La storia di Gesù capovolge l’idea di Dio: non più l’uomo che muore per Dio ma un Dio che muore per l’uomo; non un Dio lontano ma l’impensabile vicinanza di un Dio che si fa uomo. Un capovolgimento che non smette di stupire. Il Dio capovolto è il contenuto della rivelazione, la ragione della sua credibilità, il fondamento della fede. Approfondendo questi temi (rivelazione, credibilità, fede), il testo disegna una originale introduzione al cristianesimo. Nato come strumento per lo studio della Teologia Fondamentale nelle Facoltà Teologiche e negli Istituti di Scienze Religiose, il volume si offre anche a tutti coloro che vogliono accostarsi al cristianesimo con una prima ed essenziale riflessione.
Informazioni sugli autori
Ezio Prato, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Teologia Fondamentale nel Seminario Vescovile di Como (insieme a B. Maggioni) e nella Facoltà Teologica di Milano.
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è stato docente nella Facoltà Teologica di Milano e all’Università Cattolica di Milano.
"Ma che cos'è vero, alla fine, di questa vita che se ne va, nessuno sa dove? Rispondere a questa domanda significa parlare di dio." Io e Dio di Vito Mancuso ruota intorno a questa domanda: una domanda intima, personale, che però coinvolge l'intera umanità, e dunque ciascuno di noi. In questo senso, per ogni uomo che viene sulla terra, cristiano o no, la partita della vita è sempre tra io e Dio. Tuttavia oggi tenere insieme un retto pensiero di Dio e un retto pensiero del mondo è molto difficile: così qualcuno sceglie Dio per disprezzo del mondo, qualcun altro sceglie il mondo per noia di Dio. mentre molti non scelgono né l'uno né l'altro, forse perché non avvertono più quell'esigenza radicale dell'anima che qualcuno chiamava "fame e sete di giustizia". In pagine ricche di dottrina e di passione per la verità. Vito Mancuso spiega e condivide le ragioni della sua fede in Dio. È un percorso in cui non mancano puntate polemiche, basato su un'ampia riflessione, che supera di slancio la strettoia tra due posizioni in apparenza contrapposte, che negano entrambe la nostra libertà individuale: da un lato l'autoritarismo delle gerarchie religiose, dall'altro uno scientismo ateo e semplicistico. Ma una civiltà senza religione, o con una religione senza cultura, argomenta Vito Mancuso, perde inevitabilmente la propria coesione interna, schiacciata su una sola dimensione, in balia di un egoismo molto prossimo al cinismo o alla disperazione.
Il libro prende in considerazione il secondo comandamento – «Non nominare il nome di Dio invano» –, di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. Al centro c’è il rapporto tra l’uomo e il potere. Il secondo comandamento viene trasgredito quando si pretende di esercitare un potere, qualunque esso sia, in nome di Dio; ciò può avvenire sia in ambito religioso sia in ambito politico, quando si è animati non da spirito di servizio, ma da spirito di dominio.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore
Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Annamaria Bertagnin, diplomata in scienze religiose, è insegnante di religione presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio.
Olinto brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Giulio Giorello (Milano, 1945), laureato in filosofia e in matematica, ha insegnato nelle università di Pavia, di Catania e al Politecnico di Milano. Attualmente è ordinario di filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano.È collaboratore del Corriere della Sera.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 di Vicenza.
«Se il lettore non crede in Dio, accetti almeno di sentirne parlare, fors’anche per trovare motivazioni più forti alla sua incredulità (in questo credo di poterlo aiutare). Se il lettore crede in Dio, ebbene, preghi! Ossia, rifiuti di lasciare che il suo desiderio si chiuda in uno spazio umano, troppo umano... ivi compreso quello spazio che odora troppo di religione».
Destinatari
Un ampio pubblico di laici e religiosi interessati a questioni di carattere filosofico-religioso.
Autore
Maurice Bellet è un presbitero, filosofo e teologo francese. È stato professore di filosofia presso l’Istituto Cattolico di Parigi e primo collaboratore non gesuita della rivista «Christus». La sua corposa opera spazia dalla teologia alla psicoanalisi, dalla filosofia all’economia.
Il testo, apparso in Spagna a puntate sulla rivista francescana Arantzazu, nasce dalla volontà dell’Autore di avvicinare e, prima ancora di “avvicinarsi a”, coloro che, allontanatisi da una fede cui erano stati iniziati da bambini, hanno tuttavia mantenuto un legame con essa:“So che dentro di voi la fede in Dio non si è spenta. In molti continuate ad ammirare Gesù, anche se forse non lo conoscete bene né pensate a lui spesso.Avete fatto la cosa più facile: mettere da parte una religione che non vi aiutava a vivere meglio”.
