
L'opera di Félix García López risponde a quattro obbiettivi: partire dal testo pervenuto del Pentateuco, così da mettere in valore più il testo in sé che non ciò che gli sta alle spalle; integrare quanto più sia possibile critica storica e critica sincronica; studiare il testo in ottica letteraria e teologica senza trascurare il retroterra storico; non dare mai per risolto ciò che è tutt'ora oggetto di discussione. In questa nuova edizione è stata rifusa gran parte delle note e si è aggiornata la bibliografia agli ultimi anni, nell'intento di facilitare l'approfondimento e l'aggiornamento della visuale e delle conoscenze del lettore.
Il libro più misterioso della Bibbia, destinato a rappresentare, in ogni tempo, la più sublime poesia d'amore. Nel breve poema che ha meritato il titolo di Cantico dei cantici, da sempre al centro di letture contrastanti, si gioca la tensione fra l'esperienza del tripudio amoroso, espresso nel desiderio infinito degli amanti, e la consapevolezza della fragilità e della finitezza di ogni amore umano.
La musica, come la poesia, è una chiave per stabilire un incontro tra noi e Dio. I Salmi, nei quali si uniscono il canto e la preghiera, manifestano l'aspetto spirituale della musica e innalzano noi, esseri terreni e miserabili, verso Dio. In un'originale riflessione sugli inni di lode e ringraziamento condivisa con la nipote, l'eredità artistica e spirituale di un indimenticabile maestro.
Il gesto di Caino è senza pietà: uccide il fratello spargendo il suo sangue sulla terra. Non lascia speranza, non consente il dialogo, non ritarda la violenza efferata dell’odio. È da questo gesto che la storia dell’uomo ha inizio. Sappiamo che l’amore per il prossimo è l’ultima parola e la piú fondamentale a cui approda il logos biblico. Ma non è stata la sua prima parola. Essa viene dopo il gesto di Caino. Potremmo pensare che l’amore per il prossimo sia una risposta a questo gesto tremendo? Potremmo pensare che l’amore per il prossimo si possa raggiungere solo passando necessariamente attraverso il gesto distruttivo di Caino? Quello che è certo è che nella narrazione biblica l’amore per il prossimo viene dopo l’esperienza originaria dell’odio.
“Nel libro del Salterio, secondo l’uso recepito dalle chiese, i penitenti vengono ammaestrati da sette particolari insegnamenti, utilissimi a chi vuole chiedere perdono al Signore … Questi salmi sono gli strumenti più efficaci per la purificazione del nostro cuore, dal pianto alla gioia nel Signore”. (Origene)
Massimo PAZZINI è nato a Verucchio nel 1955. È licenziato in Teologia dogmatica (STAB di Bologna 1982) e in Teologia biblica (SBF di Gerusalemme 1985). Ha conseguito il BA in Lingua ebraica e Lingue semitiche antiche all’Università Ebraica di Gerusalemme (1990) e la laurea in Lingue e civiltà orientali all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (1998). Insegna ebraico, aramaico e siriaco allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia, dal 1991. È stato professore invitato di siriaco e di ebraico all’Ècole Biblique di Gerusalemme. Accanto a diversi articoli, ha pubblicato: Grammatica siriaca (1999); (con A. Niccacci) Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico (2001); Il Libro di Rut la moabita. Analisi del testo siriaco (2002); Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco, Jerusalem 2004 (ristampa 2014); (con A. Niccacci e R. Tadiello) Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto, Jerusalem 2004; Il libro dei Dodici profeti. Versione siriaca. Vocalizzazione completa, Milano-Gerusalemme 2009; Il libro di Rut. Analisi del testo aramaico, Milano-Gerusalemme 2009; (con S. Cavalli e Frédéric Manns) Tutto è vanità. Il libro di Qoèlet nelle versioni della LXX, della Pesitta e del Targum, Napoli 2015; L’antenata del Messia. Il libro di Rut versioni antiche e moderne a confronto, Napoli 2019; La moabita. Il Midrash Rabbah del libro di Rut, Napoli 2019; Pietà di me, o Dio. I sette Salmi penitenziali nel Midrash Tehillim, Napoli 2020.
