
Mitterrand: l'uomo di governo nella V Repubblica, federatore e rifondatore dell'opposizione a De Gaulle e al gollismo negli anni Sessanta e Settanta, capo degli esecutivi nei due decenni successivi. Chi volesse approfondire la conoscenza di questo protagonista della scena politica europea ha ora a disposizione questa biografia, scritta da un profondo conoscitore della vicende storiche d'oltralpe. Un libro che è dunque, inevitabilmente, anche una storia della Francia del secondo Novecento: a partire dalla Resistenza (di cui Mitterrand è stato protagonista), attraverso il ritorno di De Gaulle e l'edificazione della V Repubblica, e poi con l'unificazione di una sinistra divisa, isolata ed egemonizzata dal potente partito comunista.
È stato una dei più popolari e longevi eroi politici del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi (1807-1882) era certo uomo fuori dal comune, il cui fascino travalicava differenze sociali e frontiere nazionali. Rivoluzionario ai margini della politica, pressoché privo di sostegno ufficiale, era tanto odiato dalla Chiesa e dai tradizionalisti quanto amato dalle giovani generazioni e dagli esclusi. I giovani si arruolavano volontari per combattere al suo fianco, le donne della borghesia accorrevano per stargli vicino. Prendendo in esame la fase storica in cui l'impegno e la popolarità del generale furono più intensi, fra la metà degli anni Quaranta e gli anni Settanta dell'Ottocento, Lucy Riall analizza le motivazioni politiche che portarono alla creazione del mito di Garibaldi, il messaggio che incarnava e le forme della sua rappresentazione pubblica.
Evitando le minuzie dell'erudizione e dell'esegesi allegorica specialistica, il libro mette in evidenza i dati biografici fondamentali dell'esperienza umana di Dante e collega nelle linee di un racconto critico i temi e i problemi di maggior rilievo relativi a ciascuna opera, dalla "Vita nova" alla "Commedia". Completa il libro un profilo della fortuna dell'opera dantesca nel tempo, e più in particolare nel Novecento. Un'ampia bibliografia aiuta il lettore a orientarsi nella immensa biblioteca degli studi sul nostro maggiore poeta.
"Era come se la Vergine Maria fosse discesa dal cielo direttamente da Disneyland." Così Federico Fellini descriveva l'arrivo di Ingrid Bergman a Roma, nel 1949. La diva svedese, garanzia di successo per i produttori cinematografici americani, giungeva in Italia per girare un film ma di lì a poco si sarebbe innamorata del regista, Roberto Rossellini, separandosi dal primo marito e suscitando scandalo in tutto il mondo. Da esempio di pura bellezza a simbolo del peccato, subito esiliata da Hollywood. Che lei, però, avrebbe saputo riconquistare. Non mancano le scelte coraggiose, le battaglie combattute, le passioni vissute senza nascondersi, nell'avventura umana di una delle interpreti più amate della storia del grande schermo, che qui lascia cadere tutte le maschere imposte dai personaggi incontrati nella sua carriera. Intrecciando le sincere e sorprendenti confessioni dell'attrice con i ricordi di numerosi interpreti del mondo del cinema - da Cary Grant a Liv Ullmann, da Anthony Quinn a Michelangelo Antonioni, con un ruolo speciale per una delle figlie della Bergman, Isabella - Charlotte Chandler traccia il ritratto inedito di una donna che fece innamorare Alfred Hitchcock e sfidò il carisma di Ingmar Bergman.
"Alla notizia della morte di Annibale, Scipione era stato colto da una sensazione presaga: non gli sarebbe sopravvissuto a lungo. Non gli era stato amico, il Cartaginese; era stato il più grande e il più nobile dei suoi nemici e le loro vite si erano intrecciate più e più volte, legate sempre con il filo doppio del destino, quasi che l'esistenza dell'uno traesse motivo e giustificazione da quella dell'altro." Scipione e Annibale: antagonisti, affini, speculari. Giovanni Brizzi racconta le loro vite tangenti in un saggio storico che ha il passo del romanzo.
Il libro è una autobiografia anomala, una sorta di mosaico, in cui Benjamin condensa le esperienze e la topografia della propria infanzia, ridando anima ai sogni facendo rivivere le ore e i luoghi di magia, e al contempo gli angosciosi presentimenti di un bambino ebreo nella Berlino dell'epoca. Ed è forse questa ambiguità il tratto più marcato dei trenta brani (più dodici frammenti proposti in appendice) che compongono il libro: "scavare" nell'infanzia, negli strati nascosti perduti della vita, per riattivare questa "promessa di felicità" che è patrimonio di ogni essere umano ("La fata, grazie alla quale si ha il diritto a un desiderio"), senza tuttavia dimenticare che questa possibile felicità è perennemente esposta ai venti della storia.
