La svolta ecclesiale e pastorale impressa da papa Francesco in questi cinque anni di pontificato segna un nuovo inizio nella vita della Chiesa del nostro tempo. L'incalzare delle gravi problematiche sociali, economiche e umanitarie - la «guerra» di ogni giorno per la difesa dei diritti umani e della «casa comune», del lavoro e della dignità di ogni persona, della pace e della fraternità tra i popoli - ha spinto sempre più Francesco a intervenire, prendere posizione, orientare, con la franchezza e il coraggio con cui vuol essere testimone del Vangelo nella concretezza di tutte le situazioni esistenziali. La svolta di Francesco si colloca in questa prospettiva. E nasce da quella fede operante nella carità che genera la forza di cambiare la vita, cambiare la Chiesa e cambiare il mondo, un triplice obiettivo, a cui Francesco esorta tutto il popolo cristiano. Cambiare la vita è il primo passo. Il costante invito del Vangelo alla conversione non consiste però soltanto nel rimuovere i peccati passati: occorre sradicare ogni giorno dal proprio cuore le comode certezze, i falsi idoli, gli atteggiamenti non orientati a cercare sinceramente Dio e il suo Regno di giustizia. Senza questa conversione interiore non può esserci alcun altro cambiamento. Anche la riforma delle strutture della Chiesa nasce prima di tutto da un rinnovamento delle coscienze. Ecco allora l'esortazione a uno stile pastorale nuovo, attraverso cui vivere la fede con un'audacia capace di smuovere le sicurezze e le comodità, le pesantezze e le incrostazioni che nel tempo hanno chiuso o arrugginito i cuori, snaturando o immiserendo l'annuncio del Vangelo. Questa identità cristiana, spesso perduta, è il tesoro da recuperare, diventando pellegrini e missionari sulle strade del mondo, al pari degli antichi discepoli di Gesù. Cambiare il mondo, infine. Non si tratta di un'aspirazione vaga, ma con obiettivi, ambiti e passaggi ben precisi. L'umanesimo sociale di Francesco è da sempre puntato sui poveri e gli abbandonati, sugli «scarti» della società: da qui il suo costante richiamo alle opere di misericordia corporale e spirituale, che non sono gesti di un momento ma abbracciano l'intera esistenza del cristiano, il quale dovrà portare a tutti la radicale novità del Vangelo perché in Cristo e con Cristo «la gioia abita il cuore, la speranza rinasce, il dolore si trasforma in pace, il timore in fiducia, la prova in offerta d'amore».
Ma papa Francesco, nonostante il consenso entusiastico sulla sua persona, è solo? È letto, compreso, seguito? Ci voleva un cardinale del Collegio, teologo della casa Pontificia, un domenicano sapiente e mite, acuto e moderno, pur avendo attraversato la storia, e la storia della Chiesa, dalla Resistenza al Concilio, dalla vicinanza a Giovanni Paolo II alla sintonia con Francesco. Un sacerdote cui porre con libertà ogni domanda, le più urgenti per il cristiano, per l'uomo di oggi. Dall'idolatria agli scandali, dalla bioetica alle apparizioni, dal demonio alla bellezza come via della verità. Un dialogo aperto, senza dogmatismi e giri di parole, che suscita altre domande, che conforta sulla speranza e sul destino buono del mondo, anche del nostro mondo.
Oltre 550.000 battute di testo, quattordici ampi capitoli e 340 fotografie: questi i numeri che definiscono la "prima grande biografia illustrata" dedicata a Papa Jorge Mario Bergoglio. L'opera ci aiuta a conoscere un "figlio di emigranti" diventato pastore della Chiesa universale. E lo fa andando "oltre gli istant books" e scavando in profondità nella documentazione storica a partire dalle notizie sulla famiglia di origine, per giungere ai mesi iniziali del pontificato, con le prime scelte del magistero e i primi viaggi apostolici. Un libro imperdibile, un libro-dono per ogni occasione.
