Come diceva Chesterton, due sono gli elementi essenziali al centro di ogni conversione di un uomo: «Uno è che crede che sia una solida verità oggettiva, che è vera che gli piaccia o no; e l’altra è che cerca la liberazione dai suoi peccati».
Non ci sono grandi o piccole conversioni, tutte sono avvenimenti grandiosi. Il dizionario dei «grandi convertiti» però vuole raccontare le conversioni più “famose” o per via della loro spettacolarità, o per via della notorietà dei soggetti, o ancora per il fatto che siano state scritte delle memorie del processo e dell’evento della conversione.
Ognuna di queste storie può offrire luce e conforto. Vedere come Dio abbia aperto dei varchi nei cuori più induriti, attendendo il tempo propizio, un tempo che appare sempre tardivo allo sguardo umano, ma che si manifesta invece come il tempo propizio; rendersi conto di come Egli sia in grado di avvalersi di ogni elemento di bene e di verità presente anche al di fuori dei confini visibili della Chiesa, non per lasciare ognuno lì dove si trova, ma per ricondurlo all’unico Ovile da Lui voluto; constatare l’instancabile insistenza dell’amore di Dio per salvare gli uomini: tutto questo attesta che Dio è il Signore del tempo, della storia, degli uomini e nessun ostacolo esterno può impedire alla sua grazia di raggiungere il fine della nostra salvezza.
168 storie di «grandi conversioni» per oltre 370 pagine, è il Dizionario dei Grandi Convertiti.
Negli anni il compito del parroco, "amministratore unico della parrocchia", è divenuto sempre più impegnativo e complesso tanto da occupare molta parte del tempo e delle energie dei sacerdoti che vengono sottratte purtroppo alla cura delle anime, loro primo compito quali pastori. Si è pensato quindi di raccogliere in questo libro alcune delle questioni amministrative con cui il parroco si trova più spesso a contatto, trattandole in una forma "nuova" rispetto alle altre pubblicazioni, privilegiando cioè un approccio "immediato". Si tratta, quindi, non solo di un libro sull'amministrazione della parrocchia, ma di un vero manuale da utilizzare come uno "strumento di lavoro" da parte dei parroci e dai membri del Consiglio Parrocchiale Affari Economici.
Un'omelia è un'esortazione o un insegnamento? Non basta rispondere che ci vuole equilibrio, perché l'equilibrio implica un'opposizione. La fede non è una questione di equilibrio. La fede è intensità divina. E così, nell'omiletica del cardinal Giacomo Biffi, l'intensità è data dalla dimensione contemplativa del mistero, in cui esortazione e insegnamento sono un'anima sola. Lo si avverte in questa raccolta di omelie sul sacerdozio. La consapevolezza del fatto che chi segue Cristo diventa più uomo, nasce dall'esperienza della fragilità umana coinvolta con "l'incredibile coraggio di un cuore credente". Il volume raccoglie 75 omelie inedite del cardinal Biffi pronunciate in occasione della Messa crismale del Giovedì Santo e delle ordinazioni sacerdotali. Sono meditazioni sempre attuali sui regali che Dio continuamente elargisce. Il cardinal Biffi è stato sempre molto apprezzato per le sue prediche, brevi e dense di contenuto, spesse condite di fine ironia.
Un percorso suggestivo in cui si raccontano la vita, le storie e le fatiche di tanti sacerdoti.
Storie di preti anonimi, che vivono nelle periferie delle grandi città e nelle parrocchie di montagna. Uomini generosi, alcuni di grande esempio, altri in crisi d’identità, di vocazione, di solitudine. Preti che talvolta fanno audience e talvolta suscitano scandalo. Preti di cui Vittorino Andreoli si è occupato anche in veste professionale.
Pur ammirando il coraggio di una “scelta estrema”, lo psichiatra constata le difficoltà a vivere questa scelta in rapporto alla modernità.
Sono profili tracciati con grande delicatezza e rispetto, che tuttavia non tralasciano domande scomode: perché seminari sempre più vuoti? Perché tanti preti stanchi e infelici, che non riescono ad avvicinare la gente e in particolare i non credenti?
Pagina dopo pagina, l’analisi si apre a una riflessione pensosa sulla nostra società: sulla grande “domanda di sacro” del nostro tempo e sulla fatica della Chiesa a rispondere, sulla necessità di ritrovare frammenti di senso al non-senso dilagante, sul bisogno di recuperare luoghi e tempi per coltivare valori preziosi.
Il percorso del libro prende avvio dalle 'sorgenti della fede', approfondisce il tema della comunicazione della fede ('la fede trasmessa') ed esamina poi la 'fede professata'. Alla celebrazione che attualizza nel tempo l'opera divina della salvezza è dedicata la sezione sulla 'fede celebrata', mentre della 'fede vissuta' si occupano i capitoli successivi. In un contesto pluralista quale è quello attuale è doveroso riflettere sulla 'fede in dialogo', non senza qualche specifico richiamo alla 'fede in cammino', e cioè al carattere sempre itinerante dell'atto di credere. A mo' di approdo il libro offre infine una considerazione sul 'sorriso della fede'.
