
La disputa intorno alla libertà dell’arbitrio umano, che vede contrapposti Erasmo da Rotterdam e Martin Lutero, costituisce un momento decisivo nella storia del pensiero occidentale e della modernità.
Nello scritto di Erasmo e nella risposta di Lutero viene infatti al pettine il nodo del rapporto tra due componenti essenziali della cultura della prima età moderna: l’umanesimo e la Riforma protestante.
Vi si confrontano due distinte concezioni della libertà – prerogativa inderogabile della ragione umana per l’uno, dono divino inscindibile dalla grazia per l’altro – che, pur in conflitto, sono alla radice della moderna civiltà europea.
Per Erasmo e Lutero sono tuttavia in gioco soprattutto la salvezza degli esseri umani, il loro rapporto con Dio e il principio fondamentale di interpretazione del messaggio evangelico.
I passi scelti del De servo arbitrio luterano fanno da risposta e contraddittorio al testo integrale del De libero arbitrio di Erasmo.
Il testo, partendo dal modo in cui la Parola di Dio era compresa nella Chiesa antica, intende offrire alcune indicazioni affinché la Parola di Dio formi l’integrità della persona credente. Nel mistero di Dio c’è il Silenzio eterno del Padre che genera il Verbo e nel mistero del mondo c’è il Verbo che fa nascere tutto attraverso la sua Parola. Tutto si comprende in questo contesto di dialogo caratterizzato dal dono della vita. Anche la Scrittura va compresa così. La Parola di Dio che in essa si comunica non è mai limitata alle sue stesse parole: queste parole, di un valore infinito in sé, sono una via aperta all’incontro per permetterci di cogliere in tutto la Parola di Dio. Il Verbo incarnato è la chiave per aprire questi tesori. E poiché la Chiesa è il corpo di Cristo, in essa si immettono nel contesto sempre vivo di Cristo le parole che Lui ha pronunciato nel corso di tutta la storia della salvezza. È in questo sfondo che va collocata la nostra lettura della Bibbia perché sia efficace: una rivelazione che è sovrabbondante rispetto alle forme e ai simboli tramite i quali si esprime, una rivelazione che è comunicazione di vita e che impedisce così di fossilizzare le forme e i simboli in cui si esprime, una rivelazione che è un’unica e ininterrotta Parola viva, pronunciata alla creazione, risuonata nel corso della storia della salvezza, diventata uomo, diventata Passione e Risurrezione, che nello Spirito, celebrata nella Chiesa, consegnata nel Libro, pronunciata e ripresentata nel culto, trascina segretamente in sé, verso “il seno del Padre”, tutta l’umanità e tutto l’universo, modellando senza sosta il suo Corpo.
Indice: Un mistero che è oltre le forme della sua rivelazione * Una rivelazione che comunica la vita * I due modi principali della rivelazione: la natura e la Scrittura * Una lettura nello Spirito * Cristo chiave delle Scritture * Una lettura ecclesiale * Parola e sacramento * Tipi e simboli * Custodire la Parola * I frutti di questa lettura
«L’eminente figlia d’Israele e figlia fedele della Chiesa». Con queste parole Giovanni Paolo II, l’11 ottobre 1998, sintetizzava la luminosa figura di Edith Stein (1891-1942), che doveva poi annoverare tra le patrone d’Europa, accanto a Brigida di Svezia e a Caterina da Siena. Della santa martire carmelitana, allieva di Husserl e tra i protagonisti della cultura filosofica e teologica del secolo scorso, Francesco Salvarani ha delineato con cura
e partecipazione la vicenda biografica, mettendo in evidenza l’intensa relazione tra produzione filosofica ed esperienza di vita. Emerge il profilo di una donna forte, moderna e coraggiosa, ma, nello stesso tempo, ricchissima di umanità. Restano impresse nella memoria le pagine che ci restituiscono gli snodi del suo percorso: gli anni dell’infanzia, la dedizione come
crocerossina durante la Prima guerra mondiale, la passione
per la verità, gli studi filosofici dalla fenomenologia al pensiero di san Tommaso, la gioia purissima della conversione, l’entrata nel Carmelo, il dramma della prigionia fino al sacrificio,
insieme alla sorella Rose, nel lager di Auschwitz.
Nella Postfazione Angela Ales Bello, dell’Università Lateranense di Roma, sviluppa alcuni aspetti del profilo
intellettuale della santa, di cui la professoressa Ales Bello
è riconosciuta interprete internazionale.
