In questo libro Ehrman offre un quadro interessante delle prime forme di cristianesimo e mostra come alla fine esse vennero soppresse, riformate o dimenticate. Tutti questi gruppi sostenevano di seguire gli insegnamenti di Gesù e dei suoi apostoli e tutti si fondavano su scritti che convalidavano le loro affermazioni, libri attribuiti ai seguaci stessi di Gesù. L'indagine archeologica moderna ha recuperato un certo numero di testi-chiave e queste scoperte spettacolari, come mostra Ehrman, rivelano una grande diversità religiosa. L'autore prende in esame varie "Scritture perdute", nonché le fedi di sette come gli Ebioniti giudeo-cristiani, i Marcioniti anti-ebraici e vari gruppi gnostici.
In questo secondo volume dedicato ai vangeli apocrifi si offre un’ampia introduzione e un’accurata traduzione dei quattro vangeli gnostici, con un solido apparato esplicativo. Precede i testi un’analitica «Introduzione al pensiero gnostico», dove si fissano i parametri interpretativi di questa corrente di pensiero.
In non poche espressioni intellettuali, culturali e religiose dei nostri giorni si avvertono tendenze e concezioni che si ritrovano anche nelle opere gnostiche del II e III secolo. Di conseguenza la lettura delle plurisecolari fonti gnostiche è anche un esercizio di comprensione del XXI secolo, secolo complesso nel quale il cristianesimo e la modernità sono chiamati a dialogare tra la fedeltà nei confronti di un loro DNA umanista e umanizzante e l’arretramento verso posizioni in apparenza più sicure, ma di fatto incerte e lontane dalla vocazione originale dell’uno e dell’altra.
L'Autore
Armand Puig i Tàrrech, nato a La Selva del Camp nel 1953, è professore di Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia della Catalogna e sacerdote dell’arcidiocesi di Tarragona, dove dirige l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant Fructuós. È codirettore del Corpus Biblicum Catalanicum e coordinatore della Bíblia Catalana Interconfessional, nonché autore di numerose opere di esegesi neotestamentaria e di storia medioevale. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Gesù. La risposta agli enigmi (2008) e I vangeli apocrifi (2010).
Il Vangelo di Giuda costituisce il più importante ritrovamento del secolo scorso, dopo la straordinaria scoperta di un'intera biblioteca "gnostica" a Nag Hammadi, in alto Egitto, nel 1945. Di esso si aveva notizia dai più antichi eresiologi cristiani (Ireneo, Ps. Tertulliano); riportato alla luce nel 1978, dopo una serie di traversie che hanno finito col danneggiarlo gravemente, solo nel 2006 è stata annunciata la sua scoperta ed è stato poi pubblicato dalla National Geographic Society. Lo scritto è di un interesse straordinario per tanti ambiti di ricerca: origini cristiane, storia del cristianesimo, gnosticismo, filologia ed esegesi biblica, rapporti tra giudaismo e cristianesimo, teologia cristologica; ma soprattutto per l'immagine completamente diversa da quella tradizionale che assume in esso la figura di Giuda Iscariota.
Con apocrifi dell’Antico Testamento si designa una vasta letteratura dai contorni indefiniti: opere composte in luoghi diversi e in un ampio arco di tempo, compreso fra il IV sec. a.C. (Libro dei Vigilanti, Libro dell’Astronomia) e il IX sec. d.C. (Apocalisse di Daniele). Il criterio alla base della loro catalogazione e raccolta è che l’autore pseudepigrafico sia un personaggio dell’Antico Testamento o a esso equiparabile – come nel caso dei libri sibillini. Molti di questi libri risalgono all’ambiente ebraico-palestinese ed egiziano prima della fine dello stato ebraico e della distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) o nell’immediata vicinanza alla catastrofe. Parlare di apocrifi implica la considerazione di un canone: apocrifi sono libri esclusi dalla scelta di quelli “canonici” appunto, scelta che muta secondo l’ispirazione religiosa sulla quale esso si è formato. Il canone è motivato da un orientamento teologico, sul quale lo studioso non deve basarsi ma dal quale, al contempo, non può prescindere per comprendere gli influssi culturali e religiosi. Qui il contesto è quello della cultura ebraico-cristiana, quindi si considerano gli apocrifi ebraici di carattere religioso che non sono stati accolti in alcuno dei canoni tridentini. Ma è evidente che lo studioso, avendo per oggetto la storia e la cultura e volendo descrivere il pensiero ebraico nel suo sviluppo, deve usare tutti i testi disponibili, canonici e non canonici.
