Le quindici orazioni di Santa Brigida ci forniscono un efficace metodo per meditare la Passione di Gesù Cristo, un dovere imprescindibile per ogni cristiano, giacché da essa è scaturita la redenzione del genere umano.Questo libretto nasce dalla necessità di mettere un po' di ordine fra le molteplici versioni delle preghiere, vecchie e nuove, presenti in commercio o reperibili in diversi siti internet. Da un lato infatti tali versioni differiscono nella forma poiché esprimono con parole diverse il medesimo concetto (ad esempio con l'uso di sinonimi o vocaboli più adatti al linguaggio moderno); dall'altro però ci troviamo frequentemente di fronte a differenze sostanziali qualora siano eliminate intere espressioni o compaiano elementi nuovi. Per tali motivi, in questa edizione trovate il testo latino tratto da un libretto pubblicato nel 1478, reso più leggibile inserendo la punteggiatura e correggendo la grafia medievale. Tale testo è stato confrontato con altri tre, di qualche anno più recenti, per rilevare eventuali errori o piccole differenze. La traduzione è volutamente letterale, in modo che le orazioni che il lettore ha ora tra le mani siano le più vicine a quelle che recitava S. Brigida, risalendo a soli cent'anni circa dalla sua morte.
Con il documento base intitolato «Giustificazione e libertà», pubblicato il 14 maggio 2014, la Chiesa evangelica tedesca si propone di «interpretare le tesi della Riforma sulla relazione fra Dio e l'uomo per il presente» e di riflettere «sul contributo della Riforma alla storia della libertà in Europa, nonché sulle differenze fra la concezione della "libertà" propria della Riforma e l'esperienza contemporanea della libertà». La dottrina della giustificazione è presentata come il cuore della teologia e della pietà evangelica e quindi come una risposta alle domande dell'uomo di oggi. Il legame fra Riforma e storia moderna della libertà «è la ragione fondamentale per cui il giubileo non è solo una festa delle Chiese, ma dovrebbe diventare una festa di tutta la società e dello stato».
In occidente la teologia ortodossa è conosciuta quasi esclusivamente attraverso la voce dei teologi russi e slavi come Bulgakov, Afanasieff, Florovskij, Evdokimov, Lossky e Meyendorff. Essa, invece, ha i suoi grandi rappresentanti anche nei teologi greci contemporanei, eredi diretti della tradizione bizantina.
La storia di questa teologia va di pari passo con la storia della nazione neo-greca e segue il suo lento e progressivo sviluppo, associato alla presa di coscienza della sua autonomia e dell’originalità della sua riflessione.
Questo libro è nato col singolare scopo di sconfiggere l'immagine negativa della vecchiaia. Non tanto con l'uso di ricette mediche o di farmaci, quanto aiutando le persone che sono o si sentono vecchie a vivere la loro età come un singolare dono per crescere, maturare e continuare a scoprire la vita, che è bella in ogni sua età, ed è tutta e sempre da scoprire. Protagonista del libro è la persona del vecchio, tanto interessante e vivo da potersi chiamare giovane: un giovane che vive motivato e sereno perché ha imparato l'arte di invecchiare bene. L'Autore, Mons. Novello Pederzini, è un sacerdote che, a dispetto dell'anagrafe, si sente più che mai «giovane» e innamorato della vita. In queste pagine egli trasmette tutta la ricchezza che gli viene dallo studio (è dottore in Teologia e in Diritto canonico) e dall'intensa attività pastorale che svolge come parroco a Bologna. È particolarmente impegnato nella nuova evangelizzazione: ha scritto numerosi testi di religione per le scuole, moderni sussidi di divulgazione teologica (l'elenco è alla fine del presente volumetto). Da alcuni anni è una delle voci più attese di Radio Maria. I libri di don Novello hanno una larga diffusione per la chiarezza dei contenuti e per lo stile semplice che ne rendono la lettura facile e comprensibile a tutti. Sono tradotti in varie lingue e diffusi soprattutto oltre Oceano.
