Il terzo Vangelo ha sempre esercitato un fascino particolare, fascino che si ripercuote sull'autore del Vangelo stesso e degli Atti degli Apostoli, identificato dalla tradizione con Luca, il "caro medico" del quale Paolo trasmette i saluti. L'immagine familiare lo rappresenta come compagno fedele dell'Apostolo, e la pietà popolare lo identifica con uno dei discepoli di Emmausce lo presenta come il pittore della Madonna. Luca è presente ovunque, in questo testo, con il suo stile e il suo vocabolario, con la disposizione data al materiale, con la capacità di attualizzare le tradizioni ricevute e di presentarle secondo la propria visione tologica. Egli si rivela, così, servitore della Parola e vero autore. Questo commento al Vangelo di Luca è proposto ai lettori che hanno una certa pratica della questione biblica, senza essere specialisti in materia, con l'intento di offrirne una spiegazione abbastanza dettagliata, che tiene presenti i dati della ricerca esegetica attuale.
La "lettura" dell'intero Vangelo di Luca è nata in una comunità di gesuiti inseriti in un gruppo di famiglie aperte ai problemi dell'emarginazione: il volume è il frutto di questa lectio continua settimanale, tenuta dall'autore nella chiesa di San Fedele a Milano. "Si tratta di una lettura che cerca di recuperare davanti al testo un'ingenuità che non sia finta o rifatta: è una frequentazione amorosa che cerca la conoscenza attraverso una familiarità attenta e rispettosa" (dalla Prefazione). In occasione della nuova edizione, l'autore ha rivisto l'intera opera, apportando miglioramenti e aggiornamenti. Di ogni singolo passo, accanto a una nuova traduzione letterale del testo greco, che ne conserva alcune durezze, si espone il messaggio nel contesto; seguono una lettura commentata e indicazioni per la preghiera, nonché alcuni passi utili per l'ulteriore approfondimento.
Il terzo vangelo canonico è il risultato di un’armonia tra tradizione e attualizzazione. Questa sinergia nasce dall’incontro fecondo tra l’annuncio evangelico originato nel mondo giudaico e la tradizione filosofica letteraria del mondo greco-ellenistico. Stupefacente risulta la fusione di questi due universi che porta alla rivisitazione della figura di Gesù. La quale assume un ulteriore spessore salvifico proprio grazie all’apporto della tradizione speculativa ellenistica. L’uso del metodo storico in voga a quel tempo trascina l’autore di questo Vangelo in una ricerca dei fatti di Gesù che lo porta a trovare in temi particolarmente illuminati e derivati dalla cultura ellenistica la chiave interpretativa della figura del messia.
Il testo completo del Vangelo di Luca nella versione ufficiale della CEI, accompagnato da note e box esplicativi a cura di Paolo Curtaz. In appendice, tavole illustrate sulla Palestina al tempo di Gesù, Gerusalemme, il Tempio, la regione del Lago di Tiberiade.
Il Vangelo secondo Luca è stato scritto probabilmente tra il 70 e l’80 dopo Cristo ed è indirizzato a persone che già credono in Gesù, ma hanno bisogno di consolidare la loro fede.
L'autore, ripercorrendo in modo integrale il Vangelo di Luca, attiva una sorta di dialogo intimo con i Vangeli. Un dialogo in cui anche il lettore è invitato a operare constanti esercizi di cambiamento della propria idea di Dio, per farsi sorprendere da quella di Luca. Il testo narra di Gesù, dei suoi gesti e delle sue parole, dei suoi amici e delle sue amiche, con un'attenzione particolare all'economia: l'oikonomia della salvezza si intreccia spesso con l'economia degli interessi umani. Il Vangelo di Luca parla anche a noi, credenti di ogni epoca, perché desidera rafforzare la fede: l'evangelista stesso ci parla come un discepolo di Cristo, è dentro la buona novella che ci trasmette.
Dopo una breve presentazione del Vangelo di Luca, fatta da un biblista, il testo si sviluppa - come i precedenti su Matteo e Marco - in brevi capitoletti partendo da un brano di questo Vangelo. Davanti al testo biblico occorre rovesciare la prospettiva: non siamo noi a leggere il testo, ma è il testo che ci legge. Mentre leggiamo, siamo letti: possiamo vedere la nostra vita come in uno specchio, che pian piano diventa più chiaro, e ci mostra con semplicità chi siamo. Emergono così le nostre dinamiche umane dentro cui Dio si compromette. Alla fine di ogni meditazione alcune domande possono aiutarci a ripulire lo specchio per vedere sempre meglio. Il linguaggio svelto e immediato, una visione provocatoria e propositiva, ci immettono nel progetto di Dio.
"Prega, mangia, ama" è un'autentica scuola di preghiera in compagnia dell'evangelista Luca. Lo scopo non è compiere un esercizio intellettuale, bensì seguire Qualcuno che ha cambiato le nostre esistenze. Assumere cioè l'atteggiamento dei discepoli e capire che la nostra vita s'interseca in maniera profonda con l'esperienza di Cristo. Affinché ciò avvenga abbiamo bisogno del Vangelo e soprattutto di Luca, l'evangelista che più di tutti ci mostra come dovrebbe essere la vera identità del discepolo. Luca non ha fretta e pagina dopo pagina "dipinge" Cristo, restituisce la sua immagine come in un quadro e a partire da questo rivela il ruolo della Chiesa, l'importanza della preghiera e la bellezza del lasciarsi attraversare dalla grazia di Dio. In queste pagine il lettore percorre, in compagnia di Luca, un viaggio che parte dall'ascolto di sé e attraversa i temi fondamentali del nostro essere Chiesa e discepoli di Cristo.
