
Il presente commento al più antico dei quattro vangeli intende assecondare un'autorevole indicazione dell'esortazione apostolica Verbum Domini di papa Benedetto XVI (n. 34). Di fatto, esso si propone di avviare a una rinnovata lettura "canonica" del testo evangelico, collocandolo nell'orizzonte complessivo dell'unica e molteplice "parola di Dio". Questo genere di lettura viene suggerito mediante due specifiche attenzioni aggiuntive nella spiegazione del testo, che per il resto segue il modello consueto e rodato dei commentari: a) una citazione tratta da un commento dei Padri della Chiesa, la cui funzione è quella di illustrare in modo esemplificativo l'esegesi della grande trazione; b) una esplorazione delle risonanze del testo di Marco nell'insieme delle Scritture: di volta in volta ci si sofferma su di un singolo tema, il più significativo per quella pericope, dando forma a un Excursus dedicato. Se un'esegesi sempre più specialistica rischia di smarrire la ricchezza del testo biblico, sciupandone la fecondità, questo nuovo commento evidenzia come il racconto di Marco appartiene a un discorso unitario che dalla Genesi giunge all'Apocalisse e le cui singole parole acquistano il loro pieno significato se ricondotte a quella parola che è il Verbo fatto carne. Un commento al Vangelo di Marco che conduce alla scoperta di un orizzonte più arioso, suggestivo di molteplici attualizzazioni.
Il vangelo di Luca nella traduzione ufficiale della Conferenza epi- scopale italiana e in versione integrale, con ottanta commenti di papa Francesco.
The Book of Proverbs 25:2 provides a good definition of hermeneutics: «It is the glory of God to conceal a matter, to search out a matter is the glory of kings».
Not all the mysteries of God can be searched out for His wisdom is infinite. His ways are not always easy to be found. On the other hand, men are finite creatures, who are incapable of being all-knowing. But in His grace God allows those that are prepared to search for Him with all their heart to discover a treasure of truth that is hidden beneath the surface of Scripture. The readers will find out truth, grow in grace and increase in wisdom as they search for Him with all their heart and soul and mind-for it is the glory of God to conceal a matter, but the glory of kings is to search out a matter.
Exegesis is the act of studying a passage critically and objectively and interpreting the meaning, while hermeneutics is the study of the principles by which the passage is to be interpreted. Pharisees, Sadducees, and Essenes differed in their interpretation of the Lawís teaching on issues such as the afterlife, proper sacrifice, and the study of the Law itself. But all agreed that Scripture interprets scripture.
Hermeneutics is the art of interpreting a text. It is essential to read and interpret the text with the same Spirit it was written. To capture all the harmonics of the text we need an instrument that is well tuned. Jesus in the Gospel of John is presented as the interpreter of love and of life, inviting the reader to transform his look by beginning to marvel. Methods of reading the Scripture are numerous. They are only ways of interpreting a text. Jewish reading of the Scripture is privileged here.
The two first studies presented here have been published in the Periodical Antonianum of the Pontifical University of Rome in 2012 and the third one was published in the Acts of the Congress of Split in 2010.
Frédéric Manns
Esistono già studi monografici sulla cristologia del Quarto Vangelo che ne hanno rilevato i tratti fondamentali. Anche l'indagine sui personaggi giovannei in questi ultimi decenni è stata ampiamente approfondita. Nella straordinaria profondità del racconto di Giovanni rimane comunque possibile e perciò doveroso percorrere strade nuove. Questo studio è un tentativo a suo modo inedito di entrare dentro il Mistero di Gesù con lo sguardo, la voce e la sensibilità delle donne co-protagoniste della vicenda evangelica. Le loro parole e i loro gesti formano una testimonianza corale e al tempo stesso personalissima su Cristo elaborata sul doppio e complementare filo rosso del discepolato e della nuzialità. Si delinea in questo modo un punto di vista tutto femminile sull'apocalisse/rivelazione del Figlio di Dio, Maestro e Sposo della nuova umanità/Chiesa nata dallo Spirito e dal fianco di Lui, addormentato sulla croce. Un viaggio da Cana al sepolcro vuoto e dalle nozze annunziate a quelle celebrate negli eventi pasquali che rende possibile ricostruire una "cristologia delle donne" più profonda e coerente di quella che si può ricavare dai personaggi maschili.