Nato dall’esperienza diretta dell’Autore, dal suo confronto con chi gli ha confidato i propri dubbi e pregiudizi, la voglia di riavvicinarsi ma di non sapere come, il desiderio di credere ma al tempo stesso il rifiuto verso le credenze e le pratiche di altri tempi, questo volume accompagna in un cammino molto concreto, che muove dal “basso”, dalla “terra”, dalla vita del lettore:“Non vi voglio esporre dottrine teoriche.Vi parlo con il cuore in mano, cercando di entrare in sintonia con quanto state vivendo nel profondo del vostro cuore.Vi voglio solo suggerire alcuni passi per imparare a vivere e a sentire Dio in maniera diversa”.
Il testo è corredato da allegati:
per orientare gruppi di ricerca con pratici suggerimenti (spunti di riflessione, preghiere, domande provocatorie);
per aiutare i credenti che desiderano animare questi gruppi; Chiude il volume una sezione di testi presi dai Salmi e divisi per argomenti.
Punti forti
La preparazione culturale e l’esperienza maturata in diocesi dell’Autore.
Un linguaggio chiaro, diretto, concreto, volto a comprendere e ad accompagnare il lettore nella ricerca, nei dubbi, nella “fatica di credere”.
Utili allegati per animare “gruppi di ricerca” nelle parrocchie: preziosi suggerimenti per far riflettere e introdurre alla preghiera; linee guida che orientano concretamente il cammino dei “lontani”, in gruppo e singolarmente.
Il volume si inserisce nel filone esplorato dal documento presentato della Conferenza Episcopale Italiana: Lettera ai cercatori di Dio.
Destinatari
Per chi desidera riavvicinarsi alla fede ma non sa da dove iniziare.
Per chi opera in parrocchia, per chi segue gruppi di adulti desiderosi di riavvicinarsi alla Chiesa.
Autore
José Antonio Pagola è stato vicario episcopale della diocesi di San Sebastián per oltre venti anni.Attualmente è direttore dell’Istituto di Teologia e Pastorale di San Sebastián, e condivide la sua fede e la sua ricerca con gruppi di credenti e di lontani. È autore anche di numerose pubblicazioni tra le quali ricordiamo Jesús. Aproximación histórica, 2008, nove edizioni in Spagna con PPC, tradotto in italiano da Borla, Gesù. Un approccio storico, Roma 2009.
L'amicizia con Karl Barth ed Ernst Fuchs
I rapporti con Martin Heidegger e Rudolf Bultmann
La stima critica per l'ex collega tubinghese Joseph Ratzinger
Uno dei maggiori teologi del Novecento racconta se stesso e il proprio pensiero: uno spaccato teologico degli ultimi cinquant'anni e un'affascinante "autointroduzione" all'opera di un grande autore tra appassionata fede evangelica, vivida curiosità intellettuale e lucido impegno ecumenico.
Dalla quarta di copertina:
Uno dei maggiori teologi del Novecento racconta se stesso e il proprio pensiero, offrendoci uno spaccato teologico degli ultimi cinquant'anni e un'affascinante "autointroduzione" alla sua opera.
Dalla scoperta dell'evangelo e della chiesa nel clima plumbeo della DDR alla prestigiosa cattedra a Tubinga, la carriera del grande studioso attraversa la cultura della seconda metà del xx secolo, animata da passione di fede e vivida curiosità intellettuale.
Limpide pagine in cui rivivono l'amicizia con Karl Barth ed Ernst Fuchs, i rapporti con Martin Heidegger e Rudolf Bultmann, la stima critica per l'ex collega tubinghese Josef Ratzinger, l'appassionata appartenenza evangelica e il lucido impegno ecumenico.
Nel contesto degli studi teologici, la teologia fondamentale svolge un duplice compito: in quanto studio dei fondamenti (del cristianesimo), costituisce un'introduzione alle altre discipline teologiche; in quanto disciplina di frontiera, dialoga con tutte le forme del sapere umano, in primis con la filosofia. L'inscindibile legame della questione teologica e di quella antropologica è analizzato a partire dai fondamenti: la Rivelazione divina e la fede umana, così da illustrare, alla luce dell'evento di Gesù Cristo, il rapporto Dio-uomo, dove «di tutte le virtù la più grande è l'amore» (1 Cor 13,13).
