Parlare oggi di crisi ecologica non è facile. Vi è, innanzitutto, la molteplicità degli ambiti coinvolti: dalle scienze naturali alla sociologia, dall'economia al diritto, sono numerose e assai differenti le discipline che si occupano a vario titolo delle problematiche legate all'uomo e alla natura. La stessa ricerca filosofica contiene, al suo interno, una tale eterogenea ricchezza di teorie e posizioni che diventa sempre più arduo giungere ad una sintesi sistematica. Vi è poi, a rendere più intricato il quadro, il clima di assillante allarmismo che spinge verso soluzioni pragmatiche il più delle volte incapaci di uscire da una permanente condizione emergenziale. Occorre, a nostro avviso, un passo indietro. Occorre una seria riflessione che si interroghi sulle ragioni di una crisi che prima di essere crisi della natura, è anzitutto crisi dell'uomo che invoca una nuova "teoria dell'abitare la Terra", un nuovo "discorso intorno alla casa". Occorre risalire alle radici del problema ecologico per giungere al vero punto di svolta a partire dal quale diventa possibile pensare in modo nuovo l'uomo nel suo ambiente. Il presente volume intende essere un contributo in tale direzione.
Nella notte del 4 ottobre 1957 Radio Mosca annunziava il lancio in orbita del primo satellite artificiale: lo Sputnik, letteralmente "compagno di viaggio". Si dava così inizio all'era spaziale, spalancando all'uomo le porte del cosmo. Dal 1957 sono stati fatti progressi incredibili, previsti solo dai romanzi di fantascienza. L'astronauta Umberto Guidoni, che ha partecipato a ben due spedizioni con lo Space Shuttle ed è stato il primo europeo a salire a bordo della Stazione spaziale internazionale, racconta l'avventura dell'uomo nello spazio, dalla fase pionieristica a quella odierna, attraverso i numerosi successi ma, anche, le tragedie che hanno segnato il progresso dell'astronautica. Ha scritto Tsiolkowsky - il padre dell'astronautica, il primo che ha pensato a utilizzare razzi per avventurarsi nello spazio - "la Terra è la culla dell'umanità, ma non si può vivere tutta la vita in una culla". Oggi, effettivamente, si è molto vicini alla possibilità di abbandonare la Terra. Ma la tecnologia spaziale se può condurci a vivere su altri mondi potrebbe aiutarci anche in altri settori, ad esempio nella ricerca di nuove forme di generazione dell'energia.
Albrecht Beutelspacher, insieme a Marcus Wagner, organizza un laboratorio matematico in piena regola, un percorso che ha inizio con la geometria piana e approda alla tridimensionalità, lasciando ampio spazio a giochi e trucchi matematici, e soffermandosi sul mistero di alcuni tra i più significativi codici cifrati della storia. Grazie a materiale facilmente reperibile, come carta, forbici e colla, si potranno realizzare poligoni, ellissi e parabole, o cimentarsi in esperimenti decisamente più articolati, come la costruzione di un nastro di Möbius, di un pallone e di un libro a specchio, oppure tentare imprese al limite dell'assurdo, come attraversare una cartolina. Quelli che all'apparenza sembrano giochi, ben presto rivelano il loro valore aggiunto: infatti, è proprio grazie a questo approccio ludico che i due autori riescono a rendere semplici i concetti matematici più complessi, offrendo così al lettore la possibilità di accedere con il minimo sforzo a una materia per molti versi ostica. Un libro per appassionati di tutte le età, per quanti hanno voglia di imparare divertendosi.
L'idea di una origine evoluzionistica delle specie si presentò a Darwin a partire dal 1832, durante il lungo viaggio sul "Beagle", sul quale si era imbarcato nel 1831. Dal 1837, stabilitosi a Downe dove rimase per tutta la vita, iniziò a riordinare l'enorme materiale raccolto in quei cinque anni e a riflettere in modo sempre più convinto sull'idea che le specie viventi fossero il risultato di una lenta ma progressiva evoluzione e di una selezione naturale che l'ambiente circostante operava nel tempo. Nel 1842 per la prima volta Darwin scrisse "un brevissimo riassunto", un abbozzo, appunto, della sua teoria che trovò la stesura definitiva e sistematica diciassette anni dopo nella sua opera più conosciuta e fondamentale. L'origine delle specie. Proposizioni suggestive ma secche, innumerevoli fatti appena accennati, passi sintetici ma ricchi di informazioni rendono questo testo un'ottima introduzione al pensiero darwiniano. Questa edizione dell'abbozzo è completata dalla comunicazione del 1858 di Charles Darwin e Alfred Wallace alla Società Linneana grazie alla quale il mondo scientifico per la prima volta ebbe notizia della teoria evoluzionistica della specie, e da alcune lettere di Darwin.
Scientificamente non è mai stato provato, ma l'esperienza tende a confermare che questi animali sono dotati di un qualche "potere soprannaturale" per la loro resistenza e la loro capacità di reazione, che hanno del portentoso, agli stati patologici e alle ferite, anche gravi. Questo libro è una raccolta di storie vere - che spesso risultano incredibili - da tutto il mondo, nelle quali i gatti danno la conferma definitiva della loro stupefacente vitalità. Alcune delle vicende sono toccanti, altre più divertenti, ma ognuna è una celebrazione del gatto, come amico e compagno di vita.
