apprezzamento degli studiosi. Segue un interessantissimo diario inedito del 1954, l'anno della lunga e penosa malattia del Papa, nel quale Tardini annota le conversazioni intervenute nelle udienze emergono le complesse dinamiche della Curia e i limiti del tardo pontificato di Pio XII e del suo governo solitudinario della Chiesa. In questi incontri con Pio XII visto da vicino, Tardini coglie del Papa sofferente, con finezza psicologica, la ricca personalità umana e religiosa.
Un’inchiesta giornalistica alza il sipario su quello che Giovanni Paolo II, parlando in confidenza dell’attentato alla sua vita, definì un “garbuglio molto grosso”. Il libro, frutto di informazioni riservate e di nuove prove e testimonianze, svela l’identità di gruppi e di singole “Entità” fra loro molto dissimili, ma che si compattarono nel progetto criminale del 13 maggio 1981. Ed ecco date e luoghi di riunioni segrete con presenze insospettabili; ecco i frenetici viaggi e i convulsi contatti. Terrorismo islamista, attività illecite vendicative, fanatismo cattolico politicizzato: si formò una ben strana compagnia, che fece cassa comune e creò, per l’impresa in Piazza San Pietro, l’esercito più improbabile della storia. Si raccontano per la prima volta le singole mosse dei vari “soldati” in campo in quell’anniversario dell’apparizione della Madonna a Fatima. E il paradosso fu che la disgraziata vicenda ebbe anche quel collante: “Fatima”, quasi una prospettiva ultraterrena vissuta con l’aberrante fiducia di un avallo divino per il delitto che doveva compiersi.
Note sull'autore
Anna Maria Turi, laureata in filosofia con la lode accademica presso l’università La Sapienza di Roma, iniziava giovanissima la collaborazione con le testate nazionali, firmando più frequentemente per il quotidiano ‘Il Tempo’ e i periodici della casa editrice Rizzoli. Per i casi della grande cronaca (caso Ior-Banco Ambrosiano, attentato al Papa, rapimento Orlandi, ecc.) è apparsa con notizie e interviste esclusive anche sulle colonne de ‘La Repubblica’ e ‘Panorama’. Ha viaggiato e viaggia molto, prima nell’Est europeo, poi in Sudamerica, oggi nel Nordafrica, realizzando servizi e corrispondenze su argomenti di geopolitica. Ha lavorato per reti televisive pubbliche e private. È autrice di più di trenta libri, tradotti in varie lingue, prevalentemente su tematiche storico-sociali, psico-antropologiche e religiose.
La Chiesa cattolica è sull'orlo di un cambiamento significativo: il prossimo papa potrebbe essere stato un adolescente, se non addirittura un bambino, durante il Concilio Vaticano II. Sarà una figura di transizione in modo diverso dai suoi immediati predecessori, e per questo è necessario riflettere ora su ciò che la Chiesa ha appreso durante i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e di Francesco. Questo libro propone cosa dovrà fare il nuovo papa per rispondere alle sfide del XXI secolo, per rimanere fedeli all'appello dello Spirito Santo, alla testimonianza evangelica e al fervore missionario. Ma soprattutto affrontare una riforma della Chiesa incentrata su Gesù Cristo a seguito dei gravi fallimenti istituzionali e della confusione liturgico-dottrinale degli ultimi decenni.
«Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». È questa promessa di Gesù all'apostolo Pietro, iscritta a caratteri cubitali all'interno della cupola della basilica di San Pietro, a Roma, che incontriamo all'origine della storia appassionante di una dinastia di sommi sacerdoti che si è prolungata per via non ereditaria sino ai nostri giorni. Roma, la città imperiale e la città dei martiri, è la grande protagonista di questa storia. Il potere e la gloria, la grazia e il peccato, la generosità e l'ambizione, la santità e la concupiscenza si mescolano in stretto intreccio in personaggi, politiche, programmi e passioni. Nella storia delle diverse dinastie che hanno regnato lungo i secoli è difficile trovarne una paragonabile a quella dei papi: per la personalità di molti di loro e per il fascino sconcertante e la provocazione che promanano dalle loro vicende, dai loro sogni e dalle loro sconfitte. Ma anche per la persistenza dei loro ideali, nonostante le loro infedeltà. In queste pagine si dipana la storia della grandezza, della religiosità e del peccato di uomini i cui atti non sempre furono modello di virtù e santità, di quella coerenza e di quella fedeltà che essi stessi predicavano ai propri fedeli, ma che, in ogni epoca, sono rimasti decisivo punto di riferimento per i cristiani. È la storia del Cattolicesimo, ma, di fatto, anche storia dei nostri Paesi e della nostra cultura.
Da una piccola cittadina della Baviera alla cattedra di san Pietro: così si snoda la vita di Joseph Ratzinger, teologo e accademico, arcivescovo di Monaco di Baviera e Frisinga, divenuto poi cardinale e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e dal 2015 romano pontefice, dopo i quasi trenta anni del polacco Giovanni Paolo ii. Custode della dottrina, Ratzinger assume la guida della barca di Pietro con il nome programmatico di Benedetto XVI, nel mare agitato di una Chiesa cattolica scossa da forze conservatrici e spinte progressiste, per poi lasciare il timone al papa venuto dal Sud del mondo, con la rinuncia al ministero petrino «ingravescente aetate». Dal 2013 la sua presenza inedita di "papa emerito", con la bianca veste, tra le mura della Città del Vaticano, apre le porte a nuovi interrogativi e prospettive: quale bilancio e quale futuro per la Chiesa del ventunesimo secolo? Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. [...] per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005. (Benedetto XVI)
Il 25 febbraio 1943 Pio XII riceve in Vaticano le Lettere credenziali dell'Ambasciatore cinese accreditato presso la S. Sede, un evento di straordinaria portata storica e insieme il frutto di una lunga schiera di sforzi per stimolare delle relazioni fraterne tra la S. Sede e la Repubblica Cinese. Ma la vera domanda è sul "come" si è arrivati a questo obiettivo. In che modo il papa e i suoi collaboratori sono riusciti, nella prima metà del Novecento, a raggiungere questo scopo già oggetto di mille tentativi nei secoli precedenti? Al quesito cerca di rispondere l'autore di questa pubblicazione, che con perizia storica e giuridica individua i grandi cardini del cambiamento missionario fortemente voluto dalla S. Sede tra il 1919 (con la magna charta di Benedetto XV Maximum illud) e il 1939: fondamentale è stata la istituzione della Delegazione apostolica, con precisi obiettivi pastorali; la valorizzazione del clero indigeno, con le prime consacrazioni episcopali indigene; il grande primo concilio plenario della Cina (1924); i tentativi di addivenire a relazioni diplomatiche con la S. Sede ad opera di mons. Celso Costantini; la soluzione della secolare questione dei riti cinesi. Il Papa e il suo delegato in Cina hanno tentato di coadiuvare l'opera dei missionari creando un ponte con la Cina; un ponte di fraternità, di pace, di concordia.
Novembre, 1848. Pochi giorni dopo l'assassinio del suo primo ministro avvenuto nel cuore di Roma, papa Pio IX si ritrova prigioniero del suo stesso palazzo: l'onda rivoluzionaria che sta sconvolgendo l'Europa sembra poter mettere fine al potere temporale se non addirittura all'istituzione stessa del papato. Così, travestito da semplice parroco, Pio IX scappa da una porta secondaria e parte per l'esilio. Eppure, solamente due anni prima, la sua elezione aveva generato profondo ottimismo in tutta Italia: dopo il pontificato repressivo di Gregorio XVI il popolo guardava al nuovo, giovane e benevolo papa come all'uomo che avrebbe traghettato lo stato pontificio verso la modernità, persino favorendo la nascita di un'Italia unita. Dal desiderio di soddisfare i suoi sudditi e dalla paura, alimentata dai cardinali più conservatori, di provocare il crollo della Chiesa, scaturì un dramma fatto di intrighi politici, tradimenti, colpi di scena. David Kertzer porta in vita gli eccezionali protagonisti di queste vicende - Napoleone III, Garibaldi, Tocqueville, Metternich - e getta nuova luce sul declino del potere religioso in Occidente e sulla nascita della moderna Europa.
