Scrive papa Francesco: «Con questa Lettera apostolica desidero anch'io accostarmi alla vita e all'opera dell'illustre Poeta (...), per cogliere quei moniti e quelle riflessioni che ancora oggi sono essenziali per tutta l'umanità, non solo per i credenti. L'opera di Dante, infatti, è parte integrante della nostra cultura, ci rimanda alle radici cristiane dell'Europa e dell'Occidente, rappresenta il patrimonio di ideali e di valori che anche oggi la Chiesa e la società civile propongono come base della convivenza umana, in cui possiamo e dobbiamo riconoscerci tutti fratelli». Ad introdurre Candor lucis aeternae Franco Nembrini, mano esperta del Sommo Poeta e appassionato divulgatore della Divina Commedia anche tra giovani lettori. Introduzione Franco Nembrini.
«Con questa Lettera Apostolica desidero unire la mia voce a quelle dei miei Predecessori che hanno onorato e celebrato il Poeta, particolarmente in occasione degli anniversari della nascita o della morte, così da proporlo nuovamente all'attenzione della Chiesa, all'universalità dei fedeli, agli studiosi di letteratura, ai teologi, agli artisti... L'opera di Dante, infatti, è parte integrante della nostra cultura, ci rimanda alle radici cristiane dell'Europa e dell'Occidente, rappresenta il patrimonio di ideali e di valori che anche oggi la Chiesa e la società civile propongono come base della convivenza umana, in cui possiamo e dobbiamo riconoscerci tutti fratelli...egli appare straordinariamente vicino a tanti nostri contemporanei e che sono essenziali per comprendere la sua opera». Papa Francesco «Una vera e propria mappa essenziale dell'opera del Poeta, partendo dal nucleo germinale della stessa biografia dell'Alighieri evocata in tutte le sue tappe, soprattutto nella struggente malinconia dell'esule e pellegrino, lontano dall'amata e detestata Firenze e dagli scelleratissimi fiorentini». Dall'Introduzione del Cardinale Gianfranco Ravasi Un'edizione arricchita da: Introduzione del Cardinale Gianfranco Ravasi Commento poetico del Premio Strega Giovani Daniele Mencarelli Commento critico letterario di Natascia Tonelli Commento teologico di Giuliano Vigini.
Il volume contiene il testo della nuova Lettera Apostolica di Papa Francesco dedicata a Dante Alighieri in occasione del centenario della morte.
Il desiderio di vedere Dio è la cifra sintetica della Divina Commedia di Dante Alighieri, il quale propone nel suo insuperabile poema un viaggio che in questo volume viene riproposto nelle sue tappe principali: dal riconoscimento del limite strutturale dell’uomo (la selva oscura) alla volontà di mettersi in cammino per giungere alla visione di Dio. Durante il percorso, il Poeta è costretto a scontrarsi con il male assoluto, personificato da Lucifero, per poi, superato l’Inferno e il Purgatorio, incontrare santi testimoni della fede come Francesco d’Assisi, Bernardo di Chiaravalle e, sopra a tutti, la Vergine Maria. Questo itinerario, nella rilettura di alcuni canti danteschi in chiave teologica, condurrà alla fine il Vate, insieme ai lettori della presente opera, alla contemplazione stessa della Trinità divina. In vista del VII centenario dalla morte del Poeta e a dieci anni dalla sua fondazione, «la Cattedra di Alti Studi Medievali, legata al nome di Marco Arosio, insigne studioso di Medioevo, si pregia, così, di un’ottima pubblicazione sul pensiero e l’opera di Dante Alighieri» (dalla Presentazione di Franco Nembrini).
Samuele Pinna, sacerdote ambrosiano, è Docente invitato presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Oltre a numerosi contributi apparsi su diverse riviste, è autore, tra gli altri, dei volumi Meditazioni sul Concilio. Una lettura del Vaticano II con Benedetto XVI (2015); Un grande amico. Il Maritain di Piero Viotto (2018); Charles Journet: il Mistero della Chiesa (2018), Il mistero di Dio e l’abisso del Male (2019); con Davide Riserbato, Filastrocche e canarini (2018) e assieme anche a Giacomo Biffi, Tutto liscio come… loglio? (2020); ha poi pubblicato insieme a Francesco Pinna e a Teresa Gornati, con la Presentazione del card. Robert Sarah, Lo Spirito Santo e la Chiesa alla luce dell’insegnamento del Concilio Vaticano II (2019). Ha, inoltre, curato il libro La mariologia di san Bernardo di Marco Arosio (2016).
La Divina commedia – la sua opera più conosciuta, apprezzata e amata – è una sorta di portabandiera di Dante Alighieri, dell’Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell’incontro fatto con l’uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva.Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c’è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d’ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell’aldilà.
Pur conoscendo molti, a memoria, tanti celebri versi del poema, spesso sfugge il significato profondo dell’insieme. Allora è necessario indagare per approfondirlo, in modo da cogliere il filo che lega insieme tutte le vicende della storia umana e spirituale di Dante. Per questo, ogni anniversario dantesco è sempre an- che un tentativo di fare un passo avanti nell’aiutare a penetrare il significato del messaggio che il poeta consegna come eredità da vivere.
In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), le Edizioni San Paolo propongono un’edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vicini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori e gli indici, cantica per cantica, di tutte le parole di Dante, a cura di Lara Piffari,Vincenzo Santarcangelo e Giuliano Vigini.
In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), un’edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vigini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori.
La Divina commedia è una sorta di portabandiera di Dante, dell’Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell’incontro fatto con l’uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva. Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c’è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d’ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell’aldilà.
Franco Nembrini, da anni, tiene per tutta l'Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Questo ragazzo era Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato. Dopo l'introduzione di Alessandro D'Avenia, ogni canto ha un'introduzione alla lettura scritta da Nembrini, il testo originale di Dante e, a fronte, una parafrasi in italiano contemporaneo, e una riproduzione delle tavole di Gabriele Dell'Otto che illustrano il contenuto del canto. Un grande progetto, che continuerà, ovviamente, con Purgatorio e Paradiso.
Lettera Apostolica in occasione del VII centenario della morte di Dante Alighieri. L'introduzione che mette in luce il legame tra Dante e il mondo francescano è scritta da fra Carlos Trovarelli, ministro generale dei francescani conventuali. A conclusione un saggio della studiosa Anna Maria Chiavacci intitolato "Il Francesco di Dante".