
Il libro affronta la questione del cattolicesimo in Cina con una serie di articoli che evidenziano alcuni snodi storici e approfondiscono la contemporaneità, tra contraddizioni e aspirazioni.
Una storia della matematica per tutti coloro che vogliono conoscere gli eventi, i personaggi e i luoghi che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo di questa meravigliosa costruzione dell’ingegno umano, dalle sue antichissime origini fino al “miracolo” greco. Innumerevoli illustrazioni arricchiscono una vicenda umana avvincente e a tratti sorprendente, descritta con un linguaggio semplice e narrativo.
Nelle intenzioni degli autori, il libro si pone come il primo di quattro volumi indipendenti e autonomi, destinati a ripercorrere tutta la storia della matematica. L’obiettivo è far conoscere meglio la “regina delle scienze”, mostrando la sua evoluzione storica, culturale, filosofica e sociale, in un’ottica didattica innovativa di indubbio fascino.
La storia di Roma, straordinaria e lunga oltre un millennio, ha portato un piccolo insediamento a diventare un grande impero, grazie alla guida di personaggi di eccezione e alla capacità di aggregare politicamente popoli così differenti, nel segno dei suoi valori pubblici e attraverso nuove suddivisioni del potere, vicendevolmente controllate. Nutrita dalla lingua e dalla cultura greca, Roma si racconterà magistralmente nel latino delle storie di Tito Livio e della letteratura di Catullo. Oltre l'urbanistica e l'ingegneria. Paolo Scandaletti racconta quel milione di abitanti, soprattutto poveri, di una città ricca e gaudente fattasi stato, guidata da re agrari e mercanti, e con una classe dirigente aristocratica per lo più saggia e lungimirante. Imperatori immortali come Cesare e Augusto, Costantino e Giustiniano; vestigia diffuse su tutta Europa, l'Africa e il Medio Oriente.
Dal Patto d’acciaio alla firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943, Giorgio Bocca traccia l’affresco cupo e impietoso del crollo del fascismo. E racconta la sconfitta italiana in una guerra catastrofica, che il regime aveva scelto ponendosi al fianco della Germania hitleriana, per restarne travolto quattro anni dopo.
Bocca ripercorre l’epilogo del regime fascista e l’avventura tragica della Seconda guerra mondiale, vista come vicenda politica, militare, economica, ma anche come ritratto definitivo di un’epoca e di una nazione. È la fine del velleitarismo di un dittatore sempre più solo, indebolito dal timore di sganciarsi dall’alleato tedesco e dalla feroce tentazione di accodarsi alle vittorie della Germania. Ed è anche l’ultimo atto di una classe dirigente impreparata e immobilista, e della fragilità di un sistema economico che il peso politico, strategico e militare delle grandi potenze industriali dell’Europa, del Nordamerica e dell’Unione Sovietica non tardò a schiacciare.
Dopo la Storia dell’Italia partigiana (1966; nuova edizione, 2012), un altro grande libro del Giorgio Bocca storico.
Uscito per la prima volta nel 1969, torna in libreria in una nuova edizione, arricchita con numerose cartine geografiche.
Dai rotoli del Mar Morto fino a Il diario di Anna Frank, un sorprendente viaggio nella storia tra i più preziosi e antichi manoscritti, i primi volumi stampati e alcuni dei più grandi esempi di letteratura illustrata. Una guida meravigliosa e affascinante che presenta oltre 80 tra i libri più famosi, rari e importanti del mondo, raccontando perché sono stati scritti e perché sono ancora considerati innovativi.
Raccontare la storia attraverso i romanzi riserva molte sorprese...Con Guerra e pace, La capanna dello zio Tom, Madame Bovary, Il Gattopardo, Arcipelago Gulag, Tropico del Cancro, Il partigiano Johnny, Se non ora, quando?, Il padrino, nove storici ci fanno viaggiare nel passato in compagnia di grandi testi letterari.
«Nel bolscevismo Lenin fu sempre, fino alla sua morte, il capo che precede, costringendo gli altri a seguirlo, anche nelle decisioni più temerarie; nel fascismo, fino alla instaurazione del regime totalitario, Mussolini fu spesso un duce che segue, esitando talvolta a essere il duce che precede.»
Una nuova, radicale, interpretazione di due miti della storia.
In occasione del centenario della rivoluzione d’ottobre, Emilio Gentile rovescia i giudizi correnti nella storiografia italiana e straniera sui rapporti fra Lenin e Mussolini e getta nuova luce sui due primi capi rivoluzionari del ventesimo secolo, artefici dei primi regimi totalitari, l’un contro l’altro armati per imprimere il proprio modello sulla civiltà moderna. I due regimi non furono fratelli-nemici: il primogenito comunista non insegnò al secondogenito fascista, divenuto suo rivale, il metodo per distruggere la democrazia e istituire il regime a partito unico. Mai Mussolini considerò Lenin, la sua rivoluzione, il suo regime come esempi da imitare. Al contrario. Fin dal 1920 Mussolini condannò il regime di Lenin come una dittatura di fanatici intellettuali imposta col terrore sul proletariato, considerò fallito l’esperimento comunista, giudicò liquidata la minaccia bolscevica in Europa. E un anno prima della conquista fascista del potere, il duce dichiarò pubblicamente che in Italia non c’era nessun pericolo di rivoluzione bolscevica. Ricostruendo l’attitudine e l’atteggiamento di Mussolini nei confronti di Lenin, la rivoluzione bolscevica e il regime comunista, emerge una nuova e originale lettura di due uomini che hanno fatto la nostra storia.
