Nella prospettiva di una psicologia relazionale, gli autori mostrano le potenzialità terapeutiche e umane del dono, della reciprocità e del perdono, anche in un tempo di interminabile crisi come il nostro, dato che la crisi costituisce da sempre una condizione costante dell'esistenza umana. Solo da chi sia aperto al riconoscimento dell'altro, nella sua diversità e nella sua ricchezza, possono scaturire sentimenti e comportamenti adeguati a "ri-generare l'uomo". Il libro delinea i tratti essenziali della cura psicologica come donazione di senso e presenta una inedita psicologia del riconoscimento e della reciprocità, che nel dono e nel perdono, considerati abitualmente gesti inattuali, individua invece gli snodi fondamentali di una piena realizzazione di sé.
"La fiaba di Peter Pan può essere ri-raccontata. Mantiene così il suo nocciolo duro, la sua struttura profonda, ma viene caricata di significati che risentono del cambiamento dei tempi, soprattutto se contestualizzata nella società accelerata a noi contemporanea." Tra i più grandi successi letterari del Novecento, Peter Pan è il più delicato e fantasioso romanzo mai scritto sulla difficoltà di abbandonare la magia dell'infanzia. Raccontare da capo la storia del bambino che non voleva crescere è un compito delicato e sottile, che Vittorino Andreoli affronta unendo alla sua consapevolezza di psichiatra la passione del narratore, al rigore dello studioso la creatività del nonno che ama giocare con i cinque nipoti. Confrontandosi con il capolavoro di Barrie, Andreoli dà vita a una riscrittura inedita e originale, che riscopre i significati nascosti di una favola indimenticabile facendone emergere tutta la magia e la modernità. Pagina dopo pagina Peter Pan, Wendy, Capitan Uncino, i bambini perduti e gli altri personaggi che conosciamo da sempre acquistano ai nostri occhi una nuova freschezza, permettendoci di riscoprire un capolavoro della fantasia che ancora oggi continua a far sognare i lettori di ogni età.
Negli ultimi secoli la medicina ha considerato il cervello come un organo immutabile e incapace di guarire. Le malattie neurologiche e degenerative erano viste come una condanna senza appello per il malato, i trattamenti farmacologici e riabilitativi poco efficaci o inutili. Ma la visione introdotta dalla neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di modificare la propria struttura e il proprio funzionamento, ha aperto la strada a possibilità terapeutiche rivoluzionarie, già presentate da Norman Doidge in «Il cervello infinito». A distanza di qualche anno, l'autore approfondisce il tema della guarigione neuroplastica, descrivendone due elementi centrali: l'esercizio fisico e mentale, e il ricorso all'energia, sotto forma di luci, suoni, vibrazioni. Il cervello non è più una scatola impenetrabile, ma un organismo in grado di connettersi al mondo esterno tramite i sensi, e sono proprio questi ultimi i canali da sfruttare per intervenire in modo non invasivo e del tutto sicuro sulle strutture neuronali, così da ricuperarne le funzioni. Una vera e propria rivoluzione copernicana, che allevierà le sofferenze di moltissimi pazienti, e che Doidge racconta con grande ricchezza di particolari, attraverso numerose storie reali. «Le guarigioni del cervello» è un saggio pieno di speranza, che viene a dirci che il cervello può guarire, anzi, di più: è in grado di curarsi da solo.
Dalla condanna da parte del Cristianesimo dei sogni e dei loro interpreti fin dall'antichità, al pensiero nazista di Heidegger e l'estremo orrore dell'uccisione di milioni di persone fatte sparire come se non fossero mai esistite con le camere a gas e i forni crematori. Il j'accuse di Massimo Fagioli, che da oltre 40 anni denuncia la responsabilità criminale del pensatore tedesco, si svolge lungo la storia del pensiero, dai presocratici a oggi, intorno all'esistenza di una realtà umana oltre la coscienza. Quell'irrazionale che era per i greci l'animalità e che per la Chiesa cattolica ancora oggi è il male, il diavolo. All'idea di Heidegger di una violenza originaria umana che va oltre la distruzione delle cose, Fagioli oppone la scoperta della pulsione di annullamento, qualcosa che da dentro va verso l'altro essere umano, ma che alla nascita per la realtà biologica è fantasia di sparizione, capacità di immaginare, l'esatto opposto di "essere per l'eliminazione dell'altro".
