Il volume raccoglie gli articoli che Francesco Di Felice ha scritto per L'Osservatore Romano negli anni che vanno dal 1971 ai nostri giorni. Sono testi di vario argomento, secondo le richieste legate al momento con riflessioni che vanno dall'istituto della famiglia ai documenti conciliari, dagli approcci esegetici su alcune pagine della Bibbia ai temi di teologia della conversione, dai saggi su alcuni scritto della seconda metà del Novecento ai profili biografici di esponenti nei diversi campi della spiritualità, della storia e dell'arte. Queste pagine vogliono continuare a stimolare e a motivare l'incontro con Dio alla luce della Sua Parola raccogliendo "le fronde sparte" dei suoi scritti, come il Sommo Poeta disse (Inf. XIV 1-3).
"Scrutare gli orizzonti della nostra vita e del nostro tempo in vigile veglia. Scrutare nella notte per riconoscere il fuoco che illumina e guida, scrutare il cielo per riconoscere i segni forieri di benedizioni per le nostre aridità. Vegliare vigilanti e intercedere, saldi nella fede."
L'approccio psicologico alla relazione con il sacro, proposto nel volume da studiosi che affiancano la ricerca scientifica al lavoro di aiuto terapeutico, inizia lentamente a essere adottato anche nella pratica delle parrocchie, dei seminari e di vari settori della vita ecclesiale. L'individualizzazione delle credenze, il pluralismo culturale e religioso, la possibilità di scegliere e modificare la confessione di appartenenza riconfigurano lo scenario mettendo in secondo piano l'obbedienza all'autorità tradizionale ed enfatizzando l'espressività e la creatività degli individui. Un'attenzione specifica viene rivolta alle emozioni, ai sentimenti, ai sogni, ai ricordi, al corpo, alla compassione, alle esperienze, al benessere personale, in un processo che rivaluta aspetti che la religiosità tradizionale sottovalutava o addirittura negava. I protagonisti del libro sono uomini e donne che, anche se hanno trovato un orizzonte di senso al quale aderire, devono continuamente riposizionarsi, in quanto l'umano non viene più definito in rapporto al sacro (il prete, la suora, l'animatore in relazione al ruolo), ma è il sacro (la funzione ministeriale, la vocazione) che viene ricompreso a partire dalla tutela delle esigenze del singolo. Prefazione di Giuseppe Giordan.
L'autore affronta un tema particolarmente discusso nei nostri anni. Senza eludere obiezioni e interrogativi, il libro sviluppa una riflessione che va diritta al cuore della questione. Non è un volume per specialisti - da questi, piuttosto, trae le informazioni storiche, teologiche, spirituali, psicologiche e sociologiche essenziali per il lettore -, ma uno strumento completo ed equilibrato per comprendere al di là di pregiudizi e stereotipi la scelta celibataria, per aprire il cuore alla persona di Gesù Cristo, al suo messaggio e all'insegnamento della Chiesa. E per scoprire il senso, la bellezza e la possibilità di vivere in modo corretto la sessualità nel celibato consacrato.
Scrutare gli orizzonti della nostra vita e del nostro tempo in vigile veglia. Scrutare nella notte per riconoscere il fuoco che illumina e guida, scrutare il cielo per riconoscere i segni forieri di benedizioni per le nostre aridità. Vegliare vigilanti e intercedere, saldi nella fede.
Questo libro di Cloe Taddei Ferretti è una ricerca scientifica e una rigorosa interpretazione dei passi scritturisti, appassionata e interlocutoria. Nella Prima parte, "In margine agli antichi riti di ordinazione delle diaconesse", si presenta un excursus storico sulle funzioni ministeriali esercitate da donne nel cristianesimo. Sono dati spunti per una riflessione teologica sulla diaconia, che tenga conto del modo di Gesù di essere Capo facendosi Servo e di esprimere la propria mascolinità attraverso una kenosis del patriarcato. La Seconda parte, "Le cose che riguardano Dio", si concentra sulla ipotetica possibilità di ordinazione presbiterale delle donne. Si fa il punto sulla discussione in proposito. Tenendo presenti vari documenti del Magistero, fino alle recenti affermazioni di papa Francesco.