La biografia avvincente di un personaggio che ha dominato la scena africana e mondiale per tutta la prima metà del Novecento. Un ritratto completo, sorretto da una rigorosa ricerca documentaria, che ha il passo del romanzo. Angelo Del Boca, narratore, saggista e storico del colonialismo italiano, è stato per molti anni inviato speciale della "Gazzetta del Popolo" in Africa e in Medio Oriente, presidente dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Piacenza e direttore della rivista "Studi Piacentini". Attualmente dirige la rivista di storia contemporanea "I sentieri della ricerca".
Nella Budapest del 1944 occupata dai tedeschi un commerciante italiano, fingendosi addetto all'ambasciata spagnola, pone sotto la sua protezione e salva dalla deportazione e dalla morte cinquemila ebrei: è Giorgio Perlasca, lo "Schindler italiano". La sua vicenda drammatica, avventurosa e per certi versi paradossale è tutta raccontata in queste pagine, rimaste inedite per decenni e venute in luce dopo la sua morte. Le doti diplomatiche, la passione civile, ma anche e soprattutto una grande spregiudicatezza e caparbietà permettono a Perlasca di tenere al riparo dalla ferocia dei fascisti ungheresi e dei nazisti intere famiglie ebree: lo troviamo intento a produrre documenti falsi, a trovare cibo, a organizzare e difendere "case rifugio" per strappare con l'inganno, infine, migliaia di vite ai treni della morte di Adolf Eichmann. Negli ultimi anni della sua vita Perlasca è stato fatto segno di onori sia in Israele sia in Ungheria, dove vivissimo ne è il ricordo: un "eroe per caso" il cui nome è scritto a Gerusalemme fra i Giusti delle Nazioni.
"Mi è sempre piaciuto molto fingere", ammise una volta Grace Kelly. Ma quale delle mille Grace lo abbia confessato, è da scoprire. La figlia sottomessa di Jack Kelly, l'eroe sportivo di Filadelfia dedito solo al culto di se stesso, o l'attrice impostasi a Hollywood più con il temperamento che con il talento? Il volto-simbolo della bellezza americana anni Cinquanta o la cacciatrice di uomini? Frutto di due anni di ricerche e di centinaia di interviste ad amici intimi e colleghi, completato da una dettagliata ricostruzione dell'incidente automobilistico che costò la vita all'ex attrice, 'Grace Kelly' è la biografia di una donna che ha avuto il coraggio di realizzare i propri sogni. O di fingere di averli realizzati, quando i sogni - dal premio Oscar alle nozze con il principe azzurro Ranieri - hanno lasciato posto alla realtà. E, dietro il sorriso che ha fatto innamorare generazioni di spettatori e di lettori di rotocalchi, si nascondevano ombre, ferite, vite segrete. Questa è la camaleontica Grace svelata dall'appassionata indagine di Robert Lacey. La madre affettuosa che concede troppo ai figli ma anche la moglie prigioniera di un matrimonio infelice. La diva dal fascino glaciale in grado di sfidare i produttori ma anche l'eterna bambina incapace di difendere i propri amori dai veti dei genitori. La giovane che posa per la pubblicità del dentifricio ma anche l'amante che si tuffa in storie infuocate con Clarke Gable e William Holden. "È un vulcano dalla cima innevata", disse Alfred Hitchcock.
"Ripercorrere l'esperienza di Alexander Langer consente di seguire un itinerario di vita pieno di avventure, attraverso i luoghi cruciali della storia d'Italia e d'Europa dagli anni trenta del Novecento fino alla fine del secolo. A seguire la vita di Langer si ha poi la possibilità di compiere un viaggio vorticoso in compagnia di un personaggio straordinario, spinto ogni volta dalla propria sensibilità e intelligenza a trovarsi là dove le crisi scoppiavano più acute." Alexander Langer è stato tra i promotori del movimento politico dei Verdi in Italia e dal 1989 deputato del Parlamento europeo. Nel Parlamento è stato leader dell'opposizione alla guerra nel Golfo e poi dello schieramento che esigeva un intervento politico, umanitario e anche di polizia internazionale nell'ex Jugoslavia, fondatore tra l'altro del "Forum di Verona per la pace e riconciliazione nell'ex Jugoslavia". Alex Langer è morto suicida nel 1995.
Amico personale di Federico Fellini per più di quarant'anni, il critico cinematografico del "Corriere della Sera" ricostruisce il profilo biografico del regista anche negli aspetti privati. Testimone oculare, Kezich racconta il cinquantennale matrimonio con Giulietta Masina e la conseguente unione artistica, particolari riguardanti la nascita e la lavorazione dei film, rievocati uno per uno. Particolare attenzione è offerta al contraddittorio rapporto di Fellini con le scienze occulte e lo spiritismo di cui fu, per un periodo, scettico ma impressionabile praticante.