Ponderoso manuale di teologia trinitaria che in quattro parti tratta l'esperienza religiosa, la ricerca filosofica su Dio, l'itinerario della fede ebraica dell'Antico Testamento e la rivelazione cristiana.
Come possiamo avere certezza che Dio esiste? E se esiste, come possiamo essere sicuri che si interessa di noi? Fin dove possiamo spingerci con la nostra ragione e perché il Dio di Gesù Cristo dovrebbe essere la risposta più affidabile? Di fronte alla secolarizzazione e alla critica delle verità assolute che caratterizzano la nostra società, la questione di Dio, lungi dall'essere scomparsa, torna e si ripropone nella sua essenzialità, interrogando l'intelligenza e il cuore. Con Dio o senza Dio, infatti, cambia la nostra vita e il modo di concepire noi stessi e il mondo. In questa intervista, che in realtà è un libro organico e intellettualmente onesto, il cardinale Ruini - rispondendo alle domande di Andrea Galli - accompagna il lettore sulle tracce di Dio, tra storia, scienza e cultura, e propone una serie di percorsi per avvicinarsi al suo mistero partendo dalla realtà di cui abbiamo esperienza: dal semplice e primordiale stupore di fronte al fatto che esistiamo, alla natura di cui siamo parte e che allo stesso tempo riusciamo a leggere e governare, all'anelito di libertà insopprimibile in ogni uomo, alla sua capacità di riconoscere quel grande segno di Dio piantato nella storia che è Gesù Cristo. Il tutto senza eludere lo scandalo del male fisico e morale e della sua sconfinata ampiezza. Un libro che si propone come un itinerario per aiutare chi crede a essere più consapevole delle ragioni della propria fede e a fare così unità nella propria coscienza di credente.
Descrizione
Una signora del pubblico, che sta ascoltando la predica di Neale Donald Walsch, a un certo punto si alza e chiede: «Se Dio volesse farci arrivare un messaggio, intendo il suo messaggio più importante per tutti noi, e lei dovesse sintetizzarlo in un paragrafo, che cosa scriverebbe?». Dopo una breve pausa, Neale risponde: «Lo ridurrei a quattro parole: voi mi avete frainteso».
La scena è narrata nel film Conversazioni con Dio, in cui si racconta la storia vera di Neale Donald Walsch il quale, dopo aver perso il lavoro ed essere finito nel baratro, vive una forte esperienza religiosa e diventa un famosissimo messaggero spirituale.
Alla base della crisi spirituale del nostro tempo vi è un grande ostacolo per la fede cristiana: abbiamo frainteso Dio e ne abbiamo interiorizzato un’immagine oppressiva e soffocante, quella di un contabile puntiglioso e di un giudice severo. Questo libro nasce dal desiderio di aiutare le persone a superare le immagini di Dio negative e malsane, che spesso hanno ferito la loro vita. Dinanzi alla situazione di queste persone abbiamo il dovere di chiederci: come è possibile fare una buona esperienza di Dio? È possibile annunciare Dio come una buona notizia?
Sommario
Prefazione (E. Bianchi). Introduzione. I. Quale Dio? II. Non avrai altro Dio. Contro l’idolatria. III. Fede, immaginazione e immagini di Dio. IV. Immagini benefiche di Dio. V. Gesù ci svela il vero volto di Dio. Conclusione.
Note sull'autore
Francesco Cosentino, sacerdote calabrese, è docente di Teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana e officiale della Congregazione per il clero. Tra le sue pubblicazioni recenti: Immaginare Dio. Provocazioni postmoderne al cristianesimo (Cittadella, 2010); Il Dio in cammino. La rivelazione di Dio tra dono e chiamata (Tau, 2011); Sui sentieri di Dio. Mappe della nuova evangelizzazione (San Paolo, 2012); Incredulità (Cittadella, 2017).
Enzo Bianchi è monaco laico, fondatore della Comunità monastica di Bose, a Magnano, della quale è stato anche priore fino al gennaio 2017. Nel 2014 Papa Francesco lo ha nominato Consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Collabora con La Stampa, La Repubblica, L’Osservatore Romano, Avvenire, Jesus e Famiglia Cristiana. Per EDB ha pubblicato Michele Pellegrino. Padre della Chiesa padre della città (con Luigi Ciotti ed Ernesto Olivero, 2012), Via crucis. Meditazioni e preghiere (2013) e Leggere la Bibbia nella Chiesa (con Massimo Grilli e Luca Mazzinghi, 2015).