Li chiamano "curas villeros". Sono i preti che vivono nelle "villas miserias", le baraccopoli di Buenos Aires. Parroci di periferie sterminate, impegnati a portare la gioia del Vangelo tra gli immigrati senza casa né diritti, tra i ragazzi dipendenti dalla droga, in mezzo a quei poveri che papa Francesco considera il "tesoro" della chiesa. "Sono preti che pregano e lavorano", ha detto di loro il futuro pontefice, che da vescovo frequentava spesso le "villas miserias" per incontrare le famiglie, partecipare a una processione o celebrare battesimi. Ma cosa fanno questi "curas villeros"? Come vivono? Perché scelgono di essere là dove nemmeno lo stato riesce ad arrivare, in quartieri segnati da violenza e degrado, ma anche benedetti da numerose, inaspettate risurrezioni? Silvina Premat racconta i giorni e le opere di questi pastori di strada, dediti a far crescere la fede di un popolo che crede e, nonostante tutto, spera. I curas sono autentici interpreti del Movimento dei sacerdoti per il Terzo mondo, in particolare di padre Carlos Mugica, assassinato in Argentina nel 1974. Premat racconta una storia di fede e civiltà che rappresenta un esempio preciso di come Francesco vorrebbe la chiesa. I curas testimoniano che il Vangelo compie l'umanità, il cristianesimo è lievito di una società più giusta, Cristo libera realmente ogni persona. Prefazione di don Luigi Ciotti.
La situazione giuridica degli enti ecclesiastici è molto cambiata rispetto al passato, le relazioni con gli Stati sono diventate più difficili e gli "addetti ai lavori" dovranno obbligatoriamente prevedere una formazione più ampia e aggiornata con la nuova situazione. A conclusione del Simposio celebrato nel mese di marzo 2014, avente come tema appunto la gestione dei beni ecclesiastici, si offrono suggerimenti utili alla riorganizzazione degli enti ecclesiastici, indicando ai Responsabili ai vari livelli gli elementi fondamentali di gestione delle opere. L'argomento è di scottante attualità e prevede una presa di coscienza dei cambiamenti che il mondo dei religiosi deve attuare anche in vista degli insegnamenti di papa Francesco a riguardo, della sua richiesta di apertura di vita da parte dei religiosi e religiose, di una attualizzazione dei loro carismi. In vista dell'anno della vita consacrata questo documento risulta di vitale importanza per la testimonianza profetica dei consacrati che dovranno tenere conto della "dimensione evangelica dell'economia secondo i principi di gratuità, fraternità e giustizia, ponendo le basi di un'economia evangelica di condivisione e di comunione". Queste linee orientative possono essere di aiuto ai religiosi per rispondere, con rinnovata audacia e profezia, alle sfide del nostro tempo e per continuare a svolgere la propria missione nel mondo.
Nel cinquantesimo anniversario di sacerdozio, l'autore ripercorre mezzo secolo della sua vita di prete, educatore, psicoterapeuta e docente, attraversata da un impegno costante nell'attività formativa. Il libro rivolge un'attenzione prevalente non tanto alle verità da credere e da vivere, ma soprattutto ai processi della crescita, ai passaggi da compiere affinché i valori divengano autentiche motivazioni e vita vissuta. "L'esperienza di una formazione umana, spirituale e ministeriale mi ha portato ripetutamente e in tanti modi ad assaggiare e gustare la pienezza di vita ricercata nei vari tempi e luoghi di servizio", scrive l'autore. "Questa pienezza di vita me la ero sentita proporre da dentro e da fuori come una promessa affidabile nelle varie fasi della chiamata vocazionale". Prefazione di Amedeo Cencini.
