Il Corano è il libro sacro dell'Islam, anzi nella cultura islamica è, per antonomasia, "il libro". Campanini sviluppa in queste pagine un percorso di conoscenza e comprensione del Corano, ricostruendone le vicende della composizione, la struttura, i temi portanti e, soprattutto, l'interpretazione, indispensabile chiave d'accesso al messaggio divino. Dall'esegesi medievale a quella contemporanea, sono ripercorse le vie che hanno portato il testo a confrontarsi con la modernità, con una attenzione particolare all'ottica con cui i musulmani lo leggono.
Pietro Citati compie una lunga investigazione nel cuore di due grandi religioni monoteiste, attraversando ventisette secoli di storia e di letteratura: dal racconto del libro della "Genesi" alla vocazione di Maometto, fino al Novecento e all'antisemitismo cristiano e musulmano. Appaiono paesaggi d'Oriente e d'Occidente: mari, oceani, città, deserti, re, imperatori, santi, mistici, assassini. Alla fine del viaggio la comune eredità spirituale di Israele e dell'Islam e il fascino della diversità emergono con la medesima forza.
La conoscenza dell'Islam da parte della cultura europea e cristiana esige come passaggio obbligato la traduzione dei concetti e delle categorie religiose islamiche dentro il linguaggio latino. A questa esigenza, particolarmente cara alla cultura cristiana, intende rispondere il volume.
Il Libro del Sé (divino), è il secondo trattato del grande sûfî andaluso Muhyî 'l-Dîn ibn 'Arabî (m. 1240) che vede la luce nella collana I Gioielli. Per quanto breve, l'opera è di notevole interesse poiché evoca il tema metafisico per eccellenza: l'unicità, l'esclusività, l'assolutezza e l'onnipervasione del Sé divino, radice ultima e profonda di ogni esistente. La traduzione dall'arabo è preceduta da un'ampia introduzione della curatrice che, attraverso la Scienza delle Lettere, ci fa accostare alla Scienza alchemica, a quella dei Nomi e a quella dei numeri, nonché da una saggio di Paolo Urizzi in cui la dottrina di Ibn 'Arabî sul Sé divino viene messa a confronto con gli unanimi insegnamenti dell'advaita Shankariano.
L'autore analizza la Rivoluzione Islamica dell'Iran, una rivoluzione politica popolare su base religiosa con la conseguente creazione di un modello di stato che per molti versi può essere definito una teocrazia. Il "caso Iran" è diventato la cifra del tentativo di fondere completamente religione e potere politico.
Questo volume traccia la storia del mondo islamico in sé e non a partire da una prospettiva europea. Dal settimo secolo in poi, con conquiste che portarono i musulmani in Europa, in Africa e in Asia, l'impero musulmano si estese su un territorio immenso. Ripercorrendo questa vicenda, gli autori mettono però in luce come, sotto il mantello unificante dell'Islam, permanesse una marcata diversificazione fra le diverse aree, nelle quali rimasero vive le culture precedenti, anche perché i musulmani non mirarono affatto a una islamizzazione integrale. Sono descritti anche gli aspetti salienti della società e della cultura araba e i rapporti non solo conflittuali che nel corso del Medioevo il mondo islamico ebbe con l'Occidente cristiano.
Un'opera completa che cerca di aprire una breccia nella scarsa conoscenza occidentale dell'Islam e che fornisce un punto di riferimento per orientarsi nella storia politica e istituzionale del Vicino Oriente, che tanto ha contribuito a formare l'identità europea. Oriente islamico e Europa cristiana, infatti, hanno percorso un tragitto storico parallelo, intessuto di scontri, ma anche di lunghi periodi di pacifici scambi, di interazioni e trasferimenti concettuali e tecnologici. L'Oriente di cui tratta ques'opera non ha una dimensione puramente geografica, ma comprende tutti quei territori, asiatici, africani e persino europei, in cui a partire dal VII secolo, la cultura religiosa dell'Islam s'è progressivamente impiantata.
Un'opera completa che cerca di aprire una breccia nella scarsa conoscenza occidentale dell'Islam e che fornisce un punto di riferimento per orientarsi nella storia politica e istituzionale del Vicino Oriente, che tanto ha contribuito a formare l'identità europea. Oriente islamico e Europa cristiana, infatti, hanno percorso un tragitto storico parallelo, intessuto di scontri, ma anche di lunghi periodi di pacifici scambi, di interazioni e trasferimenti concettuali e tecnologici. L'Oriente di cui tratta ques'opera non ha una dimensione puramente geografica, ma comprende tutti quei territori, asiatici, africani e persino europei, in cui a partire dal VII secolo, la cultura religiosa dell'Islam si è progressivamente impiantata.
La vita di Muhammad, di Martin Lings, è diversa dalle altre apparse finora: è un'importante e autorevole biografia del Profeta, scritta da un autore occidentale per lettori occidentali. Basata su fonti arabe dell'ottavo e nono secolo, delle quali alcuni passi importanti vengono qui tradotti per la prima volta, essa deve la sua immediatezza di approccio alle parole di uomini e donne che udirono parlare Muhammad e che furono testimoni della sua vita. Martin Lings ha adottato uno stile scorrevole, che riflette e la semplicità e la grandezza della storia. Tradotto in lingue che solo in Europa spaziano dal bosniaco allo svedese, è considerato una vera pietra miliare nella letteratura storiografica/religiosa riguardante l'Islam.
Un dialogo difficile, ma necessario, tra l'Occidente e l'Islam. Scopo del volume e dare un'informazione il piu possibile accurata e obiettiva. Passa in rassegna la storia dell'Islam, il suo fondatore Maometto, il Corano, la natura della fede islamica, la sua spiritualita, alcuni aspetti dell'Islam moderno, i suoi rapporti con il Cristianesimo. La conclusione sottolinea la necessita di evitare che le tensioni oggi esistenti tra l'Islam e l'Occidente sfoci in uno scontro di civilta estremamente dannoso per tutti.