«[...] accostandoci al Cantico dei cantici, oggi abbiamo veramente da riflettere, da interrogarci, da pensare: non si può leggere questo testo come si leggerebbe una qualsiasi altra poesia d’amore. Il Cantico dei cantici è un libro che Dio ci fa leggere senza un immediato scopo didattico, ma perché “ci servirà”! Tale affermazione vale per il credente, ebreo o cristiano, e anche per il non credente che, ascoltandolo, potrà apprendere il punto di vista del credente. Ciò significa che qualunque interpretazione finalizzata del Cantico dei cantici va accolta con estrema cautela, e vorrei dirlo con un’immagine ripresa dalla Lettera agli Ebrei: “La parola di Dio è una spada a doppio taglio” (4,12), perciò, se non la si legge con cautela, finisce per infilzare il lettore, anziché il destinatario».
Traduzione dall’ebraico con testo a fronte e commenti.
PAOLO DE BENEDETTI (1927-2016), biblista e teologo, ha insegnato presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale e negli Istituti Superiori di Scienze religiose di Trento e Urbino. Le sue opere sono pubblicate dall’Editrice Morcelliana.
Editoriale (pag. 2)
Marco Zappella
Assaggi PDF
Entrare nel Pentateuco: famiglie
Relazioni di coppia: esempi, conflitti, promessa (pag. 4)
Donatella Scaiola
Maternità come dono di Dio: la consapevolezza di Sara e Rachele (pag. 9)
Elena Chiamenti
Adamo ed Eva erano una famiglia? (pag. 14)
Giuseppina Bruscolotti
La relazione padre-figlio nel Pentateuco (pag. 19)
Fabrizio Ficco
Come è bello (e difficile!) che i fratelli vivano insieme (pag. 25)
Domenico Lo Sardo
Elementi di legislazione familiare nel mondo biblico (pag. 31)
Ester Abbattista
La famiglia ebraica: una speranza per il futuro (pag. 37)
Furio Biagini
Nel nome del padre. Ripensare la figura paterna:
una sfida anche per la teologia (pag. 41)
Serena Noceti
Il Pentateuco nella scuola: i linguaggi dell’amore (pag. 45)
Marco Tibaldi
Rubriche Per saperne di più
Pietro Crisologo e i suoi sermoni sulla parabola del figlio prodigo (pag. 52)
Marcello Panzanini
Riletture
La famiglia (pag. 54)
Valeria Poletti
Apostolato biblico
Bibbia e metodi attivi: lo psicodramma biblico di Beppe Bertagna (pag. 56)
Alessandro Zavattini
Vetrina biblica
Recensioni (pag. 57)
Arte
Una famiglia qualunque: La fuga in Egitto, di Joachim Beuckelaer (pag. 59)
Marcello Panzanini
Inserto staccabile Incontro biblico
La qualità dell’amore e l’amore di qualità
Andrea Albertin
La storia è una dimensione fondamentale di tutta la Bibbia. Giosuè, Giudici, Samuele e Re completano la linea del racconto del Pentateuco che, partendo dalla creazione, attraverso i patriarchi arriva alla morte di Mosè. Un arco di tempo paragonabile è abbracciato da Cronache (da Adamo al ritorno dall'esilio babilonese), mentre Esdra-Neemia proseguono la narrazione con alcune vicende dopo l'esilio. Il primo e il secondo libro dei Maccabei aggiungono notizie sulle lotte per mantenere la fedeltà all'alleanza nell'epoca ellenistica, portandoci a oltre un secolo dal tempo di Gesù. E se Rut e Tobia si soffermano su vicende familiari, inquadrate nella storia del popolo, quasi romanzi storici edificanti, Ester e Giuditta si configurano come una controstoria immaginaria, dove i deboli vincono sui forti. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Quello che qui viene tradotto è il testo quasi integrale del più antico e autorevole commento rabbinico all'Esodo, noto come Mekhilta, nella versione attribuita a Rabbi Shim'on bar Jochaj, il più radicale dei discepoli di Rabbi 'Aqiva e colui che diventerà il principale ispiratore della mistica ebraica, al punto da essere considerato l'autore anche dello Zohar. Sulla Mekhilta si è basata tutta la tradizione esegetica successiva, compresi i commentatori medievali. In quest'opera a più mani, frutto della discussione che ha occupato almeno quattro generazioni di rabbini, possiamo ritrovare i frutti di una ricerca appassionata del senso delle Scritture che non di rado raggiunge risultati di grande valore teologico e offre numerosi spunti per una lettura semplice e feconda del testo biblico.