Jill Bolte Taylor ha trentasette anni, una laurea ad Harvard e un lavoro come neuroscienziata e ricercatrice universitaria quando, una mattina, un capillare esplode improvvisamente nell'emisfero sinistro del suo cervello provocandole un danno cerebrale esteso e devastante. Il suo percorso verso la completa guarigione è durato otto lunghissimi anni, nel corso dei quali ha potuto sperimentare la duplice veste di medico e paziente. E da questo insolito doppio ruolo ha ricavato spunti, consigli e suggerimenti terapeutici utili a chiunque sia rimasto vittima di un ictus o di un trauma cerebrale e a coloro che li curano e li circondano. Ma "La scoperta del giardino della mente" non è soltanto la cronaca dettagliata e diretta di una straordinaria ripresa fisica, è soprattutto la testimonianza di un'esperienza umana unica. Jill, infatti, non è più stata la stessa di prima: l'ictus, mettendo temporaneamente fuori gioco il preponderante e razionale emisfero sinistro, ha dato spazio alla creatività e alle sensazioni, emozioni e intuizioni proprie dell'emisfero destro; e oggi, pur continuando a occuparsi di ricerca, la neuroscienziata scrive, canta e realizza sculture in vetro colorato, felice di vivere e forte di una nuova pace interiore.
Le rassicurazioni razionali spesso falliscono di fronte alla logica della paura: il risultato sono genitori frustrati, perché si sentono incapaci di aiutare i loro figli, e preoccupati, perché non fanno che interrogarsi sul futuro dei loro bambini. Attraverso la connessione, il gioco e l'empatia, Lawrence J. Cohen guida i genitori a insegnare ai loro figli a gestire adeguatamente il "sistema di sicurezza" di cui sono dotati, a far crescere la loro soglia di tolleranza delle situazioni che generano incertezza o disagio, ad allentare la tensione e favorire la calma nei momenti difficili. "Ho conosciuto quasi tutte le fonti di ansia che un bambino può incontrare. Questo è il libro che avrei voluto che i miei genitori avessero letto quando ero un ragazzino." Bambini che hanno paura dell'acqua, del buio o di sbagliare; bambini riluttanti a provare qualcosa di nuovo, insicuri nelle scelte, che temono di stare da soli o di stare con altri: le paure dei bambini hanno volti diversi. E, sia che prendano le sembianze di un mostro nell'armadio o nascano da nuove situazioni sociali, con gli amichetti, a scuola o nelle competizioni, l'ansia che li assale è esasperante. Lawrence J. Cohen, pedagogista statunitense ideatore del metodo Playful Parenting, improntato sull'educazione giocosa, offre speciali strumenti e strategie estremamente efficaci per superare le ansie e le paure dei bambini.
Il noto psichiatra e antropologo Alessandro Meluzzi, in questo saggio, si occupa dei casi di stalking e femminicidio, indagandone le cause sociali, psicologiche e emozionali che determinano un uomo a schiacciare e oltraggiare la vita di una donna. Meluzzi li chiama Maschi Fragili, intendendo con queste parole delimitare e spiegare un comportamento che ha i germi della psicopatia. I maschi fragili sono soggetti fragili, psichicamente alterati, perenni adolescenti immaturi che vivono una condizione cronica di abbandono. Mentre l'uomo del passato era un uomo solitamente con forza sociale, capacità di controllo, tutela giuridica e del patrimonio e controllo sul femminile, il maschio femminicida e lo stolker sono solitamente immaturi, fragili, nevrotici, con una potenza sessuale labile. L'autore con parole chiare ed accessibili a tutti spiega un fenomeno, apparentemente incomprensibile, che caratterizza la nostra "strana" epoca contemporanea.
