17 dicembre 2010: il giovane ambulante tunisino Mohamed Bouazizi si dà alle fiamme per protestare contro la polizia che aveva sequestrato la mercanzia che cercava di vendere per la strada. Quello che sembrava un episodio come tanti ha segnato, simbolicamente, l'inizio di una serie di cambiamenti epocali nell'area del Mediterraneo e del Vicino Oriente. Mentre in alcuni Paesi, come la Siria, si continua a combattere, in altri, come Tunisia, Egitto e Libia, regimi che credevamo oramai consolidati sono caduti, facendo emergere le enormi contraddizioni, ma anche le grandi speranze, di un mondo che, dall'altra parte del mare, abbiamo sempre giudicato 'immutabile nel suo apparente immobilismo'. Cosa c'è davvero dietro alle piazze colme di giovani che inneggiano alla libertà e per questa hanno deciso di morire? Quali sono e da dove nascono storicamente le dinamiche che hanno dato vita alle rivolte? E soprattutto cosa accadrà ora che l'argine si è rotto e l'onda della 'primavera araba' sembra poter travolgere gli equilibri, già precari e complessi, della regione? Nulla sarà davvero più come prima? Sono domande a cui questo libro intende rispondere attraverso il contributo di studiosi che hanno analizzato sia i Paesi direttamente coinvolti dalle sollevazioni, sia gli attori regionali che ne sono in qualche modo interessati, per cercare non solo di conoscere, ma anche di comprendere il senso delle rivolte arabe e i loro possibili esiti, per nulla scontati. Introduzione di Vittorio Emanuele Parsi.
"Questo è un documento, non un testo rielaborato. È la trascrizione, più fedele possibile, di due taccuini di appunti che ho preso durante un viaggio clandestino in Siria, nel gennaio di quest'anno. Inizialmente dovevano servire come base per gli articoli che ho scritto al ritorno. Ma a poco a poco, nei lunghi periodi di attesa o di inattività, nei tempi morti creati dalla traduzione durante le conversazioni, e a causa di una certa frenesia che tende a voler trasformare subito il vissuto in scrittura, quegli appunti si sono dilatati. È ciò che rende possibile la loro pubblicazione. A giustificarla, invece, è ben altro: sono il rendiconto di un momento breve e già scomparso, quasi senza testimoni esterni, degli ultimi giorni della rivolta di una parte della città di Homs contro il regime di Bashar al-Assad, poco prima che fosse soffocata in un bagno di sangue, ancora in corso mentre sto scrivendo".
Il mondo arabo, i cui assetti ed equilibri interni costituiscono un fattore decisivo nello scacchiere internazionale di questo inizio di nuovo millennio, è lo scenario della straordinaria e coraggiosa autobiografia di Abdullah II, re di Giordania. Straordinaria e coraggiosa perché la sua decisione di raccontare, senza censure e reticenze, le vicende più delicate vissute in dodici anni di regno dal suo paese e dal Medio Oriente è dettata dalla drammatica percezione che gli spiragli per giungere a una pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi, nodo cruciale per la stabilità della regione, si stiano pericolosamente restringendo, e che solo un'analisi dei complessi avvenimenti che hanno determinato il quadro attuale possa contribuire a far capire a tutti l'urgenza di una ripresa immediata del dialogo. Con sorprendente franchezza, Abdullah ripercorre i momenti cruciali della sua crescita come uomo e come statista: la formazione alla leggendaria accademia inglese di Sandhurst; la carriera militare ostacolata dagli intrighi di palazzo; l'amore a prima vista per la bellissima Rania, destinata a diventare icona di stile e paladina dei diritti umani nei paesi arabi; e infine il profondo legame con il padre, l'amatissimo re Hussein, da lui assunto a modello nella difficile arte del governo e della diplomazia.
In un momento particolarmente drammatico dell'interminabile conflitto arabo-israeliano, questo provocatorio libro, giunto alla 3ª edizione ampliata e aggiornata, parte dall'attentato dell'11 settembre 2001 per ricostruire, con accuratezza e ricchezza di documentazione, i retroscena di un situazione apparentemente senza sbocco.