Don Danilo Zanella, che così arriva al terzo volume dei suoi esercizi spirituali con gli evangelisti, dopo Matteo e Luca, inanella, come una collana di perle, riflessioni perspicaci sui brani del Vangelo di Marco, tracce di preghiera e di riflessione e antologie di testi penetranti. Un libro che, oltre a servire come "manuale" per esercizi spirituali, è anche un buon libro "da comodino", per creare il nostro "deserto personale" in questi mesi di pandemia, trasformando le nostre case in luoghi di preghiera e riflessione, perché Dio parli al nostro cuore.
Cosa possiamo sapere di Dio? In ottica cristiana, ciò che Gesù ha detto e fatto per raccontare Dio, possiamo dirlo, farlo e crederlo; quello che non ha detto o fatto, no. In quell'uomo ci è stato detto l'essenziale per andare a colui che continuiamo a chiamare "Dio". Se dunque è vero e giusto continuare a ripetere che Gesù è Dio, dovremmo cominciare una buona volta anche a dire che Dio è Gesù. La vita di Dio si compie e si realizza nella vita di Gesù, regno di Dio fatto persona. Come è avvenuto per quanti hanno incontrato Gesù sulle strade della Galilea e della Giudea, così può avvenire anche per noi: ascoltare Gesù, meditare su di lui e grazie a lui, significa accogliere il volto di Dio da lui disegnato con la sua vita. Questo è già passare dalla morte alla vita, dalle nostre morti quotidiane alla vita in pienezza che Gesù ci ha portato, con la sua splendente umanità. Questo è il viaggio che il libro propone.
In questo commento della Lettera di Giacomo, finora inedito, il grande pensatore francese mostra con audacia e brio che, per i temi affrontati - il servizio, la sofferenza, la prova della fede, la tentazione della ricchezza -, il testo tratta non di morale, bensì di libertà. Ellul svela l'armonia e le linee di forza del testo: il Dio liberatore; la salvezza universale; il carattere rivoluzionario della Parola ascoltata nella Bibbia. Nessuna filosofia, nessuna religione regge davanti alla Parola; la Verità non è né una categoria filosofica, né una somma di conoscenze, né una teoria scientifica unificata ed elegante. La Verità è un uomo chiamato Gesù. Questo testo luminoso interroga ciascuno di noi: oggi, dove sei, quale posto occupi nel mondo? Lutero la definì «l'epistola di paglia» perché secondo lui non conteneva nulla di serio, solo qualche consiglio morale. Ellul mostra che nella Lettera di Giacomo è contenuta non una serie di doveri morali, ma un annuncio di libertà. Così, tutto l'approccio al testo cambia radicalmente.
Il testo completo del Nuovo Testamento nella recente versione (2021) in lingua italiana dai testi antichi. Tutto a quattro colori, con caratteri leggibili e introduzioni accurate all'intero volume e ai singoli testi biblici che lo compongono. In appendice la cronologia del Nuovo Testamento.
Don Seregni ci offre una serie di meditazioni su quei brani del Vangelo di Marco in cui sono descritte le azioni semplici e sorprendenti delle mani di Gesù. Le riflessioni esegetico-spirituali sono accompagnate dal racconto delle esperienze concrete che l’autore vive come parroco nella periferia di Lima. "La prima qualità di questo libro – scrive don Cairoli nella Prefazione – è costituita dal prezioso gesto di unire la vita al Vangelo e il Vangelo alla vita. La scrittura di don Roberto ha il tratto gentile di una prosa poetica ove si intrecciano annotazioni puntuali, immagini evoca-tive e bagliori di vita".
«Il Vangelo è una sceneggiatura. Il racconto infrange sempre le regole perché contiene le sbavature della vita: gli eccessi e le depressioni, le frustrazioni e i desideri.» Per parlare di Gesù oggi, con un linguaggio nuovo, Antonio Spadaro spoglia la lettura dei testi sacri da orpelli e apparati e traccia un percorso che, inquadratura dopo inquadratura, permette di entrare in un mondo diverso. Seguendo una tradizione che risale a Ignazio di Loyola, secondo cui il modo migliore per meditare non è riflettere sulle parole ma chiudere gli occhi e ricostruire la scena in cui i personaggi agiscono, il racconto si fa immersivo e cinematografico. Nel succedersi dei ritratti e dei paesaggi emergono i rapporti tra le figure, i contrasti, i particolari sfuggiti nell'agire di un protagonista che spiazza e ribalta ogni situazione con i suoi gesti e discorsi. «Così - scrive papa Francesco nella prefazione - la storia di Gesù entra nella nostra. La guardiamo alla luce della nostra vita, vediamo i volti, le vicende, i personaggi... Possiamo immaginare persino noi stessi entrare nella storia di Gesù, vedere lui, i suoi luoghi, i suoi movimenti, ascoltare le parole dalla sua viva voce... La storia di Gesù si sposa con quella degli uomini e delle donne, risveglia e potenzia le energie nascoste, la passione per la verità e per la giustizia, i barlumi di pienezza che l'amore ha prodotto nel nostro cammino, ma anche la capacità di affrontare il fallimento e il dolore, per esorcizzare i demoni dell'amarezza e del risentimento.»