"Non preoccupatevi e cercate di apprezzare ogni momento della vita. Sorridete, anche ora, fate del vostro meglio, e, soprattutto, non dimenticatevi di essere felici." Con questo manuale di psicologia positiva dal taglio molto personale, lo psichiatra Christophe André ci accompagna in un viaggio verso una vita finalmente più piena, sana e saggia. Ricco di storie, esperienze, suggerimenti ed esercizi, "E non dimenticarti di essere felice" racconta come imparare a raggiungere quella felicità di cui abbiamo bisogno e alla quale abbiamo pieno diritto. Certo, la vita a volte è difficile, ma possiamo imparare a provare felicità per il semplice fatto di poter aprire gli occhi sul mondo che ci circonda, anche se in quel preciso momento stiamo affrontando un ostacolo. Persino nelle situazioni più difficili, infatti, esiste uno spazio di movimento verso la serenità, l'importante è imparare a coglierlo.
La vendetta è presente nella vita quotidiana di tutti noi, nonostante la pessima fama di cui gode e il biasimo verso chi la pratica. Stigma sociale e sanzioni legali non sono però sufficienti a cancellare il desiderio di veder soffrire chi ci ha fatto soffrire. Ma cosa significa vendicarsi? Quali i costi e i benefici per il singolo e la società? Mentre illustra i meccanismi psicologici della vendetta, il libro spiega a quali bisogni risponde questo comportamento e come mai è così difficile evitarlo.
L'autore, profondamente e intimamente "esperto" di psicologia e di spiritualità, mostra il cammino di maturità che ognuno di noi (uomo o donna, laico o consacrato, giovane o vecchio) si trova a fare nel corso della vita. È una strada non sempre dritta e chiara; eppure, anche a ogni ansa del percorso, a ogni interruzione sofferta e imprevista, si può trovare un insegnamento di cui bisogna far tesoro. I temi toccati nel libro sono: l'identità personale, i valori sociali, la vita spirituale, l'autenticità individuale, la maschera in rapporto alla persona, la semplicità all'interno del caos, la sobrietà come virtù, la solitudine e il tempo, l'eros e i desideri, l'identità sessuale e psicosessuale, le paure epocali, la malattia e le psicosi, il lutto e la sua elaborazione, e molti altri ancora. Lucio Pinkus, figlio di ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania nazista, nato nel 1942 e battezzato cattolico vicino al campo di concentramento calabrese dove i genitori erano stati internati, è frate nell'Ordine dei Servi di Maria. Laureato in psicologia si è specializzato in età evolutiva e in analisi junghiana per poi diventare professore all'Università "La Sapienza" di Roma.
Il nostro approccio all'affettività può risentire favorevolmente del tentativo di rivisitare parole suggestive come speranza, rimpianto, istinto, attesa, lontananza... Infatti, il modo in cui parliamo di ciò che sentiamo e sperimentiamo - stati d'animo, slanci del cuore, relazioni, paure - ci porta a seguire modelli stereotipati, trasmessi o dati per scontati. Riflettere sulle parole può, al contrario, produrre inedite e promettenti implicazioni nella nostra esistenza. E ricercare nelle parole significati più autentici, oltre i confini del conformismo e del banale, può aiutarci a vivere più profondamente la realtà in cui siamo calati. È questa la sfida raccolta da Ivana Castoldi, che in questo nuovo libro compone, una parola dopo l'altra, un piccolo dizionario per rimetterci in discussione, per pensare a soluzioni e per riconsiderare le nostre relazioni con gli altri, con i nostri figli, con noi stessi.
Dopo aver indagato la paternità nell'epoca contemporanea con "Il complesso di Telemaco" e altri libri, Massimo Recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni, anche di matrice psicoanalitica, che ne hanno caratterizzato le rappresentazioni più canoniche. Attraverso esempi letterari, cinematografici, biblici e clinici, questo libro racconta i volti diversi della maternità mettendo l'accento sulle sue luci e le sue ombre. Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del figlio; il padre non è il suo salvatore. La generazione non esclude fantasmi di morte e di appropriazione, cannibalismo e narcisismo; l'amore materno non è senza ambivalenza. L'assenza della madre è importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai esaurire quello della donna; la sua cura resiste all'incuria assoluta del nostro tempo; la sua eredità non è quella della Legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è il primo volto del mondo.