
Il colloquio diretto con Loris Capovilla integra la memoria di grandi eventi con i colori in affresco dell'immediatezza e della quotidianità: il Concilio Vaticano II e prima il cardinale Roncalli, e prima ancora il cardinale Ferrari; le Chiese locali della Rerum Novarum; Giovanni XXIII "maestro inatteso" e la Pro Civitate Christiana in Assisi; i cammini di testimonianza e di ricerca in ogni terra e cultura e religione del mondo. I retroscena del viaggio a Loreto e ad Assisi di papa Giovanni alle soglie del Concilio, per chiudere un tempo e aprire il futuro; il magistero semplice e radicalissimo: "la mia persona conta niente?"; e poi, ancora, l'angolo minuscolo dell'universo in cui "Verbum caro factum est" e il sorgere di Obama e i tanti profeti di un tempo - questo tempo - dove "troveremo dieci giusti" e in cui "?uomini di buona volontà, certamente ce ne sono".
Ripercorrere la parabola storica dell'Azione cattolica rappresenta un angolo visuale privilegiato per comprendere le varie stagioni del laicato cattolico e del cattolicesimo politico italiano. Oggi, dopo l'elezione di papa Francesco, sembra essersi aperta una nuova fase per la Chiesa che pone, però, più di un interrogativo sul ruolo dei laici nella società contemporanea, in particolare sull'impegno politico, e su quali figure del passato possano essere ancora una fonte di ispirazione.
Queste "Ultime conversazioni" rappresentano il testamento spirituale, il lascito intimo e personale del papa che più di ogni altro è riuscito ad attirare l'attenzione sia dei fedeli sia dei non credenti sul ruolo della Chiesa nel mondo contemporaneo. Indimenticabile resta la scelta di abbandonare il pontificato e di rinunciare al potere: un gesto senza precedenti e destinato a cambiare per sempre il corso della storia. In questa lunga intervista con Peter Seewald il papa affronta per la prima volta i tormenti, la commozione e i duri momenti che hanno preceduto le sue dimissioni; ma risponde anche, con sorprendente sincerità, alle tante domande sulla sua vita pubblica e privata: la carriera di teologo di successo e l'amicizia con Giovanni Paolo II, i giorni del Concilio Vaticano e l'elezione al papato, gli scandali degli abusi sessuali del clero e i complotti di Vatileaks. Benedetto XVI si racconta con estremo coraggio e candore, alternando ricordi personali a parole profonde e cariche di speranza sul futuro della fede e della cristianità. Leggere oggi le sue ultime riflessioni è un'occasione privilegiata per rivivere e riascoltare i pensieri e gli insegnamenti di un uomo straordinario capace di amare e di stupire il mondo.
A differenza di quelle condotte in Terrasanta, le crociate del Nord-Europa, intraprese tra il XII e il XVI secolo per convertire i territori dell'area baltica, non sono molto note. I Cavalieri Teutonici che ne furono protagonisti spinsero avanti la frontiera cattolica conquistando e cristianizzando vaste regioni, dalla Finlandia all'Estonia, alla Prussia, alla Lituania, alla Russia. Una espansione che, sotto il pretesto della conversione delle popolazioni pagane o ortodosse, mascherò aggressive mire colonialistiche.
"Si tratta di pagine nelle quali, per la prima volta ed autorevolmente, si tenta una sistematizzazione del diritto relativo al lavoro svolto presso la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano. Di esso viene offerto un quadro organico con riferimento ai profili sia di diritto sostanziale che processuale, unitamente ad una presentazione del sistema pensionistico; di esso, del suo spirito, si dà una chiave di lettura illuminata dalla preziosa selezione di documenti che sono pubblicati in appendice" (dalla Prefazione di Giuseppe Dalla Torre).
L'opera inaugura una nuova Collana scientifica, dedicata alla Storia della Chiesa cattolica nei paesi dell'Europa centro-orientale. Seguiranno altri due titoli interamente dedicati all'Unione Sovietica. Questo primo volume esamina la travagliata storia dei paesi governati dai regimi comunisti con una particolare attenzione alla storia della Chiesa Cattolica, che subì persecuzioni notevoli. Gli autori sono esperti in materia, provenienti da diversi paesi dell'area in esame. Varia ed articolata nei contenuti, fornita di bibliografia accurata ed estesa, l'opera appare una lettura interessante per ricchezza e competenza di informazioni e sollecita a chiarire i fatti, spesso riportati in modo confuso o ambiguo, riguardanti quello squarcio di secolo, fondamentale nell'assetto della storia europea.
