In questo volume, si ripercorrono le tappe della vita del cardinal José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Il porporato portoghese è definito "cardinale del sorriso" per la sua bontà e nobiltà d'animo. In queste pagine è racchiuso il percorso di un ecclesiastico, di un teologo, di un accademico e vengono rivisitate pagine della storia recente della Chiesa.
In questo volume sono raccolti i contributi presentati al Convegno "Vir fidelis multum laudabitur", organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce in occasione del centenario della nascita di Mons. Álvaro del Portillo. Del Portillo, secondo le parole trasmesse da Papa Francesco a S.E.R. Mons. Javier Echevarría, proprio in occasione del Convegno, fu un "sacerdote zelante che seppe coniugare una intensa vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo, con un generoso impegno apostolico che lo rese pellegrino nei cinque continenti, seguendo le orme di San Josemaría, meritevole della biblica frase tratta dal libro dei Proverbi: 'vir fidelis multum laudabitur'". La sua figura è approfondita secondo tre aspetti fondamentali. In primo luogo, la sua relazione con l'Opus Dei, sia come figlio e collaboratore del Fondatore, sia come suo primo successore. In secondo luogo, il suo amore per la Chiesa che si è poi tradotto, da un lato, in un contributo di notevole spessore al Concilio Vaticano II e alla nuova Codificazione canonica e, dall'altro, nel servizio alle Chiese particolari. Infine, alcuni temi salienti del suo messaggio spirituale - eco degli insegnamenti di San Josemaría - che vanno dalla Nuova Evangelizzazione, al sacerdozio, alla riflessione sui fedeli e laici nella Chiesa e ad altri aspetti correlati.
Atti del Primo Simposio Internazionale Sulle orme di S. Annibale Maria Di Francia", Cracovia 25 ottobre 2013. "
Può stupire che l’Opera Madonnina del Grappa per interna tradizione dedita alla “spiritualità” si interessi di Economia di Comunione nella sua proposta apostolica. Poiché «il Verbo si è fatto carne» (Gv 1,18) la nostra intera esistenza umana è toccata dal mistero e dalla chiamata a vivere in modo nuovo, secondo l’ispirazione della comunione con Cristo alla quale siamo chiamati nello Spirito.
Spiritualità non è dunque spiritualismo ma incarnazione. Incarnazione nella persona e nella storia umana del Corpo di Cristo, che unisce a sé l’umanità sua sposa come un solo corpo ed un solo popolo, facendone la “famiglia di Dio” (1Tim 4,15). Spirituale è l’esistenza umana compenetrata, nel concreto tessuto di tutte le proprie espressioni, dallo Spirito Santo, cioè dal dono e dall’amore di Dio.
Questo universalismo ecclesiale che raggiunge il concreto della dimensione economica è antichissimo e ci vieta di considerare gli aspetti economici della vita estranei alla dimensione di carità/agape che contraddistingue l’esperienza cristiana. Essa si apre oggi a considerazioni specifiche e valide che, nel momento storico in cui viviamo, acquistano un particolare significato e attualità.
Dalla Presentazione di Francesco Pilloni
La dottrina dell'indissolubilità del matrimonio, la possibilità per i divorziati risposati di accedere ai sacramenti, la posizione della Chiesa nei confronti degli omosessuali sono alcuni dei punti caldi affrontati dall'Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia.
I documenti di questo appuntamento ecclesiale, che si e segnalato all'opinione pubblica anche per le novità di metodo e la franchezza del dibattito, riflettono i testi del magistero, ma anche la sensibilità di Papa Francesco, fiducioso che la Chi~sa sia in grado di superare lo «sguardo severo e legalista» sui problemi del mondo.
Una carità senza confini, che si apre al mondo, che condivide le sue (poche) risorse, incontra ed entra in contatto con Chiese locali, spesso giovani e in difficoltà. Nell'affrontare le povertà, le emergenze, i focolai di conflitto in molti Paesi del mondo, ci si scopre così «accompagnatori», «fratelli maggiori», «tutor».
