"Questo è un libro-testimonianza che si propone l'obiettivo di fare luce su uno dei misteri più impenetrabili della spiritualità dei nostri tempi, il Terzo Segreto di Fatima, solo parzialmente reso noto nei suoi più intimi contenuti, anche a causa dell'ostracismo dell'istituzione ecclesiastica. Padre Pio ha voluto rendere pubblico, attraverso la vita e l'esperienza di uno dei suoi più devoti e autorevoli figli spirituali, Luigi Gaspari, il cuore del Segreto. Contiene inserto fotografico a colori...".
Il 2 maggio 1999 Giovanni Paolo II annoverava padre Pio nell'albo dei beati e dopo poco più di tre anni - il 16 giugno 2002 - lo ha canonizzato santo. Don Amorth non esita a definirlo "il più grande santo del nostro secolo" e ripercorre la vita di questo suo carissimo padre spirituale, che egli ha frequentato dal 1942 al 1968, accompagnando la narrazione con molti ricordi personali, che testimoniano la grandezza dell'umile frate di Pietralcina.
"Perché questi miei appunti su Padre Pio? Perché è stato lui a comandarmi di scriverli. 'Devi farla lavorare!' mi disse al termine di una confessione agitando la stilografica che mi aveva tolto dal taschino." Oggi novantenne, Giovanni Siena ha conosciuto Padre Pio già negli anni Venti e, dall'epoca della Seconda guerra mondiale fino alla sua scomparsa nel 1968, è sempre vissuto a stretto contatto con il santo. In questi trent'anni, giorno dopo giorno, ha annotato episodi straordinari e momenti quotidiani che ha condiviso con lui. Le memorie di Siena, pubblicate per la prima volta in questo libro, sono un documento che permette al lettore di conoscere da vicino e comprendere appieno la dolorosa storia terrena e la profonda spiritualità di Padre Pio. In pagine emozionanti, l'autore riporta fatti di cui è stato testimone . guarigioni miracolose, la lotta morale e fisica contro il Maligno, l'effusione di profumo del Padre... . e descrive una santità manifestata concretamente in ogni momento, anche solo con un gesto, con una parola incoraggiante oppure burbera o con comportamenti che per alcuni hanno suscitato scandalo, ma che per sterminate folle di credenti sono esempi inconfutabili di fede. Nei taccuini di Siena, inoltre, non mancano sorprendenti e preziosi quadri storici, come quello della drammatica occupazione di Foggia nel '44, o l'inedito resoconto di una confessione di Giovanni Leone, all'epoca presidente della Camera.
Padre Pio nasce il 25 maggio del 1887 a Pietrelcina, in provincia
di Benevento, da due poveri contadini. Manifesta molto presto la
sua vocazione orientandosi verso l’ordine religioso dei Francescani,
influenzato dall’immagine esemplare del poverello d’Assisi. Le famose
stigmate compaiono nel settembre del 1918 mentre prega Dio affinché
ponga fine alla Prima Guerra Mondiale e colpisca lui perché possa
espiare i peccati degli altri uomini. Gli anni successivi alla comparsa
delle stigmate sono costellati di avvenimenti eccezionali. Padre Pio
deve combattere contro lo scetticismo e l’invidia coltivati soprattutto
negli ambienti religiosi, sia locali sia pontifici, al punto che gli viene
interdetta la possibilità di dire messa, di predicare e addirittura di
intrattenere corrispondenza con estranei al convento. Ormai la sua
fama si espande in tutto il mondo e i suoi seguaci, galvanizzati anche
dai suoi miracoli, riescono a far recedere anche i suoi nemici più
agguerriti. Padre Pio muore nel 1968 ma nel 1999 viene proclamato
beato e nel 2002 santo.
Padre Pio fu un fervente devoto delle anime del Purgatorio e numerosi sono gli episodi in proposito riportati in questo libro. Ed anche gli angeli hanno popolato abitualmente tutti i luoghi della sua quotidianità conventuale, e soprattutto della sua intimità spirituale. Padre Pio ci ha reso familiare l’aldilà, insegnandoci che dovremmo colloquiare ed affidarci più spesso agli spiriti celesti.
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli.
Come si può "parlare" di Padre Pio? Come ci si può accostare a un gigante della santità della sua portata? Egli era in costante comunione con Dio, leggeva la mente, scrutava il cuore, anticipava il futuro, osservava il presente, conosceva il passato, scongiurava i disastri, ammoniva i peccatori, aiutava i malati, incoraggiava gli indecisi, illuminava i confusi, sosteneva i deboli, partecipava ai dolori, era costantemente ripieno di gioia. Anche lui, un altro Cristo in terra, come tutti i santi mistici, per arrivare a Gesù si è servito della "sua Mamma Celeste".
Questo saggio e probabilmente il primo studio scientifico che esamina la personalita di Padre Pio con il metodo dell'indagine psicologica.
