
Il libro che è nelle mani del Lettore gli fa intraprendere un viaggio. Un viaggio tra due logiche strettamente legate a due atteggiamenti di vita, a due scelte di vita: se scegliamo l'amore disinteressato come stella polare dell'esistere, la nostra conoscenza - la nostra logica vedrà la realtà come frutto di un amore signorile, divino, come uno splendido dono con cui il Dio amante dell'uomo lo attira nelle sue reti di amore; se invece scegliamo l'attorcigliamento nel cordone ombelicale dell'ego, la nostra conoscenza - la nostra logica vedrà la realtà come effetto di conflitti e di guerre, dove a sopravvivere sarà sempre il più forte e il più debole a soccombere, dove l'unica legge sarà l'utile proprio. La Chiesa, con la sua teologia che è solo sperimentale, si pone precisamente come il luogo di grazia in cui la logica del "secolo presente" volontariamente si immerge e muore, per risorgere come logica del secolo venturo. Deponi nelle acque della Chiesa una logica - quella che guarda al mondo esclusivamente come a una macchina che si è fatta da sé e si evolve obbedendo alla legge della casualità, e all'uomo come quark che si uniscono per costruire atomi, molecole e cellule e ne indossi un'altra - quella logica che ravvisa nel mondo un gioiello, una creatura in cui vibrano i palpiti segreti di un Amore infinito, e nell'uomo un essere che ha, per archetipo, il Logos stesso di Dio e, per fratelli, i miliardi di volti che popolano la terra. L'Autore attraversa queste due logiche (logiche che lo hanno personalmente attraversato).
"Dio non può avere volto, ma i volti sovrapposti di tutti quelli che lo ascoltano e lo sentono formano quello di Cristo, volto multiplo e mite, volto collettivo in una sola persona, volto che, al modo fantomatico dei volti, assomiglia a tutti e a ciascuno". In una meditazione nutrita di ricordi e di passione, l'autore compone un magnifico inno ai sensi: attraverso di loro arriva a delineare il volto da tanti cercato e "una fede che non sia meschina enunciazione della norma, ma annunciazione".
La vera secolarizzazione è avvenuta con una cultura centrata sull’individuo. L’individuo è lo scoglio contro il quale si è frantumata ogni impostazione teologica, pastorale, della vita spirituale, dell’ecclesiologia, di tutto. E ogni tentativo di aggiustare l’individuo, di sottolineare il mistero dell’uomo, di mettere al centro la solidarietà, la comunità, la condivisione – tutte queste realtà si sono dimostrate impotenti perché non sono in grado di superare ontologicamente l’individuo. Si sono semplicemente spostate a livello dei valori desiderabili. È come se avessimo paura di ripartire dalla teologia nel senso squisito e di ripensare il nostro approccio al mistero fondante che è la Trinità, dove l’amore, la solidarietà, la condivisione, la comunione non sono valori etico-morali da raggiungere, ma sono la realtà fondante di ciò che teologicamente viene chiamata persona. Kallistos di Diokleia ha colto dal didentro la crisi verso la quale la nostra cultura, la nostra storia ci portano sempre più decisamente ed ha avuto il coraggio esemplare di ripartire dal mistero centrale della nostra fede. Proprio per la sua capacità comunicativa, egli rende fruibile in modo gustoso le grandi aperture che fanno respirare una visione dell’uomo organica, unitaria, divino-umana, dove la comunione è veramente l’ontologia dell’antropologia.
Editoriale: Dieci anni dopo. Dossier: Daniela Saresella, Introduzione. Alejandro Mario Dieguez, «Il Santo Padre desidera uno scambio di idee sulla questione murriana». Romolo Murri, Antonio Agliardi e le decisioni della Santa Sede (1899-1907); Matteo Caponi, Fare dell'Italia uno Stato religioso. Scritti murriani su «Il Resto del Carlino» (1919-1926); Lidia Pupilli, Romolo Murri giornalista nel regime (1927-1943). Miscellanea: Louis-Pierre Sardella, Le modèle du «bon prêtre» à l'épreuve de la crise moderniste en France; Francesco Tacchi, Prisma cattolico e legislazione sociale-operaia. Il gruppo della «Rivista internazionale di scienze sociali» al tempo di Giuseppe Toniolo. Ricordando Émile Poulat: Louis-Pierre Sardella, Maurilio Guasco Rassegne: Francesco Mores, Modernismo, 2005-2015.
Un'accurata e originale ricerca che indaga sul senso evangelico-teologico delle canzoni di Fabrizio De Andrè. Il libro si divide in tre capitoli: Fabrizio De Andrè: evangelista involontario? Con breve biografia del cantautore. I tre temi di teologia deandreiana: Cristo, l'amore e la morte. Analisi delle tre opere che maggiormente definiscono il cristianesimo anarchico di De Andrè: il singolo "Si chiamava Gesù", il concept album "La buona novella" e il singolo "Il testamento di Tito".
