Studio sul "De Trinitate" di Ilario di Poities: col suo carattere speculativo e il suo ampio respiro teologico, il testo dimostra quanto Ilario sapesse sollevarsi al di sopra della polemica per una ricerca volta all'approfondimento delle verità della fede e per una risposta il più possibile esauriente al problema religioso del suo tempo.
La genesi e gli sviluppi del dibattito teologico, sul tema, nella teologia del XX secolo. Il termine kenosi - svuotamento - viene generalmente associato in teologia alla Seconda Persona della Trinità, il Figlio, che nell'incarnazione ha "svuotato se stesso" (Fil 2,7) della sua natura divina. Bulgakov è stato il primo ad aver applicato tale categoria allo Spirito Santo dando così inizio ad un riflessione originale e feconda per la comprensione dei rapporti intra-trinitari che attraversa tutta la teologia del XX secolo. Bua ripercorre la genesi e gli sviluppi di tale dibattito, cominciando dalla Russia ortodossa di Bulgakov per approdare all'America metodista di Dabney, attraverso la Francia della diaspora russa, dove dagli anni Venti ripara proprio Bulgakov, seguito da Lossky, la Svizzera tedesca di Balthasar, la Germania cattolica di Mühlen e quella riformata di Moltmann, cioè quella Mitteleuropa che e stata soprattutto nel "secolo breve" il fecondo "laboratorio" di una teologia "nuova".
Illuminati dalla narrazione biblica, guidati dal magistero ecclesiale e con l'apporto del dibattito contemporaneo, diventa possibile parlare di Dio che vive, a modo suo, la sofferenza umana, e che fa diventare la propria Chiesa ripensata alla luce del Vaticano II - una comunità che è sacramento della compassione divina, 'luogo' di solidarietà, di giustizia, di liberazione e di esperienza viva del Dio compassione, popolo della condivisione del dolore e della vicinanza agli ultimi.
Oggetto di studio del volume è la dottrina trinitaria nella sua parte strettamente dogmatica, ovvero quella parte che spiega i dogmi della Chiesa e li riconduce alle fonti della rivelazione. A questo scopo sono stati scelti cinque punti che vengono esposti in cinque tesi: (1) la consostanzialità del Figlio con il Padre; (2) la divinità dello Spirito Santo; (3) le tre persone consostanziali distinte attraverso le loro proprietà relative; (4) la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio; e (5) la profondità stessa di questo mistero che supera la comprensione della mente umana.
Il volume intende avviare allo studio della formazione, all'interno di una complessa riflessione ecclesiale, della dottrina intorno al mistero della Trinità. In specie, l'autore sottolinea l'apporto storico-teoretico delle comunità credenti e oranti. La trattazione, infatti, si riferisce anzitutto alla professione di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo presente nell'esperienza liturgica della Chiesa e nella preghiera personale cristiana. Grande spazio è stato dato alla ricerca delle "tracce" trinitarie presenti nell'Antico Testamento e ai testi ritenuti trinitari del Nuovo Testamento. Il cammino di approfondimento che, a partire dall'età apostolica, ha caratterizzato la storia del pensiero teologico cristiano, viene seguito quindi nei protagonisti maggiori e negli eventi cruciali. L'approccio, attento alle esigenze didattiche della ricostruzione storico-dottrinale, risulta particolarmente avvincente nella messa a fuoco dei fattori contestuali all'origine delle formulazioni dottrinali comunque tese ad accrescere la centralità, nella religione cristiana, della teologia trinitaria.
La letteratura, la poesia, la pittura, la musica… i luoghi per parlare di Dio all’uomo contemporaneo.
