
Storico, archeologo, antropologo e presidente della Società di mitologia francese, Bernard Sergent ricostruisce in questo saggio le origini comuni di celti ed elleni, entrambi con un ceppo comune. I due popoli elaborarono costumi sociali simili intorno al VI-VII secolo a.C. e nei miti comuni si possono rintracciare costumi comuni, anche se i cicli di riferimento sono diversi: quelli greci sono classici, quelli irlandesi risalgono a molto dopo, il 700-800 d.C.
Un innovativo strumento realizzato per rispondere alla crescente richiesta di conoscere la storia delle nostre regioni. Lo spazio produttivo, politico e culturale pugliese tende a riproporre, nel suo ciclico costruirsi e disfarsi, alcune caratteristiche visibili ancora oggi nonostante gli sconvolgimenti della seconda metà del secolo scorso. Il territorio si presenta disarticolato in segmenti di dimensioni consistenti, dotati di un livello alto di omogeneità interna e altrettanto fortemente differenziati fra loro: spazi contigui che creano in osservatori e viaggiatori la sensazione di attraversare, passando dall'uno all'altro, un confine lineare che separa mondi diversi.
Con l'intelligente e tutto britannico empirismo che gli è proprio, Trevor-Roper evita di addentrarsi nel fitto ginepraio dei massimi problemi e delle categorie astratte, per calarsi invece nella realtà e spaziare a piacer suo dalla Venezia della prima metà del '400 all'Inghilterra di Elisabetta e dei primi Stuart; dall'età di Massimiliano I d'Asburgo e di Tommaso Moro alla grande catastrofe della guerra dei Trent'anni. L'autore riesce così offrire un immagine non univoca, ricca e sfaccettata del Rinascimento. (Massimo Firpo)
In questo ampio affresco dei momenti più significativi dell'evoluzione artistica e culturale della Russia (Rus' di Kiev, Grande Novgorod, Stato russo all'epoca di Andrej Rublev, Barocco russo ecc.) Lichacev mette in luce il contributo fondamentale che la Russia ha offerto ai valori umani universali, e l'importanza del suo ruolo nell'evoluzione dell'arte moderna. L'analisi di Lichacev evidenzia la natura specifica del genio artistico russo, la sua profonda spiritualità, la visione insieme morale e fatalistica del mondo, e l'assunto didascalico che le immagini dell'arte conservano a partire dalla pittura delle icone e dagli affreschi del X e XI secolo fino alle invenzioni dell'avanguardia.
La globalizzazione non è un'idea nuova. La contrapposizione tra i due imperi, il blocco americano e la macchia rossa sovietica, aveva una vocazione profondamente mondiale. E la cosiddetta "guerra fredda" non è stata meno terribile di quelle che l'hanno preceduta. Anzi, nessuna guerra ha interessato il mondo intero come quel conflitto mai dichiarato. Ha ammassato dai 30 ai 40 milioni di morti, ha moltiplicato la corsa agli armamenti e la proliferazione delle armi nucleari; ha intrecciato terrore e spionaggio; ha attraversato gli eserciti come le fabbriche, i laboratori degli scienziati e i centri culturali. Già direttore e illustre commentatore di "Le Monde", Fontaine racconta quella che, in fin dei conti, è stata la terza guerra mondiale.
I saggi che fanno parte del presente volume sono dedicati alla filosofia di base del Codice dei beni Culturali. Dopo aver analizzato il significato di bene culturale e quello di patrimonio comune, concetti stravolti dal codice stesso anche con l'introduzione del concetto di privatizzazione, il volume esamina i problemi teorici e giuridici sollevati dal codice per i musei e per il patrimonio in genere, per l'architettura contemporanea, e per i beni ambientali e in particolare per la tutela e la conservazione del paesaggio. Il volume è chiuso da una appendice normativa che comprende il testo del Codice e il Regolamento.
Il volume, pubblicato direttamente in edizione tascabile, ricostruisce la mappa dell'eversione nel nostro Paese, nel periodo in cui si costituiscono i governi di unità nazionale nonché le formazioni paramilitari, dopo il 25 aprile 1945: i gruppi neofascisti e tutto l'arcipelago politico nel suo intreccio con le istituzioni italiane nate dalla lotta di Liberazione. Per realizzare questo libro Casarrubea ha analizzato le carte desecretate da Bill Clinton nel 2000 presso il National Archive and Records Administration nel Maryland, nonché altri documenti del Sis e del Sim.
L'autore, professore all'Università di Gottinga, offre un ritratto a tutto tondo della Cina: un paese da un miliardo e trecentomila persone, un quinto dell'intera popolazione mondiale, distribuite su una superficie di oltre nove milioni e mezzo di chilometri quadrati, con una crescita del PIL che sfiora il 10% annuo, milioni di connessioni a Internet, e quasi due milioni di autovetture vendute ogni anno. Un paese immenso, dalle enormi potenzialità, con un passato lungo e affascinante. Prefazione di Federico Rampini.
La Turchia parte della Comunità Europea? La Turchia ponte tra Occidente e Oriente? In questa prospettiva risulta ancora profondamente attuale la vicenda di Enea, l'eroe virgiliano, un troiano, figlio di quell'Anatolia da cui partì esule come tanti migranti di oggi per sfuggire alla guerra e alla distruzione. Ed ecco che le sue peregrinazioni attraverso le terre e i popoli del Mediterraneo sono costellate di episodi fascinosi e drammatici che hanno per protagonisti uomini non dissimili dai moderni emigranti, alla ricerca di una vita migliore e di un futuro più prospero per i loro figli e le loro tradizioni.
Marcello Flores dedica un'attenzione speciale al mondo extraeuropeo, alle dinamiche tra centri e periferie del globo, agli eventi che unificano sotto i medesimi processi paesi diversi e lontani. La novità di questa storia risiede principalmente in uno sguardo spiazzante che sa rendere evidente come il Novecento sia un secolo a dimensione globale: un secolo mondo appunto. Una narrazione concreta e densa di fatti in cui accanto all'evoluzione economica e sociale trovano posto i mutamenti della mentalità, la storia dei paesi e la storia degli uomini, secondo un tracciato che va, in questo primo volume, dalla guerra dei boxer alla seconda guerra mondiale.
Organizzato secondo una partizione che individua nel Cinquecento e nel Settecento - rispettivamente - il momento culminante delle spinte economiche, politiche, sociali e culturali che costituiranno l'anima della modernità, e il loro punto di maturazione, il volume intende delineare le tappe che hanno scandito questo "tempo forte" della traiettoria percorsa dalla civiltà europea. L'autore traccia i contorni dei grandi mutamenti politico-economico-demografici dell'Occidente europeo a partire da una attenta sensibilità storiografica non solo per le strutture del potere, ma anche per le realizzazioni culturali, artistiche, scientifiche, e per le "mentalità" di cui sono state espressione.