
Silenzi tenuti troppo a lungo, incomprensioni che si ingigantiscono e poi esplodono, un dispiacere mai confessato che si trasforma in rabbia. E una società in cui sono radicalmente cambiati i punti di riferimento che hanno puntellato i legami affettivi negli ultimi decenni. Quali sono i motivi per cui una coppia "scoppia"? E, soprattutto, come possiamo imparare a evitare che accada? Secondo Daniele Novara, massimo esperto di gestione dei conflitti in Italia, la soluzione non è quella di cercare di evitare a tutti i costi gli attriti. Al contrario, per costruire una vita di coppia solida e piena è necessario imparare a "dirsele", ma nel modo giusto. Partendo dalla sua trentennale esperienza con coppie e genitori, Novara sfata il pericoloso luogo comune che amarsi significhi vivere sempre in armonia e spiega come trasformare gli inevitabili disaccordi che ogni relazione comporta in un'occasione di ascolto e rinnovamento reciproco. In un percorso che tocca le diverse fasi della vita di coppia, l'autore offre preziosi orientamenti e indicazioni pratiche per governare, con soddisfazione di entrambi, gli inevitabili conflitti. Perché, con i giusti accorgimenti, è possibile "evolvere reciprocamente e diventare sempre più se stessi insieme al partner".
Questa nuova edizione di L’ABC delle mie emozioni risponde appunto al bisogno di tracciare un aggiornamento degli ultimi esiti della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT), la metodologia a cui il volume si ispira e da cui trae la prospettiva teorico-applicativa, per presentarne le particolarità e individuarne le differenze rispetto ad altre metodologie.
Il libro permette di strutturare un intervento completo, finalizzato a insegnare a bambini e ragazzi dagli 8 ai 13 anni a gestire le proprie emozioni attraverso tecniche specifiche di ristrutturazione cognitiva.
Nell’obiettivo di raggiungere la padronanza del pensiero positivo, l’apprendimento del dialogo interiore e la correzione dei pensieri negativi, il percorso si snoda attraverso specifiche unità tematiche, che ripropongono alcuni dei punti chiave essenziali della Terapia Razionale Emotiva Comportamentale:
• Comunicare i sentimenti
• Conoscere le emozioni dannose
• Sentire il proprio corpo
• Consapevolezza
• Il metodo ABC
• I virus mentali
• Affrontare le emozioni dannose
• La giusta visione delle cose
• Tollerare le frustrazioni
• Fare le proprie scelte
• Come reagire alle critiche
• Cominciare a piacersi
• Accettare se stessi
Che cosa provochiamo quando reprimiamo i comportamenti aggressivi? Quanto è importante permettere loro di manifestarsi e come riuscire a gestirli nelle situazioni di ogni giorno? Con consigli pratici e numerosi esempi Jesper Juul insegna a decifrare e interpretare l'aggressività dei bambini, sia che si esprima in modo esplicito o che si celi dietro atteggiamenti di isolamento e chiusura, offrendo ai genitori ed educatori gli strumenti utili a sviluppare nei nostri ragazzi una sana autostima, indispensabile per risolvere davvero la questione. Dopo questo libro non guarderete più all'aggressività dei bambini nello stesso modo. Tutti noi vorremmo avere bambini buoni ed educati: bambini che non picchiano, non urlano, obbediscono e fanno "i bravi a scuola". Invece, non di rado siamo alle prese con bambini "con le spine": ostili, irascibili, insofferenti alle regole, diffidenti, chiusi. Noi, genitori ed educatori, finiamo con l'etichettarli semplicemente come "problematici". Li sanzioniamo o al contrario li giustifichiamo, senza renderci conto che le stesse spine che mostrano all'esterno sono profonde e li feriscono dentro. Per Jesper Juul, famoso e affermato terapeuta familiare danese, l'aggressività è un'emozione legittima e non va considerata un tabù: reprimerla, senza comprenderla, potrebbe rivelarsi fatale per il sano sviluppo del bambino.
Quali sono le fasi fra cui passa il bambino nella sua evoluzione?
Quali aspetti della conoscenza sviluppa e come si sa rapportare alla realtà? Come spiegare certi suoi comportamenti in apparenza irrazionali? Cosa c'è dietro al suo mondo magico? Di cosa deve preoccuparsi l'adulto e di cosa no?
Come comportarsi?
Uno strumento per gli adulti e per genitori attenti, per operatori per l'infanzia e per professionisti del settore, scritto da docenti universitari, tra cui una nonna, 'casualmente' psicologa per l'infanzia.
Alessandra Farneti
Psicologa e psicoterapeuta, è professore ordinario di Psicologia dello sviluppo presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano (LUB). Si è occupata di età pre e perinatale e relazioni trigenerazionali. Ha pubblicato presso Carocci.