Fra ebraismo e cristianesimo c'è una convergenza di fondo, inseparabile certo dalla loro diversità, eppure tale da motivare la loro ineliminabile coappartenenza e la consistenza dell'apporto che la tradizione ebraico-cristiana nel suo insieme ha dato alla storia culturale e religiosa dell'umanità. La singolarità di quest'apporto sta nella testimonianza che entrambi, ebraismo e cristianesimo, rendono alla rilevanza dell'Altro, trascendente e vicino, nella vicenda personale e collettiva. Atteso, cercato, accolto, amato, il totalmente Altro - tanto per l'ebraismo quanto per il cristianesimo - è il Dio vivente, che sovverte e salva la vita e la storia quando, pur restando infinito, si fa presente nel finito per comunicarsi alla nostra fragilità. Per il cristiano questa presenza raggiunge il suo vertice nella Parola fatta carne, Gesù, che «è ebreo e lo è per sempre». Conoscere e amare l'ebraismo è perciò, per il cristiano, componente rilevante della conoscenza e dell'amore per il suo Signore e Maestro.
L'anno 2017 è anno giubilare, Giubileo d'oro per il Rinnovamento che è nel mondo! Cinquanta benedetti anni sono trascorsi dallo storico "Ritiro di Duquesne" (17-19 febbraio 1967) che, comunemente, si pone a fondamento della nascita del Movimento Carismatico Cattolico nel mondo. Recuperando documenti storici, a partire dalle testimonianze delle origini, in questo opuscolo riccamente corredato da foto e illustrazioni si desidera ripercorrere le speranze e le novità che ancora oggi il Rinnovamento incarna nel mondo. Non un tuffo nostalgico nei ricordi, ma la riaffermazione dell'attualità del disegno provvidenziale dello Spirito che il nostro Movimento rappresenta per la Chiesa e per il mondo oggi, sotto lo sguardo di Papa Francesco. Una memoria che si fa, per tutti, per i più anziani come per i più giovani, assunzione responsabile del passato e premessa benevolente per il cammino futuro.
«E a proposito di Milano, vorrei ringraziare il Cardinale Arcivescovo e tutto il popolo milanese per la calorosa accoglienza di ieri. Veramente mi sono sentito a casa, e questo con tutti, credenti e non credenti. Vi ringrazio tanto, cari milanesi, e vi dirò una cosa: ho constatato che è vero quello si dice: "A Milan si riceve col coeur in man!"» (Papa Francesco Domenica 26 marzo, ore 12, all'Angelus in piazza San Pietro a Roma)
"Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò". Da queste brevi righe tratte dal Vangelo di Matteo [11,28], Kierkegaard fa partire il proprio "esercizio di cristianesimo", polemico nei confronti di chi suppone che si possa giungere a Dio senza un impegno diretto, personale, interiore, radicale. Poiché l'attesa di Dio, dice il pensatore danese, ci deve condurre a una scelta decisiva, aut aut, pro o contro, che ci riguarda nel profondo e che resta insuperabile. Il cristiano deve sapere che non vi è altra possibilità di conciliazione e di pace in se stesso, se non "andando a Dio", muovendo verso quel Dio che, unico, ha il potere di consolare, di ristorare. Chi cerca salvezza in se stesso e nelle proprie azioni, non troverà altro che angoscia. I grandi temi del pensiero di Kierkegaard sono tutti riassunti in queste pagine altissime, che non smettono di provocare il lettore e di invitare il credente a una conversione continua.
Editoriale: I. Bertoletti, "Paolo De Benedetti, un rabbino editore"; P. De Benedetti, "In morte di Miciotti, gatta diciottenne". Alleanze con Dio. Simboli, metafore e segni, a cura di Massimo Giuliani. M. Giuliani, "Presentazione"; G.I. Gargano, "Noè nella tradizione patristica"; E. Korn, "L'alleanza noachide nel pensiero rabbinico"; M. Cassuto Morselli, "Ma il noachismo è un'etica universale? Elia Benamozegh e Hans Küng"; M. Giuliani, "Brit milà: la circoncisione. Segno dell'alleanza tra Dio e Israele"; P. Stefani, "Radici, potature e innesti. La paradossale agricoltura spirituale di Paolo"; L. Maggi, "Alleanza "nuova ed eterna". Tra esegesi, liturgia e teologia"; A. Grillo, "Le alleanze mai revocate. Su un concetto biblico-teologico"; S. Adami, "Tra la bocca e il cuore. La nuova alleanza di Sabbetay ?evi"; R.M. Parrinello, "Alleanze con il divino nelle religioni antiche non monoteiste". Articoli: D. Antiseri, "Tommaso d'Aquino. La "mistica"di un "metafisico""; F. De Giorgi, "Le porpore e la sarda salata. Risposte di un laico coniugato a quattro cardinali che dubitano". Inediti: P. Prodi, "Quale Chiesa? Il paradigma tridentino".
Il cibo è al cuore della vita secondo lo Spirito. Non è possibile vita spirituale senza consapevolezza del cibo, senza attenzione al cibo, senza che si accenda l'arte del mangiare, senza un'esperienza di condivisione e di comunione intorno alla tavola.