Il conclave del 2013 e l’elezione di papa Francesco rappresentano un momento chiave per comprendere la direzione di marcia della chiesa cattolica. Il cattolicesimo romano si trova di fronte ad una serie di incognite, la prima delle quali la ridefinizione del rapporto tra la sua identità romana (urbs) di fronte alla sua dimensione cattolica nel senso di universale e mondiale (orbis). Il gesuita Bergoglio, papa Francesco, rappresenta l’incarnazione di quella transizione verso una “chiesa-mondo” annunciata dal teologo gesuita Karl Rahner alla fine del Concilio Vaticano II.
Massimo Faggioli, formatosi in Italia e in Germania, dal 2009 è docente di storia del cristianesimo alla University of St. Thomas a Minneapolis/St. Paul (USA). Collabora con varie riviste e quotidiani, italiani e non.
Il tema del cammino è fondamentale nel percorso e nel pensiero di papa Bergoglio: la sua Chiesa è, innanzitutto, in cammino; semper reformanda, come dicevano i Padri, ma anche sempre spinta dallo Spirito a una sorta di esilio da se stessa, di diaspora necessaria. La “Chiesa in uscita” di cui il pontefice parla continuamente è dinamica, incapace di sostare su se stessa – pena la propria fine – e, soprattutto, in movimento verso le periferie delle città, della storia, dell’esistenza: quelle periferie esistenziali che attendono una parola che liberi e che non può essere altro che quella evangelica. Periferie che sono in “ricerca”: altro termine che in questo volumetto il lettore troverà quale filo rosso per l’approfondimento di un pensiero – quello di papa Francesco – che a sua volta è in divenire, nella costante e necessaria volontà di dialogo tra una fede che non perde identità e una domanda continuamente rinnovata dal e nel mondo.
Cosa significa essere leader in un tempo di radicali cambiamenti. Prefazione Antonio Spadaro.
Sarebbe riduttivo analizzare l'attività internazionale di Papa Francesco con le categorie della geopolitica o anche solo con la prospettiva di una difesa sia pur legittima degli interessi del Vaticano e del mondo cattolico. L'approccio di Bergoglio non si basa infatti sulle tradizionali linee di articolazione della politica estera, ma nasce da un'impostazione che privilegia, piuttosto, la politica mondiale. Si direbbe, in qualche modo, che Bergoglio stia compiendo una sorta di riconcettualizzazione autenticamente cattolica della politica internazionale. Le visite del Papa rivelano in effetti sempre un doppio registro, l'uno legato alla concretezza delle fratture locali e regionali, l'altro, ben più ampio, connesso alle loro ripercussioni globali. In tutti questi contesti, Bergoglio parla a una audience ben più vasta di quella fisicamente presente, utilizzando le criticità locali come metafore di fratture di dimensione planetaria. Questo volume affronta i nodi cruciali della politica estera di papa Bergoglio a tutto tondo: dalla critica al modello economico e politico liberale e liberista all'opera di riconciliazione in corso in Medio Oriente, senza tralasciare l'attenzione ai paesi dell'America Latina e ai sud di tutto il mondo. Prefazione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni.
La famiglia è al centro della predicazione di papa Francesco, specialmente nel periodo che intercorre tra i due Sinodi sulla famiglia, quello dell'ottobre 2014 e quello dell'ottobre 2015. In questo arco di tempo il papa ha rivolto alle famiglie una serie di catechesi ispirate all'icona della Famiglia di Nazaret: un vero e proprio itinerario pastorale attraverso i temi degli affetti, dei tempi della vita e dei ritmi del lavoro e della festa, fino alla vocazione sociale e ecclesiale degli sposi. Bergoglio affronta in queste pagine anche questioni di grande attualità come il divorzio e la separazione, la genitorialità, le sfide che investono oggi la società. Il tono degli interventi è appassionato e concreto: Francesco parla a delle famiglie reali, che ha davanti agli occhi mentre si rivolge a loro. Al lettore giunge un messaggio di speranza e di impegno, una "prospettiva entusiasmante", come l'ha definita mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia nella prefazione.
Provoca a pensare l'enciclica Fratelli tutti. Per farlo, nel progetto editoriale della rivista Dialoghi, autorevoli esperti e testimoni sono stati invitati a reagire su alcuni temi di particolare attualità: il significato della storia e della memoria; la capacità di sognare e di immaginare il futuro; il ruolo delle religioni nella promozione dell'umano; la centralità della nozione di "popolo"; l'insistenza sulla questione delle frontiere e di uno sviluppo sostenibile.