Statue adorate e possedute; ruderi insanguinati e bombardati; vestigia depurate da storie ingombranti e vergognose; rovine tradite e monumenti menzogneri; luoghi contesi, ma anche templi regalati e copiati; casi esemplari e modelli di virtù.
Pietre dello scandalo e della passione: le rovine antiche paiono astronavi atterrate in mezzo a noi. Sono frammenti di frammenti spesso misteriosi che neppure la descrizione più minuziosa e il faro più luminoso riescono a decifrare. Un tempo erano costruzioni che ospitavano la vita, oppure erano monumenti speciali, e oggetti di uso quotidiano. Hanno subito guerre e distruzioni, rese di conti e vendette, condanne e riabilitazioni; sono stati coperti dal disonore, benedetti dalla fortuna e toccati dalla gloria… Emanuele Papi, direttore della prestigiosa Scuola Archeologica Italiana di Atene, ci guida in un viaggio appassionante attraverso undici storie archeologiche ai quattro angoli del Mediterraneo – dalla Libia all’Italia, dalla Siria alla Grecia.
«Finché gli uomini si contentarono delle loro capanne rustiche, finché si limitarono a cucire le loro vesti di pelli con spine di vegetali o con lische di pesce, a ornarsi di piume e conchiglie, a dipingersi il corpo con diversi colori, a perfezionare o abbellire i loro archi e le loro frecce, a tagliare con pietre aguzze canotti da pesca o qualche rozzo strumento musicale; in una parola, finché si dedicarono a lavori che uno poteva fare da solo, finché praticarono arti per cui non si richiedeva il concorso di più mani, vissero liberi, sani, buoni, felici quanto potevano esserlo per la loro natura, continuando a godere tra loro le gioie dei rapporti indipendenti; ma nel momento stesso in cui un uomo ebbe bisogno dell’aiuto di un altro, da quando ci si accorse che era utile a uno solo aver provviste per due, l’uguaglianza scomparve, fu introdotta la proprietà, il lavoro diventò necessario, e le vaste foreste si trasformarono in campagne ridenti che dovevano essere bagnate dal sudore degli uomini, e dove presto si videro germogliare e crescere con le messi la schiavitù e la miseria.»
La disuguaglianza e le sue origini, uno dei temi fondamentali di oggi e di sempre, nella trattazione di un gigante della filosofia moderna. Una edizione prestigiosa a cura di Maria Garin.
Anticipatore del calcolo, investigatore dell’atmosfera planetaria, aspro critico del primo colonialismo in America, Giordano Bruno ha tutte le carte in regola per essere considerato un uomo totalmente ‘moderno’; eppure la sua riflessione è impregnata dell’immaginario neoplatonico rinascimentale, di cabala e arti mnemoniche, di visioni spirituali che esprime in densi componimenti in latino, o in vernacolare scatenato o in sublime poesia. Nato sotto l’ombra del Vesuvio, attraversò l’Europa cinquecentesca. Morì il 17 febbraio del 1600 in piazza Campo de’ Fiori a Roma come «eretico ostinato e pertinace».
Ingrid D. Rowland traccia un’agile biografia di Giordano Bruno, attenta agli aspetti ‘scientifici’ della sua ricerca: le conseguenze che l’esistenza di un universo infinito comporta per la fisica e la matematica, il giusto modo per l’uomo di stare nel mondo quando il mondo è un cosmo senza limiti.
È fuor di dubbio che Bruno venne al mondo per accendere un fuoco e vide quel fuoco come una raffigurazione dell’amore ardente che aveva creato sia il cosmo sia i cuori umani. Dalla sua cella nelle prigioni dell’Inquisizione veneziana avrebbe contemplato le stelle. Ingrid D. Rowland ricostruisce la vita di un filosofo cosmopolita, cittadino del mondo.
Le passioni colorano emotivamente l’esistenza e vengono vissute come un’esperienza travolgente. La Grecia antica ha riconosciuto la loro importanza e le ha rese protagoniste dei poemi epici e delle tragedie. L’ira, l’amore, l’odio, la paura, il desiderio sono tra le grandi passioni che dominano Achille, Edipo, Medea e gli altri eroi cantati da Omero, dai tragici e dai lirici greci. Sono moti della psiche ambivalenti, ma viverli – e a maggior ragione osservarli in scena, provando pietà e terrore – favorisce la conoscenza delle sfere più nascoste della mente. Concepite come forze che si impossessano dell’anima, le passioni erano subite dagli eroi del mito che le incarnavano. Furono però variamente considerate: ora come effetto dell’intervento divino, ora come sintomo di un conflitto interiore dell’individuo, ora come ostacolo al predominio della ragione sull’irrazionalità. Giulio Guidorizzi passa in rassegna alcuni dei più affascinanti miti greci per scoprire quale significato quelle passioni possano avere tuttora o come ne sia mutata l’interpretazione, a partire da alcune diventate emblematiche, come quella di Edipo riletta dalla psicoanalisi.
Dalle pitture rupestri a Andy Warhol: decine di migliaia di anni di storia riesaminati attraverso gli indiscussi capolavori dell'arte di tutti i tempi. L'antica Grecia e Giotto, Leonardo e Caravaggio, Ingres e Matisse, Duchamp e Rothko: secolo dopo secolo, tutti gli artisti, le scuole e gli stili che hanno determinato l'evoluzione artistica del mondo occidentale.