Lo studio delle fonti antiche non può essere solo un'attività archeologica che dissotterra un passato esanime; è piuttosto la risalita alla sorgiva della vita della Chiesa, laddove si può rinfrancare anche la Chiesa contemporanea. Le oltre trecento lettere dell'epistolario agostiniano raccontano un vissuto di relazioni, consultazioni, dibattiti; raccontano "in presa diretta" l'attività del più grande vescovo di Ippona e, nello stesso tempo, la vitalità delle Chiese d'Africa nei primi tre decenni del V secolo. Da questo racconto emergono osservazioni sapienziali che possono attraversare i secoli e trasformare le epistulae antiche in una sorta di "post" che interpellano anche il cristiano di oggi. Si tratta di riflessioni ispirate da lettere antiche che hanno attraversato i secoli per parlare anche agli uomini del ventunesimo secolo.
Si può comprendere la figura di Charles de Foucauld solo attraverso l'ampiezza delle relazioni che ha tessuto nel tempo, dall'infanzia fino al giorno della sua morte, nonostante le dolorose perdite che hanno segnato la sua esistenza. Da quando ha compreso che l'amore di Dio si rivela attraverso i legami, ha attinto quotidianamente a questo amore e ha saputo condividerlo con chiunque incontrava. Le relazioni con familiari, amici e con i più lontani sono diventate il "luogo" per imparare ad amare Dio e per donare la propria vita, a imitazione di Gesù di Nazaret. Il testo vuole accompagnare il lettore in un percorso di riflessione spirituale sul senso dei propri legami, alla luce dell'esperienza di Charles de Foucauld, fratello universale. «Quanto siamo vicini l'uno all'altra in Dio, e quanto siamo vicini e uniti, o piuttosto un unico cuore, noi che abbiamo lo stesso Padre, noi che viviamo dello stesso amore». Charles de Foucauld. Prefazione Riccardo Battocchio.
Per incarnare e concretizzare il vangelo nella storia, nella realtà nella quale il Signore ci ha chiamato a vivere, dobbiamo darci delle regole, regole per poter vivere la comunione, per coordinare le membra del corpo che è la comunità cristiana; ma regole, ordinamenti, statuti, per quanto necessari, sono sempre tutti subordinati alla grande regola del vangelo: per Basilio, infatti, l'unica regola del cristiano sono le Scritture. Viene qui presentata una nuova edizione italiana dei testi che sono all'origine del monachesimo cenobitico: la tradizione ha dato loro il titolo di "Regole", ma in realtà sono solo le risposte a domande poste dai monaci a Basilio in occasione delle sue visite alle comunità da lui fondate.
"In occasione della Canonizzazione (domenica 15 maggio 2022) presentiamo in un agile libretto una biografia carismatica e pastorale di San Carlo de Foucauld (universalmente conosciuto come Charles), dalla penna efficace e attualizzante del card. Angelo Comastri".
Nuova traduzione con ampia introduzione e apparato di note. Tra le ricche raccolte omiletiche di Giovanni Crisostomo, quelle sul vangelo di Giovanni - di cui in questo volume si pubblicano le omelie 60-88 - costituiscono un corpus notevole per ampiezza, organicità e sistematicità. Nelle omelie sul vangelo di Giovanni l'autore, attraverso la consueta raffinatezza stilistica e la grande sensibilità, interpreta il testo evidenziandone il fondamentale portato per la definizione della teologia trinitaria, in opposizione alla speculazione ariana. Inoltre coglie tutti gli spunti utili all'edificazione morale e spirituale della propria comunità, con frequenti e concreti riferimenti alle pratiche, agli usi e costumi dell'epoca.
Siano perfetti nell'unità: è il desiderio del cuore stesso di Cristo, espresso ai suoi apostoli durante l'Ultima Cena. Il cammino dell'unità, il vero ecumenismo, non può esistere senza conoscenza reciproca. Ecco un agile manuale per iniziarne la realizzazione: il Cristianesimo pratico è un catechismo ortodosso scritto da una delle figure più eclettiche e importanti del mondo orientale, il metropolita Ilarion Alfeev, che si rivolge a quanti desiderano avvicinarsi alla fede, siano essi già battezzati o ancora lontani, a chi fatica a capire o non conosce le principali verità cristiane, a chi cerca una guida morale e di fede nel mondo contemporaneo. Un compendio di istruzione spirituale per cristiani ortodossi ma anche cattolici, accessibile e aperto, realmente adatto ai tempi moderni.
