In questo libro, scritto nel 1933 e in seguito messo al bando dai nazisti, Reich sostiene che il fascismo, lungi dall'essere la concretizzazione di una caratteristica specifica di alcune nazionalità, o l'imposizione da parte di una fazione politica su un popolo innocente, è piuttosto la somma di tutte le reazioni irrazionali del carattere umano medio, che da migliaia di anni vede repressi i suoi impulsi primari. Wilhelm Reich, nato in Galizia nel 1897 e morto in Pennsylvania nel 1957, è noto per essere uno dei più famosi dissidenti freudiani di "seconda generazione".
La Seconda Guerra Mondiale è stato il più importante conflitto della storia, lo scontro campale che ha deciso i destini del pianeta. In molti hanno provato a ragionare su ciò che sarebbe successo se la guerra avesse avuto una conclusione differente. Una cosa è certa: la vittoria delle forze che si opposero al nazifascismo fu tutt'altro che scontata, e tra l'estate del 1940 e l'autunno del 1941 Hitler aveva in pugno le sorti del conflitto. Furono le sue carenze strategiche e la sua megalomania a segnare il destino dei suoi piani di dominio. Ma pure gli alleati non mancarono di commettere clamorosi errori di valutazione e di tattica militare, senza i quali all'Europa sarebbero stati risparmiati anni di sofferenze, di orrore, di lutti.
Come e perché Hitler, dopo aver conquistato il potere, seppe rafforzarlo? I nazisti non conquistarono mai la maggioranza in libere elezioni, ma nel 1933, con la nomina a cancelliere del Führer, molti tedeschi voltarono le spalle alla democrazia e caddero nella morsa di un regime spietato. Hitler fu capace di accrescere intorno a sé il consenso proprio mentre creava la Gestapo e i campi di concentramento. In questo saggio l'autore dimostra il sostanziale consenso al regime e l'attiva partecipazione dell'opinione pubblica.
L'assenza di monsoni negli anni dal 1876 al 1879 scatenò in buona parte dell'Asia e dell'America latina una grave siccità che provocò la morte di più di cinquanta milioni di contadini. Regioni un tempo verdeggianti si trasformarono in deserti e la mortalità in alcune zone del mondo, dall'Etiopia alla Cina al Brasile, raggiunse i picchi di un olocausto nucleare. Mike Davis ha ricostruito questa tragedia indicando come complice di questo catastrofico fenomeno climatico il nuovo imperialismo.