
Nella linea di ricerca inaugurata con Storia e ideologia nell'Israele antico e proseguita poi con Mito e storia nella Bibbia, il nuovo volume di Giovanni Garbini raccoglie una serie di contributi recenti, in parte inediti, dedicati alla storia e alla cultura dell'Israele antico e ai loro sviluppi fino agli albori del cristianesimo. Preceduto da pagine che si muovono nell'ambito biblico dai primi capitoli della Genesi a profeti come Michea e Isaia, passando per i libri storici ai quali si deve gran parte della nostra conoscenza della storia antica di Israele, l'ultimo studio espone la problematica dell'esistenza di un vangelo aramaico di Matteo, di cui parla un celebre nome del secondo secolo cristiano, Papia vescovo di Ierapoli in Frigia. A detta di Garbini l'interesse di questo vangelo attribuito a Matteo - e scritto nella lingua parlata da Gesù stesso - sta nella straordinaria importanza che sotto il profilo sia cronologico sia letterario esso riveste per l'affermazione della forte componente giudaica che nei primi decenni del movimento cristiano venne a contrapporsi al filone più propriamente messianico che predicava l'imminenza del regno di Dio.
Uno dei testi principali della tradizione protestante, tratto dal commento di Lutero alla lettera ai Romani di san Paolo. Un'esortazione - ancora oggi di grande attualità - al popolo cristiano che deve seguire radicalmente il Vangelo. Sono pagine da cui il grande tema luterano della grazia di Dio che salva l'uomo si coniuga con l'invito all'uomo di ogni tempo affinché cambi vita e risponda alla grazia con il cambiamento della propria esistenza. Noi siamo donne e uomini nuovi, annuncia Lutero, grazie al Vangelo di Cristo che ci è stato dato: comportiamoci di conseguenza, mutando le nostre relazioni all'interno della Chiesa e come testimonianza per il mondo.
I capitoli del Vangelo secondo Giovanni con il racconto della Pasqua (18-21), tradotti e commentati da Marida Nicolaci.
versione dal testo originale in una lingua italiana fluente e suggestiva, per rendere la sorprendente ricchezza del linguaggio evangelico
commento fondato su un’accurata analisi del testo, arricchita da sensibilità e intuizione femminili
particolare attenzione alla presenza decisiva delle donne nel racconto evangelico
Questo è un volume tratto dai “Vangeli Àncora”, la prima opera completa di traduzione e commento dei testi evangelici realizzata da bibliste italiane.
Per chi è stato scritto questo trattato? Per coloro a cui è realmente destinato, secondo i tempi in cui è stato composto. Steso come ultimo corso accademico per giovani sacerdoti destinati allo studio e all'insegnamento di Sacra Scrittura nel loro territorio, è stato completato anni dopo tenendo presente un pubblico genuinamente laico, ma interessato ai libri sacri del cristianesimo. Quindi il primo destinatario del mio discorso mi ha imposto una totale fedeltà al testo e alla dottrina che io stesso avevo ricevuto. Ma il secondo mi ha in qualche modo imitato ad essere verace e franco in tutto, e a porre a questo deposito della fede domande anche crude che solleva con spirito libero e critico ogni uomo di ragione. Per questo, restando fedele alla verità della mia religione, ho dovuto riconoscere spesso la sua affinità con la verità comune. Ma anche la più grande diversità e inconciliabilità, là dove era evidente. Sono quindi certo che potrà giovare agli uni e agli altri per la reciproca comprensione, e aprire la mente alle vie diverse con cui gli uomini giungono al bene, che è il fine comune».
Le lettere dell'Apostolo delle Genti lette e commentate, passo dopo passo, da Papa Francesco. Nelle parole del Pontefice torna attuale il dialogo costante di Paolo con le sue comunità, che vivono una quotidianità segnata da entusiasmi, problemi, contrasti. Ad esse l'Apostolo, generoso e impulsivo, forte e tenero al contempo, testimonia il segno indelebile lasciato nella sua vita dall'incontro con Gesù Cristo: l'incontro con la grazia. Un'occasione capace di trasformare, di rendere liberi, di mutare la debolezza in forza. Le sue comunità non sono diverse dalle nostre. Francesco invita così ogni uomo a riconoscere di essere chiamato all'esaltante e impegnativo compito di essere il portatore del tesoro della grazia di Dio nel vaso di creta delle proprie fragilità.
A differenza della favola, che fa parlare alberi o animali, la parabola è un racconto che mette in scena personaggi e fatti della vita quotidiana e immagini della natura. Gesù se ne serve per annunciare la vicinanza del Regno di Dio, l’appello alla conversione e l’importanza di comprendere il presente come tempo che esige una decisione esistenziale.
