I nessi tra tecnica, economia, socialità e mentalità nel Medioevo: un grande libro di storia che esemplifica al meglio quali sono stati i nuovi temi di ricerca introdotti dalla Scuola delle "Annales". Dall'Indice del volume: Per una storia comparata delle società europee; Avvento e conquiste del mulino ad acqua; Il problema dell'oro nel Medioevo; I paesaggi agrari; Le "invenzioni" medievali; Come e perché finì la schiavitù antica. Nato a Lione nel 1886, Marc Bloch, uno dei più grandi storici del Novecento, si formò all'Ecole Normale Supérieure e completò gli studi in Germania.
Qual è la visione da cui nasceva nel Medievo la cattedrale, e qual è esattamente la relazione fra tale visione e la forma gotica? Sono questi gli interrogativi cui Simson vuole dare risposta analizzando, in primo luogo, il significato e la funzione del simbolo: architettura come arte "rappresentativa", dunque, e soprattutto come creazione soggettiva della fantasia poetica. La cattedrale gotica è nata dall'esperienza religiosa, dalla speculazione metafisica, dalla realtà politica e anche fisica della Francia del XII secolo e proprio questo singolare concorso di forze vive è la persistente espressione della forma gotica, che tuttora svolge la sua funzione di centralità e di ordine in molte città europee.
Nel volume si esaminano la relazione fondamentale fra dialettica e intelligenza della fede nel secolo XI, secolo nel quale si vennero formando, con l'apporto di pensatori dotati di grande capacità speculativa e logica, una consapevolezza e un metodo di indagine che seppe affrontare le controversie su alcune questioni di rilievo, quali il dibattito sull'Eucarestia, o più tardi la disputa sull'Onnipotenza. Secolo fecondo, trova i suoi punti di sintesi nelle sintetiche affermazioni di Pier Damiani: la dialettica al servizio della Parola di Dio, e di Anselmo, la "ratio fidei".
Partendo dalla ricostruzione delle basi teoretiche delle esperienze visive, il libro rivisita i momenti più significativi di questo passaggio, gli equivoci e le nuove regole del gioco del vedere. Dalle credenze della prima letteratura cristiana riguardo alla visione interiore, al sapiente uso e consumo di massa delle immagini, sostenuto dalla Chiesa e successivamente dall'élite secolare colta, che dal XII secolo ricorre agli strumenti iconografici per propagandare valori mondani; dall'invenzione di un sistema educativo, incentrato sulla funzione fondamentale delle immagini, alla scoperta delle diverse strategie del comportamento visivo, operanti in particolar modo nel mondo femminile e infantile.