"In che cosa credi, anche se non puoi provarlo?" A questa domanda lanciata sul sito di Edge. frequentatissimo forum americano, hanno risposto alcune delle più autorevoli voci contemporanee - oltre cento, tra intellettuali, ricercatori, fisici, filosofi, scrittori e psicologi - ognuna pronta a scommettere sulla propria piccola o grande teoria, sulla propria verità, indimostrabile eppure plausibile. Ian McEwan, Richard Dawkins. Bruce Sterling, Daniel C. Dennett, Marc D. Hauser, Nassim N. Taleb sono fra gli autori dei contributi che John Brockman, creatore di Edge, ha scelto e raccolto in questo breviario di argomentazioni su temi cruciali per ognuno di noi, in cui il procedimento scientifico rigoroso lascia momentaneamente il posto all'intuito. Le speculazioni offerte sono le più diverse e sorprendenti: illustri scienziati possono sostenere senza pudore l'esistenza di Dio, dei tunnel spazio-temporali o di altre forme di vita nell'universo, oppure un futurologo profetizzare l'imminente apocalisse climatica, senza dimenticare chi crede nella coscienza degli scarafaggi o che ci sia stata vita su Marte. Questa eclettica raccolta condensa lo spirito di una nuova via della scienza, quella che Brockman definisce "terza cultura", connubio di scienza e filosofia fecondato da un visionario esprit poetico. Tante risposte, forse rischiose, ma che sembrano incredibilmente esatte.
Una guida indispensabile, ricca di informazioni pratiche e consigli preziosi per tutti i genitori.
"Vorrei ora esporvi per intero il mio ragionamento, aspettandomi che mi facciate il favore di correggermi se sono in errore." Con queste parole Blaise Pascal, in una lettera all'amico Pierre de Fermat, si addentrava il 24 agosto 1654 in un affascinante labirinto concettuale: il cosiddetto problema del gioco incompiuto. La questione è semplice: se una partita a dadi viene interrotta prima che uno dei due giocatori vinca, come va suddivisa la posta? Ma questo rompicapo teneva da sempre in scacco illustri studiosi, alcuni dei quali, come il matematico italiano Niccolò Tartaglia, l'avevano ritenuto addirittura insolubile. Perché la risposta è banale solo in apparenza: basta dividere il premio in base alle probabilità di successo dei giocatori. Ma questo significa conoscere le effettive chance di entrambi i partecipanti, cioè azzardare una previsione su base logica. Fu così che due tra i maggiori intellettuali dell'epoca avviarono la rivoluzione concettuale che spostò il futuro dal regno dell'imponderabile divino a quello del determinismo umano. Era nata la teoria della probabilità. Addentrandosi con garbo, humour e molta curiosità nei paradossi della matematica, Keith Devlin ripercorre la corrispondenza fra Pascal e Fermat e ricostruisce le tappe della loro straordinaria scoperta. Ne indaga intanto le mille applicazioni nella vita moderna: dalle vincite al Lotto al calcolo dell'aspettativa di vita, dai premi assicurativi alla speculazione in Borsa.
Di fronte a pregiudizi, stereotipi climatici e proverbi fatti passare per verità, Luca Mercalli fa chiarezza in questo libro su uno dei temi che più affascinano il grande pubblico: "che tempo farà domani?" La sua avventura è iniziata quando, ancora studente, ha installato sul tetto di casa una parabolica in grado di captare i segnali meteosatellitari che poi rielaborava con il computer. Pagina dopo pagina, raccontando i suoi esordi di scienziato e intellettuale ambientalista, Mercalli svela il mistero delle goccioline che si fermano sulle finestre, dei venti che arrivano improvvisi, della forma delle nuvole, e ci invita non solo a cambiare la nostra cucina secondo la variabilità delle stagioni, ma anche a non aggravare, con i nostri comportamenti, l'emergenza-clima.
Chi era davvero Charles Darwin? Uno studioso che scriveva libri, amante della tranquillità domestica, oppure un viaggiatore irrequieto? Un uomo cauto e timido o l'infaticabile ricercatore che scoprì in sé l'intuizione che avrebbe ridefinito la storia della specie umana? Uno schivo e solitario allevatore di colombi o un padre e un nonno affettuoso? Un collezionista di scarafaggi o un abile giocatore di biliardo? Sulla teoria dell'evoluzione e sul suo creatore sono state scritte montagne di libri e articoli, dai più divulgativi ai più specialistici. David Quammen ha invece affrontato il "personaggio" Darwin da un'altra prospettiva, partendo dal dato biografico del naturalista inglese per intrecciarlo in una rete sempre più fitta con il percorso intellettuale e scientifico che lo portò a pubblicare - dopo anni di letture, approfondimenti, ricerche e tentennamenti - il testo che avrebbe posto le basi della biologia contemporanea: "L'origine delle specie". Il risultato è il ritratto a trecentosessanta gradi di un uomo che dalla tranquilla campagna inglese stava preparando una rivoluzione culturale che ancora oggi non ha esaurito il proprio vigore.
Si parla abitualmente di una natura al singolare. Enrico Bellone, storico della scienza di fama internazionale, ci mostra che in realtà ci sono molte nature, almeno una per ogni specie animale, perché non è detto che una farfalla e un gatto vedano un fiore come lo vediamo noi. E quanto all'uomo, forse c'è una natura diversa per ogni individuo che si sforza di vedere il mondo e comunque la storia della scienza, della tecnica e della letteratura offre una gamma enorme di differenti visioni dell'universo e della vita.