Molte delle parabole evangeliche esaminate in questo libro sono dedicate al volto di Dio, che offre il suo amore a tutti senza eccezione, e all’inevitabile reazione negativa da parte degli zelanti della Legge. Due parabole sull’amore del prossimo, stile di comportamento del discepolo nel tempo nuovo, concludono l’insieme.
L’analisi del testo permette di ritrovare l’insegnamento originale delle parabole narrate da Gesù e di comprendere le riletture compiute dalle comunità cristiane dei primi tempi.
Combinando narratologia e metodo storico-critico, in queste pagine Daniel Marguerat offre nuove chiavi di lettura e ripensa consolidate ipotesi interpretative sull'apostolo Paolo. Ma innanzitutto affronta la questione della triplice, parallela ricezione dei suoi scritti, della sua biografia e della sua figura di primo teologo della chiesa lasciandosi alle spalle i paradigmi contrapposti della continuità e della rottura. «Ogni fenomeno di ricezione implica coerenza e cambiamento, continuità e rottura nei confronti dell'origine. Quand'è che la ricezione di Paolo abbandona la coerenza per rompere con il suo modello al punto di tradirlo? L'esegeta non può sottrarsi alla domanda, ma può rispondervi a due condizioni: verificare la propria conoscenza di chi fu realmente Paolo e riconoscere la necessità e la legittimità del fenomeno della ricezione.» (Daniel Marguerat)
Il libro si propone di tradurre in termini “quotidiani” la Parola di Dio, che è donata a tutti e deve arrivare a tutti, nato in collaborazione con la Commissione regionale degli Uffici catechistici della Toscana, il volume cerca di rispondere in modo agile a questa esigenza, sia a livello di lettura personale, sia a livello di lettura comunitaria del Vangelo secondo Matteo.
Scuola è il luogo dove si impara a leggere e a scrivere, condizioni essenziali per orientarsi nel mondo. Così, la scuola della parola vuole essere un luogo in cui si incontra con la Parola che la abita, dove si vuole ascoltare proprio quella parola, per orientarsi, per comprendersi e comprendere il mondo e gli altri. per vivere con l'unica speranza che sia solo quella parola ad illuminare i nostri passi, facendo nostra la preghiera del Profeta: "Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema?" (Is 63, 17)
Fra i primi tre vangeli (Matteo-Marco-Luca) esistono somiglianze tali per contenuto e successione dei fatti narrati da poter definirli sinottici. Come mai tra il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli vi è un legame così aperto già dai rispettivi incipit? A questa e ad altre domande, che toccano nascita e trasmissione dei vangeli a partire dalla predicazione di Gesù fino alla stesura scritta dei testi, è dedicata tutta la I parte: introduzione generale e particolare a Marco, Matteo e Luca con Atti degli apostoli. Segue la II parte un itinerario esegetico di testi scelti che permette di approfondire quattro aree: esperienza spirituale originaria di Cristo e identità dei suoi discepoli, identità e libertà dell'impegno dei credenti nel mondo, anche dopo la Pentecoste. Infine la III parte che approfondisce tre temi: L'ebraicità di Gesù; la donna nei vangeli e le parabole di Gesù a confronto con la tradizione rabbinica.
Che cosa significa precisamente studiare Gesù di Nazaret e il suo movimento secondo una prospettiva storica? La storia è una via efficace per comprendere uno dei personaggi più affascinanti e influenti di tutti i tempi? Cosa ci si può attendere dallo studio storico della figura di Gesù? Qual è il rapporto tra fede e storia? Questi gli interrogativi ai quali il volume intende dare una risposta. Le voci di alcuni dei migliori specialisti del settore si alternano a presentare un'esposizione documentata e sintetica dei risultati della ricerca su Gesù, attraverso l'analisi delle fonti, spiegando i termini del dibattito in corso in Italia e difendendo con passione e rigore le ragioni del metodo storico.
La lettura di questo libro è raccomandata a spiriti che siano innamorati della Scrittura, che se ne cibano abitualmente e che desiderano percepire, qui e ora, nel tempo e nello spazio, ulteriori segni e presenze lasciati dall’invisibile Mistero che continua a manifestarsi (Paolo Asolan).
Ercole Seri (1949), laureato in Scienze Religiose presso l’Istituto Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, è studioso di temi religiosi con particolare attenzione agli aspetti di frontiera, compositore in versi, impegnato in attività solidali in ambito ecclesiale e civile.