Prefazione di Emanuele Severino.
In questo libro ci sono sette storie. Possono essere lette come sette indagini poliziesche che hanno per oggetto un animale. L'animale in questione non è necessariamente dei più esotici: si inizia con le talpe dal muso stellato, ma poi si trovano anche serpenti marini, toporagni, anguille elettriche e vespe. C'è sempre un mistero da risolvere, e c'è l'avventura della sua ingegnosa soluzione, che prende il lettore pagina dopo pagina, come accade in un poliziesco di qualità. Ma è solo quando si giunge alla soluzione del caso che si insinua davvero la meraviglia. Certi animali, anche comuni, visti da vicino mostrano adattamenti e strategie di vita che hanno del miracoloso. L'evoluzione ha scolpito col tempo comportamenti che lasciano letteralmente a bocca aperta, e il gusto della loro scoperta è impagabile. Di storia in storia, non solo impariamo dettagli stupefacenti sul mondo naturale, ma apprezziamo anche in maniera vivida l'eleganza e la creatività del metodo sperimentale. Kenneth Catania rende vivo e palpabile sotto i nostri occhi quel guizzo creativo che è sempre necessario mettere in campo se si vuole risolvere un enigma scientifico, perché la scienza è innanzitutto divertente e appagante, e il mondo naturale che svela è un vero miracolo di inventiva, una fonte continua di stupore e meraviglia.
Questo è un libro sul surriscaldamento globale, sulla devastazione degli ecosistemi, sull'estinzione di massa ma non sull'Apocalisse. È, anzi, un libro sulla speranza. Possiamo ancora salvare il mondo, possiamo ancora cambiare il nostro destino, possiamo ancora sopravvivere all'antropocene. Dobbiamo però ripensare completamente il nostro modo di produrre e di consumare, abbandonando il paradigma della crescita economica infinita e dell'accumulazione, superando lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali. Jason Hickel descrive esattamente come potrebbe essere questo mondo nuovo e traccia le linee di un'economia che, superato il capitalismo, possa assicurare maggiore uguaglianza tra gli esseri umani e, al contempo, evitare il collasso sociale e ambientale. Un libro che è un grido d'allarme ma anche una luce in fondo al tunnel: siamo ancora in tempo. Ma dobbiamo sbrigarci.
Viviamo un'epoca segnata da una indelebile impronta umana. Il riscaldamento globale, l'alterazione dei normali cicli biogeochimici, la perdita di biodiversità, l'irreversibile trasformazione di habitat e paesaggi impongono sfide completamente nuove. Come sfamare un'umanità in crescita senza impattare ulteriormente sull'ambiente? A quali istituzioni dare il mandato di rispondere a una realtà connessa e interdipendente? Soli in questo mondo abbiamo la responsabilità delle nostre azioni. Possiamo fare dell'Antropocene un'occasione per ripensare al nostro pianeta.
La nuova edizione del volume di Masanobu Fukuoka. Nel libro l'autore spiega come è arrivato al cuore della natura e sia arrivato all'agricoltura naturale. Nel libro è contenuto il messaggio profetico di Fukuoka che invita a diventare "seminatori nel deserto" che nel libro ha distillato le scoperte di una vita e scuote dalle fondamenta la civiltà moderna. L'affermazione che più destò scalpore fu che l'acqua, il fiume, gli alberi, il cielo, l'aria è Dio, la natura è Dio. La "divinità" e l'importanza della Natura stanno assumendo un ruolo sempre più importante e urgente nella nostra società. Il pensiero di Fukuoka è risultato profetico, innovativo, attuale.
