Il volume è il secondo della collana «Quaderni di formazione permanente», di carattere interdisciplinare, che propone strumenti volti a fornire un aiuto teorico-pratico per la riflessione e il discernimento comunitario sulle problematiche della vita religiosa.
Una fraternità è in grado di migliorare i rapporti al proprio interno solo se riesce a suscitare dinamiche di crescita e di appartenenza, a partire da un progetto condiviso. Il progetto comunitario diviene uno strumento per aiutare a costruire la fraternità e giungere all’incontro di comunione, in cui i fratelli si accolgono l’un l’altro ai livelli più profondi. Ma, nella pratica, cosa accade? I progetti non si riducono spesso a semplici programmazioni dei compiti e degli orari comunitari? Il volume invita a una revisione dei progetti, svela le deviazioni più frequenti osservate nell’elaborazione di essi, offre criteri e tracce metodologiche pratiche per renderli strumenti efficienti di animazione comunitaria.
Note sull'autore
Juan Mari Ilarduia è professore di antropologia e di filosofia della religione alla Facoltà di teologia di Vitoria-Gasteiz (Paesi Baschi) e di teologia della vita consacrata all’Istituto di vita religiosa di Vitoria. Da alcuni anni accompagna le comunità religiose nell’elaborazione dei progetti personali e comunitari. Frutto di questo lavoro è la collana «Quaderni di formazione permanente», che in Spagna ha riscosso notevole successo per l’impostazione concreta e il linguaggio diretto. Il progetto comunitario è tradotto sulla 2a edizione spagnola. Le EDB hanno già pubblicato Il progetto personale. Ricerca di autenticità (2003).
«L’esperienza religiosa non è anzitutto “dottrina”, ma la profonda esperienza emotiva e affettiva del sentirsi amati, accolti, giustificati e perdonati. È la profonda fiducia di sentirsi accettati incondizionatamente. [...]. In definitiva, la “lieta novella” contenuta nel Vangelo cristiano è tutta qui: il lieto e liberante annuncio che individui – ciechi, sordi, prigionieri, zoppi, perché non liberi di essere quello che sono e di ascoltare il loro cuore – possono finalmente esistere per quello che sono, perché amati e voluti proprio così come sono da un Padre Assoluto e buono». Ma, sotto il profilo psicologico, in quale momento della propria esistenza l’individuo matura questa capacità di fiducia? Si tratta di una esperienza possibile per tutti?
È ormai convinzione diffusa che la dimensione religiosa di un soggetto affondi le proprie radici nelle sue relazioni cosiddette “primarie”, cioè nei momenti della relazione del bambino con i propri genitori. Ed è compito della psicologia della religione indagare l’intreccio che si genera tra esperienza religiosa e vissuto psichico di una persona, senza la pretesa di dare spiegazioni sulla religione in sé, ma nello sforzo di aiutare a comprendere come nasce, si sviluppa e si consolida, in senso distonico o sintonico, la rappresentazione di Dio in un individuo, a partire dai suoi primi anni di vita, e come sia eventualmente possibile modificarla se questa ha assunto forme patologiche o nevrotiche.
A tale proposito il volume raccoglie e discute criticamente buona parte di quanto è stato detto da parte sia della psicologia in generale, sia delle più diverse correnti psicodinamiche in merito all’esperienza religiosa, tentando di porre nuove connessioni in un organico quadro di insieme. Le cinque sezioni che lo compongono si collocano dentro la cornice/struttura di una visione evolutiva dell’esistenza umana e sintetizzano le fondamentali tappe del ciclo di vita di un individuo.
Sommario
Introduzione. I. Gli inizi. L’esperienza madre-bambino. II. La crisi edipica e l’infanzia.
III. L’adolescenza, tra trasgressione e fedeltà. IV. L’età adulta dopo la crisi di mezza età. V. Il compimento: la vecchiaia e la morte. Bibliografia.
Note sull'autore
Massimo Diana, laureato in filosofia e scienze dell’educazione, è cultore di psicologia della religione presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Ha pubblicato diversi contributi sul tema dei rapporti tra la psicologia, la filosofia e la teologia in riviste specializzate e, nel 2002, il volume Angoscia e libertà. Psicologia del profondo e religione nell’opera di Eugen Drewermann, Torino, Centro Scientifico Editore. È segretario della Società italiana di psicologia della religione.
Conoscere se stessi è una necessità e un dovere cui nessuno può sottrarsi. L'uomo ha bisogno di sapere chi è; non può vivere se non scopre che senso ha il suo vivere: rischia l'infelicita se non riconosce la sua dignità. Per questo possiamo dire d'essere ogni giorno alla ricerca del nostro io: una ricerca continua anche se a volte inconscia, spesso faticosa e apparentemente contraddittoria, ma in ogni caso mai terminata...
L'uomo cerca se stesso, innanzitutto, e se ha il coraggio di scoprire la propria identità avverte immediatamente il bisogno di spingere più in alto la sua ricerca... Verso quell'Essere che è la fonte della sua stessa identità.
Il seguito ideale de La sfida della paternità (Edizioni San Paolo, 2003). L'autore raccoglie i suoi interventi pronunciati dal 1991 al 2003 in dialogo con i sacerdoti e i seminaristi della Fraternità San Carlo, una comunità di missionari fondata da Camisasca nel 1985 e nata dal carisma di don Luigi Giussani. Il cuore della riflessione è la vita comune, "cioè la possibilità offerta da Cristo all'uomo di trovare nella vicinanza di altre persone, segno e strumento del mistero, il compimento affettivo della propria esistenza".