Santa Gemma Galgani e San Pio da Pietrelcina possono essere considerati anime gemelle mistiche. Furono quasi contemporanei: Gemma ha sette anni quando inizia la sua sconvolgente esperienza che culmina con i segni della redenzione nel suo corpo. Francesco Forgione, di nove anni più giovane, a cinque anni inizia a sperimentare i primi fenomeni soprannaturali, fino a vivere pienamente la sua esperienza mistica durante il noviziato (Gemma era appena morta). Entrambi dovettero lottare contro il diavolo, ebbero esperienze celesti simili fatte di rivelazioni, presenze angeliche, di Cristo e della Vergine Maria e vissero la stessa dolorosa esperienza delle stimmate
Fu il 20 settembre 1918, in uno sperduto convento del Gargano, che padre Pio da Pietrelcina vide iscriversi sul proprio corpo le cinque piaghe di Gesù. Non era un momento qualunque nella storia d'Italia. Alla carneficina della Grande Guerra si era aggiunta l'ecatombe dell'influenza spagnola. Perciò, il "crocifìsso vivo" venne investito da una smisurata offerta di preghiera e da un'accorata domanda di grazia. Ma suscitò anche una sorda diffidenza e un'aperta resistenza. La diffidenza dell'Italia laica, nell'infuocato clima politico del "biennio rosso". La resistenza del Vaticano, ostile alle forme più spinte di religiosità carismatica. Così, fin dagli anni Venti la storia di padre Pio si intrecciò strettamente con la storia della Chiesa e con la storia d'Italia. Denigrato dal frate-medico Agostino Gemelli, e quasi perseguitato dai presuli del Sant'Uffizio, il cappuccino con le stigmate trovò potenti difensori all'interno del Partito nazionale fascista. Seguirono decenni di vicende gravi e perfino rocambolesche, tra conversioni e ritorsioni, pellegrinaggi e sciacallaggi, congiure e abiure, finché l'avvento al soglio pontificio di Pio XII non permise il pieno dispiegarsi del culto garganico. Ma neppure allora la storia potè dirsi finita. Giovanni XXIII scatenò contro padre Pio un'ultima offensiva, prima che il papa polacco ne riconoscesse le virtù e lo elevasse agli altari.
Cosa era la Congregazione del Sant’Uffizio, quali i poteri, le procedure, le funzioni? Perché, nel 1931, ordinò a padre Pio da Pietrelcina di celebrare in privato e di non confessare? Chi furono i responsabili di quella decisione? Quale ruolo giocò realmente il francescano Agostino Gemelli, che secondo un’opinione assai diffusa sarebbe stato allora il principale nemico di padre Pio? Quali furono le fasi di tutta la vicenda? Quale il vero atteggiamento di Pio XI? E gli stimmatizzati? Ve n’erano altri? Furono indagati dalla Suprema Congregazione? Cosa avvenne loro? Quale legame hanno con la storia di padre Pio san Giuseppe da Copertino, Giovanni Semeria, Ernesto Buonaiuti, il cardinale Raffaello Rossi e Benito Mussolini? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui il volume, con abbondante documentazione inedita, permette di dare risposta divenendo un appassionante viaggio nella storia di un processo a carico di uno stimmatizzato, un’indagine sulla vita italiana e della curia romana durante il pontificato di Pio XI.
Francesco Castelli ha conseguito il dottorato in Storia e Beni Culturali della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana. Direttore dell’archivio storico diocesano di Taranto, è docente di storia della Chiesa moderna e contemporanea e membro di redazione di riviste scientifiche. Autore del volume Padre Pio sotto inchiesta. L’«autobiografia» segreta (Milano 2008, con prefazione di Vittorio Messori), di recente ha pubblicato su «L’Osservatore Romano » la supplica inedita con la quale il confessore di Cavour, fra’ Giacomo da Poirino, chiedeva, pentito, la riabilitazione a Leone XIII.
Se dai tanti studi e biografie di San Pio da Pietrelcina emergono i contorni della dottrina del santo, i tesori più preziosi dei suoi insegnamenti sono sicuramente custoditi nei quattro volumi dell'Epistolario. In questo libro Francesco Guarino e don Marcello Stanzione li presentano in maniera approfondita e completa, suddividendone i contenuti in quindici tematiche di fondo. Padre Pio si rivela così come maestro di vita cristiana e spirituale.
Attraverso l’esposizione di vari episodi, il libro racconta la storia di una ragazza che, appena sedicenne, si imbatte nel futuro Santo del Gargano e, dopo un "tirocinio" durato alcuni anni, viene da lui “graziata” con la formula dell’assoluzione sacramentale. Questa ragazza, successivamente, cresce e lavora, diventa sposa, madre, nonna e... continua a parlare della sua storia, in cui tutti gli affetti umani della vita non le impediscono di fissare lo sguardo nella luce sovrumana e accogliere nel suo cuore la potenza dell’Amore divino. Buona parte di questa vita è stata determinata dall’incontro con quell’anziano sacerdote che la entusiasmò e la conquistò ben presto. Una “storia” che forse merita di essere trasmessa a tutti, soprattutto all’animo sensibile dei giovani, sempre aperti ad ogni entusiasmo, e ai miscredenti, duri a comprendere e a credere nella realtà di Dio, augurando anche a loro di poter essere conquistati dalla figura del grande Santo che risponde al nome di San Pio da Pietrelcina, faro di luce per tanti altri Sacerdoti "santi", tra cui emergono il Papa Giovanni Paolo II, don Dolindo Ruotolo e don Giuseppe Tomaselli. Doni immensi, per i quali c’è solo da ringraziare Dio!
Elena Golia nasce ad Aversa (Caserta) nel 1945. Presso la "Casa Sollievo della Sofferenza" nel giugno 1968 consegue il diploma di infermiera professionale, firmato da Padre Pio, e nel 1969 il diploma di abilitazione a funzioni direttive nell’assistenza infermieristica. Terminati gli studi a San Giovanni Rotondo, lavora presso vari presidi ospedalieri e sanitari, svolgendo le funzioni di caposala, infermiera professionale e direttrice di scuola infermieristica. Dal 1981 e fino al pensionamento nel 2007 è stata insegnante di scuola primaria.