Francesco Salvarani è nato a Pratissolo di Scandiano (Reggio Emilia) il 19 gennaio 1926. È stato ordinato sacerdote il 29 giugno del 1949 nella cattedrale di Reggio Emilia. Ha insegnato Lettere nel seminario di quella città dal 1952 al 1972, mentre dal 1972 al 2006 è stato docente di Filosofia presso l’Istituto diocesano di Scienze Religiose.
Ha dedicato vent’anni allo studio di Edith Stein. Questo è il suo primo libro.
Agostino è universalmente riconosciuto come un grande maestro della vita spirituale. Non esposta in un trattato specifico, ma "sparsa" in tante opere, lettere e discorsi, la sua dottrina, anche per lo sviluppo progressivo dei temi, si presenta complessa e varia. Cipriani, tra i massimi studiosi italiani dell'Ipponate, si propone di offrirne a tutti un'esposizione completa. Lo studio si articola in tre parti: i fondamenti o i presupposti antropologici e teologici della spiritualità agostiniana; gli aspetti essenziali della vita cristiana e in particolare le virtù teologali; l'itinerario che dalla conversione porta alla perfezione della vita cristiana.
Comunemente conosciuta come "Adversos haereses", ma il cui titolo completo è "Smascheramento e confutazione della falsa gnosi", l'opera di Ireneo di Lione era stata originariamente concepita in due libri. Il primo doveva esporre la dottrina degli gnostici e il secondo confutarla. La stesura definiva fu invece in cinque libri. Ireneo la compose intorno al III secolo in greco, ma l'originale è andato in buona parte perduto già in età antica ed è giunta a noi in traduzione latina e, per alcuni frammenti, in armeno e siriano. Anche se mossa da un intento polemico e non meramente scientifico, l'opera è una delle fonti più antiche e autorevoli sullo gnosticismo, di cui Ireneo si presenta come un fine conoscitore e - come Tertulliano lo definì - "un esploratore curiosissimo di tutte le dottrine". Il secondo tomo completa l'opera.
Il volume raccoglie alcuni scritti ciprianei: L'unità della Chiesa cattolica a difesa dell'unità della Chiesa. La preghiera del Signore sul significato della preghiera e commento del Padre Nostro. La condizione mortale dell'uomo, uno degli esempi più illustri di consolatio cristiana. Le opere di carità e l'elemosina, un'esortazione alle opere di carità; A Demetriano, una dimostrazione della superiorità del Dio cristiano. La virtù della pazienza sulla questione del battesimo degli eretici. La gelosia e l'invidia sulla gravità di questi peccati. A Fortunato: che intende offrire una guida che fortifichi i cristiani ad affrontare la persecuzione.
Le prediche in volgare di Bernardino da Siena riflettono spesso satiricamente – per smantellarlo – il vasto corpo di credenze e timori profondamente radicato nella società italiana quattrocentesca, colta in relazione all’irrequietezza di un’epoca di transizione. L’asciutto buon senso induce Bernardino ad entrare in contatto con il popolo per aiutarlo ad emanciparsi dalle superstizioni più grossolane, anche attraverso l’antica arte del racconto. Le novelle, gli aneddoti e i discorsi di questa edizione a cura di Giona Tuccini, pronunciati nelle maggiori piazze del Paese tra il 1423 e il 1427, costituiscono una preziosa testimonianza del linguaggio appassionato e della saggezza popolare del più grande predicatore italiano del Rinascimento e ancor oggi mantengono intatta la loro freschezza e vivacità.
Il potere è di per sè un male? E' utopico immaginare che l'uomo di governo possa agire onestamente? Il sogno erasmiano di un principe cristiano in un classico della riflessione politica europea del Cinquecento. (a cura di Davide Canfora)
La comprensione della Croce nei primi secoli.
In un cuore ricolmo d'affetto e in un'anima così sensibile come quella di Agostino, l'amicizia appare non soltanto un bisogno, ma una predisposizione naturale. Non ci si stupisce quindi se, attraversando la sua opera, si incontrano tanti amici e si raccolgono un gran numero di riflessioni su ciò che l'amicizia rappresenta e nella sua visione cristiana. Frutto di una lunga esperienza spirituale, le sue parole raggiungono spesso un'intensità e una profondità d'accenti non comuni, che fanno capire non solo quanto importante fosse l'amicizia per lui e quanto sia necessaria per tutti, ma soprattutto in che modo si diventa e si resta amici.