Il volume si muove su due binari, uno antico e uno moderno: da un lato presenta i contenuti dei principali apocrifi del Secondo Tempio cercando di usare le loro stesse parole, come un’antologia; dall’altro traccia una storia della loro ricerca, inserita fra le vicende della nostra cultura moderna: è infatti con l’illuminismo e i suoi problemi che si cominciarono a studiare – fra le polemiche – gli apocrifi dell’Antico Testamento.
Che cosa sappiamo dei vangeli apocrifi e del loro rapporto con la conoscenza del Gesù storico? Il testo offre un'agile presentazione degli apocrifi per rispondere alle domande principali sulla loro composizione, natura, datazione e ritrovamento.
Descrizione dell'opera
La località di Qumran - in arabo "le rovine della luna" - rimanda a ruderi e a manoscritti. A partire dal 1947, quando venne reso noto che in undici grotte erano stati ritrovati dei frammenti di antichi rotoli, il sito venne identificato come centro della comunità religiosa degli esseni. Ma dopo un tempo in cui la questione sembrava ormai indiscussa, il continuo allungarsi della lista delle domande senza risposta ha condotto la comunità scientifica internazionale ad attestarsi attorno a due piste di ricerca contrastanti: da un lato l'ipotesi essena, dall'altra quella secondo cui Qumran sarebbe identificabile col centro di un'azienda agricola senza alcuna relazione coi manoscritti.
L'autore apporta un contributo alla ricerca su Qumran e sui manoscritti del mar Morto proponendo una nuova variante sul tema dell'insediamento qumranico, dei suoi abitanti e del loro rapporto con i manoscritti ritrovati nelle grotte. Ricapitola e sistematizza le fasi della scoperta e della pubblicazione dei manoscritti stessi. Senza rinunciare alla scientificità, egli si rivolge non solo al pubblico specialistico, ma ai molti soggetti interessati al tema, talora sollecitati e incuriositi anche da fantasiose teorie di complotti, cospirazioni e intrighi che ancora circondano l'argomento.
Sommario
Una storia che merita di essere raccontata ancora una volta. I. «Un sacco di soldi per un po' di vecchio cuoio!». La scoperta, l'acquisto e la pubblicazione dei manoscritti del deserto giudaico. II. «Dovete essere santi, poiché io, YHWH, vostro Dio, sono santo». Mistici, politici e rivoluzionari: l'antico mondo dei manoscritti. III. «Disprezzano la ricchezza, e il loro senso della comunità è ammirevole». Le rovine di Kirbeth Qumran e gli esseni. IV. «E tutti coloro che entrano nell'ordine della Jahad stringono un'alleanza davanti a Dio». Che cosa nascondono i manoscritti delle undici grotte? V. «Ma tu sai che noi ci siamo separati dalla maggioranza del popolo...». La relazione tra l'insediamento qumranico, le grotte e i manoscritti. VI. «Sarà chiamato figlio di Dio». Il movimento gesuano nel contesto del suo ambiente storico. Per approfondire. Kirbeth Qumran e i manoscritti in Internet.
Note sull'autore
SIMONE PAGANINI (Busto Arsizio 1972) ha studiato filosofia e teologia a Firenze, Roma e Innsbruck. Dopo una tesi di dottorato sul profeta Isaia diviene professore assistente al dipartimento di esegesi dell'Antico Testamento all'Università di Vienna. Dopo due anni trascorsi come research fellow all'Università di Monaco di Baviera, dove si abilita con una tesi sui Dead Sea Scrolls e in particolare sul «Rotolo del Tempio», ha ora l'incarico di professore associato e docente di ebraico, aramaico, storia d'Israele, Qumran ed esegesi dell'Antico Testamento all'Università di Innsbruck.