La teologia è animata da sempre dalla continua tensione tra il “dire Dio” e la sua “indicibilità”. Da tale presupposto scaturisce l’interrogativo che è all’origine del presente studio: dove attingere nuovi argomenti, fatti, esperienze umane, nei quali maturare la viva esperienza del divino? Belardinelli individua in particolari forme espressive, come la letteratura, la poesia, la pittura o la musica, il luogo di originali stimoli di riflessione, cogliendo in ciò opportune occasioni di “rilancio” della teologia, occasioni per parlare di Dio all’uomo contemporaneo, senza tradire il nucleo fondamentale della Verità. «…la Parola viene così calata nel cuore della contemporaneità attraverso parole e concetti che le sono propri, in una nuova forma linguistica di prossimità evangelica: un “dire Dio” capace di scrutare tra le pieghe della vita e scorgervi – non importa quanto tenui – bagliori di quella Parola, affievolita tra i rumori di un mondo frammentato in molteplici luoghi» (dall’Introduzione)
Documento della Commissione Teologica Internazionale.
Il Concilio Vaticano II può essere considerato un concilio trinitario? Il presente volume tenta di rispondere a questo interrogativo attraverso un'attenta lettura teologica dei suoi principali documenti. La straordinaria lezione conciliare insegna che Dio non è un mistero irraggiungibile, ma è comunione di Persone che si rivela e si dona all'uomo per renderlo partecipe della sua stessa vita divina. L'intenzione dei Padri conciliari infatti è quella di mostrare il Dio di Gesù Cristo come orizzonte di senso dell'esistenza umana e fondamento ultimo delle relazioni interpersonali. La Chiesa - Familia Dei - si configura allora come icona della Trinità capace di delineare un nuovo modo di vivere l'ecclesialità, i cui segni distintivi sono la sinodalità, la condivisione e la fraternità.
In questa dotta meditazione teologica, Daniélou invita a prendere coscienza in modo attento e rigoroso della presenza della Trinità nell'universo, nella storia e nella nostra esistenza personale - presenza mistica e sensibile al tempo stesso. Tratteggiando una visuale di ampiezza cosmica, di immenso respiro, Daniélou porta il linguaggio ai limiti estremi delle sue possibilità espressive per consentirci di dischiudere gli occhi del cuore e della mente alla contemplazione del roveto ardente dell'Amore trinitario: roveto che brucia senza consumare, ma inebria di luce e di vita la creazione tutta intera. «La vera questione, per la fede cristiana, è quella di tener desto o di risvegliare, nel cuore della modernità, l'originario avvento del divino. Non come alternativo o come aggiunta estrinseca all'umano, ma precisamente come l'Altro che ne promuove l'essere e il divenire», aprendo la città dell'uomo alla prospettiva di un nuovo e integrale umanesimo (dalla Postfazione di Piero Coda, ordinario di teologia sistematica e preside dell'Istituto Universitario Sophia). Postfazione all'edizione italiana di Piero Coda.
La presente pubblicazione, che costituisce il nono volume della collana "Itineraria" curata dalla Pontificia Accademia Teologica, prende in esame il pensiero di Gioacchino Da Fiore, abate calabrese, nonché uno dei più autorevoli filosofi del Medioevo. In particolare l'intento del volume è di suggerire un'interpretazione che avvalori gli insegnamenti di Gioacchino, apportando maggiore chiarezza nella sua dottrina trinitaria e cristologia per propiziarne la piena riabilitazione ecclesiale. Il lavoro dunque risulta essere un ulteriore impulso per gli studiosi di teologia e gli studenti delle facoltà teologiche, per la conoscenza e l'approfondimento di una figura che ancora oggi resta affascinante ed attuale.
Un teologo e un filosofo a confronto sul tema della Trinità. Una riflessione a due voci - tra un filosofo e un teologo - che intende offrire una pista di riflessione sull'Europa nell'attuale contesto storico e culturale. Perché una riflessione sulla Trinità? La tesi che Coda e Donà da prospettive diverse sostengono è quella di un dinamismo trinitario qualificante la storia del pensiero europeo. All'origine dell'Europa c'è una storia che vede l'incontro tra Atene, Gerusalemme e Roma, un passato che è spazio di incontro e di dialogo e di cui il dinamismo trinitario è l'Anima.
Il tema della filiazione divina dell'uomo è di grande attualità perchè pone al centro l'uoo offrendone una concezione antropologica di alto valore intellettuale, spirituale ed esistenziale.