Con questo Libro l'autrice si propone di esaminare la validità delle ragioni del pensiero filo-protestante. Lo fa a partire dai documenti, analizzando da vicino gli scritti di Lutero - anche quelli che stampa e manuali guardano con serena distanza -, puntando a far emergere le idee forti del credo luterano a partire dall'analisi puntuale dei testi. L'autrice non si occupa del Lutero privato perché il fondatore della riforma e' un uomo pubblico e le sue idee, le sue azioni ed i suoi scritti hanno provocato enormi ricadute, con implicite, quanto logiche ed inesorabili, conseguenze. Da questo lavoro emerge una verità scomoda e non raccontata dalla storiografia ufficiale, una verità a tinte forti che mette in risalto le incongruenze e gli aspetti meno conosciuti del pensiero di Lutero e della riforma.
Con testi di Enzo Bianchi e Giannino Piana. La sessualità, la bioetica, il valore della confessione, l'accoglienza dei "diversi", la dannazione eterna: sono solo alcuni dei temi scottanti trattati in questo piccolo ma denso saggio di un grande filosofo cattolico che delinea con acutezza uno "scisma sommerso", quella distanza che si va creando fra la dottrina ufficiale della chiesa, restia ai cambiamenti, e le coscienze vive dei fedeli, nel pieno della riforma di papa Francesco. Nuova edizione di un testo a suo tempo profetico.
Il Libro di Enoch è un testo apocrifo di origine ebraica la cui versione definitiva risale al primo secolo a.C., raggiunto oggi in pieno in una versione in lingua Ge'ez (antica lingua Etiope), da cui il nome Enoch etiopico. Il primo libro di Enoch è un apocrifo dell'Antico Testamento, non incluso nella Bibbia ebraica, non è parte della Bibbia in greco chiamato dei (Settanta) e non è parte di, almeno oggi, anche della Bibbia cristiana. Gli storici ebrei Flavio Giuseppe e Filone di Alessandria non lo menzionano tra i libri canonici del giudaismo nel primo secolo d.C., anche se sappiamo che in passato è stato spesso utilizzato nel mondo ebraico e anche i primi padri della chiesa cristiana, ci sono infatti alcune analogie tra passi e idiomi caratteristici del Nuovo Testamento, e questo libro. In epoca medievale si sono perse le tracce misteriosamente tranne qualche rara citazione, come quelli di Sincello e Cedreno del IX secolo non è più stato utilizzato, e 1 Enoch è rimasto un testo sconosciuto e misterioso fino a '700. La tradizione dice il patriarca Enoch autore di oltre trecento sessantasei libri.
“L’autorità femminile è una forza propulsiva che scaturisce dal profondo del pensiero della differenza sessuale, il cui apparire ha rivoluzionato ogni visione maschile patriarcale di paternità assoluta e piramidale, compresa quella gerarchica e sacrale della chiesa cattolica. Oggi non possiamo più discutere se rendere la società e le chiese più o meno democratiche: bisogna invece alimentare una pratica politica di autocoscienza maschile.”
Mira Furlani, abituale diminutivo di Casimira Furlani, vive a Firenze. La sua storia è legata alla vicenda sociale e religiosa di un quartiere della sua città, l’Isolotto: da qui è nato, nel 1968, il movimento delle Comunità cristiane di base (Cdb), come lei stessa racconta nel presente testo. Nel 1959 aveva fondato, insieme a un’amica, la prima casa-famiglia per bambini e bambine orfani e abbandonati. Grazie ai fondi sociali europei ha collaborato a organizzare per un ente locale, corsi per inserire nel lavoro donne adulte e disoccupate. Negli anni ’70 ha incontrato il femminismo dell’autocoscienza e dal 1988 prosegue il suo impegno verso la libertà femminile insieme a gruppi di donne, laiche e religiose.
Sulle vicende dell’Isolotto, la sua parrocchia e il suo primo parroco don Enzo Mazzi e la successiva nascita della prima Comunità cristiana di base in Italia, sono stati scritti molti libri, tradotti in diverse lingue. Nessuno di essi è stato scritto da una donna. E questo libro ne raccoglie i ricordi, riassuntivi di una storia spirituale, civile e religiosa.