I contributi sono brevi: hanno l'intento di sollecitare a una lettura critica di un testo nel quale si raccolgono le linee guida del Magistero di papa Francesco per imparare ad immaginare un'umanità effettivamente fraterna.
Sono passati alcuni anni dalla pubblicazione dell'Enciclica Laudato si' (2015), la «riflessione insieme gioiosa e drammatica» che ha segnato una svolta nella storia della Chiesa e del pensiero ecologista. «Non c'è ecologia senza giustizia e non ci può essere equità in un ambiente degradato», scriveva il Pontefice, esponendo in modo potente e chiaro i princìpi di un'ecologia integrale. Da quel documento sono germogliate ovunque nel mondo realtà e iniziative volte a tradurre i princìpi in azioni concrete, richiamando tutti a un nuovo protagonismo sui temi ambientali. Nella Laudato si', il Papa sottolineava inoltre che le religioni possono offrire una straordinaria «ricchezza di riflessione all'ecologia integrale per il pieno sviluppo del genere umano». Ed è in questo spirito interreligioso che è nato questo libro, in cui esperti autorevoli ed esponenti delle tre fedi monoteistiche approfondiscono, in un orizzonte ampio, il tema dell'approccio integrale al degrado della terra "casa comune". Perché la provocazione della Laudato si', non del tutto recepita, ha bisogno non solo di risuonare ancora, ma di trovare echi nelle Scritture, nelle religioni, negli uomini di fede e di scienza del nostro tempo.
Ryan, João, Natasha, Emil, Yfan, Alessio… I bambini di tutto il mondo, dalla Cina alla Russia, dall’Europa all’Equatore si rivolgono ogni giorno a Papa Francesco per chiedergli aiuto, consigli, risposte ai propri dubbi e spiegazioni sul senso più profondo della fede e dell’esistenza, inviandogli lettere e disegni. Che cosa faceva Dio prima di fare il mondo? Che cosa ne è dei nostri cari dopo la morte? Abbiamo davvero tutti, anche i malvagi, un angelo custode? E ancora: qual è stata la scelta più difficile che il Papa ha dovuto fare nella sua missione e che cosa farebbe se potesse realizzare un miracolo? A queste e altre domande contenute in una trentina di lettere provenienti dai cinque continenti, Papa Francesco risponde con parole semplici e straordinariamente intime, come un padre premuroso, accogliendo e confidando ai più piccoli la sua riflessione sulla vita e sulla fede. Sono corrispondenze indimenticabili che faranno bene a tutti, anche a chi ha perso l’innocenza dei bambini. Perché Dio è semplice, e semplice la sua presenza in mezzo a noi.
13 marzo 2013. Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, diventa Papa Francesco e da quel giorno il volto della Chiesa è cambiato.
Ma chi è questo Bergoglio diventato Francesco capace di far piangere di gioia alcuni e di rabbia altri che avevano profetato ben altri nomi?
Chi è il Francesco che, sempre secondo qualcuno, si sta dimenticando dei principi fondanti e indispensabili della "vera" chiesa cattolica al punto di essere definito comunista?
Don Antonio Mazzi, sbalordito e affascinanti da questo gesuita-francescano che ama veramente gli ultimi, ha raccolto in questa sorta di dizionario le parole del Papa pronunciate in questi anni di pontificato e e ha commentate a modo suo: diretto e provocatorio.
Parole importanti che, messe una accano all'altra, delineano la visione del mondo di questo Papa che ha deciso di scendere dal piedistallo, dal finestrone gigante, aperto tra cielo e terra. Di essere soprattutto pastore, padre, usando un'arma semplice ma molto efficace: il linguaggio evangelico.
Lo stesso linguaggio di Don Mazzi, da sempre impegnato nella lotta alla tossicodipendenza e nel recupero degli emarginati, in una perfetta sintonia di voci. Tanti argomenti affrontati con la sincerità disarmante che accomuna il Papa della misericordia al prete di strada.