Mario Pincherle ci dona uno straordinario documento spirituale, in tutto il suo splendore. La testimonianza di Tommaso ci offre una luminosa rappresentazione di Gesù, irresistibile se ci avviciniamo con spirito aperto e senza preconcetti.
Descrizione dell'opera
«Una massa rilevante di scritti cristiani, nati soprattutto dalla pietà popolare ma anche da ambiti colti, furono ben presto emarginati e contestati, nonostante rivendicassero il desiderio di allinearsi e di completare i libri canonici. Questa esclusione, per altro spesso motivata dalla loro discutibile qualità teologica e dalla loro fantasiosa creatività storica, non ne impedì l'ingresso nella devozione popolare, nella stessa storia della teologia, nella liturgia e soprattutto nella tradizione artistica dei secoli successivi» (dalla Prefazione di mons. G. Ravasi).
Il volume presenta l'immagine di Gesù che si ricava esclusivamente dalle fonti evangeliche apocrife, mostrando come i singoli autori o gruppi di autori, i cui Vangeli non vennero accolti nel canone delle Sacre Scritture, avevano recepito le vicissitudini della sua vita.
La presenza di un vasto repertorio iconografico a corredo del volume ne fa un oggetto elegante, un regalo ideale.
Sommario
Il mondo affascinante e vario degli apocrifi. (mons. G. Ravasi). Prologo. 1. Da dove viene questo bambino? 2. La nascita prodigiosa dell'eroe. 3. Giorni di gloria e di persecuzione. 4. Un ritorno avventuroso - La fine di Giuseppe. 5. Spostamenti e vicende singolari. 6. Gesù, le donne e la sessualità. 7. Una tragedia annunciata. 8. La discesa agli inferi. La fine dei persecutori e la dormizione di Maria. 10. Gli insegnamenti segreti di Gesù. Epilogo.
Note sull'autore
ANTONIO PIÑERO è docente di filologia del Nuovo Testamento all'Università Complutense di Madrid, specialista di lingua e letteratura del cristianesimo primitivo. È editore e traduttore di testi antichi, tra cui Todos los evangelios, canónicos y apócrifos. Traducción íntegra de las lenguas originales de todos los textos evangélicos conocidos,Editorial Edaf, Madrid 2009, e responsabile della monumentale edizione degli Apócrifos del Antiguo Testamento diretta da A. Díez Macho. Ha al proprio attivo quasi una trentina di volumi sul Nuovo Testamento e il cristianesimo delle origini.
La definizione di una lista canonica di scritti e l’elaborazione di un sistema articolato di dogmi ha posto ai margini, se non condannato all’oblio, la produzione letteraria apocrifa che, lungi dell’essere veicolo di insegnamenti esoterici o proibiti, raccoglie le risposte di numerosi cristiani dei primi secoli che si interrogano su personaggi ed episodi della Bibbia, ma soprattutto si chiedono come esprimere nel loro linguaggio realtà nuove, come l’origine divina di Gesù.
L’intento del volume è di offrire una rassegna, con informazioni essenziali, sugli scritti non accolti nel canone dell’Antico e del Nuovo Testamento. Ci si preoccupa di mostrare non tanto il loro lato occulto, quanto piuttosto il tentativo di rispondere a seri quesiti biblici, teologici ed esistenziali. Una particolare attenzione è poi dedicata allo gnosticismo.
destinatari
Studenti, membri di gruppi biblici.