La sorpresa è però un'altra. Accompagnare moltiplica spesso i risultati e da accompagnatori ci si ritrova accompagnati, cioè impegnati a camminare su un sentiero comune. Il risultato è un mutuo arricchimento, un «dividere per moltiplicare», un crescere insieme nel servizio, in primo luogo ai poveri.
questo «vademecum» nasce dopo una lunga riflessione maturata soprattutto dall'esperienza di operatori all'estero. È un sussidio pratico che fornisce indicazioni e «tracce» per procedere nell'accompagnamento e rispondere a due domande: che cosa suggerisce l'esperienza dei volontari e delle Chiese sorelle affinché la solidarietà diventi veramente carità di popolo? Quali sono gli strumenti e le attenzioni perché l'«accompagnamento» sia crescita condivisa, reciproca, dei due partner?
La nuova professione d'aiuto del counseling professionale ha uno spazio d'azione sempre più ampio. Oltre al riconoscimento legislativo, anche l'ambito ecclesiale comincia a cogliere questa attività come una grande risorsa: il counseling pastorale può essere sostegno prezioso alla coscienza credente nel suo percorso di vita e di fede. La ricerca presentata in questo volume avvia una riflessione teologica sulla relazione pastorale d'aiuto: qual è il contributo che la teologia morale può offrire al counseling pastorale? E quanto quest'ultimo può a sua volta illuminare la teologia a partire dalla dimensione fenomenologica-antropologica-esistenziale? Più radicalmente, quali interrogativi rivolge la pratica del counseling alla ricerca teorica della teologia morale? E come si configura il profilo del teologo morale, sollecitato dal ministero pastorale di oggi?
Il volume, senza entrare nella polemica di come la Chiesa debba esercitare la Sua misericordia sulle questioni legate al matrimonio e alla famiglia, approfondisce la tematica di come poter favorire un nuovo incontro delle famiglie in difficoltà con Cristo.
Assistiamo al paradosso per cui ad un crescente processo di individualizzazione si accompagna il sorgere di nuove forme di relazioni, di legami sociali e di comunità. Ciò che ci interessa segnalare è il fatto che, proprio negli anni del massimo sviluppo della "cultura del narcisismo", con le sue ricadute di ordine sociale e morale, troviamo anche l'affermarsi di un nuovo processo di risocializzazione, esperienze capaci di produrre innovazioni. Il volume raccoglie l'Omelia pronunciata dal Cardinale Scola in Duomo in occasione della festività di Sant'Ambrogio.
Nel libro si riflette sulla preghiera del Credo e sull'indulgenza plenaria per l'Anno della fede concessa in varie occasioni; vengono illustrati il logo e l'inno dell'Anno, le statistiche riguardanti il sito web e i social network che ne hanno accompagnato lo svolgimento. Il volume ripercorre i grandi eventi che hanno caratterizzato questo speciale Anno, a partire dal suo inizio, l'11 ottobre 2012, cinquant'anni dopo l'apertura del Concilio Vaticano II. Il primo evento dell'Anno della fede presieduto dal nuovo Pontefice è l'amministrazione delle cresime il 28 aprile. Seguono le Giornate delle confraternite, dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali, l'adorazione eucaristica in contemporanea mondiale, la giornata dell'Evangelium vitae, quella dei seminaristi, novizi, novizie e di quanti sono in cammino vocazionale, la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro, quella dei catechisti, la giornata mariana, la giornata della famiglia, quella per la vita contemplativa e infine l'incontro con i catecumeni a conclusione dell'Anno della fede. L'Anno si è chiuso con una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro il 24 novembre. Le Giornate si sono generalmente svolte secondo un comune schema celebrativo, centrato su quattro momenti principali: il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, la catechesi sul tema specifico della Giornata, il tempo dedicato alla riconciliazione e all'Adorazione eucaristica.
Il volume raccoglie gli Atti del convegno del Dipartimento di Teologia dell'evangelizzazione della Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna, appuntamento nato dal duplice desiderio di fare un bilancio sull'oltre trentennale attività della Scuola teologica bolognese e di riqualificare la riflessione e la ricerca sullo statuto epistemologico della disciplina. L'intento è mettersi in dialogo con le altre scuole teologiche che si occupano della stessa materia, con l'obiettivo di superare la frammentarietà in cui vive la teologia contemporanea.