Reinhard Tschiesner
Psicologo, è ricercatore presso la Libera Università di Bolzano. E' docente di Psicologia clinica e di Psicologia dello sviluppo presso la Facoltà di Scienze della Formazione della stessa università e presso la Facoltà di Psicologia e Scienze motorie dell'Università di Innsbruck.
Ha pubblicato numerosi articoli.
Girotondo dei cinque sensi è proposta musicale con sei canzoni, insieme a giochi, filastrocche e una semplice drammatizzazione, per accompagnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi, favorendo l'acquisizione di capacità logico-percettive e la capacità di esprimere sensazioni ed emozioni.
La musica e il corpo
Per i bambini, la conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità è una fase fondamentale nel processo di crescita. Una scoperta graduale, che inizia da subito, dalla nascita. Una scoperta che dai genitori, dagli educatori e dagli insegnanti può essere accompagnata, arricchita, indirizzata, stimolata attraverso adeguati strumenti educativi.
È il caso di questo libro con CD, Girotondo dei cinque sensi, che offre materiale, spunti e indicazioni per guidare quest'esperienza formativa. Un progetto dedicato principalmente alla scuola dell'infanzia e dei primi due anni della primaria, che utilizza come metodologia il gioco e la musica per favorire la conoscenza del proprio corpo e acquisire abilità e competenze.
Il canale privilegiato della conoscenza
Scrive l'autrice per l'infanzia Dolores Olioso, nella pagina di presentazione al suo lavoro: «La proposta Girotondo dei cinque sensi ha l'obiettivo di accompagnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi, favorendo così sia l'acquisizione di capacità logico-percettive, sia la capacità di esprimere sensazioni ed emozioni.
I cinque sensi sono strumenti indispensabili per rilevare tutte le informazioni che derivano dall'esterno e rappresentano il canale privilegiato della conoscenza. Si potrebbe dire che essi sono come delle finestre per accedere sul mondo e, guardando al contrario, sono delle vie d'accesso del mondo stesso dentro di noi. I sensi ci mettono in contatto con la realtà in modo diversificato. Il bambino è costantemente immerso in una realtà fatta di svariati stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili, olfattivi, gustativi). Per questo è importante abituarlo a riconoscere e discriminare i vari stimoli e aiutarlo a farne un buon uso, creando interessanti esperienze didattiche».
La metodologia
L'autrice continua: «La scuola dell'Infanzia è il luogo per eccellenza del bambino/bambina e per il bambino/bambina, e s'innesta sulle esperienze già maturate in famiglia, nel suo ambiente di vita, nella sua città, attraverso l'azione educativa che mira al benessere e alla crescita psico-affettiva dei piccoli.
La metodologia privilegiata è il gioco. Gioco e bambino sono, come sostengono psicologi e pedagogisti, un binomio indissolubile. Corpo e gioco costituiscono elementi fondamentali attraverso cui ciascuno impara di sé e del mondo: proprio a partire dal corpo messo in gioco, i bambini fanno continue scoperte e acquisiscono conoscenze, esprimono il proprio mondo interiore, mandano dei segnali, comunicano emozioni e contenuti e restituiscono il senso del proprio agire, la percezione del proprio corpo, delle abilità e competenze».
"Nulla è nella mente
che prima non sia stato nei sensi".
(San Tommaso D'Aquino)
La realtà sociale è sempre più complessa e le famiglie sono sempre più sole e isolate. Spesso nelle parrocchie si organizzano incontri per genitori, che risultano a volte distanti dal vissuto della famiglia. È importante allora affrontare il tema dell'educazione in modo aderente alla realtà e propositivo. Questo è ciò che vogliono fare gli autori del testo. Partendo dall'analisi di una serie di situazioni tipo (quelle che più frequentemente assillano i genitori), il libro fornisce valutazioni sulle cause che le generano, per poi dare indicazioni utili e strategie creative di intervento in famiglia. I 7 capitoli trattano di: essere genitori e la sfida educativa; i bisogni dei bambini (essere amati, curati, ascoltati, resi autonomi...); le emozioni (paura, rabbia, dolore, piacere); la comunicazione in famiglia; l'educazione all'ascolto; la gestione dei capricci; l'educazione all'alimentazione.
"Ci sono figli di colleghi di mia mamma più bravi di me in qualsiasi cosa, più educati, meglio pettinati, meglio vestiti, più svegli, affettuosi. Ci sono figli di colleghi di mia mamma che, forse, sono anche più figli di mia mamma rispetto a me". Un diciottenne prende la parola e fa a pezzi il mondo degli adulti, e i propri genitori, smascherando la fragilità di una generazione che non è mai davvero cresciuta. Del resto i genitori sono uguali ai bambini, bisogna prenderli come vengono. Una commedia divertente, corrosiva e tenera, sghemba come tutte le famiglie, dove bisogna adattarsi "l'uno alla forma sbagliata dell'altro per non sparire del tutto".