La vita di Charles de Foucauld è simile a una parabola evangelica. I frutti sono apparsi dopo la sua morte, e quanta abbondanza! La letteratura su di lui è ormai sconfinata. Eppure, nonostante i moltissimi testi in circolazione, non è facile trovare un'opera di carattere divulgativo che presenti in modo diretto la vita e alcuni degli aspetti più salienti della spiritualità di frère Charles di Gesù. In occasione della canonizzazione, questo libro è un invito a rimettersi in cammino sui passi del "piccolo fratello universale", alla scoperta di un'esistenza straordinaria, a tratti rocambolesca, attraverso i suoi scritti e le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Ne emerge una figura il cui messaggio, pur in un contesto storico-ecclesiale differente, non cessa di rivelare la sua stupenda attualità. «Il cristiano è contempl-attivo», diceva don Tonino Bello, e quel monaco del deserto è stato davvero un contemplativo nell'azione: egli contemplava Cristo nell'umanità del fratello, egli era attivo nella contemplazione perché portava a Gesù la vita del mondo. La sua esistenza è l'icona del buon pastore che cerca la pecorella smarrita. Gli ultimi per lui sono i primi ai quali offrirsi. L'esistenza di frère Charles è un canto di gratuità, una follia di bontà, un'ubriacatura di Spirito nell'ebbrezza della misericordia.
A volte si dimentica che la santità è un itinerario esistenziale complesso, disseminato di ardenti desideri ma anche di fatica e perfino di fallimenti. Charles de Foucauld (1858-1916) aspirava a essere «fratello universale», desiderio che lo ha portato a condividere la vita con gli ultimi, nel deserto del Sahara. Tuttavia, nel suo processo di maturazione spirituale, si è confrontato con ombre e limiti che non si sono completamente dissolti, e che hanno contribuito a fare di lui un vero fratello: un «fratello incompiuto». Questo libro, basato sugli scritti di Charles, ne offre sia un profilo biografico, costruito su dati storici, sia un profilo spirituale, che mette in stretta relazione il «marabù cristiano» con gli interrogativi del credente di oggi.
Non si può comprendere il cammino spirituale di Ignazio di Loyola, fondatore di quella Compagnia di Gesù in cui ha vissuto la propria formazione anche papa Francesco, se non lo si rilegge all'interno dell'esperienza del suo tempo, in cui l'ideale cavalleresco era punto di riferimento e modello per l'uomo. Ignazio, se da giovane si era dedicato alla milizia secondo il mondo, dopo la conversione restò, comunque, soldato di Cristo per tutto il resto della sua vita. Il volume racconta il cammino di Ignazio - soffermandosi in particolari su tre episodi a tema mariano: la visione di Maria col Bambino all'inizio del cammino di conversione, la notte di veglia davanti alla Vergine di Montserrat e l'importanza, per la Compagnia neonata, di un'icona che oggi campeggia nella chiesa madre dei Gesuiti, la cosiddetta Madonna della Strada - e presenta una breve antologia dei suoi testi.
Il cuore e la mente in Edith Stein - suor Teresa Benedetta della Croce dopo aver preso i voti - hanno camminato di pari passo, ancor più dopo la conversione, che avviene per intuizione innanzitutto e poi per cammino d'intelligenza, sempre umilmente pronta a adeguarsi a ciò che Dio chiedeva. Per comprendere Edith e anche la sua relazione particolare con Maria Vergine, va ricordato che, come la Madre di Cristo, era anch'ella ebrea per nascita. E che queste sue radici, abbandonate da giovane ribelle, le rintracciò pienamente proprio nell'abbracciare la fede cristiana e nel vivere da figlia di Israele e da carmelitana insieme, nel sacrificio di sé ad Auschwitz. Questo volume è un viaggio sulle tracce del rapporto tra Edith e Maria, anche attraverso i suoi scritti apocrifi.
Bernardo è, nella Commedia dantesca, colui che presenta Dante alla Vergine e definisce, in questo modo, la fine del suo cammino, la realizzazione di un intero percorso, il cui esito sarà l'inenarrabile visione trinitaria prima dell'uscita a «riveder le stelle». Nel Canto XXXI del Paradiso Bernardo si era presentato come colui che arde «tutto d'amor» per la Madre di Dio e nel XXXIII è sempre lui a innalzare il canto di lode della Vergine «Madre, figlia del suo Figlio». Perché questa scelta, da parte del Sommo Poeta? Perché Bernardo di Chiaravalle? Perché quest'ultimo è, nel sentire dell'epoca in cui Dante scrive, il teologo cantore di Maria per eccellenza.
La vita spirituale ha bisogno di tempi lunghi e modi specifici per allenarsi: la scuola del chiostro è il luogo perfetto per imparare, rivolta a tutti.