Nell'avventura umana e spirituale di Paolo VI - certamente fra le più alte non solo del XX secolo, ma di gran parte della storia della Chiesa - ebbe un ruolo fondamentale la sua profonda interpretazione del ruolo di Maria. Rintracciare la "Maria di Paolo VI- significa tornare a guardare alla fede e alla carità con tutta la densità che esse pretendono dal nostro sguardo. Il volume include Preghiere e Devozione alla Vergine.
Maria, in Pio XII, si presenta come figura che davvero cambia le prospettive di interpretazione della vita dei popoli e delle nazioni. Il suo misterioso legame con Fatima (con l'attenzione ai "messaggi- riguardanti la consacrazione del mondo intero al Cuore Immacolato), il culto alla Salus populi romani e, infine, la proclamazione del dogma dell'Assunta, non furono mai, per lui, delle semplici "devozioni- astratte dalle vicende storiche, ma un modo per rileggere la storia alla luce della fede. Il volume include Preghiere e Devozioni alla Vergine.
Appassionante come un romanzo, ma scrupoloso nella ricostruzione dei fatti come un saggio storico, il libro fa luce sui quei primi quindici anni drammatici del secolo XIX che cambiarono il volto dell’Europa. Per avvicinare la storia al grande pubblico, sceglie lo stile narrativo. I dialoghi e gli avvenimenti scorrono davanti al lettore come un film o un’opera teatrale. Sullo sfondo si agitano grandi personaggi: gli ambigui Talleyrand e Fouché, il principe di Metternich, Joséphine de Beauharnais e Maria Luisa d’Asburgo, i cardinali Consalvi e Fesch, la madre e i familiari di Napoleone.
L'inquisitore domenicano Michele Ghislieri ascese al soglio pontificio il 7 gennaio 1566 col nome di Pio V. Durante il suo pontificato, durato in tutto sei anni, combatté strenuamente i nemici della cristianità che minavano l'autorità papale da ogni lato, agendo in modo infaticabile per applicare con rigore i dettami della Chiesa stabiliti durante il Concilio di Trento. Fra le figure più carismatiche del suo tempo, Pio V tentò in ogni modo di arginare il dilagare delle eresie in Europa e l'affermarsi del protestantesimo e del calvinismo in diversi Paesi. Strinse alleanze con i sovrani cattolici dell'epoca e sostenne il lavoro dell'Inquisizione, monitorando con grande cura l'ortodossia di imperatori e re, cardinali e ordini monastici, e giungendo persino a scomunicare Elisabetta I d'Inghilterra. Sostenne poi, in ottica anti-ottomana, la costituzione della Lega Santa, l'alleanza militare fra il Papato, la Spagna di Filippo II e la Repubblica di Venezia. Il trionfo di Lepanto del 1571, ottenuto dalle galere cristiane contro la flotta turca in una delle più grandi battaglie navali mai combattute nel Mediterraneo, è uno degli esiti più celebrati del suo regno. Dopo il volume "Il Concilio Vaticano II", Roberto de Mattei dedica la sua nuova opera a uno dei pontefici più influenti della storia, capace non solo di difendere la cristianità da minacce esterne e interne ma anche di restaurare numerosi aspetti della liturgia cattolica. Pio V. Storia di un papa santo non è soltanto una biografia di Michele Ghislieri, è soprattutto un'attenta analisi dell'impatto che la sua azione, anche politica, ebbe sulla scena europea del tardo '500 e sulla Chiesa tutta.