Oggi l'adulto non rappresenta più il polo di compimento e di maggiore splendore dell'esistenza umana: si è letteralmente eclissato, compromettendo in modo radicale la trasmissione della fede tra le generazioni. Al suo posto, è la forma giovane dell'umano ad assurgere a stella polare del desiderio di tutti. Non cedere sulla tua giovinezza: questo è il nuovo e più importante dei comandamenti dell'uomo comune. Siamo così nell'epoca dell'"adorazione della giovinezza", per utilizzare un'espressione di papa Francesco. Non possiamo più non dirci giovani. Ma, allora, dove e come poter ancora diventare cristiani, sotto queste condizioni? Il saggio fornisce una risposta a quest'interrogativo, indicando la rotta di un entusiasmante e concreto viaggio di rivoluzione evangelizzatrice delle comunità parrocchiali, e alimentando il coraggio necessario per andare oltre l'attuale "follia pastorale" di chi crede di riuscire ad ottenere risultati diversi, facendo sempre le stesse cose.
Il volume riporta gli atti del XXX corso di aggiornamento curato dall'Associazione teologica italiana dedicato alla figura del prete. Come comprendere il ministero del presbitero dopo il Concilio? Come ricomprendere il "carattere"? Quali relazioni feconde con il vescovo, il presbiterio, i diaconi e tutto il popolo? Come formare i candidati al presbiterato? Si tratta delle principali domande cui si è cercato di rispondere con lo scopo di contribuire alla valorizzazione e alla chiarificazione di un ministero esposto a mille criticità.
Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2021
«Esisterà ancora la parrocchia?»: questo interrogativo, che apre la serie dei contributi raccolti nel volume, interpreta una preoccupazione comune sul destino delle comunità cristiane e delle prassi pastorali legate al cristianesimo sociale. Nella Chiesa italiana (e non solo) si stanno delineando nuovi scenari, che vanno criticamente pensati: è in atto una trasformazione della parrocchia classica, che ne chiama in causa la forma, i tempi e gli spazi di azione. Non si tratta di avviare un'operazione di "ingegneria pastorale", quanto di disporsi a un'autentica "ecclesiogenesi", a partire da alcune coordinate fondamentali: la pastoralità come tensione all'ascolto di Dio e dell'umano, la sinodalità, il dinamismo di riforma, la vocazione alla fraternità e sororità, l'ospitalità e il servizio, il dialogo con la realtà contemporanea. Queste e altre dimensioni, consapevolmente assunte, strutturano una pastorale in conversione missionaria, capace di misurarsi con le sfide della città e di rimodularsi valorizzando una ministerialità plurale - maschile e femminile, individuale e familiare - attraverso cui dare forma a una nuova presenza della Chiesa sul territorio, più corrispondente al sogno di Dio.
Il fallimento educativo è davanti agli occhi di tutti: certamente la prima causa è la mancanza di una vera e sana educazione; una educazione capace di trasmettere ai giovani la consapevolezza che la vita non è un gioco, ma è un impegno; la vita non è un trastullo, ma è una missione della quale dovremo rendere conto a Dio. Con dati concreti alla mano, è facile dimostrare che i giovani assaporano la vera gioia soltanto quando abbattono il muro dell’egoismo e si incamminano nella via del dono di sé spendendosi per gli altri, soprattutto per le persone più fragili e più deboli. La prima parte di questo libro cerca di documentare con fatti precisi, concreti, drammatici… la seconda parte del libro intende rispondere a questa domanda: “dove si trova la felicità che i giovani cercano ma non trovano?”. Col suo solito stile Comastri racconta storie di vita che parlano, anzi, gridano che la felicità abita nella bontà, nella carità, nella generosità, nel servizio gratuito e disinteressato verso tutte le forme di fragilità che aspettano una mano amica e fraterna.
«Serve una correzione di rotta!». Questo il senso del lungo messaggio che Thomas Frings pubblica nel febbraio 2016 sulla pagina Facebook della sua parrocchia di Münster, storica città tedesca. Ha deciso di prendersi una pausa di riflessione, ritirandosi in un monastero per un anno, ma anche di rendere pubbliche le ragioni della sua scelta: basta con «l'inutile sforzo» di una pastorale sclerotica e inadeguata! Un evento apparentemente marginale, ma dagli echi fortissimi e imprevisti, prima su internet, con migliaia di condivisioni e commenti al messaggio originale (un prete tedesco gli scrive: «La tua scelta è uno dei sogni proibiti che non oso pronunciare ad alta voce per paura di autoconvincermi... Ammiro il tuo coraggio!»), e poi sui media tradizionali, dalla tv ai giornali. In questo libro - rimasto per settimane nella classifica dei libri più venduti in Germania - Frings racconta in modo semplice, mai polemico, spesso ironico, la vita quotidiana di un parroco qualunque, ingabbiato in una «pastorale dell'inutile», e prova a immaginare vie nuove per una Chiesa del futuro.
L’Autore intende riscoprire il senso dell’ordine degli sposi per la Chiesa di oggi e, per la prima volta, proporre una sintesi organica del rapporto tra ordine sacro e matrimonio per la nuova evangelizzazione. Il presente studio elabora una riflessione sistematica che integra gli apporti del Concilio Vaticano II, del Catechismo della Chiesa Cattolica e della Conferenza Episcopale Italiana, fino all’Amoris laetitia.
Senza sposi non c’è Chiesa. Essi non solo sono “nella” Chiesa, ma “sono” Chiesa per la loro parte, così come l’ordo coniugatorum costituisce una componente imprescindibile della sua identità e della sua missione.