Il 20 gennaio 2009, Barack Obama presta giuramento come 44° presidente degli Stati Uniti d'America. Dopo una delle campagne elettorali più partecipate e coinvolgenti di sempre, capace di mobilitare migliaia di cittadini in tutto il mondo in nome della pace, dei diritti civili, del disarmo nucleare, diventa il primo afroamericano a ricoprire il prestigioso incarico. A distanza di otto anni, ripercorriamo l'eredità storica e politica dei suoi due mandati in questi discorsi: dalle parole ferme e decise con cui viene data notizia della morte di Osama bin Laden alla battaglia senza precedenti contro i pericoli del cambiamento climatico; dalle commoventi e orgogliose frasi sui diritti dei neri nel cinquantesimo anniversario della marcia di Selma fino all'ultimo discorso pronunciato all'assemblea generale delle Nazioni Unite.
Carnefice adolescente, re del mare, nuovo Alessandro, trionfatore su tre continenti, ‘triumviro’ e infine inefficace difensore della res publica contro l’ex alleato Gaio Giulio Cesare. Sono queste le principali tappe della straordinaria esistenza di Gneo Pompeo ‘Magno’, per ben un ventennio l’uomo più potente di una Roma ormai padrona dell’intero Mediterraneo. Ucciso a tradimento per decisione dei consiglieri di un giovane re che proprio lui aveva posto sul trono, Pompeo ha ispirato le riflessioni dei contemporanei, della storiografia antica ma anche della critica moderna. Dopo la sconfitta di Farsalo fu idealizzato come eroe tragico. Ma chi era, veramente, Pompeo? Il presente volume si prefigge di seguirne l’inedita parabola politica, tanto ripida nell’ascesa quanto nella discesa, troppo improbabile per sembrare vera, cercando di fare luce su un personaggio giudicato riservato e misterioso anche da chi avrebbe dovuto invece conoscerlo molto bene. Il tragico destino dell’uomo “che avrebbe potuto soggiogare l’Italia e concentrare nelle sue mani tutti i poteri di Roma. Ma non volle farlo.”
Nel 1519, l'esploratore Ferdinando Magellano si imbarca dalla Spagna accompagnato da cinque navi e da più di duecento uomini alla volta delle Isole delle Spezie, in cerca di una più rapida via d'accesso a quelle terre ricche di tesori che valevano più dell'oro. Per arrivarci compirà un lunghissimo viaggio tra gli oceani, e realizzerà un'impresa che rivoluzionerà la concezione geografica del mondo conosciuto: circumnavigare la terra per la prima volta nella Storia. Laurence Bergreen, offre al lettore il racconto di un'epopea rivoluzionaria e maestosa che ha cambiato la storia del mondo e il modo in cui gli esploratori avrebbero navigato sugli oceani da quel momento in poi. Una spettacolare odissea durata tre anni, in cui passione, avventura e dramma si intrecciano, dando luogo a un resoconto appassionante sul senso dell'esplorazione e della scoperta.
Un libro dedicato a Marco Beci, un funzionario della cooperazione internazionale morto il 12 novembre 2003 nella strage di Nassiriya. A Nassiriya stava progettando la ricostruzione dell'acquedotto per conto del governo italiano. Aveva appena trovato la sede per il suo ufficio, si appoggiava momentaneamente alla base saltata in aria. Il libro racconta questa bella figura attraverso decine di testimonianze, la maggior parte inedite, dal periodo giovanile fino agli ultimi istanti di vita.