L’ACCOMPAGNAMENTO
La strategia formativa vincente e trasversale di ogni percorso formativo è l'accompagnamento personale e di gruppo come esperienza di comunione e stile per esprimere l'amore. Essa richiede nella formatrice e nella comunità formativa adeguate competenze relazionali, ma soprattutto la consapevolezza di essere chiamate a condividere il cammino vivendo sempre più in profondità e autenticità il proprio essere, nella radicalità del dono a Dio e ai giovani.
La pubblicazione raccoglie alcuni dei contributi presentati nel Convegno per le Maestre di Noviziato del|'lstituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice svoltosi a Roma dal 19 febbraio al 21 marzo 2013 sul tema dell'accompagnamento formativo via privilegiata per ogni Figlia di Maria Ausiliatrice, chiamata oggi a costruirsi un'identità carismatica aperta e dinamica, chiara e credibile.
I vari contributi favoriscono la riflessione su alcuni interrogativi, risuonati in fase di progettazione condivisa: chi sono le giovani novizie, oggi? In quale contesto socioculturale ed ecclesiale vivono? Qual è la meta a cui le dobbiamo condurre? Chi è la formatrice che le accompagna? Come gestire, nei processi formativi, alcune questioni emergenti: sessualità-affettività, mondo della comunicazione, sobrietà e solidarietà, processi decisionali, formazione interculturale, formazione per la missione?
Il testo, pur essendo rivolto prevalentemente alle Maestre contiene indicazioni utili per l'accompagnamento formativo in ogni età della vita.
Questo volume intende presentare il pensiero di alcuni Padri orientali e occidentali sul ministero ordinato attingendo direttamente dai loro scritti e facendo parlare loro stessi. L'attenzione dell'autore è rivolta a cinque scritti dei Padri che attraversano l'intero periodo patristico (Lettera a Corinti di Clemente Romano; A Donato di Cipriano; De Sacerdotio di Giovanni Crisostomo; De Officiis di Ambrogio; Regula Pastoralis di Gregorio Magno). L'analisi di queste fonti è preceduta da uno studio, di carattere generale, sul munus regendi (il compito di guida pastorale) nei Padri della Chiesa. Alla luce della loro peculiare esistenza umana, culturale e pastorale i Padri ci offrono delle piste per essere "preti del e nel nostro tempo". Essi ci indicano delle priorità spirituali e pastorali, ci sono di esempio e di modello per una inculturazione della fede e per una evangelizzazione forte e coerente in un presente tanto complesso quanto affascinante. Attingere ai loro scritti, e quindi alla loro esperienza, vuol dire avere la possibilità di una conoscenza "sapienziale" di Cristo e della Chiesa, ma anche di un confronto con i loro metodi e le loro concrete vie di evangelizzazione. Ciò potrà costituire un aiuto e un alimento per la vita spirituale e pastorale non solo dei ministri ordinati, ma anche dei religiosi e dei laici. Con una introduzione di Vittorino Grossi dell'Istituto "Augustinianum" di Roma.
"Che cosa cercate?" sono le prime parole di Gesù all'inizio del suo ministero dopo l'esperienza del battesimo nel Giordano e del deserto. Sono rivolte a Giovanni e Andrea. I due giovani chiedono a Gesù: "Maestro, dove dimori?". Ed egli si limita a rispondere: "Venite e vedrete". Allora essi "andarono e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio". Il Vangelo di Giovanni è stato redatto molti anni dopo e ricordare a distanza di tanto tempo l'ora esatta indica che quell'incontro fu un'esperienza che illuminò di senso la loro vita. Andrea "condurrà" il fratello Simone a conoscere Gesù, poi sarà la volta di Filippo, che ne parlerà con Natanaele: inizia così il percorso di un discepolato che suscita la felicità di vivere il senso della vita nella comunione.