Gli autori Claudio Gianotto, professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino, è esperto di origini del cristianesimo e del Gesù storico. Ha pubblicato l’edizione italiana dello scritto gnostico La testimonianza veritiera (Paideia 1990) e la versione italiana dei due volumi sui Vangeli Apocrifi (Vangeli Apocrifi. I vol., San Paolo 2010 e Vangeli Apocrifi. II vol., di prossima pubblicazione) tradotti e commentati da A. Puig i Tàrrech. Aldo Magris è uno dei massimo conoscitori dello gnosticismo antico e docente ordinario presso l’Università degli Studi di Trieste. Insegna Filosofia Teoretica nella Facoltà di Scienze della Formazione. Esperto del mondo tardo- antico, ha approfondito le filosofie ellenistiche a contatto con il mondo giudaico, il pensiero di Plotino e i concetti di destino, provvidenza, predestinazione dal mondo antico al cristianesimo. Paolo Sacchi, già docente di Ebraico e Aramaico e di Filologia biblica all’Università di Torino, ha fondato la rivista Henoch e l’Associazione italiana per lo studio del Giudaismo. Autore di una fortunata Storia di Israele, ha approfondito vari aspetti del giudaismo antico, come l’apocalittica e i manoscritti di Qumran. Ha curato l’edizione degli Apocrifi dell’Antico Testamento.
Dopo il I secolo, nel quale la generazione dei discepoli diretti e indiretti di Gesù di Nazaret scrive i vangeli più primitivi (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), si produce una seconda grande ondata di letteratura cristiana. Un’esplosione letteraria che avviene nell’ambito della spettacolare diffusione dei quattro vangeli più antichi, quelli che, a poco a poco, vennero considerati canonici e letti come normativi.
Il cristianesimo ha dunque creato un genere letterario proprio, chiamato «vangelo», sorto dalla tradizione orale e da documenti privati, che ha avuto un grande successo all’interno della cerchia cristiana e addirittura al di là di essa: la figura di Gesù, contemplata e spiegata, diviene un polo d’attrazione irresistibile.
Non è sempre facile seguire dei testi a volte sfuggenti e che presentano difficoltà interpretative. Proprio per questo, la presente edizione non si limita a darne una versione accurata e affidabile, ma accompagna i testi con introduzioni e note che guidino il lettore.
Tutti i contenuti sono presentati con un criterio rigoroso, indicando le particolarità testuali degli originali ed effettuando una traduzione aderente. Il lettore troverà inoltre, alla fine del secondo volume, una bibliografia, un indice generale di tutta l’opera, un indice degli autori moderni e uno degli autori antichi.
Destinatari
Un libro pensato per un pubblico colto, interessato a conoscere direttamente i testi cristiani scritti tra il II e il V secolo.
L’autore
Armand Puig i Tàrrech è preside della Facoltà Teologica di Catalogna (Barcellona) e docente, presso la stessa Facoltà, di Nuovo Testamento. La sua ricerca verte sul Gesù storico e sui Vangeli sinottici. In Italia è conosciuto grazie soprattutto ai suoi rapporti con il gruppo di Sant’Egidio. Claudio Gianotto è professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino. Esperto di origini del Cristianesimo, è una figura autorevole nel campo della letteratura gnostica (soprattutto dei Vangeli gnostici, oggetto del II volume).
Il Gesù storico è quello descritto da scritture che si sono sedimentate nei secoli?
Per Robert Eisenman, uno dei più rilevanti esperti degli antichi manoscritti del Mar Morto, il Nuovo Testamento evidenzia clamorose operazioni di manipolazione e falsificazione, che la scoperta di documenti come i Rotoli di Qumran e il Vangelo di Giuda permette ora di smascherare.
Individuare il codice originario dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli consente di illuminare molte pagine dei Testi Sacri sotto una luce del tutto nuova.
Le parabole più note, le situazioni più emblematiche, le affermazioni più lapidarie, acquistano nuovi e non meno affascinanti significati. Per comprendere la vera natura di Gesù e della Chiesa delle origini, e distinguerla da molte leggende e da autentiche fiabe.
Cosa sono e cosa contengono i vangeli apocrifi? Come e perché sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana? Nei primi secoli del cristianesimo circolavano diverse raccolte delle parole di Gesù, ma solo alcune, sopravvissute ad un lungo processo di selezione e valutazione, si sono affermate, non senza contrasti, come espressione del suo autentico messaggio. Il volume, che presenta e discute i più importanti vangeli apocrifi, ricostruisce gli ambienti di origine della tradizione su Gesù, e fa luce sul difficile processo di elaborazione della memoria di ciò che Gesù aveva detto e fatto.