Fino a ieri le buone notizie non erano notizie. Erano brevi di cronaca. Stampa minore. Odoravano di vecchio. I giornalisti guardavano altrove. Rincorrevano procure, questure, preture, mascalzoni, predoni, corrotti, truffatori, manipolatori, speculatori. Perché la stampa deve denunciare, stimolare, far riflettere. È il suo dovere: gli orrori non si possono ignorare. Però quante storie dimenticate, quanto distacco dal mondo della gente comune. L'Italia non è solo quella delle vite sbagliate. È piena di piccoli eroi della normalità, di esempi imitabili, di uomini e donne straordinari che non hanno storia perché nessuno li racconta. Dal premio «Buone Notizie», ai nuovi blog, all'inserto settimanale del «Corriere della Sera» arriva l'invito a guardare anche dall'altra parte: quella del bene che fa notizia. C'è un esercito di persone che combatte ogni giorno una battaglia di civiltà e si impegna per far fare un passo avanti a chi è rimasto indietro. Sono storie di accoglienza, generosità, rinascita, resistenza e coraggio. Storie che parlano di sognatori capaci di inventare il futuro, per sé e per gli altri, di costruire dal nulla progetti destinati a durare. L'imprenditore che apre un ristorante solidale; il medico che restituisce ai bambini non solo la salute, ma anche il sorriso; la ragazza che dopo gli studi diventa contadina, per far rivivere la sua campagna; il prete che trova il lavoro ai ragazzi del rione Sanità a Napoli; il lavoratore licenziato che rimette in piedi l'azienda. Alcuni di loro hanno fatto notizia. Altri meno. Insieme rappresentano un antidoto al pessimismo che ci perseguita. Sono l'Italia di un nuovo racconto giornalistico. L'Italia delle good news.
“... Ti scrivo perché ho letto Tutto il pane del mondo che mi ha
profondamente commossa ed è riuscito a infondermi dopo anni
di oscurità un barlume di speranza...” (Chiara).
“... Mi ricordo che piangevo come una pazza quando andai
a comprare il libro della signora De Clercq; avevo ammesso tutto!
Mi ero rimessa in gioco, mi ributtavo nel mondo! NON ERO
SOLA! C’era qualcuno che poteva capirmi e che sollievo
e che pena ritrovarmi in quelle parole... nei punti e nelle virgole.
Continuate così!...” (Aisha).
“Mi chiamo Nica, ho 23 anni e dopo avere letto il tuo libro Tutto
il pane del mondo ho avvertito l’esigenza di scriverti, forse perché
la tua testimonianza ha alimentato ancora di più la speranza: forse
si può guarire, ritornare a vivere, veramente?...”.
“... Ho letto il libro Tutto il pane del mondo e sono rimasta
sbigottita dalle rivelazioni sconcertanti di Fabiola De Clercq:
quei comportamenti a me così familiari, quel modo meccanico
di vivere così affine alle mie abitudini; la stessa visione
del mondo. Ho detto a me stessa : ‘Mio Dio! Ma allora esistono
veramente le bulimiche! Non sono solo personaggi visivi! Esistono
e hanno le mie stesse preoccupazioni, provano le mie emozioni
e soprattutto affogano nel mio stesso mare di vomito!’...” (Maria).
Paul Dirac (1902-1984), detto “il taciturno”, era una figura dalle mille contraddizioni, che dovevano fare di lui l’uomo più strano del secolo: impacciato nella conversazione e mirabile nell’esposizione scientifica, timido con le donne e insieme capace di lasciarsi attrarre dal fascino femminile, rigoroso con colleghi e studenti e intanto appassionato di Topolino, freddo “come un ghiacciolo”, ma anche pronto a battersi fino all’ultimo in difesa dei propri amici. Questo era “il fisico più bizzarro del mondo”, colui che ha ricostruito l’intero edificio della meccanica quantistica, ha “inventato” l’antimateria prima di qualsiasi conferma sperimentale, ha ripensato insieme la fisica del molto grande e del molto piccolo aprendo nuovi orizzonti nella comprensione dell’Universo. E tutto ciò, come lui stesso amava ripetere, “lasciandomi prendere per mano dalla matematica”.
“Una lettura davvero affascinante.” Peter Higgs
“Un libro splendido.” John Gribbin
L'autore
Graham Farmelo è Senior Research Fellow al Science Museum di Londra e docente alla Northeastern University di Boston. Fisico e scrittore, è consulente di livello internazionale in comunicazione della scienza. Per la biografia di Paul Dirac ha ricevuto nel 2009 il Costa Book Award e nel 2012 il Los Angeles Times Book Prize.