Il volumetto è uno stimolo per tutti, e in primo luogo per i sacerdoti anziani, a riflettere su una realtà ecclesiale e sociale a cui spesso non si dà il giusto rilievo. Frutto dell'esperienza di un sacerdote anziano, il sussidio è offerto in particolare ai sacerdoti che hanno varcato la soglia della terza età, e che comunque sono e vogliono essere ancora attenti alla realtà ecclesiale, pastorale, sociale, civile, secondo le loro attuali possibilità, in un mondo che cambia e che ha sempre bisogno di quella Parola, immutabile, che lo scuota e lo rinnovi.
Questo libro presenta gli atti del convegno 2003 promosso - come ogni anno dall'Istituto di Teologia della Vita Consacrata "Claretianum" di Roma. In questa occasione il tema su cui i vari relatori sono stati chiamati a riflettere è stato quello del rapporto fra Vita Consacrata e Santità. Il percorso si delinea partendo da un suggerimento di Giovanni Paolo II che richiama la Santità come dimensione e prospettiva entro la quale deve porsi tutto il cammino dei consacrati.
Gli articoli raccolti in questo libro, tratti dalla rivista “Quaderni di diritto ecclesiale”, intendono approfondire un dibattito su alcuni aspetti nuovi o particolarmente attuali della vita consacrata, ma permettono anche di comprendere in modo preciso e aggiornato le caratteristiche delle forme “storiche” e già istituzionalizzate di vita consacrata. I vari autori sottolineano la necessità di un approfondimento teologico del concetto di “consacrazione” e contemporaneamente indicano le norme canoniche utili per permettere un discernimento e una collocazione adeguata delle nuove realtà associative, legate spesso a movimenti ecclesiali di grande diffusione (si pensi a Comunione e Liberazione o ai Focolari) o alla “rivisitazione” di forme antiche di monachesimo (come la Comunità di Bose).
Il volume offre una serie di motivazioni, indicazioni applicative ed esercitazioni, allo scopo di far decollare un nuovo tipo di riunione comunitaria. La conduzione delle riunioni di comunita sintetizza la convergenza delle abilita del leader - attraverso la capacita di coordinare le diverse volonta, aspirazioni, bisogni, progetti - verso un comune approdo. In effetti nelle riunioni di comunita il superiore confronta le ragioni carismatiche con le risorse delle persone. Non sempre tale operazione e felice. Spesso succede che si preferiscano riunioni informali e spesso inutili, invece che vere assemblee". In questo volume vengono esaminate dal versante psicologico le differenti dinamiche che scaturiscono all'interno del gruppo di riunione. Dal punto di vista teologico si evidenziano alcuni principi evangelici che sottolineano come e sempre la forza della comunione trinitaria la base dalla quale partire per affrontare ogni questione. "
Nelle comunità cristiane e religiose corre la fondata lamentela di una preoccupante mancanza di direttori spirituali. Le riflessioni proposte dall’autore vogliono presentare una direzione spirituale orientata a far conoscere l’immenso amore personale di Dio per ciascuno dei suoi figli, a raggiungere un’esperienza crescente di questo amore e a corrisponderlo, dopo una liberazione adeguata dagli ostacoli. Egli si avvale del contributo delle scienze umane, che hanno fatto grandi progressi nel campo delle tecniche per gli incontri di aiuto, nelle strategie di accompagnamento e sui possibili transfer e meccanismi di interferenza vicendevole.
Note sull'autore
Benito Goya, religioso del Carmelo teresiano e vicepreside del Teresianum è laureato in teologia e licenziato in psicologia. Da anni è professore di psicologia applicata alla vita spirituale e alla vita consacrata al Teresianum, alla Università Pontificia Salesiana, al Claretianum e al Regina Mundi. Ha una lunga esperienza di orientamento psicologico, spirituale e vocazionale. Ha pubblicato: Psicopedagogía y vida espiritual, Madrid 1983; Psicologia dinamica e vita spirituale, Roma 1985; Psicologia e vita consacrata, Roma 1996; Formazione integrale alla vita consacrata, Bologna 22000; Psicologia e vita spirituale, Bologna 22001; Vita spirituale tra psicologia e grazia, Bologna 2002.
Questi Appunti di teologia e spiritualita sono una guida agile e sicura per una prima introduzione al mondo e alla realta della vita consacrata.
Il IX Centenario della morte di San Bruno di Colonia (1101-2001) ha rappresentato un evento di straordinaria valenza culturale e religiosa per l'Italia e l'Europa, al quale la Calabria, che conserva da sempre le spoglie mortali del Santo presso l'Eremo della Torre, ha dedicato particolare attenzione, promuovendo le Celebrazioni Nazionali, approvate dal Ministero per i beni e le attività culturali. Tra le numerose iniziative promosse dal Comitato Nazionale spicca il primo Convegno internazionale, svoltosi a Roma nel maggio 2002 su "L'Ordine Certosino e il Papato dalla fondazione allo Scisma d'Occidente", i cui atti vengono qui pubblicati.
Dedicato alla fraternità, elemento essenziale della vita religiosa, è un testo indispensabileper i formatori di oggi.