Tenere uniti l’anelito verso il Cielo e la responsabilità nei confronti di ogni fratello e sorella. Papa Francesco non smette di richiamare in continuazione l’inscindibile natura del cristianesimo: la nostra vocazione all’infinito e all’abbraccio con un Dio Padre di misericordia, e la nostra risposta operosa, fatta di carità fattiva e creativa. Anche in queste pagine, che presentano le riflessioni del Pontefice sui Vangeli della domenica tratti dal testo di Luca, Francesco accompagna il lettore alla scoperta e alla pratica di questa dinamica: da un lato l’accoglienza dell’annuncio di misericordia che Gesù è venuto a portare sulla terra, dall’altro il nostro impegno per corrispondere a questa grazia, esemplificato in una serie di sentimenti e atteggiamenti che sostanziano una generosità radicale. Sono pagine che fanno bene al cuore, queste, perché intrise di spiritualità e di un’attenzione paterna ad ogni fedele. Farci accompagnare dalla parola del Papa nella lettura domenicale del Vangelo significa ascoltare la voce di un pastore che ci vuole introdurre, con dolcezza e tenerezza, nella conoscenza del mistero cristiano.
Commentando il Vangelo secondo Luca, don Paolo Scquizzato chiude la trilogia delle sue pagine scelte. Scelte per offrire all'uomo e alla donna credente una feritoia da cui scoprire la parola di Dio, Dio e se stessi. Con le sue pennellate decise seppur sfumate l'Autore attraversa tutto il Vangelo di Luca, commentandone oltre 60 brani, pagine scelte appunto, facendo emergere come fosse un filo rosso l'invito alla trasformazione e, più precisamente, a quel lasciarsi trasformare da Colui che ci abita, dal Divino che, riempiendo vuoti e ombre, ci rende manifestazione della sua stessa vita. L'incontro con la Parola non ci chiede di cambiare, di diventare più buoni, ma di lasciarci abbracciare dalla Vita per diventare semi di vita nella storia.
Scrivere un commento a un vangelo non è certo un'opera originale: ce ne sono di tutti i gusti, di tutte le taglie e di tutti i prezzi. Quelli davvero buoni spesso sono anche assai voluminosi. Ma chi ha il tempo di leggerli? Da qui l'idea di provare a concentrare l'ampiezza di vedute dei grandi commentari su Luca in un libro di proporzioni modeste che evitasse le discussioni degli specialisti ma offrisse i risultati a cui sono giunti. Cioè offrire la polpa e non la buccia o i semi delle discussioni. Queste pagine si propongono di accompagnare il lettore all'approfondimento del vangelo di Luca, avanzando delle questioni e suggerendo delle risposte. Un testo, infatti, ci apre le sue ricchezze solo se siamo in grado di fare delle buone domande e la Bibbia non fa eccezione.
«Queste pagine accusano la distanza da un approfondito scavo biblico dei testi; non mi appartiene la profondità degli esegeti, che peraltro hanno tutta la mia stima e la mia gratitudine. Li considero una benedizione per tutti noi che li abbiamo avuti compagni di viaggio preziosi dai giorni del Concilio a oggi.
Oltre la distanza da una raffinata esegesi, d’istinto si potrà cogliere nel mio commento una sproporzione tra testi più a lungo commentati e altri meno approfonditi. La sproporzione viene dalla vita, la mia. Che mi ha portato a sostare più a lungo, anche per ragioni pastorali, su alcuni passaggi del Vangelo e meno su altri.
Sono innamorato – la parola è degna e bellissima – innamorato di Gesù di Nazaret, del rumore leggero dei suoi passi e a volte penso con emozione al movimento che è scaturito dai suoi passi, dal suo viaggio. Dal suo viaggio i nostri viaggi. Non saremmo quello che siamo, non ci troveremmo al punto in cui siamo, non avremmo la visione del mondo che abbiamo se non avessimo sentito il rumore dei suoi passi e se non lo avessimo seguito, pur con tutte le infedeltà che ci segnano, per acuto di nostalgia».
L'esperienza salvifica dell'incontro con Cristo inizia spesso con l'ascolto di una Parola che ci raggiunge esattamente lì dove siamo: nella vita, nelle relazioni, nel desiderio di riconciliazione. Pregare e accogliere il vangelo nelle nostre case significa sperimentarne la potenza e la creatività. Il vangelo di Luca ci introduce alla buona notizia di un Amore che non dice mai "basta". Solo un Amore così rende la vita degna d'essere vissuta. La catechesi che accompagna le pagine del vangelo di Luca ci porta sui sentieri di una lettura fraterna della Scrittura per gustarne in famiglia, in parrocchia, nelle amicizie e nei percorsi di discernimento personale e comunitario, il respiro e la potenza. Se, come la donna che dopo aver tanto cercato ritrova la sua moneta preziosa, avessimo il coraggio di invitare a casa nostra gli amici e i vicini (cf. Lc 15,8-10), riscopriremmo il gusto di fare festa insieme, celebrando la vita e la speranza. Chi ascolta cresce, cambia e trasforma il mondo. Questo è il frutto che la Parola promette.