È l’ora dell’Apocalisse.
Mai come oggi il mondo si è trovato nel pericolo di una guerra che minaccia l’umanità intera: con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si è scatenata una guerra assurda, senza neppure ragioni o motivi giustificabili, e si è arrivati a temere una guerra mondiale e nucleare. In pochi giorni un’intera nazione è stata distrutta e milioni di profughi hanno invaso l’Europa.
“La terza guerra mondiale è già in corso, a pezzi”, ha ripetuto Papa Francesco: 30 guerre “dimenticate” si svolgono nel mondo. I blocchi orientali e occidentali anziché scomparire divengono sempre più minacciosi.
Il Mediterraneo è divenuto un grande cimitero: migliaia di profughi sono stati inghiottiti dal mare. Nel mondo dell’illuminismo, dell’umanesimo, del dialogo e della fraternità i nazionalismi e i fanatismi pullulano come non mai.
Il covid ha messo in ginocchio le certezze di una medicina all’avanguardia capace di affrontare ogni pandemia e l’umanità deve ricorrere alle mascherine e ai lockdown.
Già il profeta Osea aveva levato il grido: “Il mio popolo è duro a convertirsi, chiamato a guardare in alto, nessuno sa alzare lo sguardo”. E Gesù parlando di questi eventi invitava: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina”.
L’Apocalisse denuncia la Babilonia che ha estromesso Dio per costruire la città dell’uomo, e chiama al ritorno, al ravvedimento, alla conversione. È una parola attuale, che si realizza oggi.
Vito VACCA, Dopo un’esperienza di insegnamento nelle scuole salesiane della Palestina e poi di assistente cappellano dei diversi gruppi linguistici che lavoravano nei campi di petrolio dell’Iran, egli rientra nella diocesi di Roma e collabora con la parrocchia di S. Ireneo a Centocelle dedicandosi nello stesso tempo all’evangelizzazione con un’equipe del Cammino Neocatecumenale in Medio Oriente e in Uganda. Gli viene poi chiesto dal cardinale Ruini di Roma di dirigere la parrocchia di S. Andrea Corsini dal 1998 al 2008. A 65 anni, dietro richiesta del Patriarca Latino di Gerusalemme, viene inviato di nuovo in missione “fidei donum”, e fu parroco dei cristiani di Genin in Palestina, e del villaggio cristiano di Smakieh in Giordania. Dando la sua disponibilità dovunque ci fosse bisogno, si reca in Qatar dietro richiesta di Mons. Camillo Ballin, come responsabile diretto delle comunità italiana e francese, di quella araba latina, e in aiuto alla comunità maronita e alle celebrazioni in lingua inglese.
Durante tutti questi anni ha fatto conoscere l’importanza dei cristiani della terra di Gesù e ha portato centinaia di fedeli a visitare le piccole comunità cristiane della sua missione. I numerosi pellegrinaggi tendono a far scoprire il senso della vita intesa come pellegrinaggio alla Gerusalemme celeste e ad approfondire da un lato i vangeli visitando i luoghi santi sulle orme di Gesù, dall’altro il Vecchio Testamento camminando sui passi dell’Esodo e infine gli Atti e l’Apocalisse visitando le prime comunità evangelizzate in Asia Minore.
La crisi del nostro tempo è tanto profonda che neppure ne vediamo i confini. Né la filosofia, la scienza, la politica, e la religione appaiono capaci di frenare la corsa verso l'abisso del nulla - guerra, disuguaglianze, catastrofe climatica - se, piuttosto, contribuiscono ad essa. Lo stesso Cristianesimo, la religione del Dio che è morto sulla Croce per "salvare" l'uomo, è al centro di questa crisi. Per comprenderne la portata bisogna risalire all'origine della sua storia: a Paolo di Tarso, il persecutore dei cristiani, che divenne Apostolo di Cristo. In un serrato corpo a corpo con i testi della tradizione filosofica occidentale, l'autore mette in luce l'irriducibilità della predicazione paolina a quel cristianesimo storico che pure contribuì a fondare, da Agostino a Hegel. Emerge così il grido di dolore dell'uomo per la distanza incolmabile che lo separa da Dio. « Perché mi hai abbandonato? », chiede il Figlio di fronte al silenzio del Padre: ed è la domanda che dobbiamo porci oggi, quella che sola testimonia i limiti dell'uomo e della sua ambizione di potere tutto. Affinché, nella consapevolezza della propria finitezza, l'uomo scopra il primato del dovere morale sulla potenza, perché solo là dove è il male, è dato fare esperienza nel e del "possibile", ovvero è possibile sperare.