Moltissimi cristiani, persino cattolici praticanti, osano credere appena alla realtà della vita dopo la morte. Affermano di credervi, ma non ne sono certi e glissano velocemente sulle ultime parole del Credo: Credo la resurrezione della carne, la vita eterna... Dopo il grande successo del suo primo libro, Quando la mia anima uscì dal corpo, in cui presentava una serie di casi che aveva conosciuto per esperienza personale, in quanto medico incaricato dell'Ufficio di Lourdes che segue le pratiche di guarigione e su di esse si pronuncia, il dottor Patrick Theillier prosegue le sue ricerche su questi strani e affascinanti fenomeni che aprono speranza nell'aldilà. In questo volume egli affronta la domanda fondamentale che la morte pone in una società, come la nostra, che ha perso il contatto con il soprannaturale e con l'eternità, rintracciandolo ultimamente in maniera drammatica con l'esperienza della pandemia e delle bare esposte in modo quasi impudico sui media. Theillier, come medico e come credente, affronta anche le controverse questioni sul paranormale: il ruolo dei medium, lo spiritismo, la comunicazione coi morti, la possibilità dell'inferno... Molte testimonianze arricchiscono anche questo volume, che ci porta motivi per credere che ognuno dei nostri gesti ha una portata eterna. La maggioranza delle persone che hanno vissuto queste esperienze riporta di un incontro al di là di tutto ciò che si può immaginare e che ha trasformato la loro visione del mondo e la loro esistenza nel quotidiano. Ascoltiamole!
Secondo molti studiosi la coscienza sarebbe legata alla quantità e alla complessità degli elementi del sistema nervoso. Sulla scorta di nuovi dati emersi dagli studi sulle capacità cognitive degli organismi dotati di cervelli miniaturizzati, come ad esempio le api o le mosche, Giorgio Vallortigara sviluppa in questo libro affascinante una prospettiva minimalista antitetica a quella convinzione. Distaccandosi dai modelli oggi più comuni nell'ambito delle neuroscienze e della filosofia della mente, egli avanza la tesi originale che le forme basilari dell'attività cognitiva non abbiano bisogno di grandi cervelli, e che il surplus neurologico che si osserva in alcuni animali, tra cui gli esseri umani, sia al servizio dei magazzini di memoria e non dei processi del pensiero o della coscienza. Il substrato più plausibile per l'insorgere di quest'ultima va piuttosto ricercato in una caratteristica essenziale delle cellule, la capacità di sentire. Una capacità che si sarebbe manifestata per la prima volta quando, con l'acquisizione del movimento volontario, gli organismi elementari hanno avvertito la necessità di distinguere tra la stimolazione prodotta dalla propria attività e quella procurata dal mondo esterno, l'altro da sé. L'esistenza di un minimo comune denominatore tra noi e le forme di vita più umili ci allontana una volta di più dal concetto cartesiano dell'animale-macchina - e solleva interrogativi etici ai quali non potremo a lungo sottrarci.
Era il 3 gennaio 1983 quando la rivista «Time» assegnò per la prima volta nella sua storia il premio di «persona dell'anno» non a un essere umano bensì al personal computer. Quella celebre copertina sanciva una svolta epocale, l'inizio di una rivoluzione tecnologica che ci avrebbe traghettato verso il mondo nuovo, veloce e leggero dell'Intelligenza Artificiale. Un mondo immateriale, dove però i prodotti della ricerca avanzata sono sempre più concreti. Con il tempo l'Intelligenza Artificiale ha smesso di cercare di riprodurre il nostro modo di ragionare, non è più un "imitation game". È diventata una forma di intelligenza diversa, che partendo dai dati e dall'esperienza è capace di imparare e quindi di parlare, vedere, sentire, guidare, muoversi e interagire con gli esseri umani. Lavora con l'uomo nella medicina elaborando migliaia di immagini, nell'industria, nella finanza, supporta la sicurezza nazionale e può diventare pericolosa se progettata o utilizzata in modo sbagliato. Anche per questo siamo indotti a chiederci fino a dove potrà spingersi e se ci siano dei confini etici da non valicare. Come ogni tecnologia l'Intelligenza Artificiale non è né buona né cattiva, ma può essere usata in modo corretto oppure inopportuno. Certo la scienza, per definizione, è libera, democratica e al servizio dell'umanità, ma proprio per questo serve una struttura normativa internazionale, perché più una tecnologia è potente, più dev'essere affidabile e sicura. Questo libro ci racconta la storia e l'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale dalla voce di chi la sta progettando giorno per giorno nei centri di ricerca italiani e spiega come essa sia frutto del pensiero, del controllo e del comportamento umano. Siamo noi i suoi maestri e i suoi giudici. Quindi saranno il nostro sentire, la nostra cultura e il nostro umanesimo a disegnarne il futuro.