Sergio Marchionne, figlio di un carabiniere abruzzese emigrato in Canada, è l’uomo che ha preso in mano la Fiat nel delicato momento di transizione dopo la morte di Gianni e Umberto Agnelli, ne ha evitato il fallimento, l’ha condotta all’acquisto e alla riorganizzazione di un gigante decaduto dell’industria americana come Chrysler e ha fatto nascere il gruppo internazionale Fca. In questo libro, Paolo Bricco scrive con ricchezza di documenti e testimonianze la biografia di un manager unico: le sue radici tra gli italoamericani di Toronto, l’arrivo, da straniero, nella Torino in declino di inizio XXI secolo, prima l’idillio e poi gli scontri senza quartiere con il sindacato, il rapporto con Barack Obama, i sogni e i compromessi con la realtà, fino all’improvvisa scomparsa nel luglio 2018. Allo stesso tempo, racconta l’America della grande crisi dell’auto e la sua trasformazione tra Midwest e Silicon Valley, il destino dell’Italia, le peripezie di icone come Fiat e Alfa Romeo, Maserati e Ferrari. È la storia dell’industria globale tra crolli e innovazione, con la centralità della finanza, le mutazioni del lavoro e delle relazioni politiche e sindacali, la metamorfosi di luoghi come Torino, Pomigliano d’Arco e Detroit, dove la crisi e la rinascita delle fabbriche hanno segnato il paesaggio umano e la sorte di centinaia di migliaia di famiglie.
Chi non si ricorda del mondiale di calcio del 1982? Chi non ricorda il miracolo Paolo Rossi? A distanza di trent'anni da quel mitico 1982, Paolo Rossi ripercorre i giorni che hanno cambiato la sua vita, che lo hanno reso eterno. E i giorni che ci hanno tenuti inchiodati davanti al televisore. Aneddoti e ricordi si intrecciano a emozioni, paure, sensazioni. Fino alla finalissima Italia-Germania con cui l'Italia vince il campionato. Un campionato rimasto nel cuore degli italiani che, dopo il racconto di Paolo Rossi, fanno sentire la loro voce, i loro ricordi, le loro emozioni. Un libro che è insieme la testimonianza di un grande campione e i ricordi di quegli italiani che ancora hanno impresso nel loro cuore l'esultanza del presidente Pertini e l'urlo indimenticabile del telecronista Martellini: "Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!".
Il Diario del capitano dei bersaglieri Giuseppe De Carli inizia il 10 luglio 1943, il giorno dello sbarco in Sicilia delle truppe alleate. L’«Operazione Husky» fu colossale: circa 1.400 navi con migliaia di mezzi da sbarco e circa 150mila uomini. Contrariamente a quanto si pensa, sia lo sbarco sia l’avanzata anglo-americana non furono agevoli. Le forze tedesche e i reparti italiani opposero una tenace resistenza, impegnando gli Alleati in duri combattimenti con notevole spargimento di sangue. Questo Diario inedito racconta con cruda verità il dramma di quei giorni, manifesta con impressionante evidenza lo sconvolgimento della coscienza di un capitano dopo l’8 settembre 1943 e, estendendosi il testo sin quasi alla fine della guerra, descrive la difficile con­dizione dei militari italiani nelle mani degli angloamericani dopo l’Armistizio e la dichiarazione italiana di guerra alla Germania.
Enrico Cattaneo è un ragazzo di 19 anni chiamato a portare le armi e spedito in Grecia quando lo Stato fascista aveva già arruolato tutte le classi militari idonee e da ultimo si era visto costretto a richiamare dei ragazzi che non avevano fatto il servizio militare e la cui istruzione fu rabberciata in pochi giorni. Disperso con altri pochi nella lotta coi partigiani greci, spinto dalla fame si consegna a un reparto tedesco. Poi dopo l’otto settembre, rifiutatosi di combattere con loro come militare dell’esercito fascista della Repubblica di Salò, viene fatto prigioniero e deportato in Russia ove attraversa vicende di ogni genere fino a che, miracolosamente, riesce a tornare a casa.
L’Introduzione è di Edoardo Bressan, storico, professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Macerata.
La Presentazione del Diario di Enrico Cattaneo è di Luigi Trezzi, storico economico, professore ordinario presso l’Università degli studi di Milano Bicocca.
Le Note storiche sono di Paolo De Carli, giurista pubblicista, professore ordinario presso l’Università degli studi di Milano.