L’importanza che il Cantico dei cantici riveste nell’ebraismo è testimoniata dal fatto che ancora oggi e a partire dall’VIII secolo della nostra era, esso viene letto nella festa di Pasqua, quando il popolo di Israele ricorda l’evento fondante della sua storia.
L’uso di leggere il Cantico dei cantici è stato fatto proprio anche dalle comunità cristiane dei primi secoli, che vi trovavano molti elementi per formare la spiritualità, far crescere la fede, educare alla vita i catecumeni che nella notte di Pasqua sarebbero stati battezzati.
In questo libro Francesca Cocchini propone di leggere il Cantico secondo il metodo interpretativo della tradizione ebraica e della più antica tradizione cristiana, che può essere sintetizzato nella famosa espressione «La Bibbia si interpreta con la Bibbia». Esso richiede che, per poter comprendere in profondità il significato di un determinato passo della Scrittura, l’interprete lo metta in rapporto con altri che gli si possano accostare a motivo della presenza, in tutti, di almeno uno stesso termine: in tal modo il significato viene non solo approfondito, ma ampliato a dismisura, nella convinzione che esso sia inesauribile.
Sommario
I. Il Cantico dei cantici. Una lettura commentata. Una parola ha detto Dio, due ne ho udite (Sal 62). Un dialogo nel Monte degli Ulivi. Nella storia: la liturgia. Nella storia: tra un «già» e un «non ancora». Il lavoro della vigna. Il «dove» dell’incontro. Che io conosca me, che io conosca te. Una storia in attesa di compimento. Lo stupore di un combattimento. Il giardino. Una voce e un rifiuto. Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5,20). Un’ultima descrizione. L’umanità redenta e il suo operare nella storia. II. Testo integrale del Cantico dei cantici.
Note sull'autore
Francesca Cocchini, professore ordinario di Storia del cristianesimo all’Università di Roma «La Sapienza», fa parte dell’Association Internationale d’Etudes Patristiques e del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la tradizione alessandrina. È professore invitato all’Istituto Patristico Augustinianum. Per EDB dirige la collana «Primi secoli» e ha pubblicato di recente Le sei parole di Maria (2019).
L'autore ripercorre le omelie di Origene, Padre della Chiesa Orientale, sugli scritti biblici di Geremia, sottolineandone meticolosamente i numerosi aspetti spirituali. L'approccio sapienziale al testo rende l'opera una lettura approfondita e rilevante, mettendo in risalto il pensiero di Origine, figura dal ricchissimo lascito teologico e filosofico, in rapporto con il Profeta Geremia e il suo ruolo nelle Scritture.
Giona è uno strano tipo di profeta, un uomo in fuga dal proprio compito e dal proprio destino, refrattario alle richieste del suo Dio. La sua storia mette in scena, in quattro brevissimi capitoli, un'esperienza universale: per ciascuno di noi esiste una chiamata e affrontarla è una delle sfide più importanti della nostra vita.