Nel 2015 si è celebrato il V centenario della nascita di Teresa d’Avila, la grande mistica e riformatrice del Carmelo e don Sandro, parroco di Porto S. Stefano, da anni appassionato pellegrino verso Santiago de Compostella, ha voluto ripercorrere le strade infuocate della Spagna e della Castiglia, l’itinerario umano e spirituale sui passi di colei che fu definita con disprezzo dal Nunzio pontificio Filippo Sega «fémina inquieta y andariega». La «Ruta teresiana de la cuna al sepulcro», dalla culla al sepolcro: è un cammino che ripercorre alcuni dei luoghi più significativi di Teresa d’Ávila e in parte di san Giovanni della Croce: Avila, Gotarrendura, Arévalo, Medina del Campo, Madrigal de las Altas Torres, Fontiveros, Duruelo, Mancera de Abajo, Tordillos ed infine Alba de Tormes dove è custodito il corpo di Teresa. Duecentocinquanta i chilometri percorsi tra la fine di giugno e i primi di luglio, dieci giorni di fuoco in Castiglia, in mezzo a distese di campi di grano e girasoli sulle orme di colei che ha detto l’indicibile di Dio e ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella mistica cristiana. Da questa esperienza è nato il libro, con prefazione di Pamela Villoresi, attrice di livello internazionale.
Amato e discusso in ogni fase della vita, Joseph Ratzinger è stato uno dei grandi protagonisti della seconda metà del Novecento e della svolta del millennio. Nato in Germania nel 1927, la sua vita venne segnata dall'ascesa del nazismo, dalla guerra, dal comunismo, come quella di Giovanni Paolo II che, dopo la sua sorprendente elezione, lo volle insistentemente al suo fianco. Eletto a sua volta papa nel 2005, Ratzinger decise di chiamarsi Benedetto XVI a indicare la scelta per Dio, la via della pace operosa nel rispetto degli uomini e del creato. Alla Chiesa, colpita dagli scandali sessuali e finanziari, propose un percorso di purificazione; all'Europa suggerì ripetutamente di valorizzare le radici cristiane; alle religioni domandò un atteggiamento di dialogo al servizio dei popoli e delle nuove urgenze dell'umanità. Da molti non compreso, nel 2013 Benedetto XVI stupì il mondo con le dimissioni dal papato, un gesto clamoroso che a tanti sembrò il segno del tramonto del cattolicesimo. Era, al contrario, il seme sotto la neve, il passaggio obbligato per aprire la Chiesa a una dimensione più universale, a un rinnovamento cui sta lavorando il suo successore, Francesco. Elio Guerriero, che da molti anni ha un rapporto di consuetudine con il papa emerito, ha tracciato un ritratto a tutto tondo del pensatore e uomo di Chiesa che molti hanno appreso ad amare e rispettare dopo le sue dimissioni. Prefazione di papa Francesco.
La guerra cristera (o Cristiada) rappresenta un evento drammatico non solo per il Messico ma per il cattolicesimo universale, protagonista dal 1926 al 1929 di uno sforzo di mobilitazione senza precedenti a sostegno dei cattolici messicani perseguitati dal governo rivoluzio- nario laicista e anticlericale di Plutarco Elías Calles. In prima linea, sia nel contrastare la "congiura del silenzio" che sembra avvolgere la persecuzione della Chiesa in Messico sia nel favorire la soluzione di- plomatica del conflitto armato, è la Santa Sede, i cui archivi permet- tono oggi di ricostruire le riflessioni e i dubbi che hanno attraversa- to la Curia di Pio xi, insieme alle decisioni prese dal pontefice e dai suoi collaboratori. Oltre al problema della legittimità del ricorso alle armi contro l'autorità costituita, affrontato dal papa all'insegna del realismo ma al tempo stesso in continuità con la dottrina tradizio- nale, il conflitto religioso messicano pone all'ordine del giorno altre questioni, come la difficile convivenza delle preesistenti organizza- zioni del laicato cattolico con la nuova Azione Cattolica di Pio xi, o come la possibilità di introdurre in Messico il modello statunitense di separazione tra Stato e Chiesa per una effettiva libertà religiosa. Agli occhi di Achille Ratti, che in quegli anni assiste all'avanzata dei regimi autoritari e totalitari in Europa e alla diffusione dell'ideologia comunista su scala globale, la questione messicana è tutt'altro che periferica, in quanto porta il magistero pontificio a misurarsi con sfide decisive per la storia della Chiesa.
Il presente volume raccoglie gli atti del Simposio “Penitenza e Penitenzieria nel ‘Secolo’ del Concilio di Trento. Dottrine e prassi in un mondo più largo”, promosso e organizzato dalla Penitenzieria Apostolica. Il Simposio, a differenza dei precedenti, concentra l’attenzione attorno al Concilio di Trento e al Secolo in cui esso ha avuto luogo; gli interventi infatti cercano di creare un ponte tra tutti i secoli precedenti e la immediata vigilia del Concilio considerando sia l’aspetto della riforma protestante sia la problematica legata alle indulgenze. A ciò si legano le decisioni e le linee di attuazione evidenziate nella seconda sessione del simposio per giungere ad accostare alcuni elementi della pastorale penitenziale. Il volume è curato da Manlio Sodi e Alessandro Saraco. La Presentazione è a firma del cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore e la Prolusione è di monsignor Krzysztof Nykiel, Reggente della Penitenzieria Apostolica. Gli interventi sono firmati da grandi nomi, quali: Lorenzo Lorusso; Wojciech Giertych; Andreas Stegmann; Rino Fisichella; Bernard Ardura; Alessandro Saraco; Kirsi Salonen; Simona Negruzzo; Samuele Giombi; Filippo Lovison; Manlio Sodi.