Risaputa è la massima che afferma: non si può non valutare. “Valutare” è una realtà che chiunque avrà potuto sperimentare nella propria esperienza quotidiana, ma di fatto è la scuola a rappresentare il luogo della valutazione per eccellenza. La valutazione, infatti, ricopre un ruolo decisivo nell’ambito della formazione e nei suoi processi di insegnamento-apprendimento, poiché riesce ad incidere sul processo stesso di trasmissione e acquisizione delle conoscenze.
Nel presente testo, dunque, vengono esposte considerazioni ed argomentazioni che cercheranno di focalizzare alcuni snodi importanti del “fare valutazione” nell’ottica secondo cui la valutazione stessa diventa un’opportunità di apprendimento e non soltanto l’attribuzione di un giudizio. Si tratta, pertanto, di voler fornire uno strumento di informazione, approfondimento ed analisi rispetto a tale disciplina; un manuale che, affrontando i contenuti ed i dibattiti ritenuti più rilevanti sotto il profilo epistemologico, strutturale, professionale e logistico-esecutivo della ricerca valutativa, possa essere ad appannaggio di insegnanti, educatori, pedagogisti, studenti e tutti coloro che operano nell’ambito dell’istruzione e della didattica.
Emad Samir è docente della Facoltà di Scienze dell’Educazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, dove insegna nei corsi di Psicologia dell’Istruzione, Gestione della classe, Motivazione scolastica, Valutazione dell’apprendimento, Pedagogia della scuola. È autore di varie pubblicazioni tra monografie, collaborazioni in monografie, articoli e altri contributi, fra cui: L’interazione educativa e il clima positivo nel gruppo classe. Modalità relazionali insegnante-allievo secondo il modello dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva (LAS, 2014); Introduzione alla sapienza egizia: dal fascino esoterico alle profonde intuizioni pre-filosofiche. E-Book, (LAS, 2014). Da diversi anni svolge corsi di formazione per gli insegnanti e collabora con le riviste internazionali Orientamenti Pedagogici e Salesianum.
Oggi non si studia più. È da predestinati alla sconfitta. Lo studio evoca Leopardi che perde la giovinezza, si rovina la salute e rimane solo come un cane. È Pinocchio che vende i libri per andare a vedere le marionette. È la scuola, l'adolescenza coi brufoli, la fatica, la noia, il dovere. È un'ombra che oscura il mondo, è una crepa sul muro: incrina e abbuia la nostra gaudente e affollata voglia di vivere nel presente. Lo studio è sparito dalle nostre vite. E con lui è sparito il piacere per le cose che si fanno senza pensare a cosa servono. La cosa più incredibile è che non importa a nessuno.
Quando guardiamo i bambini degli altri, stiamo guardando il nostro. Il bambino che portiamo dal pediatra, che addormentiamo la sera, che siamo convinti di conoscere profondamente e di cui parliamo con l'insegnante a scuola o al quale dispensiamo le nostre massime di vita - anche se per qualche motivo pensiamo che sia del tutto speciale - è esattamente come il bambino degli altri. Perché tu non sei immune dai vizi di tutti. Non sei speciale. E tuo figlio non è più speciale degli altri. Funziona nello stesso modo. Appartiene alla stessa infanzia. Avrà gli stessi sogni. Combatterà le stesse battaglie. Per quanto sia consolatorio illudersi che non sia così, essere consapevole che il nostro modo di pensare l'infanzia determina i confini, il ruolo e le aspirazioni di ogni singolo bambino - anche del tuo - ti servirà almeno per spostare ogni tanto il punto di vista. Per guardare le cose che vedi tutti i giorni in un modo un po' diverso. E chiederti in che senso le cose che fa o dice il tuo bambino sono cose "infantili". In che senso sei infantile tu. E dove finisce l'una e dove inizia l'altra cosa.
Dalla pubblicità a internet, dalla televisione al cinema, nella nostra società il sesso è presente ovunque, e per i più giovani è sempre più alto il rischio di vivere la sessualità in modo affrettato e inconsapevole. Gli stessi adulti, che dovrebbero guidare i figli alla scoperta del proprio corpo e dei propri sentimenti, si trovano spesso disorientati di fronte alle trasformazioni vissute dalla sessualità infantile e adolescenziale. Eppure, come dimostra in questo libro la psicologa Anna Oliverio Ferraris - da sempre attenta al tema della sessualità nei giovani -, con il giusto approccio è possibile gestire con serenità le diverse fasi dello sviluppo sessuale: la scoperta delle sensazioni del corpo nei primi mesi di vita, gli innamoramenti, le trasformazioni della pubertà, la fatidica "prima volta", i rischi associati a fenomeni perturbanti come gli abusi o la pornografia. Un libro ricco di storie e consigli pratici per aiutare genitori ed educatori a guidare i più giovani alla scoperta del sesso. Perché, come ci ricorda la Oliverio Ferraris, "educare alla sessualità significa aiutare bambini e adolescenti a compiere il loro percorso con positività e naturalezza". Senza timori, nemmeno per gli adulti.