Dopo essere stata dichiarata «chiusa» negli anni Sessanta-Settanta, oggi la questione-Dio è tornata prepotentemente alla ribalta con una rinascita religiosa che sta coinvolgendo il Sud del mondo ma anche e soprattutto larghe fette dell’Occidente.
In questo contesto, il presente volume cerca di tratteggiare lo status questionis intervistando una serie di personalità della cultura e autorevoli rappresentanti dell’opinione pubblica d’Europa per provare a capire il ruolo delle religioni e del cristianesimo all’interno della vita del Vecchio Continente.
Ne viene fuori un affresco in cui le sottolineature risultano quanto mai varie: dal ruolo positivo del cristianesimo verso la sofferenza (Kristeva), alla denuncia di un ateismo che si costruisce i propri idoli (Hadjadj); dal ribadire il compito del cristiano come «instancabile costruttore di speranza» (Bellet) alla richiesta di un nuovo «afflato metafisico» nell’Europa dell’euro (Földényi).Anche la politica deve guardare a Dio non come a una minaccia ma come a una «forza per il progresso» (Blair).
Punti forti
Attualità dell’argomento, come ben dimostra il successo del «Cortile dei Gentili», a cui il libro si ispira. Il prestigio e l’autorevolezza degli intervistati. La Prefazione di Pierangelo Sequeri, particolarmente sensibile al tema del dialogo tra credenti e non credenti.
Destinatari
Larghissimo pubblico, vista l’attualità dell’argomemto e l’importanza delle personalità intervistate.
Autore Lorenzo Fazzini, nato nel 1978, residente a Verona, giornalista professionista, scrive di libri, religioni e questioni estere sul quotidiano Avvenire, dove ha lavorato alla redazione culturale. È consulente editoriale e traduttore; collabora con varie riviste (Mondo e Missione, Messaggero di Sant’Antonio e Jesus). Laureato in Lettere moderne e diplomato in Scienze Religiose, è stato redattore all’agenzia AsiaNews, al Corriere del Veneto Corriere della Sera e a RadioInBlu. Ha vinto 2 premi giornalistici, il «Natale Ucsi» under 30 nel 2004 e il «Giovanni Fallani» nel 2006. Finora sono 4 i libri a sua firma, tra i quali Nuovi cristiani d’Europa. Dieci storie di conversione tra fede e ragione (Lindau, 2009) e Dialoghi nel Cortile dei gentili. Dove laici e cattolici si incontrano (Edizioni Messaggero di Padova, 2010 Premio Capri San Michele 2011). Il suo sito web è www.lorenzofazzini.it.
Al di là del principio di piacere, oltre il principio di non contraddizione, la "veste del Logos" ricopre, con un linguaggio strutturato nell'inconscio, le forme di una verità che si traduce nel "mistero di un corpo parlante". Un dramma attraversa il disagio della civiltà, come quello del singolo e si manifesta nel reale come la psicoanalisi e la teologia non cessano di interrogare. Scegliere di percorrere le catene forgiate da Lacan e da von Balthasar, ha costituito il rischio di un difficile confronto, poco frequentato, tra l'uno e l'altro di questi due saperi. L proprietà trascendentali dell'essere e i registri dello psichico si incrociano su quella scena dove da un buco, che è un fuoco, viene interpellata l'esperienza dell'umano con una duplice domanda: quella che viene da dentro - "Che sono io?" - e quella che viene da fuori - "e voi chi dite che io sia?". L'Altro, termine con il quale Lacan cerca di decifrare gli enigmi nascosti nella struttura, si confronta con il "Tutt'Altro", categoria con la quale von Balthasar cerca di fare luce sul paradossale mistero di un'identificazione impossibile. L'originario della fede, che è un grembo vuoto, conosce le potenzialità della parola, come lo chiama Lacan, di "un Dio a parte" separato e nello stesso tempo ex esistente, così che lo si possa desiderare ed ascoltare. Non senza aver imparato a riconoscerlo, tra le ambivalenze del godimento, nell'atto generatore di un senso nuovo della corporeità e della relazione. In queste pagine si percorre, da un punto di vista storico, analitico e teologico quel sentiero che, aperto da Freud e risolcato da Lacan, ha tracciato il lavoro dei militanti dell'Ercole freudiane facendo emergere, nascosti nella scrittura di gesuiti con Paul Beauchamp, nuovi strumenti per una rinnovata ermeneutica e per una inedita riscoperta degli statuti dei godimenti premoderni come la mistica, l'amor cortese ed, entre-deux, la Beatrice di Dante.