Il mistero di un bacio e la lotta per una visione del mondo. Le parole della rivoluzione zelota contro quelle dell'amore. La fine del Traditore segna l'epilogo di una storia e l'inizio di una comprensione che non avrà mai fine. Queste pagine di Gerardo Picardo (la prefazione al libro edito da Ludica è di Piefranco Bruni) mostrano la corresponsabilità dei sommi sacerdoti e degli anziani nel tracciare la via del Calvario per la storia di Gesù il Nazareno. Non sapremo forse mai il vero motivo del gesto di Giuda. Forse intendeva affrettare il processo di liberazione, ponendo il Rabbì di Nazareth in aperto dissidio col potere. O forse per lui le parole di Gesù erano inattuabili per l'oscuro uomo di Kariot. Resta certo, nella Scrittura, il suo drammatico pentimento, sottolineato dal gesto di disprezzo del denaro e del tempio, come permane, fredda e incurante, la reazione dei sinedriti che non recuperano, come era loro proprio, un uomo avvolto dalla notte profonda del dubbio, tentato da se stesso e da Satana, fasciato dal suo modo di vedere e sentire il Dio che gli sedeva accanto.
Di città e città... un titolo ampio ed evocativo per indicare la gioia del cammino, l'urgenza di un messaggio da portare, l'universalità dei suoi orizzonti, nuovi spazi in cui rivelare che il Messia ha un volto, che Gesù è risorto. Ecco la "lettura orante" degli Atti degli Apostoli, proposta nel sussidio biblico pastorale della diocesi di Modena-Nonantola, incentrata sul testo che più di ogni altro mostra come la storia di Gesù continua nella storia della Chiesa.
Meditazioni quotidiane per il tempo di Pasqua 2013.
Il libro degli Atti degli Apostoli è dello stesso autore che ha scritto il Vangelo di Luca. Si presenta infatti come la seconda parte di un'unica opera dedicata alla stessa persona, Teofilo, la cui identità rimane per noi sconosciuta. La prima parte, il Vangelo, narrava la storia di Gesù e la sua attività fino all'ascesa al cielo in Gerusalemme; la seconda, gli Atti degli Apostoli, presenta l'origine e la traiettoria della chiesa da Gerusalemme fino all'arrivo dell'apostolo Paolo a Roma, svelando così un disegno non soltanto geografico, ma storico e teologico, che presenta il cammino della fede dal popolo d'Israele a tutte le genti. Il compito di estendere così la fede è affidato nei primi 12 capitoli del libro principalmente a Pietro, che appare come il capo e il portavoce degli altri apostoli; dal c. 13 fino alla fine domina invece la figura di Paolo, il quale continua l'opera avviata da Pietro e dai Dodici, in comunione con loro e per loro mandato. Il racconto si estende dal 30 d.C., anno in cui si colloca verosimilmente l'ascensione, fin verso il 60 d.C., probabile data dell'arrivo di Paolo a Roma. L'opinione più seguita colloca la composizione degli Atti intorno all'anno 80. Narrando le origini della Chiesa Luca mette in rilievo anche le strutture portanti che reggono la comunità cristiana (2,42-47): la celebrazione dell'eucaristia e la preghiera comunitaria, l'insegnamento degli apostoli e la comunione e carità fraterna. Quale fu la Chiesa delle origini tale ha da essere la Chiesa per sempre, se vuole essere fedele alla testimonianza affidatale dal Signore (At 1,8).