I Vangeli sono da trattarsi solo come racconti gnoseologici, congegnati per rispondere alle domande chi è Gesù e come riconoscerne l'identità, oppure anche quali veri e propri racconti di risoluzione, rispondenti alla domanda che cosa succede con la storia di Gesù? Riconoscibili quali racconti di ricerca, sono di fatto qualificabili anche in relazione agli effetti/affetti suscitati dalla singolare missione di Gesù. L'analisi di circa sessanta episodi, tra Vangelo di Luca e Atti, mostra come il profilo della tipologia e della synkrisis, che si propone di correlare strettamente episodi in rapporto alla storia di Gesù o alle vicende della chiesa apostolica primitiva, valga pure per la dimensione di ricerca, cui non solo Gesù, ma anche i discepoli missionari dopo la sua risurrezione si ritrovano sottoposti volta per volta. Lo studio adotta il metodo narrativo, intento a evidenziare il conflitto dei punti di vista, in quanto produttori di tensione narrativa.
Questa nuova traduzione con commento integrale permette di ricostruire nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli i legami di Yeshua ben Yosef (Gesù) con l'ambiente ebraico d'origine, di risalire al contesto culturale e spirituale dell'ebraismo in cui viveva e in cui si è formata la prima Comunità. Nelle Lettere di Shaul/Paolo viene proposta un'interpretazione del pensiero e dell'opera dell'Apostolo in accordo con la più recente linea di studi paolini, secondo la quale Shaul non è un convertito ma un convertitore, la cui missione è inserire i pagani nella storia della salvezza. Esaminate nel quadro del loro contesto storico, profondamente segnato dall'oppressione romana e poi dalla distruzione di Gerusalemme e del Tempio, le Lettere apostoliche costituiscono un prezioso documento sulla vita delle prime Comunità messianiche, quando ancora non esisteva frattura tra ebraismo e cristianesimo. L'Apocalisse, affascinante per la ricchezza del suo simbolismo, ma concretamente ancorata alla drammatica situazione storica, non invita a una fuga dalla realtà o a un compromesso con il potere, ma, al contrario, esorta a restare in attesa della Venuta. Nuovo Testamento. Una lettura ebraica è un'opera scrupolosa che studia con serietà i testi cristiani per comprendere come l'antigiudaismo si sia inserito in scritti originariamente giudaici, è un contributo al futuro del dialogo ebraico-cristiano e al raggiungimento della pace per tutta l'umanità.
Un'edizione speciale del Vangelo pensata per la Domenica della Parola. I quattro Vangeli, in edizione integrale, nella traduzione della Nuova Versione della Bibbia dai Testi Antichi, frutto di un lavoro di oltre dieci anni. Una traduzione particolarmente attenta agli aspetti letterari del testo. Un'edizione ideale da portare sempre con sé o da regalare.
Questo volume è dedicato agli scritti del primo cristianesimo che sono stati considerati apocrifi, cioè non entrati a far parte del canone del Nuovo Testamento e che sono stati a lungo considerati di scarso valore o addirittura eretici. La prima parte del volume è dedicata ai «testi recuperati», in particolare a quelli trovati a Nag Hammadi. I saggi che se ne occupano restituiscono da una parte figure di donne destinatarie della rivelazione e interlocutrici di Gesù; dall’altra, nei testi gnostici, figure femminili portatrici della conoscenza divina agli esseri umani. I saggi della seconda parte si occupano di testi che hanno goduto di una trasmissione continua, come il Protovangelo di Giacomo, in cui è centrale la figura di Maria la madre. I saggi sugli Atti degli apostoli apocrifi offrono una riflessione sul concetto di autorità apostolica e sull’ideale ascetico e le sue conseguenze nella vita delle donne. L'ultima parte di questo volume raccoglie testi cristiani scritti probabilmente da donne, fra cui il racconto del martirio di Perpetua, la poesia centonaria di Proba ed Eudocia, il Diario di viaggio di Egeria e altri. Alcuni esempi di iscrizioni funerarie di e per diaconesse testimoniano inedite strategie di ricezione dei testi più noti del Nuovo Testamento.