Questa inchiesta è un viaggio nell'Italia dei veleni e delle morti per inquinamento ambientale attraverso le denunce di preti e cittadini coraggiosi. In nome della natura da salvare e del Creato da custodire come istanza civile, prima ancora che religiosa, culturale e politica. L'itinerario - da Sud verso Nord - prende le mosse dalla Sicilia e risale in Campania, Puglia, Toscana, Veneto e Piemonte: dall'inquinamento del petrolchimico a quello dei rifiuti, da quello dell'acciaio a quello dell'amianto e dei pesticidi. I sacerdoti incontrati da Mario Lancisi sono uomini semplici, ma di grande statura: caparbi nella denuncia e miti nello stile, attenti alle persone e tuttavia capaci di tenere testa ai potenti di turno; soprattutto ispirati dalla Laudato si', la grande enciclica di papa Francesco, che nel 2015 ha aperto la nuova stagione della "ecologia integrale". Sullo sfondo di questo viaggio contemporaneo si staglia il flagello della pandemia, le cui origini incerte sono oggetto di discussione fra pareri e tesi differenti: c'è forse un nesso causa-effetto tra inquinamento e coronavirus? Forse. I "preti verdi" non si sbilanciano. Preme loro soprattutto richiamare l'attenzione sulla dicotomia irrisolta tra salute e lavoro, che in molti casi - dall'Italsider all'Eternit, dai rifiuti industriali alla cementificazione selvaggia - pone la domanda cruciale: viene prima la borsa o la vita?
La storia dell'umanità è costellata da terribili epidemie, capaci di mietere vittime a centinaia di migliaia - se non a milioni - e in alcuni casi di cambiare il corso degli eventi. Basti pensare a morbillo e vaiolo esportati dagli europei nel Nuovo Mondo, all'influenza spagnola, all'AIDS e all'ebola... Non stupisce, quindi, che i virus siano comunemente ritenuti un nemico subdolo e insidioso, capace di incutere paura anche più di guerre, carestie e disastri ambientali. Eppure, tra gli elementi in grado di scatenare malattie, essi sono i più piccoli e "indifesi": incapaci di vivere e replicarsi senza un ospite. Possibile che il loro successo evolutivo sia legato solo alla distruzione degli organismi in cui si installano? A ben guardare, una visione del genere è limitata e fuorviante: la scienza sta ormai dimostrando che, nella storia della vita sul nostro pianeta, i virus devono aver svolto numerose e importanti funzioni. In fondo, parte cospicua del nostro DNA è fatta di retrovirus, e persino la formazione della placenta è qualcosa di cui siamo debitori a tali entità. Con la precisione del ricercatore, la passione del vero scienziato e l'abilità divulgativa, Guido Silvestri ci mostra un modo nuovo di guardare al rapporto virus-uomo, in cui alla contrapposizione netta si sostituisce un modello in equilibrio tra "aggressione" e "convivenza", tra "pericolo" e "vantaggio". Perché solo smettendola di riversare categorie morali su fenomeni biologici, iniziando a pensare con curiosità e a porsi domande senza pregiudizi, potremo permettere alla parte razionale della nostra mente di leggere il meraviglioso libro della natura spalancato davanti a noi.
I frequenti cambiamenti di stato d'animo di Mussolini apparentemente non hanno alcun legame né rispetto ai fatti esterni né rispetto al suo stato di salute. I suoi scritti e i suoi discorsi lasciano trapelare poco questa variabilità interiore, tranne che nell'incitazione all'odio di un notissimo discorso del dicembre 1942. Questo libro fornisce un aiuto psicologico all'interpretazione storica, con una lettura piacevole e interessante e un supporto notevole alla ricerca.
«Anche se il Servizio Sanitario Nazionale è stato fondamentale per la lotta alla pandemia - guai se non ci fosse stato - la tragedia del Covid-19 ha rappresentato una scossa che ha evidenziato molte carenze e ha suggerito a tutti la necessità di un futuro diverso. Per queste ragioni il SSN ha bisogno di una revisione che forma l'argomento di questo libro. Una revisione che rappresenta un sogno, il sogno di tutti i cittadini: ma bisogna sognare per ottenere grandi risultati...». Silvio Garattini, scienziato e farmacologo di fama, presenta un ampio spettro di proposte concrete per cambiare il nostro SSN e spiega al grande pubblico come dovremmo immaginare il futuro della nostra salute.